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Autore: Exentia_dream    19/08/2011    6 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Quel 'ti amo' maledetto" di bell25_
-Buon compleanno, Rosie.- la voce di mamma sembrava distorta attraverso la televisione e la rividi bellissima, con qualche anno in meno. –Ron, sbrigati, dai gli auguri a Rose.
-No.- disse, scontroso.
-Perché papà?- la voce di Hugo. La voce di Hugo quando era ancora un bambino.
-Rose ha dichiarato il suo amore ad un altro e tuo padre è molto arrabbiato. Non dargli retta, Rose: hai fatto un’ottima scelta.- disse bisbigliando contro la telecamera, come se fossi davvero io.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Titolo: 27 Marzo. Buon compleanno, Rose.
Personaggio scelto: Rose Weasley
Pairing: Rose/Scorpius
Rating: Verde
Genere: Romantico
Avvertimenti: One-shot
NdA: Non mi piace per niente questa cosa, non so da dove sia uscita fuori, però, mi dispiace cestinarla: è comunque una mia creaturina!

A parte questo, non c’è niente da specificare.

Ah sì. Gatto è il gatto di Rose e Scorp ** tenero, vero?

 

 

-E’ mezzanotte, Rose. Auguri!

-Grazie.

-Soffia sulla candela ed esprimi un desiderio.

-Uno solo.

-Sì, uno solo.

-Perché?

-Perché ne vuoi di più?

-Perché io lo griderei al mondo intero, Al… TI AMO, Scorpius Hyperion Malfoy.

-Sei solo ubriaca, Rose. Soffia e smettila di ridere.

 

 

Sorrisi, ripensandoci.

Mi tornava in mente, ogni anno, la scena delle notti prima del mio compleanno. Una in particolare, apriva la danza dei miei ricordi.

Una scena che, tra l’altro, avevo ricostruito con qualche difficoltà e con particolari che mi aveva fornito Al.

Ero da poco rientrata a casa, perciò trovai il caos a regnare sovrano tra quelle quattro mura.

Rimboccai le maniche e cominciai a sistemare, raccogliendo da terra i peluches che Gatto aveva tirato dalle mensole.

 

 

 

Quello, per me, era un giorno speciale, perché, finalmente, avrei compiuto sedici anni.

Non che le cose sarebbero cambiate… semplicemente, ero io che mi sentivo più grande.

-Buongiorno.- dissi, entrando in cucina.

Papà voltò il viso altrove, senza degnarmi di uno sguardo, mentre mamma, una volta che le fui vicina, mi baciò una tempia.

-Auguri.

-Grazie.- sorrisi.

Era strano essere a casa il 27 Marzo, ma, chissà come, i miei genitori erano riusciti ad ottenere un permesso speciale.

Lo stesso aveva fatto zio Harry per Albus.

Questo era il lato bello dell’essere figli di uno o due Auror, a seconda.

Mi sedetti e mangiai in silenzio la mia colazione.

Continuavo a fissare papà che, ovviamente, guardava altrove.

Rubai le briciole dal tavolo e barcollai vistosamente quando cercai di rialzarmi.

-Sei ancora ubriaca, Rosie?- chiese dolcemente mamma.

-Credo di sì.

Papà sbuffò e posò il suo sguardo sul giornale.

Non riuscivo a capire perché tenesse quel comportamento strano, ma decisi di ignorarlo visto che, spesso e volentieri, sembrava una donna in menopausa.

O, probabilmente, qualche Nargillo gli aveva confuso le idee ed ora chissà solo quale aspetto mostruoso mi vedeva.

Tornai a letto, dopo essere inciampata parecchie volte nei passi ed aver rischiato di rompermi le dita dei piedi contro lo spigolo della porta.

Poggiai la testa sul cuscino con forza, con il risultato che, all’interno, sembrava esserci una banda al completo di trombe e tamburi.

 

 

 

Sistemai la torta sul tavolo e cominciai a tagliarla, esattamente al centro, con un filo di cotone, come avevo letto in qualche libro di cucina.

Terminata l’operazione, poggiai la parte superiore del pan di spagna su un altro vassoio e cominciai a spalmare la crema.

Cosparsi la superficie morbida di golose gocce di cioccolata, poi, Scorpius ne rubò qualcuna con il dito che, prima posò sul mio naso e poi assaggiò.

