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Autore: Terry17    17/08/2011    5 recensioni
Circa un anno e mezzo dopo gli eventi della saga videoludica, il dr. Eggman riesce a creare l'arma perfetta che potrebbe permettergli di conquistare il mondo. Durante la ricerca dei Chaos Emerald che gli servono per attivarne tutte le funzioni s'imbatte casualmente in una ragazza misteriosa dotata di incredibili poteri, che si allea con lui per permettegli di portare al termine il suo piano. Così Sonic si ritrova a dover radunare tutti i suoi migliori alleati per combattere contro un'avversaria imprevedibile e virtualmente capace di tutto, a risolvere il mistero legato alle leggendarie figure dei mobiani mutanti e affrontare una perdita inaspettata che potrebbe non essere l'unica...
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Knuckles the Echidna, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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-Finalmente... Ce l'ho fatta!-
L'uomo che aveva esultato pronunciando queste parole si asciugò la fronte madida di sudore e ammirò la mastodontica macchina davanti a lui. -Stavolta ho superato me stesso: con questo gioiellino finalmente realizzerò i miei progetti! Egg-Matic 5000 è il robot perfetto (d'altronde, solo un genio perfetto può creare il robot perfetto): spara missili a reazione, può copiare perfettamente le mosse dei suoi avversari, e PREPARA ANCHE I POP-CORN E LE PATATINE! È mille volte meglio di ogni robot che abbia mai costruito finora, e grazie a lui, Eggmanland diventerà finalmente realtà, e quel riccio blu e la sua marmaglia non potranno fare niente per impedirlo! Muahuahuahuahuahuahuah...-
Lo scienziato, un uomo alto dal corpo dalla forma vagamente ovoidale, si asciugò una lacrimuccia invisibile. Finalmente il tempo e le energie che aveva speso in quei lunghi mesi, tutti dedicati alla sua ultima, nonché più geniale creazione, un super robot multiuso che, se alimentato a dovere, poteva trasformarsi in un'arma di distruzione di massa in grado di radere al suolo due continenti in una volta sola. Per il momento le sue funzioni erano limitatissime rispetto alle sue reali capacità, ma non sarebbe stato un problema permanente: sapeva già come procurarsi abbastanza energia per poter scatenare il vero potenziale del suo nuovo pupillo.
I pensieri del dottor Eggman sulla sua ultima creazione furono immediatamente interrotti quando squillò il telefono.
-Oh, il telefono. Pronto, parla il futuro padrone del mondo. Posso esservi utile?... Cosa dice? Qui non ci sono cani in agonia... COSA?! Brutto impertinente, prova a criticare di nuovo la mia risata malefica e te ne pentirai! Sarai il primo ad assaggiare la furia del mio Egg-Matic 5000! SONO STATO CHIARO?!-
Il dottore riagganciò senza dare il tempo al malcapitato di ribattere e riprese fiato per la sgolata prima di riprendere il suo elogio a Egg-Matic 5000.
-Insomma, Egg-Matic 5000 è perfetto! Ha solo un piccolo difetto: attualmente le sue principali fonti di energia sono attualmente disperse nel mondo. Devo trovare i Chaos Emerald, oppure potrò usufruire solo del lettore MP3, del lettore multimediale, del frullatore e della macchina dei pop-corn. Solo quando li avrò tutti e sette potrò mettere in atto il mio piano finale e conquistare il mondo!-
Detto ciò Ivo Julian Robotnik, noto ai più come dr. Eggman, salì al posto di comando della sua fortezza volante, attivò l'invisibilità, e si diresse verso il posto da dove veniva il segnale del Chaos Emerald che aveva rintracciato proprio qualche giorno prima.

***

-Il posto dovrebbe essere questo... Sono fortunato, in questa foresta sarà praticamente impossibile essere interrotti da quel riccio blu guastafeste! Però sarà molto più complicato trovare lo smeraldo. A meno che non mi faccia aiutare dalla mia squadra di smantellamento di fiducia! Ohohohoh!-
Eggman premette il pulsante e alle sue spalle apparvero quello che poteva semplicemente essere definito come un esercito di robot armati fino ai denti di seghe circolari, ruote motrici dotate di cingoli di metallo talmente solidi da poter tranquillamente smuovere anche il terreno più duro; alcuni di loro, poco più piccoli dei loro compagni, al posto delle lame avevano delle trivelle per scavare in profondità. Quei possenti robot demolitori erano accompagnati da una quindicina di robot da ricerca grandi la metà dei robot dotati di trivelle, che avevano come unici segni particolari delle luci di rilevamento e dei sensori sparsi un pò ovunque sui loro corpi, che li rendevano un bizzarro incrocio fra un bambolotto e un albero di Natale. Dato il loro scarso arsenale, era evidente che loro sarebbero entrati in azione solo quando i loro compagni avrebbero terminato il lavoro di smantellamento: così avrebbero rintracciato lo smeraldo senza intoppi e lo avrebbero portato in tutta tranquillità fra le braccia del loro creatore. Tutto questo a costo di qualche ettaro di alberi tagliati e maciullati senza pietà, ma per un Chaos Emerald quello era il minimo prezzo da pagare!
