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Autore: Little_Lotte    18/08/2011    9 recensioni
Questa è la prima fan fiction cross over che scrivo, per cui siate clementi.
Mi sono ritrovata a vedere il cartone animato "Anastasia" e dal momento che ultimamente vedo Kurt e Blaine ovunque, ho pensato che sarebbe stato interessante provare a scriverne una versione con loro due come protagonisti.
Cercherò di attenermi molto alla trama del film (salvo alcune necessarie forzature), per cui se troverete delle incongruenze storiche non biasimate me, ma il signor Don Bluth.
Personaggi: Anastasia/Kurt, Dimitri/ Blaine (con ciò non voglio dire che Kurt sia la femmina nella relazione..semplicemente ci vedo più lui a fare il giovane aristocratico) Vlad/Puck, Sophie/Rachel, Pooka/Finn, Bartok/Figgins. Ho voluto lasciare gli altri personaggi invariati, perchè non mi andava di usare Sue come cattiva, dal momento che è un personaggio che adoro e Burt come nonno-imperatore mi sembrava troppo strano.
La nota OOC mi sembra necessaria, soprattutto per Blaine che secondo me ha poco a che vedere con Dimitri dal punto di vista caratteriale.
Enjoy!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Noah, vuoi smetterla di agitarti in questo modo ?! Mi stai facendo venire il mal di mare! >>

Blaine sbuffò, seduto sui gradini davanti al teatro, guardando Noah che non la smetteva di camminare avanti e indietro nervosamente, con sguardo preoccupato.

Mancava poco all'inizio dello spettacolo e Kurt ancora non si vedeva; Rachel gli aveva trovato una perfetta sistemazione in un alloggio molto elegante - come sempre a spese di lei-  e lui probabilmente era ancora nella sua stanza a prepararsi, dopo quel lunghissimo e faticosissimo pomeriggio di acquisti.

<< Oh, ma quanto ci mette ad arrivare?! >> domandò Noah impazientemente, mettendosi a sedere di fianco a Blane  << Manca così poco all'inizio dello spettacolo, Rachel e l' Imperatrice saranno qui a momenti! >>

Blaine rivolse al suo amico un sorriso d' incoraggiamento.

<< Noah, non essere così nervoso. >> gli disse con voce morbida << Non c'è nessun motivo di preoccuparsi, fidati. >>

<< Oh, io mi fido! >> replicò Noah, tutt'altro che convinto << Ma ho paura che il ragazzo faccia qualche pasticcio, insomma...fino ad ora se l'è cavata alla grande, ma se davanti all'Imperatrice dovesse sbagliare qualcosa?! Sarebbe la fine per noi, Blaine. >>

Blaine sospirò e il suo sorriso si fece di colpo malinconico.

<< Kurt non sbaglierà niente, Noah. >> lo rassicurò << Lui è il principe Konstantin. >>

<< Si, questo lo so anche io! >> ribattè Noah, alzando gli occhi al cielo << E' solo che.. >>

<< Noah, tu non capisci! >> lo interruppe Blaine, afferrandolo per un braccio e guardandolo intensamente negli occhi << Kurt è veramente Konstantin. >>

Noah lo guardò silenziosamente, con sguardo interdetto.

Blaine si alzò in piedi e iniziò anche lui a camminare nervosamente su e giù per i gradini.

<< Avrei dovuto capirlo subito, come diavolo ho fatto a non rendermene conto?! >> iniziò a farneticare << Che idiota, eppure era una cosa così ovvia! I suoi occhi.. non lasciavano alcun dubbio, come ho potuto essere così cieco?! >>

<< Ehi, ehi, ehi! >> lo interruppe Noah, che non riusciva proprio a stare dietro a tutti i suoi vaneggiamenti << Vorresti fermarti un attimo e parlare un po' più lentamente e in maniera a me comprensibile?! Che diamine stai dicendo?! >>

Blaine si fermò e respirò profondamente, cercando di darsi una calmata.

<< Noah, ero io quel ragazzo. >> rivelò al suo amico, con sguardo commosso << Sono stato io quella notte a salvare l' Imperatrice e Konstantin, aprendo quel passaggio segreto! >>

Noah guardava il suo amico a bocca aperta, col fiato sospeso.

<< E' esattamente come ha detto Kurt. >>  mormorò Blaine, rivolgendo al suo socio un mezzo sorriso << Non sta affatto mentendo, Noah:  lui è quello vero. >>

Il volto di Noah si illuminò di colpo.

<< Questo significa che Kurt ha finalmente ritrovato la sua famiglia! >>  esclamò gioiosamente l'ebreo, balzando in piedi << Abbiamo trovato il legittimo erede al trono di Russia! >>

Blaine inclinò leggermente il capo e lo guardò con un sorrisino beffardo sulle labbra.

<< Ovviamente sono felice per la ricompensa! >> si affrettò ad aggiungere Noah, arrossendo violentemente  e cercando di mantenere il suo solito cinismo  << Per che altro!? >>

Blaine ridacchiò, ma subito dopo il suo sguardo tornò ad intristirsi.

Noah se ne accorse e gli si avvicinò, mettendogli gentilmente una mano sulla spalla.

<< E tu? >> domandò, guardandolo negli occhi con velata compassione << Che cosa pensi di fare? >> 

Blaine abbassò lo sguardo.

