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Autore: Keitorin Asthore    18/08/2011    6 recensioni
Era già stata una discreta sorpresa quando Burt e Carole avevano deciso di sposarsi. Finn e Kurt erano stati ancora più sorpresi quando avevano deciso di avere un bambino, ma non si sarebbero mai aspettati quanto la loro sorellina potesse cambiare le cose. Klaine. Finchel.
Dall'ultimo capitolo:
“Cosa c’è che non va, ragazzina? Non ti senti bene?”.
“È stupido” mormorò Emily, appoggiandosi al bracciolo.
Burt mise giù la rivista. “Non penserò che sia stupido. Dimmi cosa c’è che non va”.
Emily cominciò a tormentare le maniche del suo maglione. “Penso che Kurt e Finn non mi vogliano più bene come prima” confessò.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FAMILY TIES

Febbraio 2020

"Sei eccitata?" domandò Burt.

Emily annuì, rannicchiata in una scomoda sedia della sala d’attesa. "Il bambino sarà qui presto?".

"Chi lo sa?" commentò Burt, sfogliando distrattamente una vecchia rivista. "Alcuni bambini impiegano molto tempo e altri no. Tua madre dice che Finn è stato veloce, ma ricordo quando ero qui per Kurt: ci aveva messo un’eternità, ma sua madre diceva sempre che voleva essere elegantemente in ritardo".

Abbassò lo sguardo sulla figlia di otto anni e si accigliò. "Cosa c’è che non va, ragazzina? Non ti senti bene?".

"È stupido" mormorò Emily, appoggiandosi al bracciolo.

Burt mise giù la rivista. "Non penserò che sia stupido. Dimmi cosa c’è che non va".

Emily cominciò a tormentare le maniche del suo maglione. "Penso che Kurt e Finn non mi vogliano più bene come prima" confessò.

Fedele alla parola data, Burt non rise. "Perché pensi questo?".

Lei scrollò le spalle, cercando di comportarsi come se non le importasse per non piangere. "Kurt adesso è sposato e non torna più a casa a trovarci. E Finn sta per avere un nuovo bambino. Non penso che mi vogliano bene come prima: hanno altre cose a cui pensare".

Burt le accarezzò i capelli in disordine. "Ti abbiamo raccontato del giorno in cui sei nata, giusto? Di come la mamma si sia svegliata nel mezzo della notte, i ragazzi abbiano dovuto venire con noi e non avevano ancora deciso il tuo nome".

Emily annuì: aveva sentito quella storia innumerevoli volte; di solito qualcuno gliela raccontava per il suo compleanno.

"Rimasero qui seduti, in questa sala d’attesa per tutto il tempo" continuò Burt. "Cercavano di trovare il nome migliore possibile e ce la fecero appena in tempo. E poi io li ho portati di là ed entrambi si sono innamorati di te all’istante".

"Davvero?".

"Davvero" confermò Burt, abbracciandola per il fianco. "Non avevi nemmeno un’ora di vita e stavano già litigando per chi doveva tenerti in braccio e chi sarebbe stato il tuo fratello preferito".

Emily sorrise. "Mi vogliono davvero bene?".

"Assolutamente".

Kurt e Blaine scelsero quel momento per irrompere nella sala d’attesa. "Non ce lo siamo perso, vero?" ansimò Kurt.

"Non ancora" li rassicurò Hiram Berry. "Siete arrivati appena in tempo".

Kurt si lasciò cadere nella sedia di fianco ad Emily. "Avevo dimenticato quanto stressanti fossero i bambini. Ugh, ridicolo, sono spaventato a morte".

"No, non lo sei" gli disse Blaine con calma, sedendosi di fianco a lui e dandogli un bacio sulla guancia. "Stai benissimo. Calmati".

Emily si allungò per abbracciare Kurt. "E questo per cos’era?" domandò lui, sorpreso.

"Ti voglio bene",

"Ti voglio bene anch’io, Emmy".

Finn sbucò in quel momento dalla sala parto, le braccia alzate sopra la testa in segno di vittoria. "Ce l’abbiamo fatta! È un maschio! Christopher Liam Hudson, quattro chili per cinquantatre centimetri".

