Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xstaystrongandsmile    19/08/2011    2 recensioni
Le due ragazze si incrociano.
La mora sbatte contro la bionda.
Si guardano.
È come se non si fossero mai viste prima.
Eppure hanno la stessa età, fanno la stessa scuola e frequentano gli stessi corsi.
Com’è possibile che non si siano mai incrociate prima?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Author's notes;
Vorrei solo scrivere un avviso piccolino.
Anzi, forse due.
Il primo è che le visualizzazioni sono molte e ciò mi riempie di gioia, però vedo che le recensioni sono poche.
Ma l'improtante è sapere che la leggete, anche se mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. :)
Il secondo è che da qui si capisce cosa c'entra quel coglione di Bieber, :'D.
Ho terminato.

stay strong,
Alice
.

Capitolo 4.

 

- Who taught you to believe?-
- Never Say Never –

 
Ronnie’s Pov
 

You had your dreams, I had mine 

 
Sfoglio l’ennesima pagina di questo test.
L’ultima, finalmente.
Sono tutte domande su noi stessi.
Come siamo, come ci vediamo,  i nostri sogni, le nostre speranze, i nostri gusti e cazzate varie.
Probabilmente è per uno studio universitario.
Questa pagina riguarda il credere.
Sbuffo e prendo in mano la penna, pronta a scrivere.
Sono trenta domande, in tutto.
Alla trentesima mi blocco.
Chiede ‘Quali sono i tuoi sogni? Chi ti ha insegnato a crederci?’
 
Fino a qualche anno fa avrei risposto ‘Diventare ballerina. Ballare all’Opera de Paris e fare l’etoilè.’
Oggi che lo faccio, tranne per l’Opera, mi ritrovo senza risposta.
Cerco nel mio cuore qualche spunto.
Questo cuore rinsecchito.
Magari è proprio per colpa sua che non ne ho la più pallida idea, di quale sia il mio sogno.
 
Alzo lo sguardo e vado fuori dalla finestra.
Alberi millenari, che hanno visto passare generazioni e generazioni.
Come un vecchio controllore o bidello che fa la guardia alla scuola e agli alunni al loro interno.
Ci sono delle nuvole.
Le osservo per un po’, poi ne noto una a forma di nota musicale.
Un viso con un paio d’occhi nocciola, i capelli dorati, il sorriso che illumina il mondo e una voce d’angelo mi compare nella testa.
Un flash, un istante, ma che mi lascia senza respiro.
Sento il cuore battere più velocemente e un sorriso piccolo nascere sul mio volto.
 
È stata la stessa cosa di quando l’ho sentita la prima volta.
La sua piccola e tenera voce.
Su un video di You tube.
È stato strano.
C’era questo ragazzino con un cappello blu in testa e i capelli biondi tagliati male che aveva in mano una chitarra e cantava sulle scale di un teatro.
Qualche giorno dopo, pubblica un altro video dove cantava With You di Chris Brown.
È stato strano perché quella vocina così acuta e così pura, cantava pezzi difficili.
Mi è subito venuta in mente Anita Franklin.
La cosa che però più mi ha colpito, è stato non vederlo crescere su Disney Channel.
Si è lanciato da solo nel mondo della musica.
Mi ha rapita.
Il canale si chiama kidrahul.
 
Ritorno sulla terra per colpa della campanella.
Scribacchio una frase, per poi correre a consegnare all’insegnante.
Una frase che lui mi ha insegnato.
Una frase che l’ha portato lontano.
‘Il mio sogno è quello di incontrare il mio idolo. Never Say Never.’
 
Da una piccola cittadina del Canada, a tutto il mondo.
Lui mi dà speranza.
Lui mi insegna a credere.
Lui si chiama Justin Drew Bieber.

 

Elizabeth’s Pov

 
You had your fears, I was fine
 

Noioso, palloso, fottuto test psicologico.
Ma per una volta gli universitari farsi i cazzi suoi no, eh?
Hanno proprio bisogno di sapere tutto, ma proprio tutto, di tutti, ma proprio tutti.
Poi magari leggeranno le nostre risposte e ci divideranno in ‘Pazzi’ e ‘Normali’, che poi la normalità è un concetto soggettivo.
Bah.
Comunque, sono arrivata all’ultima pagina, finalmente.
Si tratta di rispondere alle ultime trenta domande.
Ultime trenta domande, ultimi dieci minuti.
Scrivo una risposta per ognuna, quasi tutte balle.
La trentesima dice: ‘Quali sono i tuoi sogni? Chi ti ha insegnato a crederci?’
 
Quali sono i miei sogni?
Avere una famiglia normale.
Una vita normale.
Non avere più la maschera.
Incontrare il mio idolo.
 
Se dicessi a loro chi è il mio idolo sarei sputtanata per tutta la scuola.
L’ultima cosa che vorrei.
 
Il modo in cui l’ho conosciuto è stato l’ultimo momento in cui ho pianto.
I miei litigavano per l’ennesima volta.
Litigavano per non so quale motivo, ma sentivo il mio nome uscire fuori.
Alla radio, poi, è passata una canzone.
Iniziava col pianoforte.
‘I never thought that I’d be easy, cause we’re both so distant now’
Pensavo a mio padre, al mio vero padre.
Mia madre e il suo nuovo marito, discutevano su questo.
Il nuovo marito era geloso, e a mia madre dava fastidio.
Quando stava con papà, litigavano quasi sempre.
Ma poi, papà l’ha picchiata.
Così hanno divorziato.
Non mi hanno voluto dire cosa ci hanno messo nella causale.
‘You tell me this for the best, so tell me why am I in tears?’
Mia madre mi disse che era per il mio bene, che papà se ne fosse andato, perchè sarebbe potuto succedere qualcosa di molto peggio, andando avanti.
E mi sembrava che quella canzone mi leggesse dentro.
 
Mi mordo un labbro e guardo l’orologio.
Due minuti al suono della campanella, e quindi alla fine di questa maledetta ora e di questa giornata.
 
Mi sono sentita attraversare.
Come se mi avessero infilato l’ago dentro corpo.
Poi questo mi ha trapassata dall’altra parte, lasciando una ferita incurabile.
Era un dolo piacevole, finalmente mi sentivo capita.
 
Ma se rispondo col suo vero nome, rischio troppo.
Così mi limito a scrivere.
‘Il mio sogno è quello di incontrare il mio idolo. Never Say Never.’

  
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