La squadra di recupero partì immediatamente a setacciare l'area circostante, mentre il dottor Eggman si rinfrescava sorseggiando un'aranciata preparata da Egg-Matic 5000 mentre questi gli faceva vento con un enorme ventaglio.
-Ecco che le mie creazioni partono a cercare lo smeraldo che attiverà nuove funzioni per il mio nuovo pupillo! Certo che la tecnologia è proprio utilissima! Da qui potrò tranquillamente rilassarmi e al contempo dirigere le operazioni dei miei robot da ricerca! Ah... Questa sì che è vita...-

-Ripetimi com'è andata e smettila di balbettare! Cos’è successo?-
-Io... io ero andato ad avvertire la mamma! Volevo dirle cosa ti era successo, ma quel coso mi ha sbarrato la strada!-
-Quel "coso" cosa?!-
-Era come un uomo ma molto più grande, fatto di metallo! Ha detto che mi aveva trovato perché aveva rilevato la pietra! Voleva prenderla, ma io mi sono rifiutato e sono scappato finché non ho raggiunto la mamma!-
-Smettila di interrompere il discorso ogni volta! È una cosa seria!-
-Sembrava che mamma lo conoscesse e hanno cominciato a combattere! Mamma… mamma gli ha detto che non gli avrebbe permesso di toccarmi e che non avrebbe mai preso lo smeraldo! Allora la cosa si è avventata contro mi me, ma mamma è riuscita a fermarlo e dalla macchina è uscita una persona! È caduta nel fiume e la corrente l'ha trascinata via!-
-Ok, cambio domanda: come mai nostra madre ha un pezzo di metallo conficcato nella schiena? Rispondimi, maledizione!-
-Perché... perché quell'affare è esploso subito dopo, e la mamma si è lanciata addosso a me per proteggermi! Quando è tutto passato mi sono accorto che era rigida e appena mi sono spostato è caduta a terra e aveva quel pezzo di metallo conficcato nella schiena! Ho visto che stava malissimo, così sono tornato qui e ho chiesto aiuto!-
Suo fratello maggiore si era sempre atteggiato a duro, ma lei sapeva che dietro quella scorza nascondeva un animo sensibile, ma mai lo aveva manifestato come in quel momento: era sull'orlo delle lacrime mentre le stava raccontando quello che aveva appena visto. Era rimasto molto scosso da quello che era successo, era evidente. Chiunque lo sarebbe stato. Forse da quel punto di vista era un bene che lui non ricordasse più un fico secco di quei momenti, se fosse andata diversamente ne sarebbe stato segnato a vita. Erano in una foresta molto simile a quella, dove non c'era la minima traccia di dottori o altre persone che avrebbero potuto intervenire prontamente per salvarla. Il medico era già stato chiamato in precedenza, per un suo strano malessere, ma quando suo fratello si presentò lì correndo e urlando come un pazzo quello che era appena successo, sperarono tutti che quella fortunata coincidenza sarebbe bastata per salvarle la vita.
Ma non fu sufficiente. Il colpo le aveva danneggiato seriamente la colonna vertebrale e uno dei vasi sanguigni principali. Erano lesioni troppo serie per essere medicate con gli strumenti che il dottore si era portato dietro. Probabilmente sua madre sapeva quello che stava per accadere dato che poco dopo mandò a chiamare i suoi due figli, che non poterono fare altro che assistere, completamente impotenti, ai suoi ultimi momenti di vita. Erano passati più di dieci anni da allora, ma quando vide le macchine che si stavano aggirando nella foresta in cui si era insediata passarle davanti, non poté non fare a meno di ricordare la dinamica dell'incidente che aveva portato alla morte di sua madre come se suo fratello gliel'avesse raccontata proprio lì e in quell'istante. La ragazza sentì una furia cieca crescerle dentro, che venne ulteriormente alimentata quando vide i cingoli che smuovevano il terreno e gli alberi che venivano abbattuti causando la fuga degli uccelli e degli animaletti che lo abitavano.
