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Autore: Martyx1988    19/08/2011    5 recensioni
Secondo capitolo delle avventure di Ayame, reincarnazione di Afrodite, e delle sue Sacerdotesse. Sconfitto Efesto, la pace sembra tornata sulla Terra, finchè un nuovo nemico non si presenta, costringendo la dea ad una fuga al Grande Tempio. Sarà l'occasione per tre ragazze di conoscersi meglio e di conoscere nuovi amici e le loro storie...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Camus, Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Dea dell'Amore'
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Babylon
(seguito di "A Divine Love")

6- I bambini di Rodorio


Galatea si asciugò col tovagliolo una goccia d'olio che le era scivolata sul mento dopo aver addentato la sua fetta di pane e olive. Erano secoli che non ne mangiava di così buoni, esattamente come erano secoli che non vedeva la sua dea così alterata.

Almeno adesso siamo sicure che Afrodite sia ancora viva” affermò dopo aver ingoiato il boccone, guardando in direzione di Ayame, intenta ad osservare con attenzione tutte le bancarelle del mercato di Rodorio. La sua ira sembrava in parte scemata, visti i sorrisi che dispensava a tutti i mercanti.

Cosa te lo fa pensare?” le domandò Psiche, seduta accanto a lei sul bordo della fontana in mezzo alla piazza.

Faceva sempre così quando un'altra divinità o chi per essa osava contraddirla” spiegò la Sacerdotessa. “Dopodichè entravamo in gioco noi, ci usava come spie per scoprire i punti deboli del povero malcapitato. Al che si rivolgeva a Eros e a quel punto iniziavano i guai seri. Ayame si è comportata esattamente come Afrodite faceva millenni fa, il che vuol dire che è ancora la nostra dea”

Dea o non dea, muovere guerra a Shion è comunque una pessima idea, a mio modesto parere” ribattè Psiche.

Già, anche a me non piace. Può essere, però, che un pomeriggio lontano dalle Case la aiuti a sbollire e a dimenticare”

Dimenticare cosa?” domandò Ayame mentre raggiungeva le compagne.

Il battibecco con Shion di poco fa” rispose Psiche.

Vuoi scherzare?!? Ho già in mente un paio di idee niente male per farlo uscire di testa”

La bionda addentò la sua fetta di pane e feta con un'espressione goduta in volto e andò a sedersi vicino ad una preoccupata Galatea.

Ayame, se ti cacciasse dal Tempio...”

Non mi caccerà dal Tempio, tranquille. È desiderio di Atena che io stia qui e Shion, in quanto Gran Sacerdote, non andrà mai contro i voleri della sua dea”

Spero vivamente che sia così” concluse Psiche, molto scettica a riguardo, prima che uno spruzzo d'acqua poco innocente la bagnasse completamente.

Psiche dovette fare appello a tutto il suo limitato autocontrollo per non esplodere, ma si voltò con uno sguardo furente in viso da rivolgere al malcapitato al solo scopo di avvertirlo a non farlo mai più.

Tutta la sua rabbia andò scemando quando incontrò quattro paia di limpidi occhi spaventati. I quattro bambini, due maschi e due femmine, sembravano essersi immobilizzati completamente una volta capito cosa avevano combinato e, probabilmente, non osavano muovere un muscolo per paura di scatenare l'ira di Psiche.

Ops! A quanto pare l'abbiamo fatta arrabbiare” rise una voce dietro la fontana.

La faccia divertita di Milo sbucò poco dopo, in netto contrasto con quella della Sacerdotessa.

Ti chiedo scusa da parte mia e loro” disse allora il Cavaliere, frapponendosi tra Psiche e i bambini. “Stavano solo giocando e lo spruzzo avrebbe dovuto colpire me, ma mi sono scansato. Non pensavo ci fosse qualcuno dietro”

Psiche non rispose, ma continuò ad osservare Milo, impassibile. Questi le tese una mano in segno di pace, sempre col sorriso sulle labbra. La ragazza la guardò qualche istante, prima di sospirare e stringergliela.

Solo perché siete bambini”

Lo prendo come un complimento” ribattè pronto Milo.

