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Autore: Bliss Blake    19/08/2011    4 recensioni
La luce intermittente di un lampione illumina la figura di un ragazzo. La prima cosa che mi salta agli occhi è il sangue ai bordi della bocca. Immediatamente mi precipito da lui.
- Cos’hai? Stai male? -
Gli scosto i capelli dalla fronte e gli alzo delicatamente il viso per guardarlo meglio. Ha un livido violaceo sulla guancia destra e un taglio sul labbro superiore.
Nella borsa dovrei avere un fazzoletto di stoffa. Frugo in tutte le tasche e non appena lo trovo, corro a bagnarlo sotto il getto d’acqua di una fontanella lì accanto. Quando torno dal ragazzo, noto che mi sta fissando. Gli sorrido mentre gli tampono delicatamente le labbra con la stoffa umida.
- Lo sai vero che non è prudente per una ragazza andare in giro da sola a quest’ora? -
- Ma allora parli anche tu! Credevo che ti avessero mangiato la lingua! -
Lui ridacchia divertito.
- Non dovresti aiutarmi. Ho fatto a botte! Sono un bambino cattivo, io! -
- Ah si? -
- E già! In genere la fatina buona non aiuta i monelli come me! -
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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10. Come liberarsi momentaneamente dei cattivi ricordi. Alcol: istruzioni per l'uso