<< Noah, lo sai. >> rispose sottovoce << Me ne andrò via, sparirò per sempre dalla sua vita! Hai sempre detto anche tu che era questa la sola cosa da fare e adesso mi rendo conto che hai perfettamente ragione! >>

Noah sospirò e guardò il suo amico con espressione scettica.

<< Blaine, sei davvero sicuro?! >> domandò l' ebreo << Non sto cercando di convincerti a fare il contrario - sai bene come la penso- , ma mi sembra piuttosto strano che tu abbia davvero deciso di darmi ascolto. >>

Blaine si morse un labbro e tirò su col naso.

<< Dobbiamo per forza tornare sull'argomento?! >> chiese in tono lacrimoso << Non ho scelto io di darti ascolto Noah, sono semplicemente costretto a farlo perchè non ho alternative! Lui è un principe e io non sono la persona giusta per lui, fine della storia! Si, ci sto male...ci sto malissimo, è come ricevere una pugnalata al  cuore! Ma non ho scelta Noah, e se davvero sei mio amico ti prego di smetterla di parlare ancora di questa storia, perchè non fa che farmi soffrire ancora di più. >>

Noah annuì in silenzio, mentre Blaine si asciugò velocemente quele poche lacrime che stavano scivolando lungo le sue guance.

<< Dovresti dirglierlo, comunque. >> commentò l'ebreo, quasi come se fosse un ordine più che un suggerimento.

<< Dirmi che cosa?! >> fece all'improvviso una voce acuta alle loro spalle.

Blaine e Noah si voltarono di scatto, trovandosi di fronte un elegantissimo Kurt, vestito in maniera a dir poco impeccabile e con un' espressione raggiante in volto.

Blaine sentì il fiato mozzarglisi in gola e il suo cuore iniziare a battere all'impazzata, quasi come se fosse sul punto di scoppiare.

Deglutì; per quanto gli sembrasse impossibile, viste tutte le volte che si era ritrovato a pensare una cosa del genere, Kurt non era mai stato così bello.

Blaine non sapeva se fosse per gli abiti, per la sua espressione così felice, dettata dall'entusiasmo per il futuro incontro con l'Imperatrice, per il fatto che stavolta Blaine sapeva di avere di fronte a sè un vero principe, o più semplicemente per l'amore incondizionato che provava per lui, ma in quel momento Kurt era davvero la creatura più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.

Persino la luna, le stelle e la stessa meravigliosa Parigi, sembravano assolutamente niente a confronto.

Blaine guardò il ragazzo che amava con occhi colmi di commossa adorazione.

Come avrebbe potuto dirgli addio?!

<< Sei.. sei davvero stupendo. >> mormorò Blaine, arrossendo e guardando Kurt dritto negli occhi.

Anche quelli non gli erano mai sembrati così belli prima d'ora.

Kurt sorrise e arrossì a sua volta.

<< Ci ho messo una vita a prepararmi! >> commentò ridacchiando << Spero di essere all'altezza della situazione. >>

<< Sei assolutamente perfetto. >> gli rispose Blaine, porgendogli il braccio << Pronto ad andare, Konstantin? >>

Kurt fece segno di sì con le testa, rivolgendo a Blaine un sorriso radioso.

<< Ma certo. >> disse, aggrappandosi al braccio di Blaine ed entrando assieme a lui dentro al teatro.

Noah indugiò per qualche istante, guardando i due ragazzi e scuotendo la testa con disapprovazione.

<< Oh, Blaine.. >>  mormorò << Perchè deve essere tutto così difficile? >>

In quel momento, sentì qualcuno dargli un leggero colpetto sulla spalla e si voltò.

Sorrise.

<< Salve bellezza. >> disse dolcemente, non appena il suo sguardo incrociò quello di Rachel << Sei uno splendore questa sera. >>

Rachel rise e squadrò il ragazzo da cima a fondo.

<< Anche tu non sei male. >> rispose, con un sorrisetto malizioso sul volto << Devo dire che giacca e cravatta ti donano parecchio! >> 

<< Oh, dovresti vedere Konstantin e Blaine! >> esclamò Noah allegramente << Loro due si che sono un bijoux! >>

Rachel sorrise e prese a braccetto l'ebreo.

<< Mia cugina mi aspetta sul palchetto d' onore. >> informò << Voi avete i vostri biglietti?! >>

Noah annuì, mostrandole orgogliosamente i biglietti che teneva nel taschino della camicia.

Rachel gli rivolse uno sguardo di approvazione.

<< Spero che il ragazzo sia pronto. >> commentò, stringendosi più forte al braccio di Noah.

Puckerman sorrise ampiamente.

<< Lo è più che mai, non preoccuparti. >>  rispose, in tono estremamente rassicurante.

<< E tu invece? >> replicò Rachel, poggiando la testa contro la spalla di Noah << Sei pronto? >>

Noah inarcò un sopracciglio e le rivolse uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi.

<< Io sono nato pronto! >>  esclamò, per poi raggiungere Kurt e Blaine dentro al teatro assieme a Rachel, non potendosi impedire di avvertire un leggero brivido lungo la schiena non appena questa gli sfiorò la mano con  la sua.
 

*
 
Quando diversi minuti dopo Kurt, Blaine e Noah raggiunsero i loro posti in galleria, Kurt per prima cosa andò a sporgersi dal palchetto, guardandosi nervosamente in torno alla ricerca dell'Imperatrice.

