Prima di tutto vorrei scusarmi perché questa storia va avanti con diversi problemi tecnici, causa la mia incapacità di usare il codice html nonostante le istruzioni (potete prendermi in giro…).
Poi vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito: siete fantastici!
Un avvertimento: questo capitolo è completamente non sense. Se volete preservare la vostra sanità mentale (sempre che ve ne sia rimasta, visto le cagate che ho sparato fin’ora) leggete solo la prima parte…. Buona lettura!!!!!
 
 
 
Erano ormai passate diverse settimane e, finalmente, i due ‘innamorati’ erano riusciti a tenere sotto controllo i bambini, grazie ad un fischietto magico per cani comprato da un’inquietante indovina.
Kurt cominciò a strillare di meno quando i mocciosi si avvicinavano troppo a lui, nonostante l’esperienza del primo giorno gli avesse fruttato diverse sedute dallo psicologo.
Anche al nostro Warbler stava andando meglio: non l’avevano più legato e un paio di volte era riuscito a tenere testa ai ragazzini, brandendo la sua chitarra (che si portava sempre dietro) come mazza da baseball. Anche i bambini che si attaccavano alla sua chioma erano diminuiti, ma restava comunque il gioco preferito da tutti (a titolo informativo entrerà ufficialmente entrerà ufficialmente nelle prossime olimpiadi di Londra).
Un giorno aveva deciso di provare a suonare qualcosa ai giovincelli: nella sua mente aveva già scelto la coreografia di “Do ya think I’m sexy” (*il pubblico si risveglia dal letargo) ma Kurt lo aveva dissuaso dicendo che non era esattamente la canzone adatta a dei minori (* il pubblico torna ai suoi vari tentativi di suicidio).
Decise quindi di riarrangiare una delle sue canzoni preferite per dedicarla al suo ragazzo.
Così, radunati tutti in un angolo del cortile, aveva intonato:
 
<< …So raise your eyebrow
If I am wrong,
In all the wrong ways… >>
 
Dopo aver sentito ciò la sua dolce metà non aveva saputo trattenere le lacrime ed era corso in bagno per non farsi vedere da nessuno.
Ma prima di raggiungere questo equilibrio erano dovuti passare attraverso la BLAINIADE.
 
Era iniziato tutto fin dal primo giorno: Blaine dal suo angolino aveva notato, tra un singhiozzo e l’altro, che uno dei bambini era rimasto a dormire tutto il tempo. All’inizio questo non gli dispiacque, anzi quel bimbo era diventato il suo preferito, ma iniziò a preoccuparsi quando, all’ora di pranzo, era ancora lì.
Decise di provare a svegliarlo: << Dexter >> (così si chiamava il dormiente) << svegliati, è pronto da mangiare! >>.
Visto che non aveva ottenuto nulla provò a gridare più forte, poi più forte ancora, ma non succedeva niente. Per cui uscì dal suo angolino e tentò di scuoterlo. Ma, invece di toccare la sua pelle calda, la sua mano trapasso l’aria. Lo gnomo urlò di terrore. Ma Dexter era ancora lì. Cercò di toccarlo un’altra volta ma il risultato fu lo stesso.
Allora l’illuminazione lasciò Burt e si posò sul Warbler. << E un ologramma! >>.
Ebbene si, quel Dexter era lo stesso del laboratorio! Lo stesso che i genitori avevano iscritto al centro estivo contro la sua volontà e che, cercando di evitare questa tortura, aveva mandato un ologramma mentre restava in laboratorio. Ma l’usignolo l’aveva scoperto!
BLAINE 1- DEXTER 0.
Il secondo giorno il riccioluto era in allerta vedendo il bambino nell’angolo intento a leggere. Decise di andare subito a controllare.
Superò la linea di trincea e si accostò al genietto tastandolo. Era liscio, freddo e duro ma almeno si sentiva qualcosa. Rilassandosi tornò nella parte sicura del centro. Ma non aveva pensato ad un particolare piuttosto strano: aveva infatti notato una coda partire dal sedere del moccioso.
“Ma non è possibile! Solo Goku ha una coda da bambino!” pensò immediatamente.
Così tornò indietro e notò che in realtà era un filo che partiva da Dexter e finiva nella presa.
<< Un robot! >> esclamò contento lo gnomo.
BLAINE 2- DEXTER 0.
Il terzo giorno Frodo era decisamente teso. Quando vide arrivare il suo nemico lo tastò dappertutto alla ricerca di spine o batterie. Non trovandone si sentì sollevato.
La giornata proseguì tranquillamente (avevano appena comprato il fischietto) e durante il pranzo tutti i bambini, docili e ipnotizzati, si sedettero per mangiare.
Proprio durante la pausa Blaine accidentalmente inciampò su Kurt, che era ancora incapace ad avvicinarsi ai mocciosi visto le poche sedute dallo psicologo, e versò dell’acqua addosso a Dexter, che si sciolse di botto.
BLAINE 3- DEXTER 0.
L’ultimo giorno di questa estenuante lotta il warbler aspettò il rivale con un bicchiere d’acua pronto. Ma non successe nulla. Convinto di aver vinto l’usignolo iniziò a vantarsi dappertutto. Ma era presto per cantare vittoria.
Infatti, poco prima della pausa riposino, un bambino si avvicinò a Dexter con una faccia strana e gli vomitò addosso (si, era lo stesso di Kurt).
E il genio si sciolse di nuovo.
Una volta arrivati i genitori, Blaine volle subito avvisarli della situazione.
Ma qui la sorpresa più grande: << Ma cosa hai fatto pezzo di i****a! Mio figlio è allergico al vomito di bambino! L’hai ucciso! >> e la madre iniziò a piangere sconsolata.
E anche Blaine iniziò ad andare dallo stesso psicologo del suo fidanzato.
Ma in realtà i genitori arrivati al centro estivo erano dei robot a batteria abilmente manovrati da Dexter. Che da quel momento non dovette andare più al centro estivo.
BLAINE 3- DEXTER 4.
Blaine lost.
Try again?