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Autore: Pwhore    18/08/2011    1 recensioni
Arin ha 22 anni, è un batterista e suona con gli Avenged Sevenfold. Il suo migliore amico è Synyster Gates, chitarrista della stessa band.
Synyster ha problemi con la ragazza, Cassidy, e quando viene buttato fuori di casa per colpa di Arin, viene a stare da lui. All'inizio va tutto a gonfie vele, ma man mano che le ore passano, il giovane batterista si accorge che i suoi sentimenti per l'amico stanno cambiando. Spaventato, deve fare una scelta: sarebbe stato meglio confidare al ragazzo i suoi nuovi sentimenti e mettere a repentaglio la loro amicizia, o continuare a comportarsi come se niente fosse, sopprimendo i propri sentimenti, ma senza dover temere un distacco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Hey, Arin" sentii una voce chiamarmi.
"Mh?" mormorai, senza aprire gli occhi.
"Svegliati, amico. Il film è finito" disse Syn, scuotendomi delicatamente il braccio. Aprii gli occhi di scatto, ma mi ci volle una manciata di secondi per abituarmi al buio. Alzai lo sguardo, e incontrai quello soffice di Syn.
"Ciao, bell'addormentato" sussurrò togliendomi i capelli dal volto. Mugugnai imbarazzato e girai leggermente la testa. Fu allora che mi accorsi che mi ero addormentato sul mio amico. La mia testa era posata sulle sue ginocchia, ed il mio corpo era rannicchiato accanto al suo. Avevo ancora la sua giacca addosso, solo che ora era poggiata sui miei fianchi.
"Tremavi" disse Syn intercettando la mia occhiata interrogativa. "Ho fatto quello che mi sembrava giusto" concluse alzando le spalle.
"Syn.." mormorai guardandolo in volto. Aveva gli occhi leggermente rossi e tremava un po'. "Syn, hai pianto, non è vero?" chiesi con voce spezzata. Il mio povero, piccolo Syn. Lo abbracciai forte e sentii i suoi muscoli allentare la tensione.
"Ci sono qua io, sai. Puoi dirmi tutto" sussurrai accarezzandogli la schiena. 'Anche se probabilmente ascoltarti sarebbe come morire' aggiunsi nella mia mente. Mi morsi il labbro e lo abbracciai più forte, mentre lui si lasciava andare ai singhiozzi.
"Lei non tornerà, Arin, non tornerà... Non la vedrò più, capisci?" mormorò tra le lacrime.
"Lo capisco Syn... E mi dispiace da morire". Non mentivo completamente. Mi dispiaceva sul serio, ma solo perché lui ci soffriva tremendamente. Avrei voluto aiutarlo di più, ma non mi era possibile.
"Andrà tutto bene, Syn, vedrai... Supereremo tutto questo, insieme. So che ce la puoi fare.." sussurrai, cercando di fargli forza. Lui annuì, e per un po' ce ne stemmo lì abbracciati, tra singhiozzi e pacche sulla schiena. Sentivo il respiro di Syn farsi più regolare ogni minuto che passava, e così mi tranquillizzai un po'.
"Che ne dici di andare a casa e prenderci una bella tazza di latte?" proposi dolcemente, accarezzandogli la spalla. Lo sentii annuire, così mi alzai lentamente e gli porsi una mano. Lui la strinse e si lasciò issare in piedi, barcollando poi verso l'uscita. Diedi uno sguardo al mio amico e chiamai un taxi, che arrivò in una manciata di minuti. Salii prima di Syn, che si accomodò accanto a me. Mi sorrise con occhi vacui e deglutì, mentre io dicevo il mio indirizzo all'autista. Poi posò il volto sul finestrino e non pronunciò parola per tutto il tragitto.




Nota dell'autrice: So che questo capitolo è piuttosto corto, ma se avessi aggiunto anche il prossimo sarebbe diventata una cosa troppo lunga, quindi ho preferito dividere le due parti. Mi scuso per gli eventuali inconvenienti (?)

   
 
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