Blaine non riuscì proprio a trattenersi dal mettersi a ridere dolcemente; Kurt era tremendamente impaziente, ansioso e quasi in preda al panico, eppure ai  suoi occhi non la smetteva di essere così maledettamente adorabile. 

Blaine si avvicinò a Kurt e gli mise gentilmente una mano sulla spalla.

<< Rilassati. >> disse dolcemente, prendendolo per mano e facendolo sedere sulla sua poltroncina << Andrà tutto bene. >>

Kurt gli rivolse un'espressione bisognosa di conforto e Blaine gli sorrise, accarezzandogli dolcemente il viso.

Poi il moro tirò fuori dalla tasca della sua giacca il binocolo che si era portato dietro e si mise a scrutare l'orizzonte, cercando a sua volta il palchetto dell'imperatrice.

<< Eccola! >> esclamò, non appena il suo sguardo riuscì a catturare il suo obiettivo << Guarda, è laggiù! >>

Kurt avvicinò il viso a quello di Blaine e guardò attraverso il binocolo nella direzione che il ragazzo gli aveva appena indicato.

Per un attimo si sentì mancare il fiato.

Era lei, non c'era alcun dubbio: L' imperatrice Maria.

Se ne stava seduta sulla sua poltroncina rossa di fianco a Rachel, parlando e ridacchiando allegramente, con un'aria incredibilmente raggiante.

In quel momento Kurt avvertì una stranissima fitta al petto; la vedeva così lontana da lui eppure, in un certo senso, gli sembrò di sentirla vicinissima a sè.

Come se davvero ci fosse un legame speciale con lei.
 

<< Oh Konstantin, ma che cosa hai fatto?! Ti ho detto un sacco di volte che non devi giocare con i miei profumi!  >>

<< Scusami, nonna! >>

Il bambino si accucciò sul tappeto e abbassò mestamente lo sguardo, mentre la donna si avvicinò a lui e , quasi come presa da un improvviso senso di colpa, gli sorrise dolcemente.

<< Oh, non fa niente. >> disse dolcemente l'Imperatrice, inspirando profondamente ed annusando quell' aroma di menta nell'aria << In fondo questo profumo è davvero delizioso! >>

Il piccolo Konstantin alzò lo sguardo e sorrise.

<< Così almeno, quando tu non sarai qui a palazzo,  potrò ricordarmi di te tutte le volte che entrerò in questa stanza e mi sdraierò sul tappeto. >>
 

Kurt si morse un labbro, cercando di trattenere le lacrime.

Da dove proveniva quel ricordo?! Era certo che quella donna fosse l' Imperatrice Maria, ma quel bambino...era forse lui?! E se Kurt aveva appena avuto questo ricordo nel vedere la donna, anche per lei sarebbe stato lo stesso?!

<< Oh, ti prego.. >> sussurrò Kurt, abbassando il binocolo e continuando a guardare in direzione del palchetto d'onore << Fa che si ricordi di me. >>

Proprio in quel momento le luci si abbassarono, segno che lo spettacolo stava per avere inizio e Kurt tornò a guardare nel binocolo, rivolgendo stavolta il suo sguardo al palcoscenico, mentre la musica si diffondeva lentamente dentro alla sala.

Per tutta la durata dello spettacolo, Kurt non fece altro che lanciare sguardi furtivi al palchetto dell' imperatrice, emettendo continuamente sospiri ansiosi e sommessi.

Era talmente agitato che ridusse completamente a brandelli il programma dello spettacolo, sotto lo sguado semi divertito di Blaine, che ad un certo punto dello spettacolo gli prese la mano e l'accarezzò dolcemente, sussurrandoglo con voce calda e rassicurante di non preoccuparsi.

Kurt arrossì e fece segno di sì con la testa, deglutendo e avvertendo un 'enorme brivido lungo la schiena, che di certo non dipendeva assolutamente dalla sua ansia per l'imminente incontro con l'Imperatrice.

Guardarono il resto dello spettacolo tenendosi le dita intrecciate le une con le altre e non appena la musica finì e le luci si riaccesero nuovamente, Blaine si voltò verso Kurt e gli disse con fare deciso << E' ora! >>

Kurt annuì nervosamente e seguì Blaine nei corridoi lasciando da solo Noah, che era piombato in un sonno profondo più o meno verso la metà dello spettacolo. 
 


*
 

<< Blaine, non ce la faccio! >> gemette l'orfano a metà strada, bloccandosi di scatto e facendo marcia indietro << Non posso! >>

Blaine lo afferrò dolcemente per un braccio e lo tirò a sè.

<< Non dirlo neanche per scherzo! >> lo ammonì, cercando di mantenere comunque un tono di voce piuttosto pacato << Coraggio, fai un bel respiro e vedrai che andrà tutto benissimo! >>

<< Blaine, non lo so.. >> rispose Kurt, in tono quasi lacrimoso << Io.. >>

<< Tu ce la farai. >> lo interruppe Blaine, guardandolo intensamente con i suoi enormi occhi color caramello << Fidati di me. >>

Kurt si sentì avvampare.

Non capiva davvero perchè quegli occhi cangianti gli facessero quello strano effetto ogni volta che incontravano l'azzurro dei suoi, eppure ancora una volta Blaine era riuscito a trasmettergli tutta la sicurezza di cui aveva bisogno, solamente con uno sguardo.