-Buona. E’ magica?

-No, è opera delle mie mani.- dissi, agitando le dita sottili.

Sorrise e andò via, non dopo avermi dato un bacio a stampo ed avermene mandato un altro con la mano, appena sull’uscio della porta.

Posai la parte superiore del pan di spagna sopra quella su cui avevo appena lavorato, poi, cercai di far aderire la glassa al dolce.

Il rosso dello zucchero si stese a disegnare un cerchio perfetto, alto qualche centimetro in più e sorrisi vittoriosa di fronte alla torta più bella che avessi mai fatto.

Disegnai, intorno al bordo, i fiocchi con la panna montata e riposi tutto in frigo.

 

 

 

 Sentii qualcuno che mi scrollava dolcemente. –Rose. Rosie… svegliati: è ora!

-No, mamma, lasciami dormire ancora un po’.

-Tra poco arriveranno tutti.

-Mamma…- mi lamentai.

-Su.

A malincuore, poggiai i piedi sul pavimento e andai in bagno.

Il mal di testa era ancora lì, perciò, decisi che, se avessi voluto essere presentabile, avrei dovuto rilassarmi: riempii la vasca e mi immersi nell’acqua calda fino alle spalle.

Sentivo i muscoli rilassarsi e mi beai di quella sensazione.

Poi, richiamata più volte da mamma, tornai in camera mia, in accappatoio e cominciai a vestirmi.

Odiavo i miei capelli, perché erano uguali a quelli di mamma ed erano indomabili. –Ti prego.- le dissi, piagnucolando. –Sistemali.

Prese la bacchetta e pronunciò qualcosa sottovoce.

Mi guardai allo specchio e vidi i miei capelli trasformati in ricci finalmente normali e ordinati.

-Grazie.

Quando rimasi sola, indossai un jeans e un maglione bianco a collo alto.

Poi, uscii e cercai di andare verso la cucina. –Hey, Rose, auguri. Sorridi alla telecamera.

-Hugo, lasciami passare. Togliti.

Voltò l’obiettivo della telecamera verso di lui. –Ha solo sedici anni, ma sembra più vecchia di nonna Molly

 

-Tanti auguriii.

-Grazie mamma, papà, Hugo…

-Quanto sei cresciuta, Rosie.

-Hey, ho un regalo per te.

-Davvero?

-Già…

-Che non sia qualcuno di quei tuoi animaletti schifosi, Hugo…

-No, ma è molto più imbarazzante.- tutti tacemmo. –Non per te, almeno.- si affrettò a specificare.

-D’accordo. Cos’è?

-Ho bisogno di un lettore DVD.

-E’ in salone. Venite.- dissi, invitando mamma e papà ad accomodarsi.

Hugo era già intento ad avviare, perciò mi sedetti comodamente.

-Buon compleanno, Rosie.- la voce di mamma sembrava distorta attraverso la televisione e la rividi bellissima, con qualche anno in meno. –Ron, sbrigati, dai gli auguri a Rose.

-No.- disse, scontroso.

-Perché papà?- la voce di Hugo. La voce di Hugo quando era ancora un bambino.

-Rose ha dichiarato il suo amore ad un altro e tuo padre è molto arrabbiato. Non dargli retta, Rose: hai fatto un’ottima scelta.- disse bisbigliando contro la telecamera, come se fossi davvero io.

Guardai la data segnata sotto le immagini che scorrevano: era il giorno del mio sedicesimo compleanno e un’altra valanga di ricordi mi investì.

-Sì, proprio così.- la voce di papà mi riportò alla realtà. –L’ha urlato, ieri sera.

-E tu l’hai spiata.- Hugo inquadrò mamma mentre asciugava i piatti.

-Ti sbagli, sono casualmente passato di lì mentre lo diceva.

-Smettila, Ron.

Mi sembrava di essere in un film, uno di quei film in cui si ritrovano le vecchie cassette che contengono i ricordi più belli dell’infanzia di una bambina.

-E, comunque, buon compleanno.

Sullo schermo apparve, in primo piano, il viso imbronciato di papà.

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime e guardai Hugo. –Perché solo adesso?

-Non ricordavo dove fosse e, oggi, l’ho trovato. Forse, è perché non sapevo cos’altro regalarti.