Sono tuoi amici, quindi” constatò Ayame, sopraggiunta assieme a Galatea. “Non ce li presenti?”

Ma certo! Bambini, queste belle signore sono Ayame, Galatea e Psiche. Staranno al Santuario per un po'. Belle signore, questi sono alcuni bambini dell'orfanotrofio”

Rodorio ha un orfanotrofio? Ma è un villaggio così piccolo!” esclamò sorpresa Galatea.

A quanto pare non è una condizione sufficiente per non abbandonare dei neonati” replicò Milo, lasciando trapelare una punta di amarezza. “Quasi tutti noi Cavalieri proveniamo da orfanotrofi. È più facile mandare un orfano ad allenarsi in qualche landa sperduta. Non hai nessuno da cui tornare, quindi nessun motivo perchè ti manchi casa”

Si voltò a guardare i quattro bambini, che avevano ripreso a giocare poco distanti.

Loro, per fortuna, non sono destinati a niente del genere”

Vieni spesso a trovarli?” gli domandò, Ayame, per poi sedersi sul bordo della fontana, in ascolto.

Appena posso, sì. Rodorio esiste per coprire il Santuario e i bambini del villaggio ci vedono come degli eroi, degli esempi da seguire, loro in particolare. Tutti noi veniamo al villaggio a turno per stare con loro, per dare ancora meglio il buon esempio, ma soprattutto, per far vedere loro che anche noi siamo esseri umani, non molto diversi da loro”

E' una cosa molto bella e molto nobile” constatò Galatea.

Non lo facevamo spesso, prima dello scontro con Hades. L'essere ritornati in vita, aver avuto questa nuova occasione, ci ha ridimensionati un po' tutti. Non capita tutti i giorni di tornare dall'aldilà e nessuno di noi è intenzionato a sprecare questa nuova vita. Stando coi bambini, mi sembra di riscattarmi di tutti gli sbagli del passato. E poi è divertente”

Abbiamo notato” commentò acida Psiche. “Io vado ad allenarmi in arena” disse poi, dirigendosi verso il Tempio. I bambini si bloccarono al suo passaggio e la osservarono finchè non fu scomparsa dietro un angolo.

Ho come l'impressione di non piacerle” notò Milo, senza però prenderla a male.

Diciamo che l'incidente con l'acqua è stato il primo passo falso lungo la tortuosa strada che porta al suo cuore” spiegò Ayame. “Sempre che a te questo interessi”

Beh, di sicuro si fa notare. E non credo che abbia il cuore di pietra come vuol dare a vedere”

Molto bene, rubacuori!” esclamò Ayame. “Allora l'unica cosa che devi fare è avere pazienza. Psiche è una rosa da curare con dedizione, perchè sbocci in tutto il suo splendore”

Lo terrò a mente”

Una campana lontana segnò lo scoccare dell'ora e parve risvegliare Milo dai suoi sogni su Psiche.

Accidenti! Si è fatto tardi e devo riportare i bambini all'orfanotrofio, ma confido che continueremo questo discorso un'altra volta”

Sorrise furbescamente e andò a radunare i bambini che stavano iniziando a sparpagliarsi tra le bancarelle. Questo lasciò il tempo a Galatea di parlare privatamente con Ayame.

Perdonami, Ayame, ma posso sapere che intenzioni hai?”

L'altra neanche si voltò a guardarla, teneva fisso lo sguardo sul Cavaliere.

Sento che è quello giusto” rispose convinta ed elettrizzata.

Giusto per cosa?”

Per Psiche, è l'uomo giusto per lei”

E come fai a saperlo con certezza?”

Non so spiegarlo” sospirò Ayame, voltandosi finalmente verso la Sacerdotessa. “È una sensazione, come un formicolio. L'ho provato non appena si sono guardati negli occhi. Ho capito che erano fatti l'uno per l'altra”

A Galatea parve che gli occhi verdi di Ayame avessero riacquistato un po' della loro luminosità originaria.

Ed è una cosa che ti succedeva anche prima?” indagò allora. “Voglio dire, prima dell'incidente, per esempio con Shun e Talia”

Non lo so” rispose Ayame, leggermente sconsolata. “Forse non ci ho dato peso o il fatto che adesso non abbia più i miei poteri fa sì che queste sensazioni siano più evidenti...”