Era questa una delle ragioni principali per cui Kurt lo amava così tanto.

Quando finalmente arrivarono di fronte alla porta d' ingresso del palchetto dell'Imperatrice, Blaine si fermò per un attimo davanti a Kurt, per rivolgergli un ultimo sguardo adorante.

<< Sei perfetto. >> gli disse con voce sognante << Aspettami qua fuori, intanto io ti annuncio come si deve. >>

Si voltò e fece per aprire la porta, ma Kurt lo bloccò prima che ci riuscisse.

<< Blaine, aspetta un attimo. >>

Blaine si voltò di scatto verso di lui, guardandolo con un' espressione chiaramente di aspettativa sul volto.

<< Si? >>

Sapeva di non doverlo fare, ma sperava profondamente che qualunque cosa Kurt stesse per dirgli riguardasse lui.

Le guance di Kurt si tinsero lievemente di rosso.

<< Ecco, io... >>  balbettò << Stavo pensando a tutto quello che abbiamo passato insieme in questi ultimi giorni, e... beh, nessuno in tutta la mia vita mi ha mai fatto sentire così al sicuro, protetto e sereno come hai fatto tu. >>

Fece una breve pausa e si avvicinò un po' di più a Blaine, facendolo sussultare.

<< Sono sempre stato solo, per gran parte della mia vita non ho mai avuto una vera famiglia al mio fianco e dei momenti in cui l'ho avuta non ricordo quasi niente. >> proseguì Kurt, afferrando entrambe le mani di Blaine << Tu sei la prima persona al mondo che mi ha fatto di nuovo avvertire quella sensazione di calore e di affetto della quale ho sempre sentito la mancanza e per questo motivo non potrò mai e poi mai scordarmi di te. >>

Blaine sorrise ampiamente, aspettando con trepidazione che Kurt continuasse a parlare, ma poi si ricordò all'improvviso di quanto fossero sbagliati quei pensieri.

Non poteva crearsi alcun tipo di aspettativa, non doveva sperare che Kurt gli rivelasse i suoi sentimenti e non doveva assolutamente lasciar trapelare i suoi.

Tutto quello che doveva fare era portare Kurt al cospetto dell'Imperatrice e ricongiungere finalmente i due menbri della famiglia reale, niente più.

Doveva ricordarsi che la felicità di Kurt veniva prima di ogni altra cosa, anche prima della sua.

<< Neanche io mi scorderò mai di te, Kurt. >> rispose Blaine, stringendo forte le mani del ragazzo e poi lasciandole andare << Te lo prometto. >>

Kurt sorrise con entusiasmo e avvicinò il volto a quello di Blaine, guardandolo negli occhi con la stessa aspettativa del moro.

Ma stavolta Blaine riuscì a resistere.

<< Buona fortuna, Kurt. >> rispose semplicemente Anderson, dando al ragazzo una leggera pacca sulla spalla << Sono sicuro che andrà tutto alla grande. >>

Non aggiunse altro e si voltò dall'altra parte, aprendo la porta e infilandosi dentro, lasciandosi alle spalle un Kurt visibilmente deluso.

L'orfano alzò gli occhi al cielo e sbuffò, piegando le labbra in un broncio piuttosto pronunciato.

Quello era davvero il momento perfetto per rivelare a Blaine i suoi veri sentimenti e se l'era lasciato completamente sfuggire, come uno stupido!

A dire il vero non capiva perchè anche Blaine non ne avesse approfittato; in fin dei conti, dopo quello che era successo negli ultimi due giorni, a Kurt sembrava sempre più ovvio che anche Blaine provasse qualcosa per lui.

Chissà, forse voleva semplicemente aspettare fino a dopo l'incontro con l' Imperatrice, per evitare di far sentire Kurt ancora più sottopressione! Si, senza dubbio doveva essere così.

Kurt sospirò beatamente e poi si accorse improvvisamente che la porta del palchetto non era stata chiusa bene; si avvicinò lentamente e dopo aver posato la mano sul pomello, vi indugiò per qualche secondo.

Non stava bene origliare la conversazione - non era certo un comportamento che si addicesse ad un Granduca - , ma Kurt era davvero troppo ansioso, per cui finì per cedere ai suoi istinti e, invece di chiudere la porta, si apposto di fianco all'uscio con entrambe le orecchie ben tese ad ascoltare.
 

*
 
Non appena raggiunse l'atrio del palchetto, Blaine trovò Rachel ad aspettarlo, esattamente come avevano concordato durante il loro ultimo incontro.

Avevano perfettamente organizzato tutto nei minimi dettagli: Blaine si sarebbe presentato al cospetto dell'Imperatrice, Rachel avrebbe finto di non sapere niente della sua visita e avrebbe cercato di trattenerlo per un po' , suscitando così la curiosità dell'Imperatrice, che avrebbe finalmente accettato di parlare con Kurt.

<<  La prego di informare sua Altezza Reale che ho trovato suo nipote, il Granduca Konstantin. >> annunciò con fare solenne Blaine << E' qua fuori che attente di essere ricevuto. >>

Rachel ridacchiò e si ricompose rapidamente.

<< Mi dispiace tanto mio caro, ma l'Imperatrice Madre non ha alcuna intenzione di ricevere nessuno! >> rispose in tono teatrale, facendo un occhiolino al ragazzo.

