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Autore: Black Mariah    18/08/2011    5 recensioni
-Io...noi non possiamo...- gli disse non guardandolo, cercando di aggiustarsi alla meglio il vestito.
Gerard le si avvicinò di nuovo e cercò nuovamente di baciarla, non dandole ascolto.
-No, basta...davvero...Io non voglio...- disse lei allontanando il viso dal suo per non farsi corrompere nuovamente dalle sue labbra.
-Perchè?- disse quasi arrabbiato Gerard. Che le prendeva? Non poteva darsi di nuovo a lui e poi allontanarlo quando voleva lei.
-Perchè sono fidanzata, cazzo.- rispose Annie arrabbiata con se stessa -E non ho intenzione di tradire il mio ragazzo, nè tanto meno di essere la tua amante!- continuò ad alta voce.
"SEGUITO DI LIKE A FUCKIN' ROCKSTAR" (non è necessario leggere la prima storia)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I'll meet you down at the metro station

'Cause motherfuckers got the motivation

Now I'm gonna show you how much I love you.

Oh, my magazine is full of ugly things

 

Giugno inoltrato.

Tempo di mare. Tempo di sole. Tempo di amore. Tempo di musica. Tempo di Project Revolution: il festival musicale americano annuale organizzato dai Linkin Park, che unisce band rock, metal e hip hop girando il continente da una nazione all'altra.

-Questi sono tutti i vostri pass. Per favore non perdeteli, soprattutto tu, Frank- disse Alicia ai cinque ragazzi che aveva davanti, passando di mano in mano i pass plastificati che gli organizzatori le avevano dato.

Il ragazzo tatuato davanti a lei le sbuffò come un bambino piccolo. Perchè doveva essere sempre lui quello che doveva passare per scemo? In risposta fece una linguaccia alla bella ragazza di fronte a lui, prendendole il pass dalle mani e iniziando a giocarci.

Alicia lo guardò per un secondo e alzò gli occhi al cielo, convinta che Frank non sarebbe mai cambiato, e si diresse verso le braccia del suo ragazzo, Mikey, che aveva guardato divertito la scena.

-E tu le permetti di trattarmi così?- gli disse Frank quando si accorse del gran sorriso bastardo che la coppia aveva assunto.

-Anche peggio!- commentò il ragazzo sorridendogli e appendendo il pass datogli da Alicia al collo.

-Sei uno stronzetto, Mikey. Come tuo fratello!- disse il chitarrista ridendo e indicando il ragazzo dai capelli rosso fuoco di fronte a lui, che si stava cimentando nell'impresa epica di sbrogliare il laccio del pass.

Alicia incredula di quella scena, si allontanò da Mikey e decise di andarsi a fare un giro nei dintorni, nella speranza di trovare e di riconoscere qualcuno che non facesse parte esclusivamente della crew dei My Chemical Romance.

Poco più distanti, Annie e Sarah avevano appena ritirato i loro pass e si erano appena rifornite al piccolo chioschetto che vendeva acqua, caffè e stuzzicherie, e allegre si stavano dirigendo verso il loro tour bus scherzando e ridendo.

-Dio, quest'anno la vedo dura nel bus- stava dicendo Sarah. -Siamo tantissimi!-

-Guarda non me lo dire, già il letto è scomodo, poi lo dovrei anche condividere!- rispose Annie dando un sorso all'acqua fresca.

-Non essere così afflitta, eh!- ironizzò la bionda chitarrista. Annie sorrise. No, non era affatto afflitta, solo rassegnata all'idea di non dormire bene per tre mesi.

-Rimane comunque troppo piccolo.- aggiunse lei cogliendo la punta di malizia nell'affermazione della ragazza. -E poi anche tu ti sei portata Mark, quindi non dire così solo a me!- fece poi.

-Appunto, il mio voleva essere un commento generale!- disse ridendo Sarah. In risposta Annie le portò un braccio sulle spalle, ed entrambe andavano camminando abbracciate per la strada, continuando a ridere e a scherzare cariche di pass e di bottigliette d'acqua.

Ad Alicia parve di sentire una voce conosciuta e di intravedere delle ragazze dalle movenze familiari. Ebbe la conferma di ciò quando quasi si stava scontrando con le due musiciste in questione.

Annie la riconobbe subito e stranamente le salì una gran gioia. Era tantissimo che lei ed Alicia non si vedevano e istintivamente le venne voglia di abbracciarla, e lo fece.