{GIORGIO}



- Ho fatto il prima possibile! Com’è la situazione? -
- Giudica tu stessa! -
Ilaria mi segue in salotto.
- AH… Sigh… GIIIIIINEVRAA… Sigh… Comeee hai potuto faaaaaarmi questo… Sigh… Lancillotto… Illooottto… ti creeeeedevo il mio… Sigh… AMIIIICOOOOOO! Traaaaaaditori! - 
Ilaria mi guarda sconvolta mentre Milly continua a delirare, seduta in mutande, a testa in giù sul divano.
- Crede di essere re Artù! - le spiego.
All’improvviso Milly si alza, ma inciampa nei sui stessi piedi e finisce gambe all’aria.
- LUUUCEE DEII MIEI OCCHiiii!!! Sigh… Sigh… Vieni quaaaaa… Sigh… CHE TE LA faaaaccio vedere io la… Sigh… Sigh… LUUUUCEEEEEEE!!!! Io TI A… C... Sigh… CECOOOO!!!! - 
- Emh, Milky? - la chiama Ilaria, avvicinandosi a lei, mentre io rimango appoggiato allo stipite della porta.
Sigh… Sigh… La FEEEETTAAAAAA del… Sigh… Laacoooooo!!! Oh, asp… aspèèèèttaaaaa!!! Lago! Lago!!! Ginevra è FUUUUGGIIIIIITAAAAA…Sigh… Con LANCIIIIILLOOOOTTOOOO!!!! E AAARTùùùùù…. Sigh… É rimasto fregato! -
Ilaria si passa una mano sulla fronte, poi dà un’occhiata alle bottiglie vuote sul tavolo.
- Giorgio, ma quanto ha bevuto? - 
- Mezza bottiglia… Le altre tre sono mie - 
- Non mi dire che anche tu volevi bere per dimenticare! - 
Sorrido.
- No, io ho bevuto per tenerle compagnia! Comunque, ho tentato di infilarle il pigiama ma non sono riuscito a tenerla ferma per più di due minuti! - 
- E lo credo! Le ha dato subito alla testa a quanto vedo! - 
- GAAALEEEEEOOTTOOOOO FUUUU… Sigh… IL LIIIBROOOOOO!!!! - 
- Ma sentila, ora cita anche Paolo e Francesca! Milky, alzati! - 
- ILAAARRIIIIIII… Sigh… AAAAA… Viiiiiieniiii quaaa!!! -
- Vengo, vengo, ma tu… Cerca di parlare piano, ok? Grida a bassa voce! - 
- Peeeeerché dobbiamo gridareeee… Sigh… Sigh… A bassa vooooce… COOOSìììììì non VA BENEEEE?????? - 
- Ssssshhhhhh! - fa Ilaria, tappandole la bocca con la mano - Dobbiamo parlare piano perché… Perché ho mal di testa! - 
- Tiiiii… Fa… Sigh… Sigh… Maleeee la testaaa!!!! Giorgiiiiiooooo prendiiiii laaaa m… mediiiicinaaaa che a Ilaria faaa maleee la teeestaaa!!!! - 
Io e Ilaria scoppiamo a ridere.
- Nooooon riiiiidete… Sigh… Io sono moooltooooo tristee! Ilaaria, facciamo una preghiera insiemeeee!!! -
- E per cosa dobbiamo pregare? - 
- EEE tuuu pregaaa… Ioooo diiiicooo la preeeghieraaaaaa!!!! Alloraa… Caaarooo Dioo… Sigh… Tu che seiii sempre buono e miiisericordioosooo… Alloraaa… Sigh… Sigh Chiunque tu siaaaaaaaa, fammi un piaaaaaaaacere... Sigh sigh... Castralooooooooooo!!! IMPEDISCIGLI DI DIVENTARE PADRE!! - 
Se non l’avessi sentito, non ci avrei mai creduto. 
- Ok, è ufficiale! Per Milky mai più alcol! Ne va della nostra salute mentale! - riesce a dire Ilaria tra una risata e l’altra, tenendosi la pancia. 
- Ilariiiiia, ti viiiiiiibra tuuuuuutto!!!! - 
- Deve essere il cellulare! - dice, controllando il display.
- Sono i tuoi? - le domando, sperando con tutto il cuore che si tratti di sua madre o suo padre.
- No, purtroppo è Marco! - 
- Maaaaaarco… Sigh…. Marcoooooo! Cheeee vuole queeeello sceeeemoooo! Tuuu deeevi stareee seeeempre con me… Sigh… Perché tuuuuu seiiii l’unicaaaaa veraaaa amicaaaaaa che hoooooo!!! - 
- Non preoccuparti Milky, l'ho mandato a quel paese! Per fortuna ho capito in tempo che quello aveva in mente solo pagina 327 del libro di anatomia! - 
Chissà per quale motivo, ma guardando la faccia di Milly, avverto lo strano presentimento che dirà qualche emerita cazzata!
Sigh... Sigh... Brava Ilaria! Sigh... La tua virtù deve essere... Sigh... Emh... Devi darla solo a Giorgio! - 
Ecco, lo sapevo! Io la uccido stasera! Non ho il coraggio di guardare in faccia Ilaria. Magari se non reagisco, possiamo fare finta che Milly non abbia detto niente. Nella stanza c’è un silenzio di tomba. Non si sente una mosca volare. Che faccio? Pensa Giorgio! Dì qualcosa di sensato per aggiustare la situazione!
- Chiiiii è moooooortooo? - 
Benedetta Milly che ti sei ubriacata!
- Paaaaaarlateeeee! -
- Che ne dite se ci vediamo un film? - 
- Magari è il caso che Milky si metta qualcosa addosso prima. Non può certo continuare a girare mezza nuda per casa tua! - 
- Ci pensi tu? - 
Ilaria annuisce e mi sorride.
- Tu intanto scegli il film! - 
- Ok! - 
Quel sorriso non mi convince per niente. Che cavolo di casino! Se poi dopo Ilaria mi chiede qualcosa? Che dovrei fare? Negare tutto mi sembra la cosa più sensata. Non voglio che lei si comporti in modo diverso con me, solo perché mi piace.

 

{MILLY}
 

 

