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Autore: Lucy_Pevensie    17/08/2011    2 recensioni
La vita di Andrew, sarcastico e intelligente, e Audrey,gentile e amica vera, studenti della Saunders High School di Boston, le loro avventure, dolori e speranze e il gruppo di amici che si crea intorno a loro.
La lunga strada della vita che si sta solo aprendo e il modo in cui la affronteranno.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Walk of Life'
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L'estate era ancora nell'aria quando gli studenti cominciarono ad affluire al Saunders College, uno dei licei più prestigiosi della contea.
Era un liceo all'avanguardia, e agli studenti ammessi (chi per meriti scolastici, chi perchè poteva permettersi la retta) venivano offerti vitto ed alloggio in dormitori e zone comuni arredate all'ultima moda, e lezioni supportate dalle ultime tecnologie e ultimi metodi d'insegnamento.
Era una giornata soleggiata, ancora perfettamente in clima vacanziero per molti degli studenti che trascinavano svogliati le pesanti valigie all'ingresso della struttura.
Il palazzo, nonostante tutta la modernità presente all'interno, era un enorme edificio vecchio stile, di bellissima architettura, situato in un luogo piuttosto isolato e tranquillo, nella periferia di Boston.
Il Saunders College era infondo quanto di meglio la zona avesse da offrire per l'istruzione dei ragazzi.
-Andrew! ANDREW! RAZZA DI CRETINO, MI VUOI ASPETTARE?- gridava una ragazza piuttosto bassa, coi capelli scuri e due furiosi occhi neri, mentre so trascinava dietro una marea di valigie.
Quell'urlo isterico, era decisamente la prova che la routine scolastica stava per ricominciare inesorabile.
-KATE! Hai già deciso di dare spettacolo?!-
-Perchè non mi aiuti invece di camminare tronfio con la tua stupida valigia blu in mano?-
Il ragazzo, a qualche passo di distanza da lei, si bloccò, spazientito.
-Numero uno: la mia valigia non è stupida. Numero due: non sono stato io a decidere di smontare l'armadio e piegarlo nelle tue trenta valigie arancioni!-
Guardandoli, lei bassa e lui alto, lei mora e lui castano chiaro, con gli occhi sull'azzurro, nessuno avrebbe potuto dire che erano gemelli, eterozigoti, ovviamente.
-Allora sai cosa ti dico?! La tua valigia puoi anche mangiartela! Io...io troverò qualcuno più gentile di te!- decise Kate, rimboccandosi le maniche per sollevare le sue tre pesanti valigie
Non fece molta strada, e Andrew alla fine non ebbe cuore di lasciarla lì da sola, così, con una scusa, si fermò anche lui.
-Scriviamo a Audrey-
Kate incrociò le braccia, sbuffando.
-Bravo, fai il vero uomo...-
Lui non la degnò di risposta, mentre afferrava il cellulare e iniziava a scrivere.
"Aud, io sono in fondo alla scalinata con K, che come al solito ha portato troppe valigie e vuole che le porti io. Dove sei? An"
-Ecco fatto! Adesso aspettiamo il carro attrezzi, contenta?!-
-Audrey sarebbe il carro attrezzi? Audrey. Con i suoi tre chili e il suo metro e sessanta scarso. Sul serio, An?-
Andrew alzò le spalle, poco curante de-l fatto che non fosse riuscito a fare niente di meglio.
Cominciarono ad aspettare, salutando i compagni di corso che gli sfilavano davanti, tutti abbronzati e felici delle vacanze appena concluse.
-Oh, guarda là..anzi no, non guardare, è Cheryl- fece Kate, con uno sguardo di sommo disprezzo verso una ragazza bionda (palesemente tinta) che saliva le scale con due scagnozze e tre valigie rosa chewingam.
Andrew s'illuminò -Oh, grazie, K. Finalmente ti rendi utile...Hey, Cher!- chiamò, sfoderando l'aria da ragazzo affascinante che in certi casi funzionava sempre
Descrivere Cheryl come la ragazza-oggetto di Andrew McFly sarebbe stato riduttivo. La bionda lasciò cadere i bagagli e si diresse ancheggiando verso di lui, che dava l'idea di volerla trattare male almeno come al solito, consapevole che questo avrebbe solo aumentato il proprio fascino agli occhi di lei.