Quando si frequentavano erano molto unite, Alicia, secondo Annie, era quel genere di persona strafiga ma umile che anche se avesse potuto tirarsela non lo avrebbe mai fatto, e poi era una brava ragazza, davvero. Durante la sua rottura con Gerard ci si sarebbe potuto aspettare che prendesse solamente le difese di suo cognato per partito preso, e invece si era preoccupata di chiamare anche lei molte volte per sapere come stesse e per consolarla altrettante volte.

-Oh, tesoro da quanto tempo!- esclamò Alicia, che si gettò letteralmente al collo di Annie dopo averla riconosciuta.

-Lo so!- ribattè contenta la cantante. -Come stai?-

Era ancora più bella dell'ultima volta che l'aveva vista.

-Io divinamente! Guarda qua!- fece la mora mostrando ad Annie l'anulare sinistro.

La ragazza vide un anello brillare assieme ad una sottile fede d'oro.

-Oh mio Dio!- esclamò la cantante per la gioia abbracciandola di nuovo.

-Sì, è fantastico!- fece Alicia. Pensare a Mikey e alle loro nozze le faceva sempre venire gli occhi a cuoricino.

-Auguroni! E quando vi siete sposati?- chiese la riccia sorridendo amabilmente.

-L'anno scorso a Las Vegas!- rispose entusiasta la bassista che salutò anche Sarah.

-Sono felicissima!- continuò a dire sinceramente Annie.

-E tu che mi racconti?- disse poi Alicia rivolta alla cantante scrutandola meglio. Era cambiata. -Cielo Annie, sei dimagrita un sacco, ma che diavolo hai fatto?- chiese notando solo allora il viso un po' scarno della ragazza.

Quella frase riportò Annie nel mondo reale, in cui Alicia non era solo una sua amica ma anche la cognata del suo ex-ragazzo, e quella cosa la fece pensare. Se Alicia era lì, vuol dire che c'erano anche loro, c'era anche lui, e con Gerard non aveva avuto più niente a che fare da quella mattina a New York quando l'era andata a trovare nel suo appartamento.

Per un attimo si sentì mancare, non sapendo se la scusa che si sarebbe inventata avrebbe convinto Alicia.

-Nah, niente di che...- cercò di mentire Annie -L'uscita di un album può essere molto stressante- terminò guardando la donna in una maniera strana. La bassista ricambiò il suo sguardo. La bruna tatuata aveva colto qualcosa di particolare sia nella voce della ragazza sia nel suo sguardo.

Sarah capendo che l'amica si trovava in difficoltà si intromise, cercando di sviare il discorso.

-E tu Alicia, che ci fai qui?-

Per quanto voleva essere un tentativo di aiuto, fu la domanda sbagliata.

La ragazza tentennò un po', incerta su cosa dire, ma poi parlò. -Ehm...sono con i ragazzi, ci sono anche Jamia e Christa...-

La voce di Alicia si fece più bassa, come a voler capire se ciò che stava dicendo avrebbe ferito Annie o no. Omise il nome di Linsdey volontariamente, sia per il fatto che i Mindless Self Indulgence suonassero al Project, sia per il fatto che Linsdey fosse la ragazza di Gerard.

-Non sapevate ci fossero anche loro?- aggiunse poi, vedendo che Annie era rimasta impassibile davanti alla sua precedente frase.

-Mmm...a dire il vero mi sono rifiutata di controllare chi avrebbe partecipato quest'anno al Project- rispose Annie, forse un po' troppo acida, dando un sorso alla sua acqua.

La tormentava, ecco qual'era il punto della situazione. Gerard la tormentava.

Alicia la guardò, penetrandola con lo sguardo, e quando gli occhi cangianti di Annie incontrarono quelli marroni della bassista, la cantante capì che cosa avrebbe detto di lì a poco.

-Annie...- Alicia pronunciò il suo nome lentamente, come fanno le sorelle grandi quando cercano di farti capire qualcosa, come fanno le sorelle grandi o le amiche quando cercano di risolvere assieme a te un problema.

-Alicia, per favore...Non ne voglio parlare...- fece la cantante a bassa voce e abbassando lo sguardo.