-Voi volete distruggere questa piccola oasi di pace e disturbare i suoi abitanti?- chiese, impugnando un'elsa nell'ombra, anche se era ben consapevole che nessuno le avrebbe dato una risposta. -Sappiate solo che io ve lo impedirò!-

Il dottore evidentemente credeva che sarebbe stata una ricerca tranquilla e senza intoppi: certamente le premesse non potevano essere diverse, dato che si trovava nel cuore di una foresta abbandonata da tutto e da tutti. L'aveva trovata per puro caso lui stesso, mentre attraversava i cieli con la sua flotta nuova di zecca durante la ricerca dei soliti Chaos Emerald. La maggior parte delle mappe non la segnalavano nemmeno: era un territorio quasi inesplorato, solo pochi vi si erano avventurati e i loro resoconti non dicevano granché: era una foresta come tutte le altre, era solo difficile da raggiungere solo per la posizione dell'isola su cui si trovava. Sicuramente nemmeno il riccio blu si era avventurato fin lì, soprattutto a causa del suo odio per l'acqua e per il mal di mare che lo assaliva ogni volta che viaggiava via mare per troppo tempo. Ergo, non c'erano possibilità che qualcuno potesse interferire nella ricerca dello smeraldo: nessuno sapeva dell'Egg-Matic, nessuno sapeva che si era nuovamente messo alla ricerca degli smeraldi, nessuno sapeva che si trovava lì. Eppure passarono le ore, il sole tramontò, e i robot non fecero ritorno col loro prezioso bottino.
-È proprio strano... quei robot sono stati costruiti proprio per cercare i Chaos Emerald e trovarli in poche ore! Forse è successo qualcosa. Sarà meglio che vada a controllare.-
Detto questo, Eggman scese a terra con la sua egg-mobile e cominciò a farsi strada fra la vegetazione sparando raggi laser dalla sua macchina volante; dopo alcuni minuti il dottore si fermò per raccogliere da terra un oggetto luccicante che aveva attirato la sua attenzione: era un frammento di metallo su cui era disegnato quello che sembrava essere un pezzo del suo marchio -il suo adorato marchio!-. Guardandosi intorno vide che il resto del suo robot era disseminato a terra, ridotto in pezzettini talmente piccoli da non poter nemmeno essere notati dall'altezza a cui stava viaggiando. Quella visione gli raggelò il sangue nelle vene.
-Sulla cartina c'era scritto chiaramente che la foresta era disabitata! Chi può aver fatto questo?- protestò il dottore, guardandosi nervosamente intorno in cerca di segni di vita. L'uomo afferrò nervosamente una trasmittente e vide solo un unico grande punto sullo schermo che diceva che i pochi robot che gli erano rimasti si trovavano in una piccola radura poco distante da lì; ma il punto si stava rimpicciolendo, segno che lì c'era anche qualcosa o qualcuno che stava sterminando i robot a vista d'occhio.
Il dottor Eggman non perse altro tempo: si arrampicò immediatamente sulla sua egg-mobile e si diresse immediatamente sul punto indicato dalla mappa, intenzionato a far luce su quanto stava accadendo. Quando arrivò lì, si trovò di fronte ad uno spettacolo atroce: pezzi di robot sbudellati giacevano qua e là, i punti del suolo dove evidentemente alcuni robot dovevano essere esplosi erano completamente anneriti e alcune lamiere erano ancora in fiamme, segno che erano state distrutte da pochissimo. Si sentiva un forte odore di bruciato, che insieme agli odori emanati dai carburanti versati dai resti dei robot rendevano l'aria quasi irrespirabile. E, apparentemente, solo il dottor Eggman si trovava lì per assistere a quel terrificante spettacolo di distruzione totale. -Cosa? Non è possibile, i miei robot!- il dottore si guardò intorno, fra l'incredulità e la furia omicida -Chi può essere stato? È impossibile che sia stato quell'impertinente di un riccio, questo non è il suo stile. E nessuno sa che sono venuto qui, quindi non possono nemmeno avermi seguito. Ma allora chi...?-
-"I miei robot"? Allora è stato lei a mandare quegli affari nella mia giungla!-
Il dottore rimase impietrito. Si guardò intorno ripetutamente, cercando di individuare la proprietaria di quella voce squillante. Era quasi certo che si trattasse della voce di una ragazza, ma non sapeva cosa aspettarsi dalla creatura che aveva parlato: certamente solo un essere a dir poco fuori dal normale avrebbe potuto distruggere un esercito di robot tanto numeroso con tanta precisione e in così poco tempo.
