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Autore: Gondolin    18/08/2011    3 recensioni
La sigaretta gli pendeva dimenticava da un angolo delle labbra, e sobbalzava ad ogni parola lanciandogli sbuffi di cenere sul giaccone, mentre l'odore di fumo impregnava la buca.
- Ti ricordi il profumo, quello che ti entra nel naso prima ancora che tu sia completamente sveglio...? - stava dicendo Lewis, e Dick distolse lo sguardo dal movimento ipnotico di quella sigaretta.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Band of Brothers
Titolo: Winter kept us warm, Summer surprised us
Personaggi/Pairing: Lewis Nixon/Dick Winters
Rating: PG
Note: Siccome non ne ho avuto abbastanza di studiarla per la maturità, ho deciso che dovevo leggermi in santa pace The Waste Land, e facendolo ho avuto orgasmi multipli illuminazioni per varie fic (Eliot probabilmente a questo punto si sta rivoltando nella tomba), tra cui queste drabble che sono popuppate praticamente già scritte nella mia testa. Sono in serie, ma si possono leggere anche autonomamente l'una dall'altra.

Warning: pre-slash
Wordcount: 108
Prompt @ [info]it100: Caffè e sigarette - Cavalieri dell'Ordine Consacrato della Ficcyna Splendente
Ambientazione: Bastogne

La sigaretta gli pendeva dimenticava da un angolo delle labbra, e sobbalzava ad ogni parola lanciandogli sbuffi di cenere sul giaccone, mentre l'odore di fumo impregnava la buca.
- Ti ricordi il profumo, quello che ti entra nel naso prima ancora che tu sia completamente sveglio...? - stava dicendo Lewis, e Dick distolse lo sguardo dal movimento ipnotico di quella sigaretta. Ripensò all'odore di caffè, quello buono, quello di casa, non l'aroma fragile che si disperdeva fra lo sporco e la polvere da sparo, non la broda vagamente amarognola che arrivava in quel bosco della malora.
- Piantala, Nix, mi farai venire da piangere se vai avanti così.



Warning: pre-slash
Wordcount: 165
Prompt: Caffè e sigarette - Cavalieri dell'Ordine Consacrato della Ficcyna Splendente
Ambientazione: Eagle's Nest

Winters strizzò gli occhi nel sole accecante e limpido di montagna. Il calore filtrava attraverso la divisa e gli si accumulava sulla pelle come miele pigro, appiccicoso, profumato. I pascoli montani gli si srotolavano davanti, di un verde così intenso da sembrare finto, e il vento non portava più rumori d'artiglieria. Gli portò invece un sottile filo di fumo, misto all'aroma di caffè forte che però non copriva completamente l'odore di alcool.
- Nixon. - disse senza bisogno di voltarsi. Sorrise.
L'altro gli gettò negligentemente un braccio intorno alle spalle, appoggiandosi a lui con fare rilassato, e sorrise a sua volta. - Caffè?
Dick accettò con gratitudine la tazza bollente pensando che non avrebbe mai avuto troppo caldo dopo Bastogne, a come il caffè gli si raffreddasse fra le mani in un batter d'occhio, lì, e a come Nix fosse stato altrettanto vicino, allora, solo coi muscoli rigidi e le labbra livide per il freddo, e per l'ennesima volta ringraziò Dio di esserne uscito vivo.



Warning: slash, vagamente what if (per il semplice motivo che non ho sbatta di documentarmi a dovere sul dopo)
Wordcount: 
Prompt: Caffè e sigarette - Cavalieri dell'Ordine Consacrato della Ficcyna Splendente
Ambientazione: Nixon, New Jersey, post-War (poco dopo)

Mentre si versava la quinta o sesta tazza di caffè e accendeva l'ultima sigaretta di un pacchetto aperto solo la sera prima, Nixon iniziò a chiedersi se Dick sarebbe mai arrivato. Certo, erano solo le dieci, il viaggio era lungo, ma gli aveva detto che sarebbe partito presto e... chi voleva prendere in giro? Era in piedi dalle sei, agitato come un verginello al primo appuntamento.
Concentrato come al solito nel darsi dell'idiota, non sentì nemmeno il rumore di un motore nel viale davanti casa, cosicché il suono del campanello lo colse di sorpresa. Un po' di caffè si rovesciò sul tavolo, ma lui non se ne preoccupò minimamente e corse ad aprire.
Sulla soglia c'era Dick Winters in persona, col suo solito sorriso sghembo quasi avesse avuto paura di sembrare troppo allegro, un borsone nella mano sinistra e la destra tesa verso di lui. Ma Nixon ignorò la mano e lo strinse in un abbraccio spaccaossa.
Erano passati pochi mesi dall'ultima volta in cui si erano visti, eppure non avevano mai trascorso tanto tempo separati da quando si erano conosciuti.
- Dio se mi sei mancato, Dick. - confessò Lewis, il viso ancora affondato nella spalla dell'altro.
Poi si allontanò di un passo per osservarlo e gli scappò da ridere.
- Che c'è? - domandò Winters.
- Niente... è che mi sembri così strano in abiti civili!
Tempo cinque secondi ed erano entrambi piegati in due dalle risate come ragazzini dopo una marachella. Si sorressero l'un l'altro, incapaci di riprendere fiato.
- Tu... la divisa... sembrava ci fossi nato. - esalò infine Nixon.
- Anche a te stava bene.
- No, io intendevo... caratterialmente. Ma... grazie.
Fu allora che Lewis lasciò cadere la sigaretta, rimastagli dimenticata fra le dita, fumata a mezzo. E ne aveva ben donde: Madre Natura non gli aveva mai piazzato davanti nulla di stupefacente come il maggiore Winters che arrossiva furiosamente. Di imbarazzo, forse, ma per uno che gli aveva rovesciato in testa il suo stesso piscio per sbaglio e senza fare una piega, era comunque una visione.
Una bella visione, a cui si avvicinò quasi senza rendersene conto.
Erano più vicini del dovuto, ancora nell'ingresso, e ancora esausti per il troppo ridere.
Nixon esitò un attimo di più, come se quello non fosse stato ciò che desiderava (più o meno coscientemente) circa dal primo momento in cui aveva incontrato Dick, poi, vedendo che l'altro non si allontanava, lo baciò.
- Anche tu mi sei mancato, Nix. Da morire. - gli mormorò Dick poco dopo sulle labbra, prima di tirarlo in un altro bacio.

  
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