Era una cosa archiviata ormai. E il fatto che lui fosse in tour, che si sarebbero visti per i prossimi tre mesi, che avrebbe probabilmente visto Linsdey con lui per tutta l'estate, oltre a darle un leggero senso di rabbia, le dava anche un senso di rassegnazione. Rassegnazione alla sua presenza nella sua vita. In qualche modo ci sarebbe dovuto sempre essere...

-Ok.- disse Alicia capendo lo stato d'animo della ragazza. -Però...insomma...quando vuoi...io ci sono...- fece lei con un po' di imbarazzo.

Annie in risposta l'abbracciò forte.

Durante questo gesto affettuoso, la bassista affacciandosi oltre le spalle della ragazza, notò avvicinarsi due figure, di cui una in quel momento era totalmente inappropriata.

Frank stava avanzando con Gerard verso di loro, e qualsiasi tentativo di Alicia di far segno al chitarrista di andarsene e di non avvicinarsi andò in fumo, anzi, sia Frank che Gerard sembrarono avvicinarsi apposta

-Mmm...vedì un po' chi abbiamo...- fece Frank a Gerard quando riconobbe la ragazza di spalle ad una decina di metri da loro. Il chitarrista si girò a vedere che espressione avesse assunto il ragazzo rosso accanto a lui.

Gerard scrutò la schiena della ragazza e per qualche secondo anche il suo sedere, e riconobbe quella figura femminile come Annie. Quando realizzò che quella che la stava abbracciando fosse Alicia, fu colpito da un leggero mal di stomaco per l'emozione di rivederla e allo stesso modo una voglia immensa di vendicarsi del rifiuto di New York lo assalì. Più che vendicarsi, voleva stuzzicarla, anzi portarla quasi all'esasperazione e farle rimpiangere di averlo cacciato dalla sua vita.

Avanzando velocemente Gerard fece un sorrisino che Frank interpretò come qualcosa di positivo, e capendo il suo amico al volo, decise di stare al gioco, ecco perchè benchè Alicia continuasse a dirgli con gli occhi di andarsene e a far segno con la mano di allontanarsi, i due avanzavano beffardi e soddisfatti.

Prima di iniziare a pensare a cosa dire per ferirla, Gerard guardò come Annie fosse vestita. A quanto pareva lo stile di Marysville e della California, l'avevano colpita in pieno.

Indossava degli shorts di jeans chiaro, cortissimi, le cui tasche spuntavano da sotto il tessuto, un paio di anfibi con stringhe e lacci e poi una maglietta bianca con stampe nere e i capelli raccolti in una coda.

-Salve!- esordì allegro Frank avvicinandosi ad Alicia una volta che quest'ultima si era allontanata da Annie.

Frank salutò Sarah e poi si avvicinò alla riccia. La cantante scrutò per un attimo il piccolo ragazzo tatuato di fronte a lei e rimase immobile, non facendo trapelare nessun tipo di emozione.

-Ciao Annie- disse Frank sorridendole e aspettando una risposta a quel saluto. La ragazza fece un respiro profondo dopo essersi accorta della sagoma di Gerard accanto alla bassita e salutò Frank molto scazzata. Il fatto che si fossero avvicinati entrambi e il fatto che Frank mostrasse quella faccia da ebete con quel sorrisino idiota, non erano un buon segno. Sicuramente Frank sapeva tutto di New York e, conoscendolo, avrebbe difeso Gerard fino alla morte.

-...Frank...- salutò semplicemente Annie, rifiutando qualsiasi contatto con lui e alzando semplicemente un po' la testa.

-Mmm...siamo arrabiate, eh?- domandò sfrontato il chitarrista, decodificando l'espressione e il tono della voce di Annie.

Sarah e Alicia lo fulminarono con lo sguardo, mentre Gerard sembrava quasi godersela, e aspettare il momento opportuno per intervenire. Era anche fottutamente perfetta quella mattina...

Annie fece finta di non sentire e si girò dalla parte di Gerard. Aveva ancora quegli stupidissimi capelli rossi...

I due si scrutarono per qualche secondo, indecisi sul da farsi. Gerard continuava a guardare Annie, cogliendo tutte le cose che potessero essere sessualmente attraenti in lei, che per lui, soprattutto in quel momento, erano molte, ed Annie seppur non volendo faceva lo stesso. La verità era anche che entrambi, orgogliosi com'erano, aspettavano di essere salutati, Gerard non voleva salutarla per prima, anche perchè non sapeva come esordire, ed Annie lo stesso. Il risultato fu uno scambio di sguardi arrabbiati per qualche secondo, sotto gli occhi increduli delle altre due musiciste e con sottofondo la voce rompipalle di Frank che cercava di aiutare l'amico.