-Già…- dissi, malinconica. Guardai papà che aveva gli occhi lucidi, forse più dei miei e sorrisi. –Amo anche te.

-Oh, Rose, sapessi quanto mi sono arrabbiato!

-Lo ricordo bene, papà!

-Vieni qui, fatti abbracciare.

Lo strinsi forte e restammo così per un bel po’, fino a che all’abbraccio non si unirono mamma e Hugo. A quel punto, avrei voluto avere braccia tanto grandi da poterli stringere tutti.

-Un po’ di torta?- chiesi, per alleviare l’emozione che sentivo.

-Sì.

 

Un’ora dopo ero sola, in attesa che Scorpius tornasse.

Mi aveva avvisato che avrebbe dovuto lavorare e che non era stato possibile avere la serata libera, ma decisi di ugualmente di aspettarlo, mentre un altro ricordo prese vita davanti ai miei occhi.

 

 

-Weasley?

-Che vuoi, Malfoy?

-Albus mi ha detto che è stato il tuo compleanno e mi ha rotto i coglioni perché ti facessi gli auguri, quindi… auguri.

Rimasi sorpresa da quel gesto, anche se fatto, probabilmente, sotto minaccia di Albus. –Grazie.

-E’ stato sempre lì a dirmi “Fai gli auguri a Rose, falle gli auguri”, fino a che non mi sono deciso. Non riuscivo più a sopportarlo.

-Beh, ora l’hai fatto, anche se non credo ad una sola parola. Perciò, saluta Al con la manina.- dissi, mostrandogli come si faceva, come avrei fatto con un bambino.

Ovviamente, Al aveva assistito alla scena.

-Ciao Weasley.

-Malfoy.- dissi, accompagnando il saluto con un cenno del capo.

Poi, mi incamminai per andare verso la biblioteca per studiare in santa pace.

Quando aprii le porte, fui eternamente grata a Godric, visto che ero sola..  

Una biblioteca immensa, scaffali stracolmi di libri e, almeno finché non fosse arrivato qualcuno, sarebbero stati tutti miei.

I miei sogni svanirono come castelli di sabbia accarezzati dal mare nel momento in cui sentii la pesante porta di legno girare sui cardini consumati dal tempo e richiudersi.

-Weasley?

-Cosa vuoi, Malfoy? Perché devi sempre rovinare i miei momenti di trionfo?

-Perché, prima, non ti ho detto tutto.

-Dimmelo e va via. Veloce.- dissi, continuando a guardarmi intorno.

-Preferirei che mi guardassi.

Mi voltai con una lentezza estenuante. Il tutto doveva dare l’impressione che io stessi cercando di trattenere il fastidio che provavo, mentre in realtà, cercavo solo di far stemperare l’imbarazzo dalle guance. –Dimmi.- dissi, con un sorriso finto.

-Prima… prima… insomma, non ti ho raccontato proprio la verità.

-Non m’importa se Albus ti abbia chiesto gentilmente o meno di farmi gli auguri, perciò…

-Non è solo questo.

-E allora cos’è?- chiesi, con aria annoiata.

Ovviamente, ero interessata a quello che aveva da dire. Forse fin troppo.

-Albus non mi ha chiesto niente.

-No?

-No.

-E allora perché mi hai fatto gli auguri?

-Perché mi andava.

-Va bene, hai detto quello che volevi, ora vai…- cominciai ad avanzare tra i corridoi creati dagli scaffali.

-Mi ha detto quello che provi per me.- mi bloccai, con lo sguardo inchiodato al pavimento.

Era arrivato il momento che avevo temuto per tanto tempo, il momento in cui non avrei saputo cosa fare.

Feci ricorso a tutta la mia indole Grifondoro e mi voltai a guardarlo negli occhi. –E allora?

-Voglio sapere se è vero.

-Se fosse?

-Voglio saperlo.

-Sì.

-D’accordo.- si voltò in direzione della porta, poi tornò a guardarmi. –E… ho un regalo per te.

-Non lo voglio.

-Te lo darò lo stesso.

-No, grazie: mamma mi ha detto che non si accettano regali da uno sconosciuto.

Si  avvicinò lentamente e posò le sue labbra sulle mie.

Sentii un vorticare di farfalle nello stomaco che mi impedivano anche di respirare.