Cheryl si sporse verso di lui per schioccargli due casti baci sulle guance, mentre salutava, con il solito tono sostenuto eppure di assoluta dipendenza da quel ragazzo -An! E' così che incominciavi il tuo primo giorno? In piedi in cima alle scale a farti mettere gli occhi addosso da tutte le passanti?-
Lui fece un ghigno malizioso -Le passanti come te, Cher?-
Cheryl pronunciò il labbrò inferiore, ostentando una mortale offesa -Ma Andrew...io non ero speciale?!-
Andrew fece una faccia contrita, cercando di non riderle in faccia.
-Oh, hem...-
-MCFLY!- una voce squillante, dal timbro un po' nasale, gli arrivò alle spalle
Andrew si voltò di scatto, lasciando Cheryl senza risposte a cuocere nel suo brodo.
Audrey Hallward gli stava correndo incontro per abbracciarlo. Audrey era l'unico amico di Andrew, con l'unica differenza che era una ragazza. Andrew non aveva mai legato con i maschi della sua età, forse per il suo ego un tantino eccessivo e arrogante, e Audrey, con i suoi enormi occhi azzurri e i suoi lunghi capelli neri che contrastavano con la pelle color porcellana e la facevano sembrare un folletto, era l'unica persona capace di tenere quell'Ego a bada.
-Sei stata mandata dall'officina? Perchè qui c'è decisamente bisogno di un carro attrezzi...-
Audrey, che stava per gettargli le braccia al collo, lo colpì con una delle sue mani sottili -Scemo! Dopo due mesi mi saluti così?- esclamò, senza riuscire a smettere di sorridere con gli occhi
Andrew sorrise con aria colpevole: non riusciva a fare a meno delle sue imperdibili uscite.
Cheryl tossicchiò da dietro di loro. Quando Audrey la vide assunse un'espressione accigliata e si voltò a parlare con Kate, sua compagna di dormitorio da sempre, e sua grande amica, con un turbinio di boccoli neri.
Andrew si preparò a liquidare Cheryl con la solita scusa -Ok, Cher...adesso devo andare. Ci vediamo più tardi, eh?-
La bionda lo guardò furente mentre lui si avvicinava a sua sorella e ad Audrey, che stavano già aggiornandosi sull'estate trascorsa separate, Kate ed Andrew in Florida e Audrey a Parigi con la famiglia.
Andrew, come al solito, pensò di interromperle per catturarsi l'attenzione delle due -Allora, avete già iniziato a sparlarmi dietro?!-
-Perchè dovrei sparlare di qualcuno che dopo mesi che non vede la sua migliore amica non la saluta neanche per parlare con Cheryl, An?-
Andrew spalancò le braccia verso di lei -Perchè mi sei mancata tanto??-
Kate, però, stava ancora aspettando un aiuto per la valigie, e osservava i due con aria assolutamente seccata e le braccia ben conserte in segno di impazienza.
-Allora?! Potete anche abbracciarvi dopo!-
Audrey si voltò subito verso di lei.
-Hai ragione, scusa! Io ho già portato la mia valigia nella nostra stanza, è sempre la stessa- annunciò Audrey
-Posso venirvi a trovare?- chiese Andrew, mentre Audrey prendeva il trolley arancione di Kate
-Non devi cercare Etan e mettere via le tue cose, Andrew?- fece Kate, acida
-Oh, non ho fretta. Starà probabilmente ancora cercando di capire in che scuola si trova...-
-Andiamo allora- fece Audrey, che col suo viso impertinente metteva sempre pace tra i due.
Il dormitorio per gli studenti agli ultimi due anni si trovavano in un bell'edificio alla destra della scuola, ed erano divisi in ala destra e ala sinistra, con al centro delle sale comuni. Quella delle ragazze, era l'ala destra.