-Sapete...- iniziò a dire il tatuato rivolto a Sarah e ad Annie che stava ancora guardando Gerard -Il vostro nuovo album mi piace, l'abbiamo ascoltato l'altra volta io e Gee...- concluse dando una pacca sulla spalla dell'amico.

-Dopo ciò posso morire felice...anzi possiamo, non è vero Sarah?- commentò acida Annie con un sopracciglio alzato. Non le importava assolutamente niente che a Frank Iero piacesse il suo nuovo album.

Sarah incurvò le labbra in un sorriso. Voleva proprio vedere come Gerard e Frank avrebbero tenuto testa a quella cocciuta e orgogliosa della sua cantante.

Frank la guardò sorridendo quasi con gli occhi. Il suo scopo era uno solo: quello di far assistere Annie ad un loro concerto durante il tour.

-Se fossi in voi io cambierei il favore...dovreste ascoltare anche voi il nostro album e farci sapere che cosa ne pensate.- disse Frank. Alicia lo guardò confusa. Dove voleva arrivare?

-Siete diventati così narcisisti?- chiese Annie che questa volta guardava Gerard, ricordandosi di quella sera sulla spiaggia, quando quella domanda del ragazzo sul nuovo album la fece letteralmente andare in bestia.

Che cazzo aveva questo album di tanto speciale?

Gerard decise di parlare. Aveva trovato come esordire per punzecchiarla e soprattutto per lasciarle un malessere dentro.

-Grazie per le parole di "Flames", non avresti dovuto dedicarmi addirittura una canzone...- disse lui, guardando la ragazza in segno di sfida. -Anche se ora che ci penso, non sarebbe la prima volta...- aggiunse riferendosi ad una confessione fattagli dalla ragazza qualche anno prima. -Sai, mi piace soprattutto la parte in cui mi ammazzi- continuò commentando sarcastico.

La canzone in questione era una canzone nata dalla rabbia e dall'odio, che parlava in chiave metaforica della loro passata relazione. Quando Annie sentì quelle parole, il cuore prese a batterle più velocemente nel petto. E così era riuscito a cogliere anche il significato di quel testo.

Annie rimase sorpresa ma non dandolo a vedere e soprattutto non distraendosi dal tenergli testa disse -Non è detto che sia per te. Non credere di essere sempre al centro dei miei pensieri. Scommetto che avete deciso di partecipare al Project solo perchè hai saputo che c'eravamo anche noi...così...giusto per rovinarmi l'estate!- esclamò arrabbiata.

-Ora non credere tu di essere al centro dei miei pensieri. L'abbiamo fatto perchè ci andava e tra l'altro, suona anche la band di Linsdey quindi tra uno show e l'altro non avrò molto tempo libero per pensare a te...- rispose Gerard a quella provocazione. Era risulato alquanto cattivo anche a se stesso dopo quella frase pronunciata con stizza e con rabbia.

Annie lo guardò, lo fulminò con lo sguardo. Che gran testa di cazzo.

-Meglio così, perchè se fossi stata al centro dei tuoi pensieri, ti avrei consigliato di cambiare e pensare ad altro...magari a tutte le persone che vedono le mutande della tua ragazza ogni volta che sale sul palco...il che non è molto carino...-

Gerard rimase immobile. Bastarda. E la cosa che più gli dava al cazzo era che aveva anche ragione. Rimase molto sorpreso però da quella frase, con il tempo aveva imparato anche a fare la stronza.

-Ciao Alicia, ci becchiamo in giro. Chace mi aspetta.- disse Annie subito dopo, scocciata da quella situazione, seguita da Sarah. Si preoccupò di scandire bene quell'ultima frase e di farla arrivare alle orecchie dei due ragazzi.

Sentendo ciò Gerard si indispettì ancora di più. E così se l'era portato anche in tour...L'avrebbe visto per tre mesi.

Lo odiava.

E odiava anche lei.

Annie si girò e se ne andò. Non aveva nessuna intenzione nè di salutare Frank nè di salutare Gerard.

La bassista la salutò con un misto di imbarazzo, di divertimento per quella scena e di rabbia per il fatto che quei due cantanti si trattassero in quel modo.