-Chi ha parlato?- chiese, terrorizzato -Chi sei, che cosa vuoi da me?-
-"Chi ha parlato?" "Chi sei?" "Che cosa vuoi da me?" Dovrei essere io a rivolgerti queste domande, dal momento che sei arrivato nel mio territorio trascinando con te quegli stupidi affari senza la mia autorizzazione!-
Eggman si girò di scatto e urlò vedendo che la proprietaria della voce era proprio dietro di lui. Non seppe se urlò per la sorpresa provocata da quell'improvvisa apparizione o per l'aspetto della sua misteriosa interlocutrice: la parte superiore del suo corpo era molto simile a quella di un'echidna, con le spalle leggermente più larghe di quelle di un riccio e le braccia più muscolose; anche la testa era quella di un'echidna, con il muso leggermente più allungato e con due occhi color viola ametista ben separati all'interno delle orbite. La parte inferiore del corpo, invece, era molto più simile a quella di un riccio, con due gambe muscolose e una coda corta e ben dritta che spuntava fuori dai pantaloni di jeans scuri della ragazza. "Sarà perché i suoi genitori sono un riccio e un'echidna", pensò dapprima Eggman... Prima di notare due grandi ali nere da pipistrello ben in vista sulla sua schiena. I lunghi aculei neri le cadevano fluidamente fino in fondo alla schiena, tranne cinque ciocche bianche molto ampie che da sole riuscivano a coprire tutta la parte superiore della testa e che terminavano poco sopra le sopracciglia in cinque punti diversi della testa, due ai lati della fronte, altre due ai lati della testa e l'ultima dietro la nuca. Quegli aculei erano talmente in contrasto con gli altri che sembrava quasi che la ragazza stesse indossando una specie di cappellino a forma di stella.
Anche i suoi vestiti erano neri: gli scarponi erano bianchi e neri, i jeans erano lunghi e scuri, leggermente aperti sul fondo. Indossava un lungo cappotto di pelle nera a maniche lunghe, con bordature rosse, sotto il quale indossava una maglietta rossa con bordature bianche e disegnini viola. E come se il suo aspetto non fosse stato già abbastanza inquietante, in quel momento la strana ragazza stava fulminando Eggman con uno sguardo che non prometteva niente di buono.
-Sai che questa è violazione di domicilio? Questa è la mia foresta, questa è la mia casa, e qui non voglio vedere né pazzoidi ovoidali né lattine arrugginite. Quindi prendi subito quegli ammassi di metallo e cavi elettrici e tornatene da dove sei venuto!-
Il terrore che Eggman aveva provato alla vista di quella misteriosa creatura si trasformò istantaneamente in rabbia una volta che lei ebbe pronunciato quelle parole: soltanto in pochi avrebbero potuto fare a pezzi in quel modo tutti quei robot, e ancora meno erano coloro che avrebbero osato rivolgersi in quel modo a lui. E quell'"ancora meno" si riferiva ad un certo riccio blu e alla sua banda.
-Signorina, lo sai con CHI stai parlando?!- sibilò il dr. Eggman.
-Francamente? Non lo so, e non m'importa nemmeno di scoprirlo: vai via e basta!-
-Tu, piccola...-
Eggman stava per risponderle per le rime quando ebbe un'illuminazione: quella ragazza non sapeva chi lui fosse, quindi sarebbe bastato chiederle di aiutarlo a cercare lo smeraldo dicendole che gli apparteneva per convincerla ad aiutarlo. D'altronde lei stessa lo aveva detto, voleva solo che lasciasse in fretta la sua terra, e se lui le avesse detto che se ne sarebbe andato subito dopo avergli dato ciò che stava chiedendo, lei sarebbe stata molto più che felice di aiutarlo. Forse l'incontro con quella strana creatura non sarebbe stato una totale perdita di tempo. Immediatamente l'uomo si gettò ai piedi della ragazzina.
-Mi perdoni per il disturbo, signorina, non avevo idea che la foresta fosse abitata. Sono qui per un motivo ben preciso: ho perso il mio smeraldo da queste parti e avevo mandato quei robot per recuperarlo, senza sapere che fosse una proprietà privata. Sai, se tu mi aiutassi a recuperarlo me ne andrei subito e sarebbe come se non ci fossimo mai incontrati, ti do la mia parola.-
La ragazza fissò l'uomo prostrarsi ai suoi piedi con aria scettica; alla fine sospirò e tese la mano verso i resti dei robot, che subito si sollevarono e cominciarono a vorticare per poi ricomporsi riformando la formazione originale dei robot da ricerca sotto lo sguardo sconcertato del dr. Eggman.
-Ma come...?- -Accetto le tue patetiche scuse. Poi riavere questi, ma scordati che rimetta insieme anche quegli arsenali semoventi che ti sei portato dietro. Trova quello che stai cercando e vattene! Non voglio più vederti gironzolare da queste parti.- disse la ragazza allontanandosi. Il dottore la osservò attentamente finché questa non sparì dalla vista, inghiottita dal fitto della vegetazione. Quando si rese conto che lì non c'era più niente di interessante da osservare si allontanò anche lui.