-Qui ci salutiamo. Ci rivediamo a cena, SE mi andrà di rivederti!- fece Kate al fratello, quando si trovarono davanti al corridoio che portava alla zona delle ragazze
-Vengo ad aiutarvi a disfare le valigie- fece lui, prontamente -Così se c'è Becky la saluto!-
-Dai K... lascialo venire! Non stiamo tutti e tre insieme da Giugno!-
-Non è colpa mia se lui non ha amici con cui stare- borbottò lei
-Guarda che non è con te che voglio passare il mio tempo, K!- ribattè Andrew, che aveva sentito benissimo
-Basta che tu non venga come al solito a sfilare nei corridoi della nostra ala facendo il bello-e-impossibile, così poi tocca a me sorbirmi i deliri mistici di quelle sceme come Cheryl- ribattè Kate, fermandosi davanti alla porta della stanza numero 26: detestava la popolarità di suo fratello
-Cheryl devi ignorarla...- fece lui, mentre Audrey apriva la porta della stanza e faceva largo a Kate e alle sue valigie
-No, TU devi ignorarla- fece Kate, mollando le valigie accanto al suo letto, quello più lontano dalla finestra
-Io la ignoro quando mi va...-
La stanza era piuttosto grande e accogliente, col bagno annesso. Il pavimento in legno e le pareti color crema, due letti da una piazza e mezzo, con i copriletti lilla, un grande armadio in legno e tappeti e comodini in colori pastello.
Andrew non perse tempo a impossessarsi del letto di Audrey come sua temporanea sistemazione.
Mentre le ragazze aprivano le valigie e iniziavano a sfare i bagagli e mettere via vestiti, secondo il solito ordine e divisione dei cassetti, Audrey iniziò a chiacchierare allegramente
-Allora! Com'è andata in Florida?-
-Benone! Kate ha passato la metà del tempo a lamentarsi del fatto che non poteva assolutamente stare in costume, perchè ha le gambe troppo grosse...- ridacchiò Andrew,  che osservava le due ragazze all'opera comodamente sdraiato
-...Andrew invece ha passato TUTTO il suo tempo a fare il figo in spiaggia vantandosi di saper surfare e una marea di altre cose idiote-
Andrew non negò -...ma è sempre meglio che lamentarsi! Tu, Aud? Sempre in Francia dagli zii?-
Audrey annuì, mentre svolazzava per la stanza distribuendo vestiti e oggetti, nel suo modo di fare un po' hippie.
-Parigi è sempre più bella ogni volta che ci torno- dichiarò
-Mi ci porti in viaggio di nozze, vero?- fece lui
-Ah-ah, sei proprio spiritoso- fece lei, lanciandogli un peluche a forma di orsacchiotto
Andrew fece volare l'orsacchiotto fino al letto di Kate -Meglio la Florida?-
-Meglio se ti levi dal mio letto- ribattè Audrey -Devo metterci i peluches-
Andrew sgranò gli occhi -Tu mi stai cacciando per dei peluches?!-
-Sai An? Forse Kate ha ragione, vai ad aiutare Ethan a non perdersi...-
Andrew si lasciò scivolare giù dal letto di Audrey, sbuffando.
-D'accordo, la mia presenza qui non è gradita. Vado a cercare chi saprà apprezzarmi!-
-Cheryl è nella stanza 32- fece Kate, spingendolo fuori dalla porta, mentre Audrey gridava un divertito "Ci vediamo a cena, An!"
Andrew però non si diresse in camera di Cheryl; pensò piuttosto di andare a controllare lo stato della sua camera, momentaneamente nelle mani poco affidabili di Etan, storico compagno di stanza.
Etan era esattamente quello che Andrew non sarebbe stato mai: uno sportivo con zero cervello. Praticava praticamente tutti gli sport offerti dalla scuola, ed era l'unico motivo per cui era ancora ammesso alle lezioni nonostante la sua scarsa capacità di collegare elementi per formare pensieri compiuti.
Andrew non aveva ancora le chiavi della stanza, così si vide costretto a bussare, senza sapere se avrebbe ricevuto segni di vita.
