Rosse.
Rosse. Terribilmente attraenti.
Avrebbe volentieri baciato quelle labbra in quello stesso istate se non
fosse
stato in Luna di Miele con Mary.
Quelle erano la prima cosa che
aveva
notato, aveva rialzato lo sguardo soltanto dopo. I primi ad elaborare
un
pensiero erano stati i suoi ormoni, poi la mente, che si era accorta
che la
donna che aveva davanti era il suo
migliore amico. Poi avevano parlato ancora gli ormoni,
dicendogli non era
importante se era Holmes, era una donna terribilmente eccitante.
E quelle labbra erano tentatrici.
“Non è il mio travestimento migliore-”
iniziò Holmes.
Watson pensò immediatamente che si sbagliava, che quello era
in assoluto il suo travestimento
migliore che gli aveva visto dal giorno stesso in cui si erano
conosciuti.
“-ma ho dovuto improvvisare”
Grazie, Dio! Pensò Watson.
La discussione degenerò, in qualche modo finendo su uno dei
brevi e più
irritanti, se non completamente inadatti al momento, battibecchi che
avevano
avuto nel periodo in cui Watson si stava trasferendo, solo che i ruoli
erano
invertiti: Watson aveva ancora la pistola puntata su Holmes.
“Me la tolga dalla faccia”
“Non è sulla sua faccia, è nella mia
mano”
“Tolga quello che hai in mano dalla mia faccia”
E mai come in quel momento, a Watson sembrava che ci fosse un doppio
senso non
molto implicito in quelle parole.