Beh, è un buon segno no?” constatò allora Galatea, stringendo affettuosamente la spalla dell'amica. “Vuol dire che sei ancora Afrodite, anche se un pochino addormentata”

Sorrisero entrambe e Ayame ringraziò in cuor suo Galatea per il semplice fatto di essere lì e di essere così genuina e spontanea, anche se forse troppo insicura per essere una Sacerdotessa.

Milo le chiamò da lontano e fece loro cenno di raggiungerlo. Quando gli furono vicine, il Cavaliere sorrise loro, un po' imbarazzato e molto divertito.

Io e i bambini abbiamo pensato che sarebbe carino se faceste visita anche ai ragazzi che sono rimasti in orfanotrofio” disse quasi supplicandole di accettare.

Le due ragazze si dimostrarono entusiaste dell'idea, Ayame in particolare, che così aveva un motivo per restare lontana dalla Tredicesima e da Shion.

Al loro sì si levò un boato di gioia da parte dei bambini, i quali, sull'onda dell'entusiasmo, le trascinarono letteralmente attraverso le vie del villaggio fino all'agglomerato di edifici che costituiva l'orfanotrofio. Si trovava ai margini del piccolo paesino ed era formato da tre case a due piani disposte a ferro di cavallo, a delimitare un piccolo cortile ombreggiato adibito a spazio giochi per i suoi piccoli ospiti.

Una volta entrati, Milo le presentò come ospiti importanti da trattare con riguardo, ma le sue parole si persero tra le grida d'entusiasmo dei bambini, che subito coinvolsero le due ragazze nei loro giochi.

Ad Ayame venne in mente un giorno di poco tempo prima, quando era andata a portare un po' di gioia ai bambini di un altro orfanotrofio, a chilometri di distanza. Quella volta aveva reincontrato Hyoga e la sua vita era cambiata totalmente.

Mentre ricacciava indietro le lacrime di malinconia che le pizzicavano gli occhi, si chiese se anche quel giorno l'avrebbe condotta ad un incontro importante.

Forse lo fece per caso, o forse qualcuno o qualcosa aveva guidato il suo sguardo sul cortile, ad ogni modo la sua attenzione venne catturata da quel bambino, uno dei più grandi della casa. Se ne stava da solo, seduto sul bordo di pietra del pozzo ormai in disuso al centro del cortile.

Guardava i suoi compagni che si divertivano come se tutto quello non facesse per lui, forse pensando con arroganza di essere troppo grande per quel genere di cose. Oppure, come se fosse sicuro che quello non era il suo posto.

Ad Ayame venne in mente Kanon. Aveva la stessa espressione quella mattina al Sinaygen. E, le sembrò, anche gli stessi occhi.

Si era avvicinata a lui quasi senza accorgersene. In quel momento si stavano studiando, occhi negli occhi, ma nessuno dei due aveva intenzione di parlare.

Non vuoi giocare con noi?” chiese alla fine Ayame, accennando col capo al resto del gruppo radunato intorno a Milo e Galatea.

Il bambino scosse la testa con sufficienza e rivolse lo sguardo ad una lucertola che stava prendendo il sole sul pozzo.

Come ti chiami?” domandò ancora Ayame, che aveva preso quel silenzio come una sfida.

Proteo” rispose rapido il bambino, senza guardarla.

E' un nome importante”

No, invece. È un nome strano che nessuno ha”

Io conoscevo una persona che aveva il tuo nome”

Finalmente ottenne l'attenzione del ragazzino, che però la guardò ancora con un leggero scetticismo.

E chi era?”

Era un vecchio dio del mare, che sapeva trasformarsi a suo piacimento in quello che voleva per sfuggire agli uomini che gli chiedevano del loro futuro”

Te lo stai inventando”

Ti giuro che è tutto vero. Il giovanotto laggiù te lo può confermare, se vuoi”

Lo sguardo di Proteo andò allora a Milo, assalito da tre bambini agguerriti.

