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Autore: londra555    19/08/2011    6 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: eccolo qui il flashback! Lunghissimo! Grazie a tutti per i comlimenti! Grazie alle mie recensioniste preferite!! Ovviamente a chi ha già messo la storia tra le preferite e tra le seguite.

Buona lettura.

 

CAPITOLO 2

 

Quattro anni prima.

Dopo la vittoria alle nazionali e la fine del liceo tutti i ragazzi delle Nuove Direzioni si stavano preparando per le loro nuove vite che, necessariamente, li avrebbero allontanati. Santana camminava mano nella mano con un'allegra e saltellante Brit mentre si dirigevano nel bar vicino alla loro ormai ex scuola per vedere Kurt che aveva delle notizie sensazionali, o almeno questo le aveva scritto nel messaggio di un paio d'ore prima.

-San?

-Dimmi Brit.

-Posso prendere un gelato?

-Certo piccola, entra adesso così scopriamo perchè Kurt ci ha obbligate a uscire di casa con questo caldo.

Appena dentro si diressero verso il tavolino dove stavano seduti due sorridenti ragazzi.

-Kurt, passerotto. A cosa si deve questa paralisi facciale che deturpa i vostri volti?

-Ciao anche a te, Santana! Prima di tutto Blaine era un usignolo, quante volte devo dirtelo.

-Usignoli, passeri, piccioni, non capisco che differenza faccia. Aspettate vado a prendere un gelato per Brit altrimenti non si riesce a calmarla.

Pochi minuti dopo le due tornarono, la ragazza bionda cercava di mangiare un cono al cioccolato con risultati pessimi.

-Tesoro dovresti cercare di non spargerti tutto il gelato sulla faccia.

-Ma è così buono! Mi ricorda il sapore della tua pelle.

Santana arrossì violentemente e spostò il suo sguardo sul pavimento mentre Blaine e Kurt si scambiavano un occhiata divertita e cercavano di nascondere un sorriso malizioso.

-Si, ma siamo venute qui per voi. Quale sarebbe la notizia che vi fa essere tanto allegri?- chiese Santana cercando di mascherare l'imbarazzo.

-Siamo stati entrambi accettati alla New York University! Ci trasferiremo li con voi da settembre!

Santana sollevò lo sguardo felicissima per la notizia. Sapeva che quello era il posto migliore per proseguire gli studi e seguire lezioni di canto e recitazione che era quello che voleva fare l'amico. Lei aveva già deciso di matricolarsi nella facoltà di economia e sognava un futuro da squalo delle finanze, inoltre al suo fianco ci sarebbe stata Brit che aveva trovato una scuola privata di danza. Però l'idea di avere anche quello che era diventato il suo migliore amico, anche se non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, la riempiva di entusiasmo. Così iniziarono a scambiarsi commenti su dove andare a vivere, discutendo se fosse il caso di prendere un appartamento per tutti. Poi, d'un tratto, il viso di Brit si illuminò come se si fosse appena ricordata una cosa importante e disse:

-L'altro giorno un boy scout mi ha contattata per un lavoro a Los Angeles.

Seguì un silenzio confuso, perchè quell'affermazione era decisamente troppo strana anche per lei, mentre tre paia d'occhi si fissavano su quel viso ancora sporco di cioccolato. La situazione era un po' surreale ma alla fine Blaine riuscì a riprendersi per chiedere ulteriori spiegazioni.

-Brit? Di che boy scout stai parlando?

-Oh ma di quello che c'era alle finali nazionali del glee!- rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre gli altri la guardavano con espressioni sempre più confuse.

-E questa storia del lavoro a Los Angeles?

-Dice che era li per cercare talenti. Il che è strano perchè io pensavo cercassero scogliattoli.

Un lampo di comprensione percorse i tre che la stavano ascoltando, decisamente non era un boy scout quello che l'aveva contattata, Kurt si voltò appena per guardare Santana e la vide sbiancare in modo preoccupante. Blaine provò a proseguire.

-Ma che lavoro sarebbe?

-Oh qualcosa come ballare. Ha detto che stanno cercando nuovi volti per una compagnia di ballo. E voleva che firmassi un foglio.

-Un contratto?- Blaine quasì urlava.

-Oh si credo di si.- rispose con un espressione imbronciata per il tono dell'amico.

-Ma... ma tu cosa hai risposto?- balbettò Kurt.

