Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Meme06    19/08/2011    4 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La luce filtrava flebile dalle tendine della finestra della camera di Zoe. Il sole era sorto da quasi due ore e anche se lei era sveglia non aveva alcuna voglia di alzarsi. Dopo tutto era domenica, poteva benissimo restare a letto tutto il giorno. Per lei era un po' difficile dormire tanto. Da quando era piccola si era abituata a sole quattro ore di sonno, abitudine molto difficile da cambiare. Da una parte era una cosa positiva, non aveva problemi ad alzarsi la mattina. Ma dall'altra era piuttosto negativa, visto che per svegliarsi in un orario decente sarebbe dovuta andare a dormire da mezzanotte in poi.

Basta, si era stancata di stare a letto. Si alzò spostando le coperte di lato e scendendo. Rabbrividì un attimo al contatto con il marmo freddo, per poi dirigersi verso l'armadio a prendere i vestiti da mettersi.

Dopo essersi lavata e vestita scese di sotto, dove ad attenderla c'era sua madre che preparava la colazione.

- Buongiorno Zoe.

- 'Giorno mamma. - rispose la figlia mentre si sedeva a tavola ed iniziava a mangiare.

- Hai programmi per oggi? - le chiese sua madre.

La corvina scosse il capo.

- Perché? - chiese poi.

- Volevo solo sapere se ti stavi facendo degli amici.

- Amici. Parola inesistente nel mio vocabolario. - disse e con quello chiuse la conversazione verbale con la madre dopo un 'esco'.

Fuori l'aria era fresca Si poteva sentire il vento scompigliarti affettuosamente i capelli. Ecco un'altra cosa che a Zoe piaceva. Il vento. La sua libertà era fonte di invidia per la ragazza, che purtroppo sapeva che non sarebbe mai stata come lui.

Iniziò a camminare per la via più trafficata di Tokyo, quel giorno non aveva voglia di tornare al parco, se avesse incontrato quel ragazzo si sarebbe sentita la solita domanda: "Allora hai deciso?" E il suo problema era che non aveva deciso affatto che cosa fare. Era indecisa se accettare o rifiutare l'offerta. Da un lato le piaceva l'idea di rendersi utile, visto che nella sua vita lo era stata ben poche volte. Però dopo si chiedeva perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere per un pianeta che non sarebbe mai cambiato per quanti sforzi si facessero. Ecco, stava di nuovo facendo la psicologa, possibile che non c'era giorno che non le venivano in mente delle riflessioni da fare dentro la sua testa? Scosse il capo chiudendo gli occhi e fu in quel momento che andò a sbattere contro qualcosa, o meglio contro qualcuno. Finì a terra , ma si alzò subito in piedi e sgranò gli occhi vedendo chi c'era davanti a lei.

- Ma tu non sei nella mia classe? - chiese al ragazzo moro che aveva di fronte. Lui le rispose sorridendo:

- Si, io sono Mark. Perché sei così sorpresa?

- Non pensavo di incontrare qualcuno che già conoscevo. - disse lei con un'alzata di spalle.

D'un tratto sentì una voce chiamare il nome del ragazzo che si girò sempre sorridendo. Una ragazza con dei buffi codini rossi stava correndo nella sua direzione.

- Scusa per il ritardo, ho dovuto lottare per avere questo giorno libero, mi toccano perfino le ore in più per il resto della settimana. - si scusò Ichigo. Maledetto Ryan, questa me la paga! pensò la ragazza arrabbiata. Solo dopo si accorse della presenza di Zoe. - Ciao Zoe, come mai da queste parti?

- Facevo un giro. - altra alzata di spalle da parte della sottoscritta.

- Ah, a proposito… - disse la rossa. - Ryan ti stava cercando prima, e mi ha chiesto di dirti, se per caso ti avrei incontrata, di andare al caffè perché deve parlarti.

La corvina sbuffò, ecco come rovinare una bellissima giornata. Incontrare un babbeo, la sua fidanzata e andare a trovare un biondino con gli occhi glaciali che non vede l'ora di farti diventare paladina della terra. Sospirò.

- E se non volessi andarci? - chiese.

- Beh… non mi ha detto niente a questo proposito. - ripose Ichigo. - Ma è meglio se ci vai, lui non fa chiamare le persone per cose futili.

- E va bene… - disse rassegnata mentre riprendeva a camminare per raggiungere il caffè. - Ciao ragazzi e buon appuntamento.

Disse senza entusiasmo prima di essere troppo distante dai due piccioncini che già mano nella mano si avviavano a chissà quale noioso intrattenimento. Ma come fa Ichigo a stare con quello lì? Io lo conosco da tre giorni e già mi sta antipatico… si disse Zoe.

Arrivò al caffè in poco tempo, a quanto pare non era molto distante da casa sua.