L'Imperatrice, ancora seduta sulla sua poltroncina rossa con la schiena rivolta agli altri due, sbuffò sonoramente non appena udì quelle parole.

<< Rachel, puoi dire a questo giovanotto così sfacciato ed impertinente che ho già incontrato tanti di quei principi Konstantin, da poter creare almeno una ventina di nuovi alberi genealogigi! >> commentò la donna, con una punta di risentimento.

Rachel abbassò tristemente lo sguardo.

<< Forse è meglio che usciate. >> disse a Blaine, quasi come lo stesse effetivamente intimando ad andarsene.

<< No, aspettate! >> replicò Blaine, affacciandosi all'ingresso del palchetto con sguardo implorante.

L'imperatrice sbuffò nuovamente e si voltò verso di lui.

<< Gradirei essere lasciata in pace! >> asserì, guardando Blaine con severità << Credo che dopo tutti questi anni di sofferenza un po' di tranquillità mi spetti, non trovi giovanotto?! >>

Si voltò nuovamente dalla parte opposta, senza neanche aspettarsi una risposta da Blaine.

Rachel scosse la testa con fare sconsolato.

<< Temo proprio che se ne debba andare! >> disse a Blaine, in tono sinceramente mortificato << Come ho detto prima, l'Imperatrice non vuole parlare con
nessuno. >>

Di diresse verso l'uscita facendo strada a Blaine, il quale però, invece di seguirla, richiuse la tenda che separava l'atrio dal palchetto esterno e si voltò nuovamente verso l'imperatrice.

<< Maestà, io credo che dovreste almeno ascoltarmi! >> insistette, con fare molto diplomatico <<  Vi assicuro che non ho cattive intenzioni. >>

Si avvicinò all' Imperatrice e si sedette al suo fianco.

<< Il mio nome è Blaine Anderson e da ragazzino lavoravo a palazzo. >> si introdusse, cercando di fare buona impressione sull' Imperatrice << Volevo dirle che.. >>

<< A palazzo! >>  lo interruppe la donna, alzandosi in piedi ed allontanandosi da lui << Devo ammettere che hai una certa fantasia, prima d'ora nessuno aveva mai utilizzato una simile scusa! >>

Fece per rientrare definitivamente dentro, ma Blaine le si parò davanti e la bloccò.

<< Vi prego, non andate via! >> la implorò << Dovete parlare con lui! >>

<< E a che scopo?! >> ribattè rabbiosamente la donna, riscendo finalmente a rientrare nell'atrio << A ritrovarmi per l'ennesima volta col cuore spezzato?! Ne faccio volentieri a meno! >>

Blaine continuò ad andarle dietro con insistenza; non aveva alcuna intenzione di rinunciare.

<< Vostra Maestà, per favore! >>

<< Credi che non sappia a che gioco stai giocando?! >> replicò la donna, sempre più alterata << Non sei certo il primo che si presenta da me dicendomi di aver trovato mio nipote! Ne ho visti tanti di ragazzini raccolti per strada ed educati alle maniere regali per assomigliare ad un principe e non mi importa quanto tu abbia educato questo ragazzo per assomigliare a mio nipote! >>

La voce della donna si fece sempre più acuta, così tanto che da fuori Kurt riusciva a sentire perfettamente ogni singola parola.

Il ragazzo avvicinò un po' di più l'orecchio per ascoltare meglio.

<<  Avrò incontrato almeno una cinquantina di ragazzi che affermavano di essere lui e alla fine nessuno di loro era quello giusto! >>  sbraitò l'Imperatrice.

<< Ma questa volta è davvero lui! >> ribattè Blaine, alzando anche lui il tono della voce.

<< Oh, ma certo! >> esclamò l'Imperatrice con sarcasmo <<  Credi che io non abbia sentito parlare di te e del tuo collega Puckerman, mio caro Blaine?! So bene chi siete, due imbroglioni di Sanpietroburgo che facevano delle audizioni in teatro per trovare dei sosia di Konstantin! Che razza di persone siete, se vi spingete a simili nefandezze solamente per una sciocca ricompensa in denaro! >>

Kurt sussultò e si portò entrambe le mani alla bocca.

Dall' altro lato della porta Blaine e l'Imperatrice continuavano a parlare, ma Kurt non riuscì più a prestare la minima attenzione alle loro parole.

Non poteva essere la verità.

Blaine e Noah, due imbroglioni?! Aveva sempre saputo che Noah era un ragazzo del tutto privo di scrupoli, per quanto a volte gli avesse dimostratto di avere anche lui un buon cuore, ma Blaine?!

Il suo Blaine, un imbroglione?!

Se l'imperatrice stava dicendo la verità, questo significava che Blaine lo aveva solamente usato, per tutto il tempo! Aveva sempre saputo che lui non era il vero Konstantin, eppure glielo aveva fatto credere, si era approfittato della sua ingenuità e della sua fragilità e lo aveva semplicemente usato per arrivare a Parigi ed intascarsi i soldi della ricompensa.

Si era approfittato di lui e del suo amore.

Kurt avrebbe tanto voluto mettersi a piangere, ma in quel momento il dolore era talmente tanto che aveva bloccato persino le lacrime.

Gli sembrava quasi di fluttare nel vuoto, come se attorno a lui non vi fosse rimasto più niente e tutto quello che aveva vissuto negli ultimi giorni non fosse altro che un'enorme evanescente bugia, che piano piano si stava  sgretolando, portando via con sè anche gli ultimi frammenti del suo cuore.

