E ADESSO VOGLIO VIVERE L'ESTATE

E adesso mi trovo qui a scrivere, quando invece dovrei essere a casa a soffrire il caldo. Non mi piace il mare, non mi piace la montagna o il lago; infondo, a me è sempre piaciuto starmene a casa ad agosto, girare per la città deserta, fermarmi a osservare i negozi chiusi e, quando la temperatura raggiunge livelli da deserto del Sahara, stare in casa sdraiato sul letto a leggere libri, con la compagnia del caro amico ventilatore. Non vado, o meglio non andavo in vacanza dal 2001 e nemmeno quest’anno dovevo andare. Dovevano essere mesi estivi a casa, come da routine. Non dovevo partire, ma alla fine ho fatto le valigie. Da marzo i miei amici non hanno fatto altro che parlarmi di quanto è bella la vita da spiaggia, quante discoteche ci sono, che dovevo partire. Io, però, avevo sempre risposto di no, convinto della mia decisione. Almeno fino a due settimane fa, quando ho cambiato idea. Non so di preciso il perché, ma ho cambiato idea: ero fuori con amici a bere birra al bar e, all’improvviso, mi son detto “ Perché no? Parto anch’io!”. Ho preso il cellulare e mi son messo a chiamare tutti, a uno a uno, e ho detto sì.

E adesso mi trovo qui, sulla spiaggia e sotto l’ombrellone a scrivere su un quadernetto comprato al supermercado ieri sera. Con il mare a pochi passi, mi rilasso seduto all’ombra mentre guardo i miei amici preparare il campo da calcio. Mi rilasso mentre i miei amici giocano in acqua. E si divertono, si divertono come me. Avevano e hanno ancora ragione i miei amici, le vacanze al mare sono tutta un’altra cosa, soprattutto qui, su questa spiaggia chiara e con questo mare cristallino, sotto il sole spagnolo. E se forse non vado pazzo dell’acqua, qui è tutta un’altra cosa. Anche le discoteche e i pub sono un’altra cosa, pieni di gente allegra e spensierata, gente socievole e con un’immensa voglia di divertirsi come me. Qui, lontano dai problemi e dalle responsabilità, lontano dalla città e dai ritmi oppressivi, lontano dalla scuola e dai parenti, tutto sembra più bello. Ogni cosa alla mia vista sembra risplendere di una brillantezza surreale, sembra circondata da un alone magico che rende tutto un sogno, come in un film o in un cartone animato. Tutto sembra più bello, una favola a lieto fine, in cui nulla va storto. Ed è così, giuro.

E adesso, però, al posto di divertirmi, godermi la vacanza e finalmente rilassarmi dopo tanto tanto tempo, sono qui a scrivere sulla spiaggia su un quadernetto da pochi euro con indosso una camicia da boscaiolo di un verde improponibile e gli occhiali da sole in stile Top Gun. Ma è solo per poco, perché non voglio sprecare neanche un secondo di questa indimenticabile vacanza, perché so che quando scenderò dall’aereo e uscirò dall’aeroporto di Orio al Serio con affianco trolley e amici tutto questo mi mancherà. Mi vedo in ginocchi a pregare tutti di riportarmi indietro.

E adesso è ora di poggiare foglio e penna, togliersi la camicia e andare a giocare a calcio. Sarà faticoso perché sono fuori allenamento, ma voglio continuare a divertirmi, a vivere pieno questa vacanza indimenticabile, a passare del tempo in compagnia.

E adesso voglio vivere l’estate.