Non appena le due ragazze si furono allontanate di qualche metro, Sarah mise un braccio intorno ai fianchi di Annie.

-Cazzo, Annie sei stata grande. Alle mutande sono morta- commentò entusiasta della forza psicologica dell'amica, benchè pronunciò queste parole a bassa voce per evitare che si sentisse qualcosa.

-Io sono morta al tempo libero...- commentò Annie con nella testa l'immagine di Linsdey e Gerard.

Sarah stava per pronunciare qualcos'altro quando una voce alle loro spalle, una voce che in quei minuti era risultata molto odiosa ad Annie, parlò di nuovo.

-Se fossi in te io verrei a sentirci oggi...- disse Frank rivolto ad Annie una volta raggiunta. -Non ti costa niente...- aggiunse vedendo come la cantante non battè ciglio e continuò a camminare. Certo che Gerard aveva ragione, era proprio una stronza certe volte. -E poi vediamo se non cambi idea su ciò che è successo.-

A quelle parole Annie si innervosì ancora di più, avrebbe tanto voluto picchiare Frank. Il fatto che lui avesse alluso a ciò che era capitato a New York la infastidiva. Perchè cazzo Gerard aveva bisogno di raccontare sempre tutto? Non sapeva starsi zitto come aveva fatto lei?

-Frank fottetevi, tu e Gerard- disse camminando più velocemente.

-Fai la scontrosa quanto ti pare...- disse a sorpresa Frank questa volta serio. -Ma sono sicuro che prima o poi verrai a sentirci e ti pentirai di ciò che hai fatto...Ci è stato male.- disse con premura nei confronti dell'amico.

-E io non sono stata male?- rispose di getto la ragazza, quasi a volersela prendere con Frank. -Avrebbe dovuto pensarci prima di decidere di lasciarmi.- commentò secca, superando il chitarrista e mostrandogli le spalle.

Non sarebbe andata a sentire proprio nessuno e nè tanto meno si sarebbe avvelenata l'anima per i tre mesi successivi.

-Che gran testa di cazzo- mormorò Frank che si stava dirigendo verso Gerard e Alicia.

 

**

-Oggi mi verrai a vedere?- chiese Linsdey appesa al collo di Gerard, con un tono quasi da bambina, ma accompagnato da due occhi vispi e sorridenti.

Davanti a quelle labbra incurvate il rosso non potè che dare un bacio e cingere la vita della ragazza.

-Starò all'inizio solo, subito dopo ci siamo noi!- le disse facendola sedere su una cassa di un'amplificatore.

Le sue mani sfioravano le cosce di Linsdey, la cui pella era fresca e morbida. Quel giorno aveva deciso di vestirsi come una scolaretta, accantonando le calze a velo e mettendo i calzettoni neri, sotto gli anfibi, indossando una giacca rossa senza maniche piena di spille e borchie, e una minigonna a quadri scozzesi.

Sentire la pelle nuda sotto le mani fece ricordare a Gerard una cosa che non gli piacque molto e di cui ogni volta evitava di parlare.

Linsdey gli attorcigliò le dita tra i capelli rossi e, avvicinandosi al suo viso, prepotente si intromise tra le sue labbra, rubando al suo ragazzo un bacio molto passionale.

Gerard le accarezzò la schiena e per qualche minutò assecondò la giovane.

-Che c'è?- chiese lei quando se l'ebbe avvicinato di più al suo bacino, dischiudendo le gambe malgrado avesse la minigonna.

Il ragazzo la guardò titubante, non sapendo se dirle cosa stava pensando o meno.

-Mmm...niente è che...insomma stavo pensando...se...- disse facendosi coraggio.

-Cosa?- disse Linsdey guardandolo un po' confusa.

Il ragazzo aspettò qualche secondo prima di parlare. Se avesse davvero chiesto a Linsdey quello che stava pensando, avrebbe dato ragione ad Annie e ai suoi tentativi di screditare la sua ragazza. Tecnicamente la cantante aveva ragione e probabilmente il giorno prima non aveva detto nemmeno quella cosa con l'intenzione di screditare Linsdey. Fino ad allora non aveva dato molto peso a quella questione semplicemente perchè non voleva discutere e stare a perdere tempo sulle maniere che Linsdey aveva di stare sul palco.

-Niente...è che...mi chiedevo se potessi evitare di...insomma metterti le minigonne quando sei sul palco...- disse veloce.