Si portò una mano al petto e si morse con tutte le sue forze un labbro.

Morire sarebbe stato meno doloroso.

Intanto, dall'altra parte, Blaine stava cercando in tutti i modi di farsi dare ascolto dall'Imperatrice, ma senza alcun risultato. Anzi, le cose si stavano mettendo piuttosto male per lui, dal momento che l'Imperatrice aveva appena affato chiamare la sicurezza e due enormi energumeni in giacca e cravatta era accorsi per portare via Blaine con la forza.

<< Vi prego, dovete ascoltarmi! >> supplicò Blaine,  mentre i due uomini lo prendevano di peso e lo trascinavano via << Vi dico che è il vero Granduca Konstantin..è lui! >>

Ovviamente nessuno provò neanche ad ascoltarlo e in men che non si dica, Blaine si ritrovò a terra, scaraventato fuori dalla porta da quelle due guardie così poco amichevoli.

La porta si richiuse di scatto e Blainesi rialzò lentamente, cercando di ricomporsi, nella speranza che nessuno avesse visto esattamente quello che era successo.

Ma qualcuno aveva visto benissimo.

Blaine alzò la testa e lo vide:  Kurt era in piedi davanti a lui e lo fissava silenziosamente, con la bocca semiaperta e gli occhi lucidi.

Blaine avvertì un enorme magone allo stomaco.

" Oh no... ti prego, fa che non abbia sentito tutto. "

Ma a giudicare dallo sguardo di Kurt, la sua speranza era del tutto vana.

<< Era tutta una messa in scena? >> domandò Kurt, quasi senza voce, con un'espressione di dolore sul volto.

Blaine si rialzò immediatamente e gli si avvicinò.

<< No! >>  esclamò il moro, scuotendo la testa e tendento un braccio verso di lui.

Ma Kurt indietreggiò, senza smetterla di rivolgere a Blaine quell'espressione contrita e profondamente delusa.

<< Si, invece! >> rispose, con gli occhi che si riempivano lentamente di lacrime << Mi hai solamente usato per arrivare a Parigi, in modo tale da essere finalmente libero e prenderti tutti i soldi della ricompensa! >>

<< Kurt, questo non è vero.. >>

<< Ti sei servito di me! >>  replicò Kurt, mordendosi un labbro e portandosi entrambe le mani al petto << Come hai potuto farlo?! Posso capire Puckerman, da uno come lui me lo sarei anche potuto aspettare...ma tu?! Blaine, tu mi hai mentito...per tutto questo tempo, tu mi hai fatto vivere una bugia! >>

Blaine cercò di replicare, ma Kurt non gliene diede il tempo, ricominciando ad aggredirlo con quel fiume di parole colme di rabbia e delusione.

<< Ti sei approfittato di me! >> gemette l'orfano, con le lacrime che ormai scendevano a fiotti lungo le sue guance << Hai finto di volerti prendere cura di me, mi hai fatto credere di essere speciale per te, solamente per farmi arrivare fino a qui ed intascarti poi tutti i soldi della ricompensa! >>

 << No! >> ripetè per l'ennesima volta Blaine, cercando in tutti i modi di convincerlo << Kurt, non è vero! Forse era così all'inizio, ma nè io nè Noah abbiamo mai pensato di prenderti in giro, soprattutto io! E comunque adesso tutto questo non ha più importanza, perchè tu sei veramente Konstantin! >>

<< E tu ti aspetti che io ci creda?! >> sbraitò Kurt << Come puoi continuare a prenderti gioco di me in questo modo?! Non ti è bastato tutto quello che hai fatto fino ad ora?! >>

<< Kurt, io non ti ho mai preso in giro! >> esclamò Blaine, afferrandolo per un braccio << Non ho mai finto che ci fosse qualcosa di speciale fra di noi, è sempre stato tutto vero! Ti prego, ascoltami.. >>

Kurt lo spinse via bruscamente e si allontanò, ma Blaine lo rincorse nei corridoi continuando ad urlargli di ascoltarlo; non appena lo raggiunse lo strattonò per un braccio, costringendolo a fermarsi e a guardarlo ancora una volta negli occhi.

<< Kurt, ti supplico. >> lo implorò Blaine, mentre piano piano anche il suo volto veniva solcato da una serie di profonde espressioni di dolore << Stammi ad
ascoltare. >>

Kurt lo guardò rabbiosamente e gli tirò uno spintone, facendolo indietreggiare.

<< Io non voglio più ascoltare neanche una sola parola! >>  urlò << Se penso che per tutto questo tempo tu hai solamente finto, mentre io mi sono fidato di te così ciecamente, ti ho aperto il mio cuore, mi sono... Oh! >>

Serrò i pugni e stinse gli occhi, alzanto la testa verso il soffitto con il viso contratto in un'espressione quasi inferocita.

<< Sei solamente un bugiardo Blaine! >>  ringhiò Kurt, rivolgendo al ragazzo uno sguardo talmente rancoroso, che a Blaine quasi sembrò che Kurt si fosse appena trasformato in un'altra persona.

Non poteva credere che quello fosse veramente il suo Kurt e che fosse davvero in grado di provare così tanta rabbia nei confronti di qualcuno; soprattutto, non poteva credere di essere proprio lui la causa di tutta quella rabbia.