-Che vado a New York e non posso stare a Los Angeles perchè è troppo lontano!

-COSA?!- urlarono i tre allo stesso tempo.

Santana si alzò di scatto, prese la mano dell'altra e la trascinò via.

-Vieni con me. Torniamo a casa e mi spieghi bene cosa è successo.

 

Il giorno successivo Santana si trovava su una panchina all'ombra di un grande albero nel parco principale di Lima. Stava aspettando Kurt che, come al solito, era in ritardo. Guardava le famiglie che passeggiavano con i bambini e pensava.

-Ehi ragazzina. Che fai qui sola?

-Aspetto un tipo che è sempre in ritardo!

-Sei ingiusta! Questa volta sono arrivato con appena un quarto d'ora di ritardo!

-Kurt, pensavo fosse solo Brit a non riconoscere le lancette delle ore da quelle dei minuti! Dovrò dare ripetizioni anche a te.

Il ragazzo guardò l'orologio e si accorse che effettivamente aveva quarantacinque minuti di ritardo.

-Mi stai aspettando da tanto?

-Ovviamente no! Sono arrivata solo da qualche minuto, sapevo che saresti arrivato tardi.

Il ragazzo sbuffò per poi sedersi e passare una lattina di diet coke alla ragazza, accompagnando il tutto con un sorriso colpevole.

-Non potevi portarmi una birra?

-San non sono nemmeno le cinque del pomeriggio!

-Si ma fa caldo!

-E infatti la lattina è fresca! Possibile che ti debba lamentare sempre?

La ragazza lanciò un'occhiataccia omicida all'amico e poi aprì la lattina, restando in silenzio.

-Perchè non mi dici cosa hai scoperto?

-In realtà c'è poco da aggiungere rispetto a quello che abbiamo capito ieri. Per farla breve alle ultime finali nazionali c'erano diversi caccia talenti. Uno di questi si è totalmente innamorato, spero solo artisticamente, di Brit.

-Ma è meraviglioso non trovi?

-Già! Le ha offerto un contratto per una compagnia di ballo moderno che sta preparando uno spettacolo. Praticamente le pagherebbero tutto: casa, lezioni per migliorarsi, trasporti. Inoltre avrebbe un ruolo nello spettacolo da subito, anche se marginale, ma con enormi prospettive per la carriera.

-Insomma il sogno americano tradotto in realtà.

-Lo sarebbe se lei non avesse detto di no!

Kurt chiuse gli occhi. Era praticamente certo che Brittany non avrebbe mai accettato di andare dall'altra parte del paese e lasciare la sua ragazza a New York. Non dopo tutto quello che avevano passato l'ultimo anno. Poteva sembrare una ragazza ingenua e alcuni pensavano addirittura che fosse stupida ma, in realtà, sapeva benissimo cosa voleva e quali erano le sue priorità e questo era molto più importante di tutto il resto.

-Insomma ha preso la sua decisione allora. Di cosa ti preoccupi?

-Ma non è giusto! Non può perdere un'occasione del genere, potrebbe non ricapitarle mai più.

-Non puoi farle da balia tutta la vita! Saprà lei cosa la fa felice. San è stato terribile l'ultimo anno per voi. Ci sono stati momenti in cui pensavo davvero che vi foste perse. Alla fine è stata lei la più matura delle due.

Kurt guardava l'amica che si manteneva in silenzio. Questo non gli piaceva per niente. Santana Lopez così silenziosa poteva solo essere equiparata alla calma prima della peggior tempesta della storia. Un terribile presentimento prese lo stomaco del ragazzo.

-Cosa stai pensando?- chiese infine.

-Non posso lasciare che faccia il più grosso errore della sua vita.

-Cerca di non fare tu il più gosso errore della tua! Cosa vuoi fare?

-Ciò che è giusto.

-Santana non so a cosa di riferisci ma dovresti ormai aver capito che ciò che è giusto e ciò che è sbagliato non li puoi decidere tu. La vuoi smettere di vedere questa relazione come se fosse bianca o nera? Non è così.

La ragazza si voltò verso di lui con un sorriso raggiante. Sorprendentemente si allungò per posargli un bacio sulla guancia, forse per la prima volta da quando avevano creato questa amicizia strana, infine gli disse:

-Devo andare, tra dieci minuti devo essere da lei!

Il comportamento della ragazza spaventò Kurt che non riusciva a capire cosa fosse quella sensazione opprimente nel suo petto. Quando la vide alzarsi riuscì a chiederle di nuovo con un filo di voce:

-Cosa vuoi fare?

