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Autore: Stefy_Love_Darren    19/08/2011    9 recensioni
Questa è una delle tante storie inventate da noi fan sulla storia d'amore fra Kristen e Robert.
Però io credo che ognuno scriva e inventi qualcosa di diverso da tutte le altre storie, perciò se vi va, leggete anche la mia storia! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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TU SEI LA MIA RAGIONE DI VITA

 

Dottoressa!! (cap 24)
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Cao splendori come vedete sono riuscita a caricarlo!
E' corto vi avviso... ma l'importante è che sappiate che cosa succede! :)




POV Rob

 

“Allora Robert, firma qui e il lavoro è tuo”. Il regista mi porse un foglio e una penna stavo per firmare quando la mia mano invece di dirigersi verso la penna, andò verso il cellulare che squillava.

“Mi scusi un attimo”.

“Prego”. Sorrise.

“Pronto?”
“Rob sono io, Ashley”.

“Sto per firmare un contratto molto importante. Che c'è?”

“Devi venire subito all'ospedale”. Ospedale... il mio viso si sbiancò e la mano incominciò a tremare, così come la voce.

“Ospedale?” riuscii a dire con un filo di voce.

“Si Kristen ha avuto... sì insomma... un incidente. Ha perso del sangue ora non so che le stanno facendo è appena entrata in sala operatoria”. All'improvviso anche la sua voce si fece singhiozzante, eco della mia.

“Arrivo subito Ashely. Stai tranquilla”.

“Prima di entrare in sala mi ha pregato di dirti che ti amerà per sempre nonostante quello che succederà”. Sentii un altro singhiozzo provenire dal telefono.

“Dio così mi spaventi”.

“Rob tu vieni e basta”.

“Arrivo”. Mi avviai verso la porta dimenticandomi addirittura di salutare il regista. Che cafone, prima di aprire la porta mi girai a scusarmi.

“Mi scusi.... mia moglie ha avuto un incidente devo andare all'ospedale”.

“Vada pure... ne riparleremo. Auguri”. Mi sorrise gentile e mi porse la mano.

“Grazie”.

Dean mi accompagnò di corsa all'ospedale dove trovai Ashely in lacrime seduta su una sedia.

“Ashely!” urlai dalla fine del corridoio. Lei mi corse incontro e mi abbracciò singhiozzante

“Rob... è... grave”. Una lacrima scese dai miei occhi.

“Grave per chi?”

“Sia per Kris, sia per le bimbe”.

“Come.. come è successo? Che è successo? Credevo fosse al sicuro con te!”

“io... è stato lui!” si girò indicando una persona che non avevo notato prima.

“Tu! Che cazzo ci fai qui?” non mi rispose. “Ashely?” lei mi raccontò tutto l'accaduto. Ora non solo ero disperato per le condizioni di Kristen ma ero incazzato, incazzato nero! Rischiavo di perdere la persona più importante della mia vita per colpa di quel lurido verme!

“Robert io.. scusa. Non volevo”. Mi avvicinai lento verso di lui. Era visibilmente scosso e dispiaciuto, ma non mi facevo intenerire per così poco. Ero una belva... se solo qualcosa fosse andato storto... se fosse successo qualcosa a Kris o alle bambine lo avrei sbattuto in galera, oltre a riempirlo di botte. Poteva starne certo.

“Volevi rovinarmi la vita? Beh, ci sei riuscito!” sbraitai. Avevo gli occhi rossi, reduci dalle lacrime.

“Robert ti prego.. io non volevo davvero”. L'istinto prese il sopravvento e non potei fermare la mia mano che colpì violentemente il suo viso, spaccandogli il labbro. Lo trascinai per un braccio verso l'uscita di sicurezza, uscendo su un ampio balcone.

“Ora mi devi spiegare perchè ce l'hai tanto con me. Che ti ho fatto Michael! Cazzo!”

“Beh è semplice, mi hai rubato la ragazza”.

“Ma non ti rendi conto che con me è felice?”

“Poteva esserlo più con me”. Un altro pungo partì, stavolta verso il suo stomaco. Dovevo sfogarmi con qualcuno, e l'unico con cui potevo farlo era lui, perchè era stata tutta colpa sua. Volarono calci, pugni e mai come in quel momento mi sentivo tanto realizzato nel picchiare qualcuno. Doveva provare dolore come me, anche se era diverso. Lui non reagì, magari infondo era un po' intelligente, magari aveva capito di meritarselo.

Qualche minuto dopo Michael era finito non so dove a farsi medicare le ferite e io a prendermi un caffè con Ashley. Chiamai i genitori di Kristen che arrivarono immediatamente.

“Robert!” urlò Jules dall'altro capo del corridoio correndo verso di me, e si buttò nelle mie braccia. Piangeva disperata e io non potei fare a meno di unirmi a lei. Era più forte di me.

“Jules... io ho paura...” lei mi guardò profondamente, piantando i suoi occhi verdi nei miei. Mi ricordavano terribilmente quelli di Kris. E se non li avessi mai più visti?

“Robert, andrà tutto bene”. Fece un debole sorriso.