Rimasi immobile, pur se con la tremenda paura di morire a causa della mancanza di ossigeno, ma, a quel punto, sarebbe anche potuto tornare il Signore Oscuro,  avrebbe potuto puntarmi la sua bacchetta dritta in mezzo alla fronte e porre fine alla mia vita con il suo Avada Kedavra.

Quando si staccò, mi sembrò che i miei piedi toccassero di nuovo la terra- anche se in realtà non si erano mai staccati dal suolo.

-Buon compleanno, Weasley.

-Grazie.- per la prima volta, gli regalai il mio sorriso. Quello vero.

-Ti amo anche io.

Poi, andò via.

 

 

Erano trascorsi otto anni da quella sera e Scorpius era diventato quello che nessuno dei due pensassimo potesse essere: un amico, un fidanzato e, con il tempo, era diventato anche un uomo e un marito perfetto.

Pensai al fatto che, in tanti anni, mai dalle mie labbra era uscito un “ti amo”, ma lui si era fatto bastare il mio silenzio e la certezza che lo amassi davvero, alimentata ovviamente dalle dimostrazioni che ne erano seguite.

Raccolsi con il cucchiaino un altro pezzo di torta e lo mangiai come se fosse la cosa più noiosa da fare…

Poi, sentii la porta cigolare e mi voltai: un enorme fascio di rose rosse copriva la visuale.

-Tu devi essere pazzo…

-Lo credo anche io.- disse, rivolgendomi il suo sorriso più dolce.

-Già..

Posò i fuori sull’enorme tavolo di vetro e prese dalla torta una manciata di crema. Me la spalmò sulle labbra, poi, sorrise ancora.

-Buon compleanno, amore.- mi baciò, portando con sé la crema dalle mie labbra, per lasciarmi il suo sapore che era infinite volte più dolce.

-Grazie.

-Ho un regalo per te.

-Ma Scorpius, dai…

-Non sono più un estraneo, giusto?

-Giusto.

-Allora chiudi gli occhi.

-Aspetta… prima, devo dirti una cosa.

-D’accordo.

-Ti amo.

-Ti amo anche io.

Poi, mi persi di nuovo in quei ricordi, tra quei sapori e quegli odori che sarebbero rimasti lì, sempre uguali, perché Scorpius, con il suo amore, non avrebbe mai permesso che invecchiassero.

 

 

 

 

 

 

 

 

Giudizio della GIUDICIA:

 

 

Grammatica: 9.98/10
Stile: 10/10
Originalità della trama: 10/10
Caratterizzazione: 8.5/10
Gradimento personale: 5/5

Totale: 43.48/45

Grammatica:
Non ho trovato particolari errori e la tua grammatica era buona! Ho tolto solo uno 0.01 per il trattino attaccato ai dialoghi (si mette lo spazio), e un altro 0.01 per una minuscola che doveva essere maiuscola dopo i tre puntini sospensivi (“cambiate… semplicemente”)

Stile:
Lo stile mi è piaciuto molto e per questo hai avuto il massimo. Mi è piaciuta molto l’idea dei ricordi :)

Originalità della trama:
Ho trovato la tua storia molto, molto, originale. Sarà la nuova generazione, ma l’idea che hai avuto mi è piaciuta molto :)

Caratterizzazione:
E qui, purtroppo, hai perso 1.5 punti. Non perché hai usato la nuova generazione, non la discrimino, ma perché proprio perché l’hai usata, a mio parere, dovevi descrivere un po’ i personaggi e farmi capire la loro personalità. Per Rose era intuibile, ma non ho capito bene Scorpius. Ron, invece, era perfetto! Ah, Gatto è dolcissimo xD

Gradimento personale:
Anche se la caratterizzazione ti ha fatto perdere punti, quella è una categoria a parte. La tua storia mi è piaciuta davvero tanto, il regalo di Hugo mi ha commossa e l’idea era magnifica. Brava :)

 

 

Angolo Autrice:

Sono tornata e sono fierissima del risultato di questa storia.

Il decimo posto non è affatto importante quando si riceve un punteggio del genere.

E’ stata una shot scritta d’impulso, in meno di mezz’ora e non credevo potesse arrivare a tanto.

Per questo, ringrazio bell25_ e il suo giudizio.

E lascio l’arduo compito ai posteri, cioè a voi, di farmi sapere se questa storia vi piace oppure no.

   
 
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