Eggman stava ancora cercando di riprendersi dallo shock. Lui ne aveva viste tante di cose strane in vita sua, ma tutto quello a cui aveva assistito durante gli anni non era mai arrivato a sfiorare quei livelli di stranezza: non si sarebbe mai aspettato di incontrare una bizzarra ragazzina vestita a lutto che era stata capace di fare a pezzi un'intera armata di robot in pochissimo tempo e in ancor meno tempo era riuscita a riassemblarne tutti i componenti (alcuni dei quali erano stati completamente distrutti) solo con un movimento della mano! Era indubbiamente la cosa più strabiliante che il dottore avesse mai visto fino a quel momento.
Non poteva nemmeno fare a meno di chiedersi chi fosse quella ragazza, che razza di creatura fosse e da dove fosse sbucata fuori: era sempre stata lì, nascosta da tutto e da tutti? E se sì, come aveva fatto a sopravvivere da sola per tutto quel tempo? E se voleva restare da sola con le sue abilità sovrumane, perché si era rivelata proprio a lui? Solo perché si era portato dietro qualche robot per aiutarsi nella ricerca del Chaos Emerald?
Proprio mentre ci stava pensando, uno dei puntini del suo radar cominciò a lampeggiare. Non potevano esserci dubbi: uno dei robot doveva aver trovato lo smeraldo. E casualmente, era proprio vicino a dove si trovava lui. Il dottore non perse altro tempo e si avviò verso il posto indicato dalla mappa, ansioso di riprendersi in fretta il suo smeraldo e di lasciarsi alle spalle quella storia il prima possibile. Meno avrebbe avuto a che fare con quella ragazzina, meglio sarebbe stato. Soprattutto per la sua salute mentale.
A pochi metri dal punto indicato dalla mappa vide nuovamente la ragazza, che stava andando nella stessa direzione. Eggman a quel punto si chiese se quella ragazza lo aveva seguito per essere certa che se ne andasse non appena avesse trovato ciò che cercava. E allora perché era andata nel punto in cui si trovava il suo robot? Sapeva dei Chaos Emerald e li stava cercando anche lei? Doveva decisamente chiarire la situazione e scoprire cosa volesse quella ragazza in realtà.
Eggman raggiunse il posto e vide la ragazza misteriosa guardarsi intorno mentre il robot girava come una trottola impazzita che emetteva luci stroboscopiche. All'improvviso emise un gemito e si accasciò al suolo.
-Che cosa sta succedendo adesso?!- si chiese, esasperato per le continue stranezze che la giovane sconosciuta continuava a dimostrare in sua presenza. Mentre si avvicinava, la ragazza iniziò a tremare e a contorcersi come se fosse stata in preda ad una crisi epilettica.
Solo un brillio poco distante dal piede della ragazza che attirò l'attenzione del dottore e lo fece desistere dal fuggire via a gambe levate. Si avvicinò per controllare, spostò la ragazza in preda alle convulsioni, scavò un pò nel terreno e si trovò di fronte al Chaos Emerald giallo.
-Incredibile! Il Chaos Emerald era praticamente sotto il tuo naso di e tu non te ne sei nemmeno...-
-Porta lontano da me quell'affare! Subito! - urlò lei in risposta.
Eggman annuì e depositò immediatamente il Chaos Emerald nella sua vettura, dando inoltre l'ordine che tutti i suoi robot tornassero alla base; simultaneamente la ragazza smise di tremare.
-Quello... quella cosa... Era un Chaos Emerald, vero?- chiese la giovane rialzandosi in piedi.
-Brava ragazza, hai proprio indovinato. Questo è uno dei sette Chaos Emerald, le sette pietre che, secondo la leggenda, garantiscono al loro possessore un potere illimitato! E grazie a te, ora questo gioiellino è in mano mia!-
-Mi fa piacere per te.- ribatté lei con disprezzo -Basta che tu tenga quegli affari infernali lontani da me e dal mio territorio! Anzi, se dovessi trovarne un altro sarei ben lieta di consegnartelo... Se quell'aggeggio non mi ucciderà prima!-
-Questa è musica per le mie orecchie! Tu saresti davvero disposta ad aiutarmi?- chiese il dottore, completamente incredulo. Fino ad allora nessuno gli aveva mai proposto la sua collaborazione in modo tanto spontaneo e naturale. Con uno sguardo che sprizzava scintille cariche di odio e rancore, ma pur sempre spontaneo e naturale.