-Et?? Ci sei??-
-No!- fu la risposta
-Ha-ha...divertente! Dai, apri! Devo ancora disfare la valigia e farmi una doccia...-
-Ma.. chi parla?-
Andrew fu prese dalla tentazione di prendere la porta a testate per la disperazione -Sono Andrew! Andrew McFly, sono in stanza con te da anni...ricordi?!-
-Dovevi dirlo subito amico!- fece Etan, spalancando la porta.
-Ce ne hai messo di tempo!!- esclamò Andrew, quasi lanciando la valigia in braccio al compagno di stanza
Etan era un ragazzo abbronzato, altissimo e con i capelli piuttosto lunghi, con colpi di sole biondi, e un naso molto pronunciato.
-Allora, amico? Come hai passato l'estate?-
Andrew iniziò a narrare le proprie esaltanti avventure estive, sicuro di appassionare Etan almeno con le storielle sul surf e sulle ragazze.
Etan infatti gli diede il cinque con un "Graaaande amico" e un "Ti stimo troppo"
Dopodichè, Andrew si rese conto di aver concluso, almeno per il momento, gli argomenti di cui parlare con Etan e pensò di rintanarsi nella doccia per evitare di sentire il racconto di come Etan si era procurato la sua nuova maglietta di una squadra di pallanuoto.
Intanto, nella stanza numero 26 del dormitorio femminile, Audrey e Kate si aggiornavano sull'estate trascorsa lontane
Kate le aveva raccontato degli imbarazzanti momenti in cui era rimasta in spiaggia sola col fratello e non aveva la minima idea di che cosa fare sola soletta, della biblioteca che si era divorata in quelle tre settimane di sole e mare, e delle scottature riportate a fine vacanza.
Audrey, dal canto suo, aveva parlato di Parigi, dei suoi cugini, del fatto che non era praticamente riuscita a vedere suo fratello maggiore Alex, che era ancora all'addestramento per diventare pilota dell'esercito, che aveva praticamente vissuto nel Louvre e ad osservare i pittori di strada.
-La prossima volta devi portarmi con te! Non ne posso più di queste vacanze familiari...- sospirò Kate
-Io invece vorrei tanto che Alex venisse con noi, mi manca la sua verve...-
Kate arrossì -Beh...fammelo sapere quando torna!-
-Certo!- sorrise Audrey, conscia della cotta che Kate aveva sempre avuto per Alex.
Bussarono alla porta.
Kate trotterellò fino alla porta, sicura che non potesse trattarsi di altri se non...
-JODI! BECKY! FINALMENTE!!-
Le due occupavano, come sempre, la stanza 27.
Jodi era una ragazza molto graziosa, con lunghissimi ricci biondi e un carattere piuttosto riservato e a volte lunatico.
Per quanto riguardava Rebecca, lei era la cugina di Andrew e Kate, ed era piuttosto particolare: molto bella (aveva gli stessi occhi azzurri e labbra carnose di Andrew), quasi nessuno sembrava accorgersene a causa della sua aria spesso sognante e della sua vivacità ogni tanto fuori dalle righe.
-Audrey! Ma che bello rivederti! Oh, aspetta: non dirmi niente! Ho letto i tarocchi e mi hanno detto che...quest'estate hai finalmente trovato l'amore!-
-In realtà no, Becky... ma è bello rivederti... hai...tinto i capelli?-
Becky scosse i capelli castano-ramato, un tempo biondo cenere.
-Hai visto? Ho letto su una rivista che è funzionale al karma...-
Audrey sbattè le palpebre sui suoi occhi straordinariamente grandi e azzurri, mentre Jodi e Kate scoppiavano a ridere.
-Scommetto che vi siete già raccontate tutto delle vacanze- fece Jodi, mentre prendeva posto sulla sedia girevole lilla accanto alla scrivania
-In effetti si- rispose Kate -Voi? Tutto bene? Siete sempre nella solita stanza?-
-E' tutto come sempre- confermò Jodi, così contenta di poterlo dire
-Grande, così possiamo fare le riunioni notturne.. Sentite, alla cena manca ancora mezz'oretta, noi la doccia l'abbiamo già fatta tutte e due.. che ne dite di andarcene un po' nella Sala Arancio?- propose Kate, riferendosi allo spazio comune più grande, dotato di TV e divani.