Che mal di testa incredibile. Mi sembra di avere un martello pneumatico nel cervello. Faccio un respiro profondo e riconosco immediatamente il profumo di talco. Questa è la camera di Giorgio. Cerco di tirarmi su, ma mi risulta molto difficile. Mi sento un bel po’ stordita. Credo di aver bevuto decisamente troppo, ma in quel momento mi è sembrata l’unica soluzione. Il ricordo di Luca e Faby… Fa troppo male… Non voglio piangere ancora, solo che è più forte di me. Tanti anni sprecati… E alla fine ho capito che in realtà non ho mai conosciuto veramente la persona di cui ero innamorata, né tantomeno chi credevo fosse mio amico. Miriam e Faby mi hanno tradito. Luca mi ha tradito! Chi mi è rimasto? Esco dalla stanza, asciugandomi gli occhi con la manica del pigiama e mi avvio verso il salotto.
- Giorgio? -
- Milky! Che succede? -
- Ilaria… Posso stare qua con voi? -
- Certo… Fai piano che Giorgio si è addormentato! -
Faccio il giro del divano, mentre Ilaria mi fa spazio e solleva la coperta. Mi sdraio accanto a lei e mi accoccolo sul cuscino mentre mi copre, aggiustando il plaid. Giorgio è sull’altro divano che dorme, con un braccio sulla fronte e l’altro penzoloni. Doveva essere molto stanco se si è addormentato così.
- Milky? - sussurra Ilaria - Mi dispiace per quello che è successo… Voglio solo farti sapere che sono veramente tua amica, anche se ci conosciamo da poco tempo. Io tengo veramente a te, ok? -
- Grazie Ilaria. Anche io tengo molto alla nostra amicizia. Spero che resteremo amiche per sempre -
Ilaria mi da un bacio sulla guancia e sorride, mentre io mi addormento di nuovo.
Du bist meine beste Freundin, Milky! - mi sussurra all’orecchio, ma sono troppo stanca anche io per chiederle cosa significhi.

 

 

{GABE}
 

- Gabe? -
Alzo la testa dal libro e mi giro verso Alex.
- Che vuoi? -
- L’ora è quasi finita e tu hai sonnecchiato per tutto il tempo -
- E allora? -
Alex fa una faccia strana.
- Niente niente
 Torna a dormire -
Abbasso di nuovo la testa e chiudo gli occhi. All
improvviso qualcosa si fa spazio nella mia mente, come se si fosse accesa una lampadina.
- Porca troia maledetta! - dico saltando in piedi. Tutti si voltano a guardarmi.
- Ma buongiorno anche a te Gabriel e ben tornato! Come è stato il soggiorno in Germania? Colgo l’occasione per ringraziarti dato che per merito tuo anche Alex si è degnato di ritornare a scuola -
E vaffanculo al mondo intero. Io odio quest’uomo. La campanella suona e tutti raccolgono le proprie cose e se ne vanno, mentre il maledetto mi fissa con quella sua espressione indefinita.
- Alex, potresti avviarti? Avrei qualche parola da scambiare con il tuo amico se non ti dispiace! - 

Alex mi guarda con aria interrogativa. Gli rispondo con un cenno del capo e lui si avvia.
Il prof aspetta di rimanere solo con me, chiude la porta e si appoggia alla cattedra.
- Il tuo ultimo compito non è stato per nulla soddisfacente! -
Perchè devo incazzarmi sempre come una bestia quando quest’uomo apre bocca? Qualcuno cortesemente, potrebbe darmi una risposta?
- Mi ha dato un sette all’ultima verifica! Cosa non ha trovato di suo gradimento? -
- Non usare quel tono con me, Gabriel. Io non sono la professoressa Rossini! -
- Ma che peccato! - rispondo sarcastico. Adesso ti faccio vedere io, stronzo!
- Non sprecare energie preziose, non mi farai perdere la pazienza. Io credo molto in te. So che puoi fare di più, ma c’è qualcosa che ti blocca. Forse la tua situazione familiare ti crea dei disagi e per questo cerchi di sfogarti facendo il teppista a scuola o marinando le lezioni… -
- Mi sta dando del disadattato? -
- Non ti sto dando del disadattato. Voglio solo farti capire che magari potresti parlarne con qualcuno. Potresti sfogare la rabbia in qualche attività costruttiva. Una mia cara amica fa la psicologa, potrei accompagnarti da lai qualche volta. Non adesso… Magari quando sarai pronto… -
Scoppio a ridere…
- Non ci posso credere. Vuole mandarmi da uno strizzacervelli! -
- Potrebbe aiutarti molto -
- Io non ho bisogno dello strizzacervelli! - grido. Sto perdendo il controllo. Maledizione! Afferro lo zaino e cerco di uscire dall’aula ma lo stronzo mi blocca.
- Lo vedi che ho ragione? Tu non hai il coraggio di ammettere che hai dei problemi. Guardiamo in faccia la realtà. Ti credi tanto in gamba, tutti ti ammirano ma si tengono lontani da te, le ragazze ti trovano bello… La verità è che sei un vigliacco che rifiuta di ammettere i propri problemi! Hai diciannove anni ma in fin dei conti sei solo un ragazzino viziato con problemi caratteriali e difficoltà a gestire la rabbia! Questo è Gabriel! Nient’altro che un moccioso arrabbiato col mondo intero perché non riceve abbastanza attenzioni da… -
Non fa in tempo a finire la frase perché gli assesto un pugno in piena faccia, facendolo ricadere all’indietro sulla cattedra. Non so nemmeno io perché l’ho fatto. Non ci ho più visto e l’ho colpito.
- Adesso ti senti soddisfatto? - mi chiede col sorriso sulle labbra. Brutto stronzo, che hai da sorridere? Ti ho tirato un cazzotto! Sei il mio professore! Sospendimi! E invece non fa niente. Si alza, recupera i suoi libri e si avvia tranquillo verso la porta. Prima di uscire mi passa una mano tra i capelli, scompigliandoli.
- Bel gancio destro, comunque! - e se ne va. No, io quest’uomo proprio non lo capisco!

