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Autore: saraviktoria    20/08/2011    6 recensioni
Un ricordo insistente, delle risposte che forse non avrà mai, un dubbio sulla sua ragione di vita, dopo Edward … ma sarà davvero sua figlia?
Genere: Introspettivo, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Renesmee Cullen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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Salve a tutti! Una piccola OS ambientata nell'estate dopo il mancato attacco dei Volturi alla neo famiglia di Bella. Un ricordo insistente, delle risposte che forse non avrà mai, un dubbio sulla sua ragione di vita, dopo Edward … ma sarà davvero sua figlia?
NB le parti in corsivo sono i ricordi di Bella. l'ultimo pezzo è dal punto di vista di Jasper

 

I Volturi se ne erano andati, la nostra famiglia era al sicuro. Nostra figlia era al sicuro. Potevamo rilassarci, fino al prossimo attacco.

"perché non andiamo al mare?" proposi. Quando ero umana il mare mi piaceva molto. Sentire il sole sulla pelle, stare sdraiati a rilassarsi, fare il bagno in mare. Era stato il tratto principale della nostra luna di miele, oltre alla  … ehm … passione, se così si può chiamare. Ma gli altri non erano dello stesso avviso

"forse ti sei scordata un dettaglio insignificante … siamo vampiri, Bells" Emmet voleva riportarmi con i piedi per terra. Ma non c'era modo di fermare Renesmee

"si, mare! Mamma, andiamo al mare?" aveva alzato la voce solo perché era troppo pigra per lasciare le braccia di Jasper e toccarmi. E lei, a un anno dalla nascita, si lasciava ancora prendere in braccio, nonostante, fisicamente, di anni ne avesse quasi cinque.  Jasper adorava quella bambina, quasi fosse stata sua figlia. Se fossi stata umana sarei arrossita. Forse lo era davvero …

 

Un anno e tre mesi prima

Avevo appena raggiunto un accordo zoppicante con Edward, quando litigai con Charlie. Avevo bisogno di calmarmi e il mio primo pensiero era andato a Jacob. Ma poi ricordai che nemmeno lui era molto entusiasta del mio matrimonio, con annessi e connessi. Così mi avviai verso casa Cullen, speravo  ci fosse Alice o Carlisle, avevo bisogno di qualcuno che mi rassicurasse, qualcuno che ne sapesse più di me sull'essere marito e moglie.

Entrai nella villa, era tutto illuminato ma, come al solito, non si sentivano rumori. O forse i rumori c'erano, e io non ero in grado di coglierli, con le mie orecchie umane.

"ehm … Alice?" chiamai. Mi sentivo un po' stupida, a parlare a una casa vuota. Ma sapevo che se il grazioso folletto era in casa o nelle vicinanze, mi avrebbe sentito. Con una folata di vento un vampiro apparve davanti a me. Ma non era la mia damigella. Era il marito, Jasper.

Jasper mi incuteva sempre un po' di timore, e non solo perché aveva cercato di mordermi. c'era qualcosa nelle sua espressione, nel suo tono di voce, che urlava 'pericolo'. E io non potevo nemmeno vedere tutte le sue cicatrici. Sembrava sempre sofferente, come se qualcosa lo divorasse. Sorrise, sapevo quanta fatica gli costasse. Era così vicino a me, potevo solo immaginare l'autocontrollo che si stava imponendo in quel momento.

"ciao, Bella" andò ad aprire le finestre, forse per diluire il mio odore di umana. l'aria estiva entrò dalla finestra. Era estate, la più bella estate della mia vita, perché l'avrei passata con Edward.

"cercavo Alice " mormorai titubante. Avevo quasi paura a parlare in sua presenza.

"Alice non c'è … sei preoccupata, Bella?" a lui non potevo nascondere le mie emozioni. Dovevo immaginarlo. Saranno stati tutti a caccia, con quel bel tempo. Emmet doveva aver proposto un campeggio, Edward mi aveva detto che sarebbero partiti,  e io l'avevo spronato a divertirsi. Ma non credevo che sarebbe andata anche Alice. Lei preferiva lo shopping alle arrampicate, le cabine armadio alle tende piccole e buie.

"non è niente, Jasper. Sai quando tornano?"

"non prima di domani sera" parlava con quel tono di voce che lo rendeva ancora più tenebroso e, in un certo senso, più attraente. Perché lo era, non c'erano dubbi. Tutti i vampiri risultavano bellissimi agli occhi umani, anche lui. Il viso mi sembrava perfetto, così come il corpo. Come mi aveva detto Edward secoli prima: 'io sono il migliore predatore del mondo,  tutto di me ti attrae. Il mio viso, la mia voce, persino il mio odore' "sei sicura che vada tutto bene?" un'aura di tranquillità pervase la stanza. No! Non mi volevo calmare, volevo una risposta ai miei dubbi. e, dato che non vedevo altra alternativa, anche Jasper sarebbe andato bene. Dopotutto, aveva almeno un secolo e mezzo più di me.

"in realtà no, Jasper " iniziai titubante. Gli raccontai del matrimonio, anche se sicuramente lo sapeva già, di quello di cui avevo paura, di come la pensava Charlie "nel mio mondo se ti sposi a diciotto anni è come dire: 'oh,  cavolo, sono incinta!'  … "

"oh" mormorò sorpreso. Forse non si aspettava qualcosa del genere "vedi, nel mondo da cui veniamo io, Edward, Emmet e gli altri, è il modo più semplice per dire ti amo" questo me lo aveva già detto Edward. Ma, con quella voce tenebrosa, sembrava quasi una minaccia.