-Basta che quelle cose stiano lontane da me! Non lo faccio certamente perché mi piaci, anzi, se devo essere onesta mi stai incredibilmente antipatico! Non mi piacciono le persone che vanno in giro a disseminare le foreste altrui di robot taglialegna e scavatrici!-
In risposta alle affermazioni della ragazza, Eggman emise una smorfia di disappunto. E pensare che lui l’aveva addirittura salvata dal... Chaos Emerald?! -Senti un pò, ragazzina, io avrei una domanda da farti: come mai hai reagito in quel modo a quello smeraldo? Ti è bastato calpestarlo per sbaglio per reagire come se avessi calpestato un cavo dell'alta tensione scoperto!-
-Ho un problema con i Chaos Emerald e col Chaos in generale. Ti basta come risposta?- disse, digrignando i denti. Eggman non era uno psicologo, ma gli sembrò che alla ragazzina costasse parecchio parlarne. -No, non mi basta. Non posso far finta di non averti vista mentre ricomponevi dei robot fatti a pezzi con dei semplici movimenti delle mani! E sicuramente sei la prima persona che vedo manifestare una reazione di malessere nei confronti dei Chaos Emerald! Tu non sei una persona normale, questo è poco ma sicuro! Che cosa sei?- La giovane sorrise amaramente prima di cambiare il suo aspetto in quello di una gatta azzurra, che poi mutò immediatamente in quello di una volpe color lillà e in una koala marrone dai capelli biondi. Il dottore era rimasto completamente senza parole: non vedeva niente di simile da quando aveva assistito al tradimento di Metal Sonic molto tempo addietro, quando aveva ordito un piano per la conquista del mondo fingendo di essere il vero dottor Eggman. La ragazza capì che il suo interlocutore doveva aver capito quale doveva essere la risposta alla sua domanda, dal momento che ritornò alle sue sembianze originali.
-Questo... nemmeno questo non è il tuo vero aspetto, non è vero?- chiese il dottore, appena riuscì a recuperare l'uso della parola. -Ovviamente no.- gli rispose. -Sembrerai anche un completo idiota, ma hai proprio un buon spirito d'osservazione. È proprio questo quello che sono in realtà: un mostro capace di mutare. Posso cambiare qualsiasi cosa, posso diventare qualsiasi cosa... tutto tranne che me stessa. Non ho un aspetto fisico vero e proprio: sono venuta al mondo come un ammasso informe, mi sono trasformata subito in una creatura della stessa specie di mia madre. Fortunatamente mia madre mi ha accettata per come ero, e mi ha cresciuta. Non abbiamo capito molto bene a cosa sia dovuto... né lei, né mio padre erano così, e mio fratello non lo è nemmeno. Tuttavia, dopo che mia madre è morta, ho preferito rifugiarmi qui e vivere nell'ombra piuttosto che essere additata come mostro dal resto del mondo.-
Eggman era sconvolto. Era andato lì per cercare uno smeraldo e si era ritrovato davanti ad una ragazzina mutaforma, capace di fare a pezzi un'armata in poco tempo, così come era capace di ricomporla, e che soffriva di una specie di allergia mortale ai Chaos Emerald. In altre parole: una potenziale arma di distruzione di massa vivente. Gli si era offerta un'occasione che non doveva assolutamente lasciarsi sfuggire. Una ragazza del genere sarebbe stata capace di mettere in ginocchio persino il suo odiato avversario, Sonic the Hedgehog. -Quello che mi hai raccontato è incredibile. Sono davvero impressionato. Comunque grazie dell'aiuto... ehm...-
-Puoi chiamarmi Eden. Prima di ringraziarmi, sappi che l'ho fatto solo perché ti voglio fuori dal mio territorio. E sarà meglio che nessuno sappia che da queste parti si aggira una mutante, ci tengo alla mia tranquillità.-
-Lo farò, hai la mia parola. E indipendentemente dalle tue motivazioni mi ricorderò di te quando conquisterò il mondo- disse Eggman.
-Conquistare il mondo?- chiese Eden, con un'espressione sorpresa stampata in volto -E perché dovresti farlo, scusa? Non è un obiettivo da cattivi assolutamente scontato degno solo di storielle scritte da ragazzini che si ispirano ad anime e videogames?-
-Che cosa vorresti insinua...? Volevo dire, certo che sì! Per dare un futuro migliore all'umanità e pari diritti a tutti! Sarebbe un mondo perfetto, tanto che anche tu ci potresti vivere ed essere accettata da tutti, nonostante i tuoi poteri!- si corresse Eggman prima che potesse tradirsi -Però il mio assolutamente pacifico piano di conquista del mondo...- "Un piano con dei robot armati di trivelle e lanciarazzi sarebbe assolutamente pacifico?!" pensò Eden -...è contrastato da un riccio blu e dalla sua marmaglia: quelli come loro vogliono che le cose restino così come sono, quelli che vogliono che i mutanti continuino a vivere nell'ombra! Non vorrei usare le armi, ma quel riccio, quella volpe e quell'echidna mi stanno costringendo...-
-Echidna?!- Eden scattò improvvisamente al suono di quella parola. -Hai detto proprio “Echidna”?!-
-Sì, fra gli alleati del riccio blu c'è un'echidna di Angel Island. C'è qualche problema?- chiese Eggman. -Non dirmi che tu conosci Knuckles the Echidna!-
La mutante era visibilmente scossa. -No. Ma sei proprio sicuro che quell'echidna sia proprio nativa di Angel Island?-
-Certamente! Lo conosco da anni ormai! È uno dei migliori amici di quel riccio guastafeste che non fa altro che mettermi i bastoni fra le ruote! Fanno sempre comunella, lui, il riccio e la volpe a due code, e ogni volta rovinano i miei piani! Ma stavolta nemmeno loro potranno fare niente dinnanzi alla potenza del mio Egg-Matic 5000! Una volta che avrà assorbito la potenza di tutti i Chaos Emerald diventerà imbattibile, e grazie al suo aiuto il riccio blu e i suoi patetici amichetti verranno distrutti! Muhahahahahahahahahahhahahaah! - La ragazza mutante divenne a dir poco cerea. Sembrava che l'idea del dottor Eggman di sguinzagliare quel robot contro quei completi sconosciuti non le piacesse per niente.