 

 

 

{MILLY}
Oggi a scuola è stata una tragedia. Ho cercato in ogni modo di evitare tutti i contatti con Faby e l’ho ignorata tutto il giorno. Stessa cosa ho fatto con Miriam. Ma quando ho visto Luca che veniva verso di me, non ce l’ho fatta e me la sono data a gambe. Sono proprio una vigliacca! Non ho il coraggio di affrontare le situazioni! Vorrei essere più forte! Uff… Ho perso per l’ennesima volta l’autobus! Adesso mi tocca farmela a piedi fino a casa… Non ho neanche l’mp3 oggi! Uffa, uffa, uffa! Cammino per strada, concentrandomi solo sull’asfalto del marciapiede, senza badare a ciò che mi sta in torno. All’improvviso vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, e cado a terra.
- Tutto bene? -
Un ragazzo tende la mano verso di me. Capelli biondi, jeans sfilacciati all’altezza del ginocchio, Nike e profumo di buono. Afferro la sua mano e, non appena riesco a tirarmi su, mi stringo forte a lui, aggrappandomi alla sua maglia.
- Avevi ragione e non ti ho creduto! Perdonami, ti prego… - riesco a dire, ma lui mi allontana. Perché? Forse è ancora arrabbiato per lo schiaffo?
- Gabriel… -
- Scusa signorina, ma io mi chiamo Vic… Devi avermi scambiato per qualcun altro… -
Non è Gabriel… Oddio, che figura di…
- Su su, non fare così… Non piangere! - dice abbracciandomi - Il tuo fidanzato è proprio un tipo fortunato ad averti tutta per sé… -
- Scusa… -
Sono patetica! Adesso scoppio a piangere anche davanti agli sconosciuti.
- Vic, si può sapere cosa cavolo hai fatto a questa povera ragazzina? -
- Ele, perché dai sempre per scontato che sia stato io a fare qualcosa! -
- Perché di solito è così! Tieni tesoro! -
Una ragazza con lunghi capelli castani e occhi neri mi allunga un fazzoletto.
- Hai degli occhi stupendi! Non piangere più! - dice accarezzandomi la testa - Io sono Eleonora Mercalli ma puoi chiamarmi Ele, mentre lui è Vittorio Bianchi! -
- Per gli amici Vic! -
Ora che lo guardo meglio, non assomiglia per niente a Gabe. I suoi capelli sono troppo chiari e i suoi occhi sono castani. E anche il loro profumo non è per nulla simile. Ho preso proprio un abbaglio enorme!
- Io sono Milena Parisi… - rispondo, mentre lei mi stringe la mano sorridente.
- Bene Milena. Mi piaci! Sei simpatica! -
- Dici sul serio? -
- Noi non diciamo mai bugie! - risponde Vic, sorridendo.
- Stavi andando a casa? - comincia Ele prendendomi sotto braccio e avviandosi.
- Si… -
- Ti accompagniamo noi! Dove abiti? -
- Sempre dritto! -
- Anche noi dobbiamo fare quella strada! Vic, muoviti! -
- Un momento! - grida lui, raggiungendoci.
- Oggi pomeriggio sei impegnata? Vorrei che venissi a vedere i miei quadri. Mi farebbe molto piacere! -
- Tu dipingi? -
- Certo! Io e Vic frequentiamo un istituto d’arte! -