Stava fermo, davanti alla finestra più vicina, guardando fuori, assente. Ma sapevo che mi ascoltava, vagliando le mie emozioni. In quella posizione non era difficile immaginarlo come un maggiore dell'esercito confederato.

"non ti mangio, Bella" mormorò, lo sguardo in un altro secolo. Doveva essere strano, passare tutta la vita in una famiglia del genere. Uno che legge nel pensiero, una che prevede il futuro, uno che ti controlla le emozioni …

"lo so, scusa. Sono solo nervosa" la risposta più vicina alla verità. Perché, in realtà, non sapevo bene nemmeno io cosa mi stesse succedendo. Avevo sempre visto Jasper come una specie di 'contorno' alla famiglia, che accettava le decisioni senza prender parte alla discussione. Ma non poteva essere veramente così, anche se così sembrava. Non ero mai stata attratta da quel vampiro biondo e leonino, mentre ora non desideravo altro che avvicinarmi a lui, toccare quella pelle per sentire se era di seta come quella di Edward … ma cosa mi stava succedendo? Arrossì, come sempre quando mi trovavo in una situazione particolare.

"Bella, vuoi un bicchiere d'acqua? Una camomilla?" a quanto pare stavo facendo impazzire anche lui. Solo qualche mese prima mi aveva spiegato come le emozioni degli altri influivano sul suo umore. E ora lì c'ero solo io.

"no, grazie" feci un passo avanti. Lo vidi stringere gli occhi, probabilmente si stava concentrando, probabilmente stava cercando di non farmi fare cazzate.

Veloce com'era apparso mi prese in braccio. Finimmo sul divano. Non capivo più niente, non ero più me stessa, ma sapevo cosa volevo. Lui. Jasper. Il fratello di Edward. Il marito di Alice.

 

Mi risvegliai dai miei pensieri, con una domanda in testa. La mia mente da vampira, più spaziosa e razionale, mi permetteva di fare più considerazioni in una volta, valutandole oggettivamente. Jasper aveva il dono di controllare le emozioni altrui, in un certo senso poteva farti provare quello che voleva,anche un bruciante desiderio …

 

Era sopra di me e faceva di tutto pur di non pesarsi. Mi avrebbe ridotto in polvere con un gesto. Non sapevo come facesse a controllarsi, se fino a un momento prima doveva stare vicino alla finestra. Iniziai a spogliarlo, in preda a chissà quale istinto

 

"Renesmee, ti va di andare a fare un giro?" sapevo che non mi avrebbe lasciata sola con mia figlia. Per lui ed Emmet ero ancora una neonata, ma Edward era impegnato con il clan di Denali

"vi accompagno" si propose Jasper. Come speravo. Dovevo verificare una teoria. Seguii Renesmee, attenta a non superarla

"mamma, ho vinto io!" dagli alberi spuntò Jacob. Ero felice di poter essere di nuovo sua amica. La sua Bella. La spronò a cacciare. Rimasi indietro

"Jasper, devo chiederti una cosa"

"dimmi"

"quel pomeriggio, devo sapere se sono stata io o … " non rispose. Mi arrabbiai, non poteva fare così "ma non capisci? È per Renesmee " la mia voce era un sussurro, sentivo Jake e Nessie al di là degli alberi, ma loro non dovevano sentire me. Rimase ancora in silenzio

"Renesmee è tua figlia" disse infine. Ma grazie! l'avevo partorita io, ci mancava che mi dicesse che non era mia figlia! Udii il grido di giubilo di mia figlia, doveva aver preso una preda bella grossa. Bastò quell'attimo. Jasper, abituato a sparire in modo che nemmeno un vampiro se ne accorgesse, se n'era andato. E al diavolo tutti i miei propositi di mettere tutto in chiaro.

Ma lo volevo proprio sapere? Mi importava davvero? CERTO che mi importava. Volevo sapere, DOVEVO sapere. Ma a quanto pare non ce l'avevo fatta, nemmeno questa volta.

Era estate, mi sarei goduta l'estate a Forks, dato che nessuno sembrava incline ad andare al mare. Sentivo il sole sulla mia pelle, lo scintillio a fior di pelle. E uno scintillio più lontano. Jasper era rimasto a osservarmi. Ma non gli sarei andata in contro. Tanto, prima o poi, avrebbe capitolato.

 

POV Jasper

Ero matto. Si, stavo impazzendo. Per lei, Bella.

Ero stato uno stupido, a manovrare le sue emozioni in modo che volesse stare con me, che bramasse le mie labbra. Io, che mi consideravo coraggioso. Io, un soldato che non aveva paura di scendere in battaglia. Io, che non avevo avuto il coraggio di dire alla moglie di mio fratello che era stata solo colpa mia. Io, che sapevo cosa sospettava, cosa sospettavamo. Io, che adoravo una nipote che poteva essere mia figlia. Io, che ero un vigliacco. E lei, là, nel prato, che mi guardava. Non mi avrebbe rincorso, ma non le sarei potuto sfuggire per sempre. Renesmee aveva qualcosa di Edward, ma bastava a placare i suoi dubbi? A questo non sapevo rispondere.


  

   
 
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