Vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che recensiscono: siete la mia unica ragione di vita! (“amico, quella ha bisogno di rivedere le sue priorità”) e avvisare tutti che la mia storia sta per finire, il prossimo sarà l’ultimo capitolo. Per cui vi lascio stappare le bottiglie si champagne in pace…. Buona lettura….
 
 
Erano ormai le ultime settimane di centro estivo. Kurt aveva addestrato bene i bambini e ormai aveva degli schiavetti personali. Solo che un giorno, di punto in bianco, si misero a reclamizzare le ferie, facendo anche ricorso al sindacato. Così il controtenore fu costretto ad accontentarli.
<< Ok bambini, dove volete andare? >>.
<< Al polo nord ad incontrare Babbo Natale! >> esclamarono in coro.
<< Ma non è possibile! Che ne dite se invece andiamo a casa mia ad incontrare un vero meccanico? >>.
<< No! Andiamo sull’isola che non c’è ad incontrare Peter Pan! >>:
La discussione andò avanti per molto, finchè non trovarono un accordo: sarebbero andati in un bosco poco fuori Lima per cercare di incontrare Winnie the Pooh.
Il che comportava un costume da orso e un animatore volenteroso. E in quel momento i nostri eroi non avevano nessuna delle due cose.
<< Non lo voglio indossare io! Puzza, mi rovina la pelle e mi farebbe sudare! E io detesto sudare! >> stava gridando Kurt contro il suo pseudo - ragazzo (e noi sappiamo cosa succede quando grida…).
<< Non lo voglio mettere nemmeno io! Mi rovinerebbe la mia perfetta acconciatura. >>
Anche questa discussione andò avanti parecchio e decisero di risolverla in  modo civile e da persone mature: una gara di occhi da cucciolo che, inaspettatamente, vinse Kurt.
Ma prima Blaine gli fece promettere di disinfettare il costume almeno 7 volte.
Così il giorno della gita il nostro povero gnomo dovette partire in auto e con un costume di seconda mano nel bagagliaio.
Nel frattempo il vincitore della sfida era in pullman con tutti i bimbi e per ammazzare il tempo, decise di provare a cantare tutti insieme. Si fermò quando Jessica, una delle sue schiavette ipnotizzate preferite, gli fece gentilmente notare che cantava come una donna. A quel punto Kurt si depresse e si mise nell’angolino (piccolo deja-vu).
Arrivati nel bosco l’animatore intimò i più piccoli ad iniziare a cercare il fantomatico orso, con cui si era dato appuntamento vicino alla baita, producendo urla disperate di bambini: << Winnie the Pooh! Winnie the Pooh! Dove sei tu? >>.
Iniziarono a camminare e a dirigersi verso il punto x, come voleva il perfido piano creato dai due liceali. Dopo diversi minuti in cui, a causa delle esclamazioni da lui stesso create, il nostro futuro cantante di Broadway divenne sordo da un orecchio, Kurt non poté far a meno di notare che mancavano un paio di bambini all’appello.
Così chiese: << Qualcuno di voi sa dove sono andati Johnny e Rebecca? >>.
Jessica gli rispose: << Johnny stava seguendo le briciole di pane sperando di arrivare alla casa della strega ma Rebecca non so. >>.
<< Non posso permettermi di perdere una bambina. Finirei in prigione! E so cosa succede ai maschi attraenti come me là dentro. Bambini aiutatemi a cercarla! >>.
Così le grida continuarono, ma cambiarono soggetto.
Dopo un paio di minuti Johnny urlò: << Ehi sono tornato! >> ma nessuno lo cagò neanche di striscio << e ho trovato Rebecca! >>.
Tutti allora si misero intorno all’ex scomparsa e un preoccupatissimo Kurt le chiese: << Ma dove sei stata? Non ti riuscivamo a trovare. >>.
<< Ero solo andata a fare pipì. >> rispose lei innocentemente.
A quell’affermazione il controtenore tornò ad assumere la forma di super sayan e urlò: << Ma che bimba di m***a! Mentre noi ci preoccupiamo le era andata in bagno! Ma mi stai pigliando per il c**o? Ma ************************! >>.
Ma, essendo troppo fine per dirglielo in faccia, la fece girare di schiena.
Dopo questo piccolo inconveniente tutti tornarono a cercare il famoso orso. Solo che quando arrivarono nel posto prestabilito l’animale stava dormendo. Poverino, dopotutto contando l’incidente era ben 34 minuti che li aspettava. Chiunque sarebbe crollato al suo posto. Ma i mocciosi furono ancora più contenti di questo: iniziarono infatti a picchiarlo senza pietà. Preso dall’eccitazione anche l’animatore si unì a loro.
Quando lo gnomo si risvegliò si ritrovò in mutande, coperto di lividi e solo nel bel mezzo del bosco. E tutti gli altri erano già partiti. Poverino, fortuna che sono gli ultimi giorni!