Linsdey spalancò gli occhi. Gerard non la stava guardando, stava fissando il tatuaggio che quest'ultima aveva sulla coscia.

-O se almeno...se te la vuoi mettere...che so, mettiti dei pantaloncini da sotto...- terminò.

-Perchè mai dovrei?- chiese lei tra il confuso e l'arrabbiato. Ora lo stava guardando, aspettando una spiegazione plausibile. Lei avrebbe potuto indossare quello che le pareva.

Il rosso si soffermò a guardare Linsdey, era antipatica quando si arrabbiava. Lui le aveva detto ciò con molta calma, non c'era bisogno di prendersela tanto.

Le braccia della ragazza ora erano conserte.

-Allora?- chiese di nuovo, aspettando una scusa plausibile.

-Ehi, se devi fare così tranquilla, eh! Ti ho semplicemente chiesto una cosa, e l'ho fatto anche con molta calma.- rispose Gerard che si allontanò da lei. Linsdey scese dalla custodia dell'amplificatore e tornò a guardare Gerard. Il ragazzo proprio non capiva questo atteggiamento scontroso.

-Gerard, io mi vesto come mi pare!- disse lei piuttosto ad alta voce.

-Non ti sto dicendo di metterti un burka o una vestaglia, e nemmeno come ti devi vestire!- disse in quel momento incazzato lui. -Ti sto semplicemente chiedendo se almeno riesci ad evitare di mostrare a tutte le persone che vengono al Project di guardare le tue mutande!- sbottò poi arrabbiato.

Non avrebbe voluto litigare, nè tanto meno gridare, ma non si sarebbe aspettato nemmeno una reazione tale da lei. In fondo non le aveva chiesto niente di eclatante, semplicemente un po' più di finezza.

-Che cosa staresti insinuando?- chiese Linsdey. Davvero non capiva da dove se ne uscisse Gerard con quel discorso. Per quanto le risultava, lui non si era fatto mai scrupoli a baciare il suo chitarrista sul palco davanti a migliaia di fan urlanti.

-Non sto insinuando niente!- disse Gerard incredulo -Permetti che mi dia fastidio che centinaia di persone vedano la mia ragazza in quella maniera? Non ti sto dicendo mica di non farlo, semplicemente di metterti dei pantaloncini o qualche altra cosa per evitare che tutti vedano cosa hai sotto la gonna!- disse arrabbiato.

Linsdey voleva fulminarlo con gli occhi. Non le andava di continuare quella conversazione. Odiava che gli altri le dicessero cosa fare, persino se quella persona era Gerard.

-Devo andare a prepararmi. Ci vediamo- disse spintonandolo e prendendo la strada per il back stage.

Gerard rimase immobile, stupito da quel gesto e anche da quello che era appena successo tra loro. Non si era mai comportata in quella maniera prima di allora...

Rimase a guardare la sua camminata e quella minigonna a quadri scozzesi decisamente troppo corta. Non si pentiva affatto di quello che le aveva appena chiesto, anzi era sempre più convinto di aver ragione.

Arrabbiato si girò e se ne andò, alla ricerca di una tazza di caffè.

Ci si metteva anche lei in quel momento...Era rimasto alquanto sconvolto da quella cosa. Se faceva così per una schiocchezza del genere figuriamoci quando avrebbero discusso su argomenti seri...

**

-Beh, andiamo a sentire un po' di gruppi prima di suonare?- chiese Cher a gran voce decidendo quale sarebbe stato l'outfit per quell'esibizione.

-Sentirai gli stessi gruppi per tre mesi, non c'è bisogno di andarli a sentire dal primo giorno- rispose scazzata Annie buttata sul suo letto in cima al bus.

Cher la guardò un po' storto. Le dava terribilmente al cazzo quando Annie le rispondeva in quella maniera.

-Qual'è il problema?- fece guardandola mentre fissava il soffitto metallico di fronte a lei.

-Ah, tranquilla.- fece Sarah appena finì di truccarsi. -E' perchè c'è anche Gerard-

Annie si girò a fulminare con gli occhi la bionda.

-Non è niente perchè c'è anche Gerard.- disse la riccia ancora più nervosa.

-Davvero?- fece Christie infilandosi una maglia. -C'è anche lui?-

Perchè cazzo tutte dovevano mettere il dito nella piaga? Eppure quando loro erano incazzate Annie non le stressava ulteriormente...

