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Autore: annalisaechelon    18/08/2011    4 recensioni
"Lui era lì, dentro quel computer, a sorriderle. Lui era lì, dentro quell’i-pod, a cantarle tutto il suo amore. Lei viveva di questo, quasi come fosse il suo ossigeno, perché lui, solo lui le permetteva di vivere ancora."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Credo che tutti conosciate l’ansia da primo appuntamento, vero? Dio, quella di Jen era infinite volte peggiore! Stavolta lui non era un semplice ragazzo di quartiere, stavolta era una famosa rockstar e non una qualunque, ma proprio lui, Jared, il suo sogno più grande. Non passò il pomeriggio a chiedersi quale fosse l’abbigliamento o il make-up adatto come tutte le altre ragazze avrebbero fatto, ma si stese sul letto con la sua musica, immaginandosi le varie occasioni della serata. Due erano le possibilità. O avrebbe sofferto più di quanto già facesse, o sarebbe stata protagonista del sogno di una vita. Aveva paura e l’ansia le logorava l’anima, ma non vedeva l’ora, non riusciva più ad aspettare. Lentamente le lancette dell’orologio scandivano il passare del tempo e l’eccitazione di Jen saliva sempre più velocemente. Il tanto atteso momento arrivò. Uscì dalla porta, corse giù per le scale, si chiuse l’ansia alle spalle e respirò aria nuova. L’aria della speranza. Cominciò a camminare lentamente, con disinvoltura, fino ad arrivare vicino alla biblioteca.
Erano le otto e non c’era nessuno.
Panico. Vuoto allo stomaco. Lacrime.
Jen si avvicinò all’ingresso della biblioteca, ormai senza speranze. Ma proprio in quel momento vide tre rose rosse appoggiate al cancello d’entrata con un bigliettino bianco scritto a mano che recitava: “Non era un sogno, era la realtà. Trovami.” - il tuo Jared. - Il tuo Jared? Quest’è matto! – disse Jen sorridendo tra le lacrime. - E poi, trovami? Come faccio senza alcun indizio? – si chiese, stavolta felice. Si guardò intorno e abbassando lo sguardo verso l’asfalto, trovò altri biglietti. Questi erano rossi e a forma di cuore. A forma d’amore. Li aprì uno ad uno e lì trovo l’indizio che cercava. “Entra.”
Lentamente entrò in biblioteca e sullo stesso divanetto su cui era seduta la mattina, vide Jared. La biblioteca era deserta. Luci intense riscaldavano l’atmosfera e una musica di sottofondo rendeva il posto più accogliente. Non riusciva a crederci. A prescindere da come sarebbe andata la serata, quel momento era perfetto. Da lontano Jared le sorrise e Jen vide una luce bianca illuminare quell’angolo della biblioteca. Gli occhi, il sorriso. La perfezione. Era come stregata. Amava quell’uomo quasi sconosciuto, come non aveva mai amato nessun’altro e come non avrebbe mai più fatto in vita sua. Lui le disse:
- Avvicinati. Io son qui, per te.
Jen respirò, presa dall’ansia. Ma non aveva più paura, lui era lì con lei. Jared si alzò per andarle incontro e arrivandole a pochi centimetri di distanza, si fermò. Jen tremava. Lui le prese la mano, la strinse avvicinandosi al suo corpo e delicatamente le sussurrò: 
-E’ me che cerchi, allora?
 - Ti amo Jared. – gli disse lei. Lui le sorrise e lasciandole la mano, le cinse i fianchi per poi spostare la delicatezza del suo tocco dietro la nuca e per poi sfiorarle i capelli. Avvicinò il suo viso a quello di Jen e respirando lentamente, le sfiorò le labbra. Dolcemente poi, si ritrasse.
Si fissarono intensamente per qualche secondo quando poi lui dolcemente la condusse, a ritmo di musica, in un’altra stanza. Jared fece girare Jen su se stessa, tenendole la mano e ammirandola in tutto il suo splendore. I capelli scuri le cadevano ondulati sulle spalle, facendo da contrasto al luminoso vestito bianco che indossava. Nonostante quel momento fosse magicamente perfetto, Jen cominciò a porsi tante domande. Si chiese cosa avrebbe potuto volere Jared da una come lei, magari cercava solo un’avventura, e poi, perché proprio lei? Aveva paura di esser delusa dalla persona che stimava di più al mondo e così, determinata e agitata, decise di parlargli.  
