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Autore: Kitsune Blake    20/08/2011    2 recensioni
Questo è l'inizio della storia che tutti noi conosciamo.
E' il racconto dell'amore fra un'umana e un demone, un amore proibito e segreto.
***
Dal capitolo 17:
Varcò la soglia in totale silenzio, e subito il suo fiuto venne invaso da quello che era un inconfondibile puzzo di morte. Era ovunque, era persino impregnato nelle pareti, dove macchie di sangue più o meno vaste si susseguivano lungo i corridoi lunghi e deserti.
Il giovane daiyokai dovette rinunciare a percepire qualsiasi altro odore, visto che l’acre puzza di cadavere aveva ormai preso completamente il sopravvento sulle sue percezioni. Perciò Sesshomaru tese le orecchie, pronte a captare qualunque rumore fuori dall’ordinario, e assottigliò gli occhi ambrati, cercando di intuire movimenti sospetti nel buio della dimora.
[ Storia temporaneamente sospesa per revisione e riscrittura dei capitoli ]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti dalle terre dell'Ovest'
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La mano demoniaca lotta e protegge.

La mano umana alleva e sostiene.

-Inuyasha, the movie4: Song of Parting-

 

Il primo viaggio

 

Quell’inverno nevicava spesso, quasi ogni giorno.

Una ragazza stava osservando il mondo esterno, attraverso la piccola finestra della sua portantina. Non aveva mai messo piede fuori dal palazzo prima d’ora, quindi non aveva mai visto alberi e piante diversi da quelli del suo cortile. Sarebbe stato meglio se il trasloco fosse avvenuto in primavera, almeno in questo modo la natura sarebbe stata più variopinta e più divertente. Ma anche così non era male. Nevicava copiosamente, e la terra verso l’orizzonte si confondeva col cielo, tanto il colore era simile. Ci si poteva accorgere della lontananza degli oggetti solo grazie ai radi alberi, i cui tronchi scuri erano in enorme contrasto con la neve che gravava sui rami. Tutto questo a lei piaceva, e giurò anche di aver visto una piccola volpe candida scivolare veloce da un albero all’altro, forse alla ricerca di un riparo.

Un sussulto interruppe il filo di pensieri della giovane, che sentì una voce maschile provenire dall’esterno. “Vi prego di perdonarci principessa, ma questa neve ci impedisce di vedere gli ostacoli sul sentiero”. La voce era dolce e riverente.

“Non preoccupatevi, non è successo niente. Vi ringrazio, anzi, per l’enorme sforzo che fate per me” disse dolcemente la ragazza, che non era per nulla infastidita da quel viaggio scomodo. Oltre ad apprezzare il paesaggio, infatti, la principessa era dispiaciuta per quei poveri inservienti, costretti a portarla al nuovo palazzo in una giornata così gelida. Si sentiva vagamente in colpa.

Tuttavia lei non sapeva che coloro che si erano offerti di accompagnarla erano ben consci del viaggio che li aspettava. Guerrieri, servi e paggi non avevano vacillato nemmeno per un istante nella loro scelta, perché adoravano la loro piccola padrona. Ormai era diventata grande, ed era in età da marito, ma tutti l’avevano vista crescere. Il suo animo era dolce, buono e delicato come il profumo di una rosa di maggio, e aveva sempre trattato bene i suoi servitori.

Per questo motivo tutti i componenti della scorta erano decisi a portare la principessa sana e salva alla meta. La giornata era fredda e pungente, certo, ma così come lo era per loro lo era anche per i briganti della zona, che difficilmente si sarebbero fatti vedere. Era più probabile infatti che fossero al riparo in qualche locanda, a sperperare i beni rubati per bere sake e intrattenersi con donne “molto ben disposte”. Tutto sommato, quindi, la giornata era ideale per trasportare la loro principessa nella sua nuova dimora, dove il padre la stava aspettando ansiosamente.

Il signore in effetti era molto in ansia, pur sapendo che sua figlia era in buone mani. Da quando sua moglie era morta era diventato sempre più protettivo. Ne era certo, con la scorta che aveva sarebbe stata ben protetta praticamente da tutto. Ma non dai demoni. Girava voce infatti che a nord fossero scoppiate grosse battaglie fra demoni molto potenti. Basta che restino dove sono, pensò lui, una volta che la mia bambina sarà qui sarà del tutto al sicuro…

Infatti nemmeno il palazzo da cui venivano era più una dimora intoccabile. Le guerre tra feudatari si stavano espandendo a macchia d’olio in tutto il Paese, e la loro terra era ormai stretta da una morsa. Il signore non amava combattere e sacrificare i suoi uomini, ma era stato costretto a farlo per avere quel podere, che era perfetto per celarsi alle guerre: si trovava in mezzo a una fitta foresta, al riparo da spie nemiche e occhi indiscreti. Lì lui e Izayoi avrebbero vissuto serenamente, fino a che non avessero trovato un marito ricco e adatto alla giovane. Possibilmente un potente feudatario che li avrebbe ulteriormente protetti.

Nel frattempo Izayoi era tornata a contemplare il paesaggio. Gli alberi si stavano infittendo: larici e pini erano sempre più numerosi, e la strada adesso era in salita. Non nevicava quasi più, solo qualche fiocco minuscolo cadeva lentamente per andare a perdersi in quel mare candido. Il cielo imbruniva.

Mancava poco all’arrivo. Ma la principessa non riuscì a resistere e si addormentò.

 

L’angolo dell’autrice

Ecco concluso il primo capitolo! Nonostante sia molto descrittivo, spero che vi sia piaciuto. A presto! ^^

   
 
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