-Sì sì- rispose Sarah al posto della cantante -Hanno avuto un battibecco da ex gelosi- commentò ironica.

Annie sbuffò davanti a quel commento accompagnato dalle risa delle sue amiche e scese da quel minuscolo abitacolo. Si chinò per mettersi gli anfibi. Non sarebbe andata a sentire nessuno quel giorno.

-Ancora a quello stai a pensare!- esclamò Cher di fronte allo specchio, cercando di riempire i suoi occhi di ombretto nero. -Cioè, dopo che vai a letto con quello gnoccone di Chace, ti innervosisci ancora per Gerard? Ma dai...-

Certe volte Annie l'avrebbe voluta prendere a pugni. La guardò in silenzio, con un sopracciglio alzato. Non avrebbe detto niente. Non le andava di aprire una discussione in merito a quell'argomento.

-Comunque io non posso venire, fra poco dovrebbe arrivare Chace da Los Angeles.- disse qualche secondo dopo.

-Ma non avevi detto che ti aspettava?- le chiese Sarah che si sedette di fianco a lei stando a guardare Christie, Cher e Liz che cercavano di truccarsi contemporaneamente davanti ad uno specchio minuscolo.

-Tsk...era una scusa...- disse la cantante con un mezzo sorrisino.

-Non vuoi venire per ciò che ti ha detto Frank, vero?- chiese dolce Sarah qualche istante dopo. -Per come la vedo io, un po' più oggettivamente...- iniziò a dire la chitarrista -...dovresti goderti questo periodo, anche con lui fra le scatole. Non puoi non fare le cose solo perchè non vuoi che Gerard possa pensare qualcosa di sbagliato o farsi strani film...Cioè se per esempio noi quattro andiamo a sentire i concerti e loro suonano...e Gerard vede solo noi e non te, penserà che l'hai fatto di proposito, perchè non vuoi dargliela vinta o perchè vederlo sul palco ti fa provare ancora qualcosa...Mentre se ti presenti con noi, lì, con la faccia di cazzo, gli dimostri che te ne sbatti di lui e del suo gruppo...- disse, pronunciando quelle parole con un tono di ovvietà.

Annie non era molto convinta di quelle frasi, non perchè fossero sbagliate o perchè Sarah le avesse consigliato male, ma perchè sapeva in cuor suo che rivedere Gerard sul palco le avrebbe fatto comunque uno strano effetto. Alla fine decise di provare ad ascoltare l'amica. Se la situazione poi si fosse messa male, se ne sarebbe andata.

-Mmm...ok.- Fece cercando di apparire il più convinta e sincera possibile. -Proviamoci-

I Mindless Self Indulgence avevano appena finito di suonare e una sorta di malessere, misto a mal di stomaco e misto a nervosismo avevano invaso Annie e il suo stato d'animo. Non doveva pensare a lui e a lei.

Era fidanzata. Aveva un ragazzo splendido, dolcissimo bellissimo e bravissimo che sarebbe arrivato da un momento all'altro. Non appena sarebbe salita su quel palco avrebbe spaccato tutto, avrebbe gridato al mondo la sua frustazione e si sarebbe scaricata. Per quello adorava quel lavoro, oltre per tutta la filosofia che c'era dietro, anche perchè sul palco se sei arrabbiato o felice non fa nulla, nessuno se ne accorge. Anzi se sei incazzato fai ciò che devi fare anche meglio.

Vedere quella testa rossa che saliva da dietro il back stage e che si posizionava sul palco la fece agitare ancora di più. La riportò con la mente e con il cuore a più di un anno prima, quando andava tutto bene tra di loro e quando Gerard e la sua musica erano ancora qualcosa di magico.

Frank prima di dare un sorso alla sua bottiglietta d'acqua la intravide, in mezzo al resto delle Helenas, e sorrise. Lui e Gerard sapevano che sarebbe venuta alla fine.

-Ehi!- esclamò veloce il chitarrista tatuato a Gerard avvicinandosi a lui.

Già non si riuscivano più a sentire. La folla aveva iniziato a gridare. Benchè fossero dieci anni che facevano quel mestiere, vedere migliaia di persone che aspettano solo te e la tua musica faceva ancora il suo bell'effetto. Gerard sorrise alla gente prima di girarsi un attimo a sentire cosa Frank avesse da dirgli.

