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Autore: manzolma    20/08/2011    1 recensioni
Ragazzo semplice, di poco conto ma il suo sapore é quello del male...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sapore del male Vive in un piccolo paese dove vi sorgono qua e là qualche casa isolata, circondate da prati coltivati in estate mentre in inverno un contadino sconosciuto vi fa pascolare le sue mucche. Una volta disse di divertirsi con i suoi amici a tirare sassate alle bestie davanti a casa. Lui racconta tante cose, la maggior parte, se non tutte, sono cazzate, probabilmente solo il suo nome e cognome coincidono con la realtà. Lui si è preso il diritto di far del male alle persone. Non superficialmente, no, non è così stupido da lasciare segni visibili per poi avere prove da usare contro di lui, no, lui trafigge l’anima, il cuore. Questo ragazzo non spreca il minimo pensiero alle persone che gli stanno intorno. Lui gioca con loro come con delle pedine in una partita di scacchi: le lascia vivere tranquille finché non ha bisogno il loro aiuto per poi ucciderle. Tra queste vi sono pedine le quali hanno un’anima fredda, dura che non soffre se viene ferita, ma poi vi sono quelle figure che ci rimangono male, molto male anche dopo un dato periodo. Queste vittime sono le sue predilette, perché basta un sorriso, qualche parola dolce e ricadono nella trappola. Esse si svegliano poi dopo essersi bruciate un’altra volta. Il gioco ricomincia. Poco tempo fa aveva una ragazza, lei era diversa, non come una di quelle che vanno a letto con il primo che incontrano, no, lei credeva nelle cazzate che lui le sussurrava nell’orecchio tra un bacio e l’altro. Certo, non gli credeva del tutto, lei sapeva che le nascondeva qualcosa e dentro di lei sentiva che non poteva fidarsi pienamente di lui. Lui le aveva detto che stava soffrendo, per il suo passato e presente ma che non era colpa sua. Il ragazzo non voleva che lei lo aiutasse a stare meglio, non seguendo la via delle parole che la ragazza favoriva, lui voleva divertirsi, niente più. Bastò qualche bicchiere d’alcool in una discoteca e la perse. Se n’era fatta un’altra. Lui credeva che lei non l’avrebbe scoperto, che si trovava su del terreno sicuro. Si sbagliava. Al contrario del ragazzo, la sedicenne aveva dei veri amici che la salvarono dalle braccia del demone che aveva imparato ad amare in silenzio. L’amore in lei è divenuto dolore e il demone continua il suo gioco malefico infiltrandosi persino nei suoi sogni. La fa soffrire godendo del suo potere su di lei. La ragazza non riesce ha chiudere il suo cuore, a proteggersi dal demone che la fa star male. Le sue amiche le danno consigli, oramai divenuti degli ordini per evitare che lei rimanga ferita ancora una volta ma loro non possono capire: dire è sempre più facile che fare … Il giorno dove l’angelo fu salvato era lunedì 22 e sul suo diario lei scrisse: 22 é un numero fortunato, 22 mi ha salvato, 22 menzogne ho sentito, 22 promesse ho creduto, 22 dediche d’amore ho ricevuto, 22 canzoni ho ascoltato ma 23 cazzate mi sono state dette, una delle quali era di troppo.

  
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