- Perché me? Cioè, – Si fermò per un istante. - Perché hai scelto me? –
- Sento di appartenerti.
- Appartenermi cosa?! – chiese sbalordita.
- Sì, sento di appartenerti. E’ come se stessi cercando te da sempre.  Ad ogni concerto, in ogni folla. Non so il perché, non c’è un motivo preciso. Ma quando ti ho visto in quella biblioteca, è come se il mio cuore avesse capito che sei tu ciò di cui ho bisogno. E tu perché mi ami? – domandò Jared perplesso.
- Non posso spiegarlo  a parole. Lo sento dentro. Sei il mio tutto. Ho bisogno d’amarti per vivere. E credimi, in questo momento, non potrei volere nient’altro che te, non credo che potrei esser più felice. Mio Dio, ci sei tu. Qui, con me.
- Non voglio più perder tempo ora che ti ho trovata. Voglio poterti amare.
- Hai il mio consenso! – affermò Jen sorridendo.
Tremando, si avvicinarono l’uno all’altra, lentamente.  Si fissarono a lungo, consapevoli del sentimento che li legava, per poi unirsi in un unico abbraccio. Jared le teneva il capo tra la mani, accarezzandole i capelli, mentre le ghiacciava il viso con lo sguardo. Jen lo cingeva per la schiena, stringendolo sempre più a sè. Finalmente si erano trovati, finalmente erano insieme.
- Jared non trovi che sia tutto così assurdo? – gli chiese Jen con tono curioso.
- E’ assurdamente bello, Jen. Io ti ho cercata ovunque, il mio cuore ti ha sempre amata e credimi, non ti lascerò andare, per nessuna ragione al mondo. Voglio stare con te. Voglio vivere con te, se tu me lo permetterai. – rispose lui.
- Non dirlo nemmeno, davvero. Io è da sempre che vivo solo di te. Nulla funziona se non è in funzione di te. Amami e resterò con te. – promise la ragazza.
Si abbracciarono ancora, accarezzandosi vicendevolmente il viso. Jared poi fermò il suo tocco sulle guance di Jen per sfiorarle delicatamente le labbra, senza però cedere in un bacio. Continuò così per qualche secondo, quando poi poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza. Cominciò a regalarle baci dolci e lenti, cullandola col movimento del suo corpo, ma il desiderio di aversi cominciava a crescere sempre più, per entrambi. Jared e Jen si erano aspettati per tanto tempo e sentivano un eccessivo bisogno di viversi. La passione, così, saliva sempre più attraverso i loro corpi fino ad esternarsi in lunghi baci passionali. I due si stringevano, si univano, dopo essersi finalmente trovati e non rendendosi conto del tempo che passava.
Improvvisamente però, furono interrotti da un’insistente rumore che proveniva dalla stanza principale della biblioteca. Entrambi così, spaventati, si avvicinarono alla porta d’uscita per cercare di capire di cosa si trattasse, da dove provenisse quel rumore, ma nel buio totale della notte, pur essendoci qualche luce fioca, non riuscirono a veder nient’ altro che due figure. Ok, non era molto, ma a Jen bastava per entrare nel panico più totale. Jared cercò di tranquillizzarla, in fondo lui era con lei e nulla le sarebbe potuto accadere, l’avrebbe protetta, ad ogni costo. Continuarono ad avvicinarsi, fin quando a Jared sembrò di riconoscere due persone. Da lontano sembravano due uomini, uno era abbastanza alto, magro e con una capigliatura molto lunga, l’altro era, al contrario, basso e robusto. Chi potevano mai essere?
- Jareeeed, Jareeed, Jareeeed?! – bisbigliavano i due.
- Ecco chi sono! Sono Shannon e Tomo! – disse Jared ridendo.
- Ma cosa ci fanno qui? – chiese Jen.
- Non ne ho idea. Ma è davvero strano.
- Jareeeed, Jareeed, sei qui? – continuavano i due.
- Tomo? Shannon? Sì, sono qui! Cosa succede? – si fece serio.
- Dobbiamo parlarti.
Jared, preoccupato, diede un ultimo bacio a Jen. Non era mai capitato che Shannon e Tomo fossero corsi da lui nel pieno della notte. E questo non era un buon segno. 

  
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