-E' qui. Dalla parte di Ray- gli fece il chitarrista quando il rosso declinò un po' la testa dalla sua parte.

Appena sentita la frase, Gerard si girò a guardare Frank, come a voler cercare ulteriori conferme. Quando le ebbe trovate nello sguardo nocciola del ragazzo fece -Ok. Allora diamoci dentro-

Non avevano mai suonato in quella maniera. Gerard non aveva mai cantato in quella maniera. Era infastidito e arrabbiato per Linsdey che chissà dove cazzo era in quel momento, ed era infastidito ed arrabbiato per Annie che era invece lì, a guardarlo suonare con i suoi amici, con la sua famiglia...e lui sapeva che Annie adorava guardarli dal vivo e sapeva anche che lei amava sentire cantare lui, dal vivo. Con quell'esibizione, non avrebbe voluto riconquistarla, ormai aveva smesso di sperare e non voleva nemmeno farlo. Voleva solo farle rendere conto che lei aveva sbagliato ogni cosa e che dopo quella sera sicuramente sarebbe ritornata da lui strisciando e scusandosi e allora lui gliel'avrebbe fatta pagare.

-Marysville!- urlò Gerard al microfono.

Sentire quella voce amplificata di quella maniera fece venire i brividi ad Annie.

La folla era in delirio, e assecondava qualsiasi richiesta o frase di Gerard rispondendo con un boato.

-Questa canzone...è dedicata a tutte le persone che amate...- continuò il cantante al microfono. E' dedicata...- e fece un profondo respiro -a tutte le persone che vi hanno cambiato la vita...questa è...Summertime...- finì di dire al microfono.

Ray iniziò a strimpellare con la chitarra e dall'amplificatore iniziò ad uscire una melodia dolcissima, unica, che ad Annie fece venire il mal di stomaco.

Dedicata alle persone amate...le iniziò a venire un dubbio. La festa sulla spiaggia...quelle domande sull'album nuovo...Forse Gerard avrebbe voluto che lei sentisse una canzone.

Mentre stava ascoltando quella melodia, Gerard prima di iniziare a cantare disse un'altra cosa al microfono che le fece gelare il sangue nelle vene.

-Ora ascoltami. E ricorda.-

Forse non era rivolto a lei, pensò la ragazza. Anche perchè probabilmente Linsdey era da quelle parti e non si sarebbe esposto fino a quel punto. Ma il ragazzo pronunciò quelle parole e si girò, cercandola con lo sguardo sapendo dove lei si trovasse, senza esitazione, come a voler dire "questo è per te e non per Linsdey" e dopo averle mandato un'occhiata veloce tornò ad assecondare la folla e iniziò a cantare.

When the lights go out,

will you take me with you?

And carry all this broken bone...

Ad Annie venne una morsa allo stomaco. Aveva dimenticato quanto Gerard potesse essere dolce, quanto Gerard potesse essere il migliore. Era per quello che si era innamorata di lui, non perchè era bello, non perchè era ricco, non perchè era il suo sogno.

Era attraente anche lì, in quel momento indefinito, in cui romanticismo e bugie, amore ed odio andavano a braccetto. Era attraente anchè lì, in quel momento in cui lei avrebbe dovuto pensare a tutt'altro che a lui, a tutt'altro che alla loro storia. Annie avrebbe dovuto pensare ad altro, provare altro...Non pensare a quei capelli rossissimi, al suo collo sporco di colore fuxia, o al suo giubbotto di pelle nero che erano terribilmente sensuali. Non avrebbe dovuto provare un'inspiegabile leggerezza vedendolo e ascoltandolo, non avrebbe dovuto provare le stesse sensazioni che aveva provato quando si era innamorata di lui.

...Your lip gloss smile, your scraped up knees and

if you stay

would even wait all night?

Ci fu una sorta di flashback nella mente della ragazza al sentire quelle parole.

La riportò indietro di due anni. Su una panchina di New York. Su quella panchina su cui decisero di provarci, di stare insieme. Su quella panchina su cui Gerard abbracciandola le disse qualcosa di unico che però in quel momento le risultò strano.

...in the dark and out of arm

"You can run away with me...anytime you want"

"Puoi venire con me ogni volta che vuoi" le aveva detto stringendola. E quando ebbe sentito quelle parole per la prima volta, pensò che avrebbero potuto essere una frase perfetta per una canzone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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