-Fai quello che vuoi con loro, ma lascia stare Knuckles!- urlò improvvisamente. Il dottore smise di ridere e fissò la ragazzina.
-"Lascia. Stare. Kunckles? "- ripeté lentamente, come per assicurarsi di aver capito bene quello che Eden aveva appena detto. -Come mai dovrei lasciar perdere quell'echidna, ragazzina? Non è che mi nascondi qualcosa?-
-Niente di che. Non conosco quell'echidna... ma... ma ho sentito parlare molto del suo popolo, e non in positivo.- la ragazza respirò profondamente prima di cominciare a raccontare. -Molto probabilmente i miei poteri sono dovuti ad una mutazione genetica causata dalle sette pietre mefistofeliche che stai cercando. Dico "probabilmente" perché nessuno sa con certezza se le cose stiano davvero così, ma il fatto che la maggior parte dei mutanti sono nati in delle popolazioni strettamente legate ai Chaos Emerald. Il popolo delle echidne di Angel Island era fra queste. Conosci la storia di Chaos?-
-Certo che la conosco! Sfortunatamente mi sono imbattuto in lui personalmente!- le rispose il dottore, senza capire dove la ragazza volesse andare a parare.
-Hai incontrato personalmente il dio della distruzione e puoi ancora raccontarlo? Ti ho decisamente sottovalutato!- commentò la ragazza. -Il primo mutante di cui si abbia mai avuto notizia nacque nella famiglia del guardiano del Master Emerald. Il giorno prima della sua nascita vi fu un incidente sull’altare, in cui il guardiano, il padre biologico del mutante, perse la vita; sua moglie partorì il primo mutante il mattino seguente e capì cosa poteva essere accaduto, ma nonostante tutto lei decise di allevarlo come se fosse stato un bambino normale. Ma quando molto tempo dopo gli anziani scoprirono cosa aveva dato alla luce la moglie del guardiano, il bambino fu soppresso quasi immediatamente: credevano che la nascita di quella creatura fosse una punizione del dio per essere stato imprigionato nel Master Emerald, e che una volta cresciuto il bambino avrebbe portato avanti l'opera di distruzione di Chaos al suo posto, dal momento che lui non poteva farlo. Da allora divennero estremamente paranoici al riguardo: non ha idea della strage che hanno compiuto per assicurarsi che non nascessero altri bambini come il primo mutante... Un eccidio tale che li condusse ben presto sull'orlo dell'estinzione!-
La ragazza scosse la testa. -Ma nacquero altri bambini con abilità simili in altre regioni, anche molto lontane da quelle che sono diventate le Mystic Ruins: nella maggior parte dei casi subirono lo stesso trattamento dei mutanti di Angel Island, ma alcuni riuscirono a salvarsi facendosi passare per persone comuni. Non so se sia del tutto vero però, non ho mai conosciuto altri come me. Forse non è rimasto più nessun mutante, a parte me.-
La ragazza assunse un tono molto malinconico nel sottolineare l’ultimo punto. Doveva essere terribile vivere sapendo di appartenere ad una specie che era stata sterminata perché era stata rifiutata da tutto e da tutti.