La proposta ottenne il consenso delle tre ragazze, così si diressero in fretta verso la Sala Arancio, per non trovare occupati i divanetti migliori.
Andrew McFly, però, occupava già un divano con tutta la propria lunghezza, mezzo assopito, le mani intrecciate dietro alla nuca.
A Becky balenò in mente l'idea del secolo -Qualcosa mi dice che urge uno scherzo fatto a pennello!-
Andrew, che stava sentendo tutto, cercò di trattenere il ghigno che gli venne spontaneo quando pensò a quanto sarebbe stato divertente sabotarlo.
Kate era naturalmente in prima linea per attuare lo scherzo di Becky, mentre Jodi era un po' più timorosa per il fatto che non aveva mai legato davvero con Andrew.
Audrey, invece, che era una delle pochissime persone con l'onore di conoscere a fondo Andrew, aveva capito subito che lui aveva sentito.
-Al mio tre gli saltiamo addosso da dietro, ok?-
Audrey non ebbe cuore di dirgli quello che stava per succedere e rovinargli il divertimento, quindi lasciò che Kate e Becky piombassero addosso ad Andrew, mentre lui si spostava rapidamente facendo prendere una facciata sul divano alle due ragazze.
Il ragazzo non riusciva a reggersi in piedi dalle risate -Ma che razza di sfigate!! Ma come si fa a pensare a scherzi del genere??-
Kate era furibonda per l'umiliazione ricevuta, mentre Becky si godeva il divano conquistato.
E dopo aver lanciato una serie di improperi al fratello, si rivolse a Audrey, minacciosa -Tu lo sapevi, vero??-
-Dai, K... era piuttosto prevedibile!- si giustificò Audrey
-Come fai a non conoscermi dopo tutta la vita che abbiamo passato insieme??- continuò a sghignazzare Andrew
Kate tacque, imbronciata, mentre si sedeva con Jodi assieme a Becky, e lasciava che Audrey andasse a sedersi in un altro divano assieme ad Andrew.
-Sei stata perfida quanto me- fece il ragazzo, ancora così fiero della propria trovata
-Nel caso, sarebbe solo colpa della tua influenza, An- rispose Audrey, saggiamente
Andrew scosse il capo, con aria di disapprovazione -Così non va, cara Audrey...sei la prima in quasi tutte le materie, e mi caschi così sulle amicizie sbagliate? Che vergogna...-
-Già, frequentare uno strafottente come Andrew McFly..che idea!-
-Fossi in te, cambierei giro...soprattutto smetterei di dividere la stanza con quella zitella acida di sua sorella!-
-Che hai contro le zitelle, An?- domandò Audrey, lanciandogli un'occhiata penetrante
-Se sono belle, assolutamente niente!- ghignò lui
Audrey non riuscì a non sorridere all'espressione languida e ruffiana di Andrew
-Ti ho già riconquistata, vedi?-
-Devo dire che un po' in Francia mi sono annoiata senza il mio migliore amico- confessò lei, cercando di sistemarsi la frangia che continuava a spostarsi.
-E io devo ammettere che, per quanto mi sia divertito, ogni tanto avrei voluto avere con me la mia amica Audrey- ammise lui, prendendo a giocare con uno dei meravigliosi boccoli neri di Audrey
-Magari non mentre pomiciavi con una di quelle surfiste cretine!- giunse la voce di Kate dall'altro divano
-Magari riserva la tua acidità per quando rimarrai sola come un cane!-
Kate gli lanciò un cuscino, che lui schivò senza troppi problemi, sotto lo sguardo costernato di Jodi e allampanato di Rebecca.
E' bello essere tornati, no?- ridacchiò Andrew rivolto a Audrey, dopo aver deliberatamente ignorato la botta di "cretino" che Kate gli aveva appena lanciato
Audrey annuì: sembrava che sarebbe stato un altro anno all'insegna della normalità.
 
  
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