<< Kurt, ascoltami! >>  insistette Blaine, rincorrendolo ancora una volta prima che potesse scappare di nuovo <<  Te lo ricordi quando hai parlato di quel ragazzino che ti ha salvato la vita quella notte a Palazzo?! Ero io quel ragazzino Kurt, me lo ricordo benissimo e so che anche tu lo ricordi...fai uno sforzo, ti prego! >>

<< Smettila! >> strillò Kurt, scoppiando a piangere, mentre tutti intorno a loro osservavano curiosamente quella pesante litigata << Sono stufo di tutte le tue bugie, scommetto che mi hai mentito anche su Yuri e sulla prigione! >>

<< No, questo non devi neanche pensarlo! >> replicò Blaine adirato, alzando anche lui il tono della voce <<  Non oserei mai mentire su una cosa del genere e soprattutto non oserei mai farlo con te! Kurt, perchè non mi dai l'opportunità di spiegarti.. >>

Kurt non gli lasciò il tempo di finire la frase, freddandolo con uno schiaffo in pieno volto, sotto gli occhi meravigliati e gli "ooh" di stupore dei presenti.

<< Ti odio, Blaine Anderson. >>  disse a denti stretti, fissandolo con i suoi enormi occhi azzurri inondati dalle lacrime << Sei riuscito a dare un senso alla mia vita e poi a privarmene completamente! >>

Se ne andò via di corsa fra i singhiozzi, mentre Blaine rimaneva a guardarlo in silenzio, ormai completamente inerme, massaggiandosi la guancia dolorante per lo schiaffo che Kurt gli aveva appena tirato.

Non era uno schiaffo così forte, non avrebbe mai veramente fatto male a nessuno; ma per Blaine fu senza dubbio il dolore più atroce che avesse mai provato in tutta la sua vita.

Avrebbe tanto voluto prendersi a pugni da solo, sbattere più e più volte la testa contro il muro, farsi prendere a calci da tutte quelle persone che in quel momento continuavano a fissarlo e fare commenti maligni sottovoce.

Nessun dolore sarebbe mai stato abbastanza da fargli dimenticare quello che stava provando in quel momento.

Era riuscito a rovinare tutto, completamente, e nel peggiore dei modi!

La sua vita non avrebbe avuto più alcun senso, anche se era arrivato a Parigi e ormai poteva considerarsi finalmente un uomo libero. Blaine non sapeva che cosa farsene della libertà, se non poteva più avere Kurt con sè.

Si morse energicamente un labbro, così tanto da farlo addirittura sanguinare e sferrò un pugno per aria.

Era tutto finito, questa volta per sempre; Kurt se ne era andato e forse Blaine non lo avrebbe mai più rivisto, dal momento che il ragazzo sembrava davvero non avere la minima intenzione di ascoltarlo.

Blaine avrebbe tanto voluto urlare, distruggere tutto ed imprecare contro il resto del mondo; aveva fatto di tutto per proteggere Kurt, per non rischiare di ferire i suoi sentimenti e il risultato finale era stato quello di spezzargli completamente il cuore e far si che lo odiasse completamente.

Come poteva continuare ad affermare di amarlo, dopo quello che gli aveva fatto?!

Blaine si prese la testa fra le mani ed emise un gemito; doveva esserci un modo per far sì che le cose cambiassero! Kurt era davvero il principe Konstantin e questo l' Imperatrice doveva saperto, ad ogni costo.

Improvvisamente ebbe un'illuminazione.

Si, forse il modo per risolvere tutta quella situazione c'era, ma probabilmente avrebbe richiesto qualche  piccolo sforzo da parte sua e, soprattutto, un paio di strappi alla legalità.

Blaine fece una specie di smorfia e sorrise.

Alla fine non gli era rimasto più nulla da perdere e se quello era il solo modo che aveva per poter restituire finalmente e Kurt la sua vera vita, allora lo avrebbe fatto, anche a costo di rischiare.

Aveva già fatto troppi errori, questa volta non si sarebbe permesso neanche il benchè minimo sbaglio.
 
*
 

Pochi minuti più tardi Blaine se ne stava fuori dal teatro, appostato dietro ad un a colonna, in attesa che l'Imperatrice uscisse per recarsi alla sua vettura, che l'avrebbe riportata finalmente a casa.

Non si era neanche preso la briga di avvertire Noah di quello che era successo, certo del fatto che ci avrebbe pensato Rachel a farlo e soprattutto per risparmiarsi le sue lamentele sul fatto che per colpa di Blaine avevano perso tutti i soldi della ricompensa.

A Blaine non gliene fregava un bel niente della ricompensa, tutto quello che voleva era far sì che Kurt ritrovasse finalmente la sua famiglia e se l'Imperatrice non voleva ascoltarlo con le buone, allora Blaine avrebbe fatto ricorso alle maniere cattive.

Certo, doveva ammettere che era un piano decisamente sconsiderato, ma Blaine aveva deciso di mettere completamente da parte tutto il suo raziocinio ed agire esclusivamente seguendo l'istinto.

Proprio quando l'attesa cominciava a farsi sempre meno sopportabile, l'Imperatrice uscì dal teatro e si diresse verso l'enorme auto parcheggiata proprio davanti all'ingresso, dove ad accoglierla c'era un elegantissimo  autista in livrea.