Una volta entrata si stupì di quante persone ci fossero. Era pieno di ragazzi che o in gruppo o a coppie ordinavano dolci dall'aspetto delizioso. Ecco, l'unica cosa che Zoe adorava erano i dolci. Era golosissima, soprattutto di cioccolata.

Decise di sedersi e aspettare l'arrivo di qualcuno che le avrebbe potuto dire dove fosse Ryan. Attese fino a che una ragazza con i capelli verdi legati in lunghe trecce e grandi occhiali a cerchio le venne vicino.

- Vuole ordinare signorina? - le chiese dolcemente.

- Si, vorrei sapere dove posso trovare Ryan, Ryan Shirogane. - le disse. La ragazza arrossì di botto, cosa di cui Zoe non capì il motivo.

- Sh-shirogane-kun? - chiese balbettando.

- Si lui, dov'è? - le chiese di nuovo Zoe con un tono leggermente scocciato. Quella ragazza non faceva altro che arrossire e balbettare. Per questo la corvina decise di mettere le cose in chiaro. - Ascolta, mi ha chiamata lui e visto che non ho alcuna voglia di perdere tempo fai in modo di portarmelo qui subito.

Detto questo la verde si irrigidì e annuendo nervosa corse in cucina. Zoe sbuffò, ma perché dovevano capitare tutte a lei? In quel momento insieme alla ragazza di prima le venne vicino anche un ragazzo, alto con i capelli marroni legati in una coda bassa.

- Mi scusi signorina, è sicura che Ryan ha chiesto di lei? - le chiese. Ma cos'è uno scherzo? di chiese Zoe. Stanca scattò in piedi.

- Maledizione, certo che sono sicura, mica mi invento le cose! - gridò, facendo ricadere l'attenzione dei clienti su di lei. Poco dopo aggiunse più calma. - Beh, se Ryan non c'è io me ne vado.

Detto questo stava per uscire, ma una voce la trattenne.

- Se proprio ne è convinta glielo chiamo subito. - era stato quel ragazzo a parlare. Zoe annuì e soddisfatta si rimise seduta. Le scenate funzionavano sempre.

In poco tempo il ragazzo biondo le si presentò davanti.

- Bene, sei venuta, non ci avrei sperato. - le disse lui mentre la ragazza si alzava in piedi.

- E adesso mi spieghi che cosa vuoi e perché ho dovuto fare il diavolo a quattro per poter parlare con te. - gli disse lei incrociando le braccia.

Lui annuì, poi richiamò l'attenzione del ragazzo di prima.

- Kyle, oggi chiudiamo in anticipo. - disse solo. Il moro annuì e in pochi minuti il locale era vuoto.

- Ryan, cos'è successo, perché abbiamo chiuso prima? - gli chiese una bambina sui dieci anni, bionda con delle simpatiche treccine. I suoi occhi color miele fissavano confusi il biondo.

- Ora vi spiego tutto, scendiamo in laboratorio. - disse mentre si dirigeva verso un stanza sotterranea seguito dalle ragazze, da Kyle e da Zoe. Che posto è questo? si chiese la mora guardandosi intorno. - Vedete, in realtà gli animali, da cui avevamo preso il DNA per iniettarvelo nel corpo, non erano cinque, ma sei.

- Cosa?! - esclamarono tutte all'unisono.

- Già… - proseguì il ragazzo. - Non avevamo intenzione di usarlo subito l'ultimo, poi però sono insorte delle complicazioni con gli alieni, che stanno diventando sempre più forti e allora abbiamo deciso di avere rinforzi, sempre se la suddetta interessata accetterà. - disse Ryan indicando Zoe. Tutti fissarono la ragazza, che sembrava avere lo sguardo perso nel vuoto. Alieni… e così sarebbero loro i miei nemici… si ripeteva nella mente.

- Ehm… scusa? - le disse ad un tratto una ragazza con dei chignon ai lati della testa, mora con dei riflessi blu e gli occhi di un marrone scuro.

Zoe posò lo sguardo su di lei tirandosi fuori dai suoi pensieri. - Com'è che ti chiami?

- Zoe, Zoe Tanaka.

- Piacere, io sono Minto Aizawa. - si presentò la ragazza porgendole la mano che Zoe strinse poco dopo.

- Io invece sono Purin! - disse la bambina di prima saltellando.

- Io sono Zakuro. - disse una ragazza dai lunghi capelli viola scuro.

In seguito la ragazza verde di prima fece un passetto avanti tenendo lo sguardo basso.

- Io sono Retasu. - disse. Si può essere più impacciati? si chiese Zoe scrutandola dalla testa ai piedi.

- A proposito… - fece d'un tratto Minto. - Ichigo per uscire con quell'allocco si è persa la spiegazione di Ryan. E di conseguenza non sa che…

- Mi conosce già. Siamo in classe insieme. - la interruppe Zoe. - Però concordo sul fatto che quel ragazzo sia un allocco.

E poi c'è qualcosa che non quadra in lui… si disse la mora.

  
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