- Sai Mil, Ele è una vera artista! Pensa che per la mostra di oggi verranno esposti tutti i suoi lavori! - mi informa Vic, sfilandomi lo zaino e sistemandoselo sulle spalle.
- Ma allora sei bravissima! -
- Beh, ora non esageriamo! Diciamo che faccio del mio meglio! - risponde, arrossendo leggermente.
- Ma voi due state insieme da molto? - chiedo poi a bruciapelo.
Entrambi sorridono.
- Dai tempi dell’asilo! - ridacchia Vic, allungando un braccio e tirandole i capelli.
- Ma è tantissimo tempo! -
- Già non dirlo a me! Non sai quante volte ho cercato di sbarazzarmi di lui!
- Ma ancora non ci sei riuscita! - ribatte Vic, mentre noi scoppiamo a ridere. Questi due ragazzi sono davvero simpaticissimi. Arrivati davanti casa mi salutano, dandomi appuntamento per le cinque.
- Veniamo a prenderti noi! - grida Ele, dall’altro lato della strada, prima di seguire Vic, mano nella mano. Ora mi sento decisamente meglio! Non avrei mai pensato che per strada si potesse incontrare gente del genere! Corro per le scale e mi precipito in casa.
- Ahi! Sara, fai piano! -
- Non muoverti Riccardo! Sei peggio di un bambino! -
La scena che mi trovo a guardare è degna di un premio Oscar! Papà con le lacrime agli occhi , si lamenta peggio di un bambino, mentre Sara cerca di medicarlo.
- Ah, finalmente sei arrivata! - fa Davide, tirandomi per la maglia.
- Ma cosa è successo? -
- Non lo so! Facciamo qualcosa da mangiare che ho fame! -
Seguo Davide in cucina e prepariamo dei panini. Poi ci sediamo sul divano e cominciamo a mangiare guardando la televisione.
- Riccardo Parisi, vuoi deciderti a stare fermo! Come faccio a medicarti se continui a fare i capricci! -
- Ma brucia! -
Mi sento decisamente di troppo qui. Però sono davvero carini.
- Posso dire una cosa? - fa Davide addentando il suo panino.
- Certo amore, dimmi tutto! -
- Vorrei restare il piccolo di casa, quindi dite alla cicogna di non presentarsi con altri bambini, perché non le apro! -
Papà e Sara si irrigidiscono immediatamente, arrossendo mentre io a momenti mi strozzo con un boccone.
- Milly, bevi! - grida papà mentre Davide mi allunga un bicchiere d’acqua.
- Davide! Ma come ti vengono in mente certe idee! Io e Riccardo siamo solo amici! - dice Sara, in evidente imbarazzo.
- Si si… Solo amici! - ribatte Davide.
- Emh, scusate! In tutto questo, potrei sapere cosa è successo? -
- Uno degli studenti di Riccardo l’ha preso a pugni! - spiega Sara, sistemando un cerotto enorme sul naso di papà.
- Beh, veramente le cose non sono andate proprio così, però… -
- Papà, da quando hai cominciato a fare a botte con i tuoi allievi? -
- Secondo me è perché si è innamorato della mamma! - infierisce Davide mentre tutti e due lo richiamano di nuovo, rossi in viso. Mah, è proprio vero che l’amore non ha età!




Du bist meine beste Freundin : Sei la mia migliore amica

  
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