“Dio, come fai ad essere così forte?” un mio singhiozzo invase la stanza. Mi rifugiai nelle sue braccia. Era sorprendente la sua forza, anche nei momenti peggiori lei sapeva tirarsi su e pensare positivo, come Kristen. Lei non mi rispose e sospirò.

I minuti passavano lenti, le ore non passavano mai eppure io mi sentivo rinchiuso in quello squallido edificio da giorni. Dopo tre ore nessun medico di aveva detto qualcosa. Andavo avanti e indietro per il corridoio, piangendo e quando le lacrime mi davano un po' di tregua, affondando il viso nelle mani. Mi sembrava di essere ritornato indietro di mesi, quando Lizzie aveva avuto l'incidente. Solo che questa volta era diverso... potevo non vedere mai più il viso della mia Kristen. Quei lineamenti così perfetti da far invidia a Venere, quegli occhi verdi che non sapevano nascondermi alcuna emozione, il suo sorriso, sempre pieno di vita e... i suoi i baci, le sue carezze. Non poteva succedere questo! Non avevo fatto nulla di male! La mia Kristen... le mie bimbe...

Per qualche assurdo motivo, girovagando per l'ospedale, finii nel reparto neonatologia. Vedevo tutti quei bimbi bellissimi, adagiati in culle rosa e azzurre, messi tutti in fila. E pensare che fra poco più di tre mesi ci sarebbero state le mie principessine! Perchè ci sarebbero state insieme a Kris. Le lacrime uscirono dai miei occhi incontrollate mentre mi scioglievo a vedere quei bimbi. Tornai da Ash e Jules.

Di colpo la porta si aprì e io letteralmente mi buttai sulla dottoressa.

“Dottoressa! La prego! Come sta?” lei si tolse gli occhiali e mi guardò negli occhi.

“Allora Kristen ha preso un colpo molto forte sul lato destro della pancia. Le due bambine erano eterozigoti, ovvero, avevano due sacchi amniotici, placente eccetera completamente separati. Ciò vuol dire che sono state fecondate due uova. Purtroppo abbiamo avuto un distacco della placenta troppo grande per uno dei feti e... non ce l'ha fatta. Abbiamo provveduto ad esportare il feto con un delicato intervento simile ad un cesareo perchè la gravidanza era troppo avanzata per fare un raschiamento. Kristen sta bene, e anche la bambina che è sopravvissuta, la gravidanza continuerà come di consuetudine ma non sarà più gemellare. Dovrà comunque restare a casa per un mese perchè la placenta si è distaccata, seppur di pochissimo, anche nell'altra. Provvederà la ginecologa a darvi tutte le istruzioni. Mi dispiace tanto”. Le lacrime scendevano lente sul mio volto mentre Juls mi abbracciava, singhiozzante anche lei. “Potete andare a parlarle”.

Julls mi diede un'occhiata e invitandomi ad andare per primo. Come glielo spiegavo? Come facevo a dirle che avevamo perso un figlio?

Innanzitutto cercai di asciugare le lacrime e i miei occhi umidi e poi entrai nella stanza di Kristen. Lei era lì, stesa sul letto enorme dell'ospedale. Probabilmente dormiva o sonnecchiava. La coperta rosa che la ricopriva formava una montagnetta all'altezza della pancia. Mi sedetti sul bordo del letto e le accarezzai la fronte. Una lacrima scappò al mio controllo. Cercai di levarla subito di torno, ma Kristen aprì gli occhi.

“Rob”.

“Ehi...” sussurrai debole accarezzandole dolcemente la guancia morbida.

“Perchè piangi?”. Non risposi e abbassai lo sguardo.

“E' successo qualcosa alle bambine vero?” continuò lei e io annuii debole e un singhiozzo mi percosse. Lei sembrava impassibile.

“Robert spiegami cosa è successo”. Confuso dalla sua reazione risposi incerto.

“Le due bambine avevano due sacchi amniotici diversi e tu hai preso una forte botta solo sulla parte destra e quindi una delle due bambine non ce l'ha fatta”.

“Perciò qui c'è ancora una bimba?”

“Esatto”. Lei si sporse verso di me in cerca di un abbraccio che io le donai immediatamente. Avevo bisogno di quel contatto, di sentirla ancora tra le mie braccia. La mia Kristen. Anche lei si era messa a piangere, debolmente e in modo silenzioso. Sapevo che in realtà il dolore la stava divorando. Si staccò da me.

“Robert... devo.. devo stare un po' da sola”.

“Ok come vuoi”. Le diedi un piccolo bacio a fior di labbra e mi avviai verso la porta con gli occhi che pungevano, le lacrime volevano uscire fuori. Prima di uscire mi soffermai ad osservarla per qualche secondo, la sua espressione buia in volto, le sue lacrime, mi fecero capire che ci avrebbe atteso un periodo molto difficile.
 

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E voillà!
Mi dispiace tanto... vi giuro che mi sono messa a piangere! :'(
Ora parto e dovrete aspettare 2 settimane per il continuo!
Intanto recensite e vi mando un bacio enorme!! **
Stefy

   
 
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