Lo sai chi è lui, vero?” chiese Ayame a Proteo, avendo notato un leggero luccichio negli occhi del bambino appena aveva accennato a Milo.

È un Cavaliere di Atena” rispose Proteo con tono reverenziale. La voce gli tremò leggermente a quelle parole.

Hai mai parlato con uno di loro?” indagò ulteriormente la ragazza.

Proteo scosse la testa. Tutto sul suo volto diceva che, però, avrebbe tanto voluto farlo.

Posso presentartelo, se vuoi” propose allora Ayame.

Davvero?”

Proteo si accese di entusiasmo a quell'offerta e colse di sorpresa la stessa Ayame, che però poteva capire cosa significavano i Cavalieri per quei bambini. Gliel'aveva detto anche Milo poco prima. Erano un esempio da imitare, ma soprattutto, rappresentavano la possibilità di un futuro glorioso con cui riscattare una vita iniziata con un abbandono.

Ma certo!” rispose allora lei, con lo stesso entusiasmo.

Proteo, però, cambiò improvvisamente espressione e perse tutta l'eccitazione di poco prima.

Grande, ma adesso non ne ho voglia” disse con aria noncurante e un'alzata di spalle. “Tanto girano sempre da queste parti, prima o poi lo conoscerò anche senza il tuo aiuto”

Oh, come vuoi tu, allora”

Beh... ci vediamo in giro, no?” chiese il bambino dopo essere balzato giù dal pozzo.

Credo di sì”

Proteo fece un cenno affermativo con la testa e si allontanò in direzione dell'entrata dell'orfanotrofio.

Per essere un bambino di sì e no otto anni, aveva un comportamento più adulto del normale. La stessa camminata rigida e composta stonava con il suo essere ancora fisicamente un bambino.

Spero non vi abbia offesa, signorina”

La voce di una delle istitutrici dell'orfanotrofio la riscosse dai suoi pensieri. La ragazza, che aveva all'incirca la sua età, la osservava sorridente ma anche visibilmente preoccupata.

No! Assolutamente, figurati” si affrettò a rispondere Ayame, sorridendo a sua volta.

La ragazza parve rilassarsi, ma si sentì comunque in dovere di motivare il comportamento di Proteo.

È un bambino difficile ed è diverso dagli altri ospiti dell'istituto” iniziò a spiegare. “Mentre tutti gli altri sono giunti qui perchè abbandonati davanti alla nostra porta, Proteo qui ci è nato”

La giovane istitutrice era riuscita ad captare la sua attenzione e Ayame si fece tutta orecchie.

Sua madre è stata una delle tante bambine abbandonate e mai adottate. Era ateniese d'origine, perchè è stata lasciata davanti alla porta che dà sulla città. Questo è l'unico edificio oltre al fioraio in contatto con Atene. Una volta cresciuta, sua madre rimase qui come istitutrice. Sembrava felice di stare coi bambini. Ma poi incontrò un uomo, e le cose cambiarono”

Perché? Cosa successe?” incalzò Ayame, ormai presa dalla narrazione.

La poverina si illuse di poter avere una vita diversa accanto a quell'uomo, dedicava a lui tutto il tempo libero e anche parte di quello che avrebbe dovuto passare coi ragazzi. Ma, come ho detto prima, fu tutta un'illusione. Un giorno quell'uomo scomparve, senza darle una spiegazione, lasciandole solo una creatura in grembo.

Lei non fu più la stessa da allora, trascurò la sua salute e quelle del bambino. Tutte noi riuscimmo in qualche modo a farle portare a termine la gravidanza, ma quando nacque Proteo, non sopravvisse alla notte”

Gli occhi della ragazza di velarono di lacrime. Probabilmente conosceva bene la mamma di Proteo, ma Ayame non volle indagare oltre. Per quella giovane sembrava già doloroso raccontare quella vicenda senza approfondimenti ulteriori.

