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Autore: Ray08    20/08/2011    6 recensioni
A Parigi c'è un'afa pazzesca.
Susy impreca mentalmente contro la Dreamworks e la Disney, per l'idea luminosa e patinata che le hanno dato di questa città con i cartoni animati di Anastasia e Il Gobbo di Notre Dame.
DEDICATA A ME. 26 giugno 2011-20 agosto 2011
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Road

Rue de la Boucherie

(the road not taken)

26.06.2011


A Parigi c'è un'afa pazzesca.

Susy impreca mentalmente contro la Dreamworks e la Disney, per l'idea luminosa e patinata che le hanno dato di questa città con i cartoni animati di Anastasia e Il Gobbo di Notre Dame.

Non che quando era partita da Roma, si aspettasse di girare per le rue e trovare francesi che cantavano allegramente, né francesine in leggeri vestiti estivi che improvvisavano piroette sui marciapiedi; ma di certo non si aspettava questa desolazione.

E' atterrata all'aeroporto Charles de Gaulle, ha preso una RER per il centro - rischiando di perdersi - e quando è scesa si è sentita spaesata.

Susy cerca di scacciare questi pensieri e infila una mano nella borsa, cercando di tenere in equilibrio il bagaglio a mano che si è portata, come unico compagno. Trova un piccolo elastico per capelli blu. Si improvvisa una coda per domare i riccioli scuri e si passa una mano sulla fronte sudata.

Non sono da sola, non sono da sola, non sono da sola.

Prova a ripeterselo nella testa, mille volte come una dolce cantilena.

Non sono da sola, non sono da sola, non sono da sola.

Il risultato è che si sente una stupida. Una stupida che si trova in un'altra città da sola.

Muovendo qualche passo incerto capisce che ora si sentirebbe sola anche a Roma.

In un solo anno il suo migliore amico è morto per un incidente stradale, lei è stata lasciata dal suo ragazzo, e sua madre passa quelli che probabilmente saranno i suoi ultimi giorni in un letto di ospedale.

Le sue certezze sono crollate, ed è stata catapultata nel mondo degli adulti senza neanche volerlo.

C'è solo suo fratello come punto di riferimento, ed è stato lui che le ha detto di partire, che le ha pagato il biglietto, che l'ha accompagnata a Fiumicino - e sarà lui che l'aspetterà al suo ritorno.

Susy prende un grande respiro, consolata dall'ultimo pensiero - in fondo non sono proprio sola - e controlla la cartina.

Rue de la Boucherie.

Se non ha confuso la destra con la sinistra - come succede troppo spesso - dovrebbe essere quella là giù in fondo. Sbatte le palpebre dietro i suoi occhiali neri, un po' insicura.

E' ancora in tempo per tornare all'aeroporto e saltare sul primo volo diretto a Roma.

E' ancora in tempo per tornare alla sua vita normale.

Susy pensa per un secondo che potrebbe farlo davvero - scappare dalla realtà - e tornare alla sua quotidianità.

E' un giorno di piena estate, e questo significa molte più uscite con le amiche, le canne in piazza e i cocktail di troppo. Perché tutto sommato è più facile così, è più comoda come vita.

Susy pensa che può chiudere gli occhi e camminare, sperando di non cadere più o di non inciampare.

Niente genitori, niente responsabilità, regole o obblighi. Sembra una cosa perfetta.

Ma poi la vede - perché gli occhi ce l'ha aperti.

Da fuori sembra una bettola che viene dal passato, un relitto rimasto incagliato per la strada. C'è un quadro con la faccia di Shakespeare proprio in mezzo alla scritta Shakespeare e Co Antiquariam Books. Ai lati, su due lavagnette nere, ci sono scritte delle frasi con un gessetto bianco, in una grafia piccola e minuta. Susy si incanta e ne legge alcune righe, poi spinge la porta lentamente, come se avesse paura di rompere quel vetro e quel legno - o forse ha solo paura che le sue aspettative si possano sbriciolare.

Appena entra viene catturata.


Il profumo della carta, vecchia o appena stampata, impregna l'aria, ed è un odore buono, di quelli che arrivano dritti al cuore. C'è un leggero chiacchiericcio di sottofondo, pause silenziose e sussurri complici dei clienti. E poi ci sono miliardi di libri, ammucchiati, ordinati, buttati sugli scaffali. Ogni copertina ha un suo colore, e guardandosi intorno sembra quasi di essere dentro l'arcobaleno. L'atmosfera è surreale, Susy la può quasi toccare, ma è così fragile che si potrebbe disgregare da un momento all'altro.

In quella libreria non si può camminare: bisogna semplicemente volteggiare, come se fosse un ballo tra le parole e l'inchiostro. Lei tentenna un po', si guarda intorno con un sorriso - ha sempre odiato ballare - ma poi i piedi si muovono da soli, e sono i libri a guidarla.

Susy si sente finalmente bene in quel posto, come se fosse il suo.

E' la casa per lei che si è sentita una vagabonda, sfrattata dalla sua stessa vita.

Si avvicina ad uno scaffale a caso, piega leggermente la testa e inizia a leggere qualche titolo. Sente i macigni all'interno scomparire piano piano, diventare leggeri come fiocchi di neve.

I problemi si sciolgono lì dentro, c'è così tanto sole.

Susy ha una gran voglia di ridere, e sente il solletico nei polmoni. Trattiene tutti quei strani formicolii, chiudendoli nel cuore. E si sente bene.

Poi prende un libro, Mountain Interval di Robert Frost, e apre una pagina.

Gli occhi saettano su una poesia, leggendola fino alla fine:


I shall be telling this with a sigh

Somewhere ages and ages hence:

two roads diverged in a wood, and I—

I took the one less traveled by,

and that has made all the difference


Lei sta prendendo ora, in Rue de la Boucherie, la strada meno battuta, piena di difficoltà, ma che è quella giusta per lei- che deve aprire gli occhi e affrontare la realtà.

La sta prendendo senza ripensamenti, e ride mentre saluta la signora vicino la cassa con un bonjour un po' stentato, dicendole che è la nuova commessa.

Questo non è solo un lavoro estivo per lei, ma la consapevolezza di potercela fare, di riuscire ad andare avanti.


Susy sta prendendo la sua strada- e questo farà tutta la differenza.

A Parigi c'è un'afa pazzesca.

Ma dentro quella libreria c'è aria di vita.



Spazio autrice:

Insomma è estate.

E sicuramente voi avrete miliardi di cose migliori da fare che fermarvi a leggere questa sciocchezza. Ma dannazione, questa storia per me è importantissima.

Non potete lontanamente capire quella libreria cosa ha rappresentato per me. Ho lavorato in quella libreria per una settimana (ho visstuo a Parigi circa tre mesi).

Io, credo che potrei morirci lì dentro. Cioè magari prima potrei viverci, e poi anche morirci.

E'...non riesco neanche a descriverla a parole. *_*

Mi autodedico questa sciocchezza, che magari non interessa a nessuno.

Ma io ho preso la mia strada, e questo mi basta. <3

Grazie a chiunque si fermerà a leggere. C:


Questa è la traduzione del pezzo di poesia, che vi consiglio vivamente:

Lo racconterò con un sospiro,
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io
io presi a meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.

  
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