Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
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Autore: Pwhore    18/08/2011    1 recensioni
Arin ha 22 anni, è un batterista e suona con gli Avenged Sevenfold. Il suo migliore amico è Synyster Gates, chitarrista della stessa band.
Synyster ha problemi con la ragazza, Cassidy, e quando viene buttato fuori di casa per colpa di Arin, viene a stare da lui. All'inizio va tutto a gonfie vele, ma man mano che le ore passano, il giovane batterista si accorge che i suoi sentimenti per l'amico stanno cambiando. Spaventato, deve fare una scelta: sarebbe stato meglio confidare al ragazzo i suoi nuovi sentimenti e mettere a repentaglio la loro amicizia, o continuare a comportarsi come se niente fosse, sopprimendo i propri sentimenti, ma senza dover temere un distacco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finii la doccia in un lampo. O almeno, per i miei standard. Venti minuti non erano tanti, considerato che per me la doccia era come un bagno. Mi sentivo leggero, come se l'acqua si fosse portata via i miei dubbi, la mia esaltazione e tutti i 'se' che si erano formati nella mia mente. Sorrisi, infilandomi i jeans e appendendo gli asciugamani al loro posto. Feci un salto e acchiappai un asciugamano di media grandezza, con cui cominciai a strofinarmi i capelli gocciolanti. Uscii dal bagno che ancora armeggiavo con i miei riccioli, e trovai Synyster seduto sulla punta del letto. Lo salutai con un sorriso, e lui mi rispose con un cenno del capo.
"Arin, ti devo parlare" disse ad un tratto. "È importante" sottolineò. Deglutii, mentre mi sedevo sul letto di fianco a lui.
"Dimmi" mormorai con lo stomaco chiuso.
"Ecco, vedi... Dovrei andare a una cena, domani... Avrei dovuto portarci Cassidy, ma dubito che, dopo tutto quello che è successo, sia la cosa giusta da fare. È una cena importante, sai. Una di quelle con tutti i partecipanti vestiti eleganti, con la musica, il punch e i palloni gonfiati che si vantano dei loro averi con chiunque vedano. Be', ecco, vorrei che tu venissi. Non credo di poter sopportare un'atmosfera simile da solo, e..." fece una pausa, cercando le parole.
"Tu sei l'unico che potrebbe venire con me senza dare di matto, o senza combinare casini. Tu sei speciale, le capisci queste cose. Sai come comportarti, come piacere alla gente e come trattare tutto e tutti. Emani un'atmosfera tutta tua, sei come una stella in mezzo a delle lampadine" mormorò, bloccandosi alla fine della frase. "Quello che sto cercando di dirti, è che sarei felice che tu mi accompagnassi" concluse, guardandomi in faccia.
Esitai un secondo. Aveva detto così tante cose carine su di me, ma forse gli altri non la pensavano così. Che avrei fatto se non fossi riuscito a parlare con nessuno? Sarei corso da Syn a cercare aiuto, dimenticando che lui era ancora più perso di me? Deglutii, senza che l'idea mi attirasse molto. Però non potevo abbandonare il mio amico proprio ora, nel momento del bisogno.
"A che ora si parte?" domandai quindi con un sorriso. Synyster mi posò una mano sulla spalla e sorrise, sollevato.
"Sette e mezza. Grazie, sei un amico" mormorò con voce dolce.
"Ma ti pare?" scherzai io, facendo una smorfia. "Quanto può essere tremendo? 'Mio caro Eustache, credo che il tempo oggi sia piuttosto piacevole, non trovate?' 'Ma certo, madame Margherie. Piuttosto, avete sentito dell'ultima partita a golf di sir Steward? Pare abbia fatto un eccellente punteggio'" mimai la nobile coppia che viveva nella villa in fondo alla strada. Syn rise e mi rilassai. Non sarebbe stato niente di così terribile.
   
 
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