-Tutto quello che stai raccontando è molto triste, ma non vedo come tutto questo c'entri con Knu...-
-Lui è l'ultimo di una specie che si è autodistrutta a causa della sua ignoranza e della sua sete di potere!- urlò Eden -E se è davvero l'ultimo rimasto, allora... Allora devo essere io a distruggerlo! Non tu, non il tuo robot: io!-
-Quindi la vendetta sarebbe il tuo pretesto. Come se non ci fossero già abbastanza vendicatori in giro!- commentò il dottor Eggman. -Ma perché ce l'hai tanto con lui, a parte le cose orribili che il suo popolo ha fatto ai tuoi simili?-
-È una questione di principio: il suo popolo ha sterminato i miei simili, io adesso sterminerò lui. Occhio per occhio.- gli rispose la ragazza, con uno sguardo gelido e allo stesso tempo determinato. -Portami alla tua base: da ora in avanti sarò il tuo braccio armato! Ti aiuterò a raccogliere quelle pietre, costi quel che costi! Non vi potrò interagire direttamente, ma potrò esserti utile distraendo i tuoi nemici mentre i tuoi robot le localizzano senza alcuna interferenza esterna. Che cosa ne dici?-
Il dottor Eggman non poteva sperare in una situazione più favorevole: fin dal primo momento in cui aveva intuito quelle che sarebbero potute essere le sue reali capacità aveva pensato di chiederle di unirsi a lui, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe stata proprio lei a proporglielo così apertamente!
Eggman sorrise, al settimo cielo per la sua rinnovata possibilità di vittoria. -Certo cara. Ogni nuovo elemento nella mia squadra è sempre il benvenuto!-
Eden gli si avvicino e gli strinse la mano. -Può dire di aver trovato un'alleata. Ma niente si ottiene senza qualcosa in cambio.-
Eggman espresse il suo disappunto inarcando le sopracciglia. Sarebbe stato troppo bello se non ci fosse stato alcun inghippo. -Sentiamo, quali sarebbero le tue richieste?-
Eden sorrise maleficamente. -Tranquillo, è piuttosto semplice. Voglio avere carta bianca nell'affrontare il riccio e i suoi alleati. Non mi dovrai dare alcuna direttiva su come affrontarli né voglio l'aiuto dei tuoi robot, voglio vedermela con loro come se tu non c'entrassi niente in tutta questa faccenda, sono stata chiara?-
-Se è solo questa la tua richiesta, puoi considerarla più che esaudita, mia cara. Ma ti avverto che sarà molto...-
-Pericoloso? Difficile? Non ha alcuna importanza!- ribadì lei. –Voglio essere completamente libera mentre mi scontrerò con loro, soprattutto quando mi scontrerò con l'echidna!-






Angolo dell'Autrice degenere: Ve l'avevo detto che c'era, no? Come avrete potuto notare, già da qui si notano numerose differenze con la versione originale (non ditemi che non le avete notate, dai... sono molto più che evidenti)! Insomma, avete letto questo capitolo, no? Ora sapete cosa aspettarvi dagli altri. E con questo vi lascio, miei cari lettori (sempre se vogliate ancora leggere le menate che scrivo... sono troppo degenere e vi ho abbandonati per mesi interi senza dare mie notizie se non la cancellazione di una fanfiction! Chiedo perdono! ç_ç). Sappiate che però c'è una spiegazione: nella fanfiction cancellata si sarebbero svolti degli avvenimenti che avrebbero influito pesantemente sugli avvenimenti di questa fanfiction, creando un continuum temporale che si sarebbe ricollegato perfettamente: dopo che ho cominciato a riscrivere WADIF, però, mi sono resa conto che avrei fatto molto prima (e avrei risparmiato dei gran mal di testa a voi lettori e una serie di macchiavellici colpi di scena che potrò sempre usare in seguito...) se avessi spiegato tutto già qui nella fanfiction. Quindi quell'altra è diventata obsoleta e ho deciso di eliminarla del tutto (insomma, hanno passato cinque capitoli a ribadire che è successo un casino col continuum spazio-temporale e probabilmente avrebbero continuato fino all'infinito! E se c'è una cosa che detesto in una fanfiction e in tutto ciò che riguarda la vita, è che i concetti vengano ribaditi fino alla nausea! Ergo, non ce la facevo più a continuarla. Scusate... Ma guardate il lato positivo: non c'è più Chi-Sapete-Voi...) Comunque, questo è quello che c'è, se vi piace bene, se non vi piace... Almeno troverete questi fatti hanno molto più senso di come si sono svolti nella prima versione... Come avrebbe fatto Eggman a sapere già vita, morte e miracoli dei mutanti?! Stiamo sempre parlando di chi ha liberato Chaos in Sonic Adventure, ma Eggman non è onniscente fino a quei livelli. E poi i Chaotix avevano avuto difficoltà a trovare le stesse informazioni, come avrebbe fatto lui da solo ad accedervi? Risposta veloce: non avrebbe potuto, nemmeno con tutto il suo QI di 300 e rotti. Fine. Quindi sarebbe stato molto meglio se fosse stata Eden a dire tutto fin da subito, invece di far dire ad Eggman che sapeva già tutto di lei. Questo è un piccolo chiarimento sulla parte più pesantemente modificata.
Mamma mia che papiro... meglio che chiuda qui. Grazie per aver perso il vostro prezioso tempo con me e ci sentiamo per il prossimo capitolo!
  
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