Blaine approfittò del fatto che questi era ancora intendo ad aprire la portiera e ad aiutare l'anziana signora a salire, per correre dall' altro lato dell' auto e prendere il posto dell' uomo al volante della macchina.

L'autista fece appena in tempo a chidere la portiera e Blaine immediatamente partì a tutto gas, facendo sussultare l' Imperatrice, seduta dietro di lui.

<< Jacques, ti dispiacerebbe rallentare?! >> bofonchiò la donna, sorreggendosi ai supporti della macchina, che non faceva che subbalzare per la guida spericolata di Blaine.

<< Io non sono Jaques! >> rispose Blaine, guardando la donna con la coda nell'occhio << E non intendo rallentare fino a che non mi avrete ascoltato! >>

<< Tu?! >> esclamò scioccata l' Imperatrice, non appena realizzò chi fosse il guidatore << Razza di insolente, ma come ti permetti?! Ferma immediatamente questa macchina e fammi scendere... adesso! >>

Ovviamente Blaine non le diede ascolto e continuò a guidare imperterrito, non curante delle continue lamentele provenienti dal sedile posteriore, fino a che finalmente non raggiunse la sua destinazione:  il quartiere nel quale si trovava l'alloggio di Kurt.

Blaine era certo che Kurt si trovasse lì, dove altro poteva essere?! Lo sentiva dentro di sè e dal momento che aveva deciso di dare ascolto al suo istinto e non alla sua testa, non poteva che assecondare quella sensazione.

Dopo aver fermato la macchina, Blaine scese e corse ad aprire la portiera posteriore, affacciandosi all'interno della vettura dove l'Imperatrice se ne stava seduta compostamente, con il viso rivolto all'insù e un' espressione visibilmente offesa.

A Blaine venne quasi da sorridere, pensando a quanto in quell' espressione la donna rassomigliasse a Kurt.

Già, Kurt.

Era per lui che Blaine aveva appena compiuto quella pazzia, non se l'era certo dimenticato; era arrivato il momento di fare finalmente la cosa giusta.

<< Dovete parlare con quel ragazzo! >> disse Blaine alla donna in tono imperativo << Almeno guardatelo, che cosa vi costa?! >>

L'imperatrice continuò ad ignorarlo, rimanendo immobile nella sua posa di risentimento.

Blaine alzò gli occhi al cielo e spalancò le braccia.

<< Vi prego! >>

<< Se credi di intenerirmi in qualche modo, ti sbagli di grosso! >> replicò la donna, rivolgendo a Blaine uno sguardo astioso << Non ho alcuna intenzione di
cedere. >>

Blaine sospirò e decise di tentare il tutto e per tutto; estrasse dalla tasca della giacca il carillon che portava sempre con sè e si inginocchiò davanti all'Imperatrice.

<< Lo riconoscete? >> domandò, porgendo alla donna la scatolina dorata.

L'espressione sul volto dell'imperatrice si addolcì di colpo, mentre questa allungava le mani ed afferrava il carillon.

<< Dove...dove l'hai preso? >> domandò la donna, rigirandosi il carillon fra le mani.

Blaine fece un sorriso.

<< Vi chiedo solamente di parlargli. >> disse con voce morbida << So che avete sofferto tantissimo in tutti questi anni, ma neanche per lui è stata una vita facile! Provate ad immaginare quanto debba essersi sentito solo e disperato! >>

L' Imperatrice rivolse finalmente a Blaine un leggero sorriso.

<< Sei un tipo davvero testardo. >> commentò.

Blaine sorrise compiaciuto.

<< Detto da voi, lo prendo come un complimento! >> rispose.

La donna scosse la testa con fare lievemente divertito.

<< Che cosa dovrei fare? >> chiese, continuando a guardare il carillon con sguardo malinconico.

<< Parlategli e basta. >> rispose Blaine << Sarà sufficiente quello. >>

L'Imperatrice finalmente si persuase e scese dall'auto, facendosi guidare da Blaine fino all'ingresso dell'appartamento.

<< Tu non vieni? >> domandò la donna, fermandosi sull'uscio.

Blaine fece segno di no con la testa.

<< E' una cosa che riguarda solo voi. >> mormorò << Io rimarrò qua fuori. >>

L' Imperatrice gli rivolse un ultimo sorriso e poi entrò, mentre Blaine emise un lunghissimo sospiro di sollievo.

Era certo che ormai le cose si sarebbero risolte alla perfezione, almeno per Kurt.

Blaine tirò su col naso e non si sforzò di trattenere le lacrime, le lasciò semplicemente cadere giù, mentre alzava la testa e volgeva lo sguardo verso quella che sembrava essere la finestra della stanza di Kurt.

Sorrise con fare malinconico, mentre le lacrime scivolavano lentamente lungo le sue guance.

" Buona fortuna, amore mio. E perdonami, se puoi. "






N.D.A:  Mi sento in colpa!!! ç_____________ç

Ok, ok...la storia è così, quindi non è tutta colpa mia se è successo quello che è successo.... però accidenti, DETESTO separarli!! Credo di non averlo mai fatto in nessuna delle mie fan fiction, anche se li ho fatti litigare non sono mai stata così drastica... mi sento un mostro!!

Beh, non posso anticipare nulla a chi non conosce la storia, ma vi posso tranquillizzare dicendo che comunque il lieto fine di sarà..chi ha visto il film lo sa molto bene..quindi non disperate!!! A presto, un bacione! <3
  
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