L'istitutrice continuò. “Da subito Proteo si è dimostrato un bambino forte. È cresciuto sano nonostante i pochi mezzi che avevamo a disposizione. Tuttavia non ha mai dimostrato inclinazione a fare conoscenze e a stringere amicizie, di conseguenza anche gli altri bambini lo evitano e spesso lo prendono in giro, portandolo a reagire male e ad allontanarsi da loro”

Mi dispiace per lui” disse alla fine Ayame, sincera. “Anche se ci ho parlato poco assieme, mi è sembrato un bambino brillante e pieno di vita. Penso che abbia delle potenzialità che nemmeno lui conosce”

"Beh, è sempre stato molto agile. Più volte ci ha costretto ad andare a cercarlo in paese dopo che era scappato dalla finestra. Inoltre passa la maggior parte del suo tempo a costruirsi armi di legno e, a quanto dice lui, ad allenarsi con le sue creazioni”

Ah, adesso capisco l'ammirazione per i Cavalieri” commentò Ayame, ma la ragazza non sembrava contenta quanto lei.

È convinto che prima o poi anche lui diventerà un Cavaliere, ma nulla ha finora fatto pensare che quello possa essere il suo futuro”

Non è ancora detto, ha solo... quanti anni? Sette? Otto?”

Otto, sì”

L'istitutrice dovette chiudere la conversazione quando venne richiamata da una sua collega. Solo allora ad Ayame venne in mente di chiedere informazioni sul padre del bambino. Se aveva frequentato il villaggio per un certo periodo, qualcuno doveva conoscerlo.

Si stava già avvicinando alla ragazza, quando Galatea le venne incontro insieme a Milo.

Credo sia meglio tornare al Grande Tempio, adesso” suggerì la Sacerdotessa, ma la proposta non riempì di entusiasmo Ayame.

Guarda che non devi tornare per forza alla Tredicesima” le fece notare Milo. “Io devo raggiungere i miei allievi all'arena per gli allenamenti. Potreste rimanere ad assistere”

In questo caso, d'accordo” accettò Ayame.

Dopo aver salutato i bambini, i tre si avviarono verso l'arena dei combattimenti. Poco prima di arrivare a destinazione, Milo si affiancò ad Ayame e la prese in disparte.

Credo sia doveroso spiegarti il comportamento di Shion di questa mattina” iniziò il Cavaliere.

Ayame non ribattè, anche se sentì di non avere un'espressione entusiasta sul volto. Milo comunque continuò a spiegare.

Sai cosa è successo durante, diciamo, la sua prima nomina?”

Non di preciso. Ho sentito parlare della Notte degli Inganni, ma solo a grandi linee”

Quella notte un Cavaliere si è macchiato della colpa di tradimento, ha assassinato Shion e tentato di uccidere Atena, che allora era poco più che neonata. Lei si è salvata grazie all'intervento di un altro Cavaliere, la cui memoria è rimasta macchiata per troppo tempo. È normale, quindi, che, adesso che è di nuovo in vita e di nuovo sul trono del Santuario, Shion sia più diffidente del dovuto verso chiunque. L'ultima volta che si è fidato di qualcuno, è finito sotto tre metri di terra”

Con quelle parole, Milo si congedò da Ayame per andare dai suoi allievi. Tuttavia la ragazza non era soddisfatta della spiegazione del Cavaliere. Sapeva che c'era dell'altro, qualcosa che non volevano che sapesse ma che lei aveva notato.

Qualcosa che c'entrava con Kanon. Era chiaro che Shion non lo vedesse di buon occhio e che avrebbe fatto di tutto per tenere lontano il Generale il più possibile sia dal tempio che da lei.

Che fosse lui il traditore? Milo però aveva parlato di Cavaliere, non di Generale.

Non vide quasi nulla dell'allenamento di Milo, davanti a lei mille domande davano vita ad altre mille e la storia di Shion, quella di Proteo e il mistero intorno a Kanon si sovrapponevano l'una all'altra, in una matassa disordinata di fili che, prima o poi, sarebbe riuscita a dipanare.

Ciao a tutti!

Capitolo importante, introduce un personaggio determinante per una parte della storia... A voi capire quale ;)

Cosa ne pensate dell'orfanotrofio e dei suoi bambini? Spero che l'idea vi sia piaciuta :) Grazie, come sempre, a Panenutella per la sua consulenza!

A presto e buona lettura!

   
 
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