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Autore: Nene_chan    20/08/2011    0 recensioni
Ehm... che dire? E' una Sasu-Saku e forse il miol adorato è un pochetto OCC. Ma comunque ne sono soddisfatta, considerando che l'ho scritta un po' di tempo fa.
Voltandosi ancora, appena, lo vide: il suo corpo pallido e perfetto era ormai già immerso fino alla vita, e rimase così, a fissarlo senza poter fare niente per far cambiare direzione ai suoi occhi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sasuke quel pomeriggio aveva insistito molto per portarla al fiume insieme a lui, non le avrebbe certo fatto male prendere un po’ d’aria. Mentre Suigestu tratteneva Karin, che gli aveva già disfatto il volto, meglio che poteva, Juugo aveva chiuso la porta alle spalle di Sasuke e della prigioniera.
Avevano abbandonato la radura dove era stato costruito il “quartier generale” del Falco -l’organizzazione formata da Sasuke, Juugo, Suigetsu e Karin- e si erano inoltrati nel bosco.
- Cammina. - le aveva intimato tirandola per un gomito, per farle accelerare il passo.
Rischiò un paio di volte di cadere, non era facile procedere tra le radici a mani legate e strattonata, ma non durò poi molto. Dopo una decina di minuti, infatti, il bosco andò diradandosi e davanti a loro apparve un prato di un’abbagliante verde smeraldo che andava a terminare in una fossa che costituiva il letto del fiume; l’acqua era limpida e i raggi del sole che iniziava tramontare le donava riflessi dorati.
Lui, togliendole il bavaglio, le disse: - Questo, Sakura, è un grande atto di fede, non deludermi. - e le slegò anche i polsi.
Sakura rimase un momento interdetta massaggiandosi i polsi, poi si avvicinò al fiume togliendosi gli stivali e si lasciò cadere pesantemente su un masso, abbandonando i piedi nell’acqua tiepida.
Si girò di nuovo verso di lui, ma lo vide senza kimono e sandali, si stava togliendo i calzoni. Si costrinse a distogliere lo sguardo e a concentrarsi sull’acqua che si increspò all’improvviso. Voltandosi ancora, appena, lo vide: il suo corpo pallido e perfetto era ormai già immerso fino alla vita, e rimase così, a fissarlo senza poter fare niente per far cambiare direzione ai suoi occhi.
D’un tartto si girò verso di lei. - Pensavo volessi rinfrescarti anche tu. - le disse col suo solito tono freddo.
- Veramente… - cominciò lei mormorando, ma senza riuscire a terminare la frase, lo vide mentre si stava già avvicinando. Fu così veloce che non riuscì a reagire nè tanto meno a sottrarsi dalla presa ferrea delle sue mani sulle sue guancie. Il volto di Sasuke, a un soffio dal suo, aveva stampato quel sorriso crudele e furbo allo stesso tempo; fu altrettanto rapido a posare le labbra sulle sue e a dischiuderle, infilò la lingua tra i suoi denti stretti e sfiorò la sua, cominciò a giocarci.
Era tanto che Sakura sognava questo momento. Ma ora sembrava così irreale…
Piano le mani scivolarono dalle guancie di lei alla cerniera della canottiera, aprendola. Iniziò a svestirla lentamente, senza smettere di baciarla, prima sfilò definitivamente la canottiera, poi la gonna e i pantaloncini.
Ma, senza preavviso, poi interruppe il bacio. La prese in braccio e la buttò in acqua. Lei, sorpresa, non ebbe neppure il tempo di trattenere il fiato, ma l’impatto con l’acqua tiepida fu tuttavia piacevole. Riemerse pochi secondi doppo, riempendo avidamente i polmoni d’ossigeno.
Si voltò rapidamente verso di lui e, senza rendersene conto, commise l’errore di guardarlo negli occhi: non si accorse dell’inizio dell’illusione.
La vide arrivare da dietro di lui, era nuda e senza occhiali, posò la mano sul suo ventre, mentre Sakura, all’improvviso irritata, cominciava ad avvicinarsi poco per volta. La mano di Karin scese sempre più giù, mentre leccava il collo di Sasuke.
Sakura -consapevole tuttavia che Sasuke non le apparteneva, ormai- non ci vide più, fece per prenderla per un polso, decisa, ma quando la toccò il suo corpo si disfò come se fosse sabbia e scivolò nell’acqua, andandosi a depositare sul letto del fiume. Si rese conto di essere caduta in illusione, ma era tardi. Fu allora che Sasuke la strinse saldamente a sé e la baciò di nuovo, fremento di uno strano e oscuro desiderio.
Quando tornarono il sole era tramontato quasi da mezz’ora. Entrarono tenendosi per mano e passarono il resto della serata soli o distandi dagli altri. Karin, visibilmente gelosa sbraitò un paio di volte parole incomprensibili contro Sakura, ma servì a ben poco: Sasuke le intimava ogni volta di tacere.
Quando fu ora d’andare a dormire, Sasuke, con grande imbarazzo di Sakura, la sospinse verso la propria stanza e chiuse la porta alle loro spalle.
 
La mattina seguente si svegliò piuttosto tardi, a giudicare dalla luce brillante del sole che arrivava dalla finestra. Si accorse di trovarsi in una camera che non era quella assegnatale da Juugo quasi tre una settimane prima. Si girò appena e lo vide: seduto sul davanzale della finestra, una gamba abbandonata verso l’interno, l’altra al petto, il viso rivolto verso il bosco. La luce lo contornava da un’alone chiaro che lo faceva apparire come un’angelo dai capelli scuri.
Era in boxer e indossva a un kimono leggero, aperto; si voltò verso di lei non appena la sentì muoversi per mettersi a sedere sul letto e le si avvicinò, le baciò la fronte e le diede un freddo buongiorno, per poi uscire dalla stanza, pobabilmente per andare a fare colazione. Portandosi una mano al petto si scoprì nuda e il cuore di Sakura prese a martellare.
Ma cosa poteva farci..? L’unica cosa che ricordava della notte precedente era il viso madido di sudore di Sasuke che sovrastava il suo e un’odore persistente d’amore.

  
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