Lei si voltò, lo guardò negli occhi e gli rispose:

-Io la amo, Kurt. Vorrei dimostrarle quanto la amo.

Poi sollevò la mano per salutarlo e lo lasciò solo. Il ragazzo guardava la schiena dell'amica che si allontanava lentamente. Provò il fortissimo impulso di fermarla. Ma non lo fece, e questo sarebbe stato il suo più grande rimorso.

 

Santana si trovava davanti alla porta bianca di casa di Brittany. Prese un lungo respiro, temeva che sarebbe stato l'ultimo della sua vita, poi suonò il campanello. Il volto sorridente della donna che amava le apparve immediatamente davanti, sentì la sua voce che la salutava con entusiasmo e poi le si gettava al collo per poterla baciare. Santana chiuse gli occhi a quel contatto, avrebbe voluto che quel bacio, che lei stava per far diventare l'ultimo, durasse per sempre.

-San! Cosa vuoi fare stasera?- chiese Brit dopo essersi staccata e mentre le saltellava intorno.

-Io esco.

Gli occhi azzurri dell'altra si illuminarono.

-E dove andiamo?

-Non andiamo da nessuna parte. Io devo uscire ma non con te!

Lo sguardo deluso di Brittany la fece vacillare.

-Oh... e dove vai allora?

-Ho un appuntamento con un tipo che ho conosciuto poco fa al parco.

Brittany cambiò improvvisamente espressione, il viso rispecchiava la sua sofferenza interiore.

-Un appuntamento?

-Certo.

-Ma, San, noi due stiamo insieme.

Santana la guardò con espressione dura.

-Non avrai mica pensato che durasse per sempre?

Gli occhi di Brittany si riempirono di lacrime e, con voce rotta, riuscì solo a pronunciare un impercettibile si.

Santana distolse lo sguardo, sentiva che le stava spezzando il cuore, non voleva vederla perchè sapeva che altrimenti non sarebbe riuscita ad andare avanti.

-Beh ti sei sbagliata.

Poi voltandosi aprì la porta per andare via, ma la voce dell'altra la fermò.

-San, io ti amo. Non te ne andare.

Le ginocchia di Santana cedettero sotto il peso di quelle parole, non si voltò e cercando di trattenere le lacrime disse solo.

-Io amo solo me stessa.

Poi chiuse la porta e corse via.

 

Due giorni dopo si trovava ancora nel suo letto. In realtà praticamente aveva trascorso le ultime quarantotto ore senza muoversi dalla sua stanza. Poi dei forti colpi sulla porta di casa accompagnati da una voce familiare la fecero sobbalzare violentemente. Scese per andare ad aprire. Kurt si precipitò dentro come una furia, era rosso in volto e con gli occhi fuoi dalle orbite, le puntò un dito contro.

-Tu, razza di idiota! Si può sapere cosa hai fatto?

-Calmati Kurt.

-Calmarmi? Se tu avessi visto la tua ragazza ieri non staresti calma!

-Non è la mia ragazza!

-Si lo so! Me l'ha detto, certo tra un singhiozzo e l'altro! Sei contenta ora?

-Cosa dovevo fare?

-Darle la possibilità di scegliere! Te l'avevo anche detto!

-Non avrebbe mai fatto la scelta giusta.

-Perchè tu si? Guardati! Hai un aspetto terribile, credi che non si veda che hai passato gli ultimi due giorni a piangere come una fontana?

Santana sbuffò e distolse gli occhi da quelli dell'amico, questo la guardò prima di proseguire.

-Cambiati e sali in macchina.

-Dove vuoi andare?

-All'aeroporto prima che salga su quell'aereo per Los Angeles e prima che sia troppo tardi. San se la lasci partire non ti perdonerà mai!

-Troppo tardi? Lo è già. Credi che non abbia visto riflesso nei suoi occhi il momento esatto in cui le ho spezzato il cuore?

-Lei ti ama. Vai li, fermala e dille la verità. Devi dirle che tra le due la stupida sei chiaramente tu!

-Non posso Kurt. Lei diventerà una ballerina meravigliosa e sarà felice.

-Tu non puoi sapere cosa la renderebbe felice davvero. Stai facendo il più grosso errore della tua vita.

Santana si buttò tra le braccia dell'amico e riprese a piangere.

  
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