Si avvicinò e sollevò Emily per aria. "Sei una zia, Emily! Una zia di otto anni".

"Sono davvero eccitata" lo informò lei con un ghigno. "Ma io sono sempre la tua sorella preferita, vero?".

"Sempre. Vuoi venire a vedere il bambino? È tutto rosso e urlante, ma è comunque piuttosto carino".

"Ooh, io voglio vederlo" esclamò Kurt.

Emily si appoggiò alla spalla di Finn con una mano e con l’altra afferrò Kurt. I suoi fratelli potevano anche essere cresciuti, avere delle famiglie loro e lei poteva essere ancora una bambina solo in seconda elementare, ma era bello sapere che tutti loro erano ancora una famiglia.

 

Note dell'autrice

Ecco a voi la prova A del caso "Perché dovrei uscire di casa più spesso e trovare un lavoro migliore perchè, seriamente, questo è ridicolo".

Sono così DANNATAMENTE ECCITATA per il matrimonio di Burt e Carole nella serie e per Kurt e Finn che diventano fratelli. E penso che sarebbe superdolce se finissero con l’avere un fratellino o una sorellina. Personalmente penso che una sorella sarebbe più dolce, così ho scritto questo.

Il sistema di Kurt e Finn per scegliere un nome per il bambino è simile a quello che facciamo io e mio marito per i nostri ipotetici figli. Qualunque cosa è meglio di quello che hanno fatto i miei genitori: mia sorella ha preso il secondo nome da una guida telefonica, mentre io ho preso il mio da un personaggio della serie degli anni ’80 Airwolf. Peggio ancora, se fossi stata un maschio, avrei preso il nome da Harrison Ford. Perché mia madre è una fangirl. Strano.

(Questo è anche il motivo per cui mio marito ha messo Kurt nella lista dei nomi vietati: dice che sarebbe raccapricciante a questo punto. E in un certo senso devo concordare con lui).

C’è stato un riferimento a Hyperbole and a Half! Il miglior blog di tutti i tempi, punti.

Mi diverto così tanto a scrivere Klaine. Così. Tanto. Finchel è molto più difficile.

Questa storia riprende la mia gag ricorrente su Kurt fanboy segreto dei death cab for cutie: è un po’ la mia firma, ormai.

In più, ho ceduto alla tentazione "ah, ah, facciamo riferimento a Harry Potter per Darren Criss". Ma giuro, la prossimo persona che farà uno scherzo sulle red vines, verrà strangolata con suddetto dolce. Tutti ricevono un bonus citazione di Harry Potter… Dopo quello… No.

Quanto dolce è che Puck adori Emily? Probabilmente le ricorda Beth.

Comunque, è super tardi e sono stanca. Spero che vi sia piaciuto. Per favore, per l’amore di tutto ciò che è santo, recensite: questo fandom è piuttosto avaro quando si parla di recensioni. Personalmente cercherò di migliorare su questo aspetto…

Note della traduttrice

Prima di tutto una nota di risposta per _hurricane dalla sua recensione al capitolo scorso: il tuo commento mi aveva fatto venire tutti i dubbi amletici di questo mondo perché credevo di essermi persa per strada una virgola alla faccia dei mille ricontrolli. Comunque la virgola c’è, meno male. Scooter è un diminutivo che Burt usa per Kurt nelle occasioni speciali (odio gli americani e la loro mania di cacciare nickname ovunque): non avevo idee per una traduzione italiana che non mi facesse arricciare i capelli, perciò fedele al mio spirito purista ho preferito lasciare l’originale. Spero di averti chiarito il dubbio ;)

Ed eccoci qua all’ultimo capitolo, signore e signori. Grazie di avermi accompagnato fin qui, grazie a chi ha letto, recensito, messo tra i preferiti o anche solo dato un’occhiata a questa storia, sia io che Caitlin abbiamo molto apprezzato.

Ed ora chiudo qui, perché altrimenti tra le mie note e quelle di Caitlin, diventiamo più lunghe del capitolo stesso.

Alla prossima storia!

  
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