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Autore: Vortex    20/08/2011    2 recensioni
In acqua le cose diventano confuse, diventano contorte, ti tuffi e tutto cambia: dal fondo, il cielo non è più azzurro, è del colore del cielo. Il silenzio ti avvolge e puoi vedere l’aria che respiri uscire fuori dal tuo corpo sottoforma di bolle trasparenti come meduse, che trafitte dalla luce diventano diamanti arrotondati e fluttuanti.
Fanfiction partecipante alla The One Hundred Prompt Challenge indetta da BlackIceCrystal 
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!
Eccoci giunti ad un piccolo esperimento che ho creato, non so nemmeno io cosa dovrebbe rappresentare esattamente, so solo che avevo il prompt "acqua" e volevo scrivere qualcosa ma non mi veniva in mente nulla, poi ho comicnaito a buttare giù ciò che pensavo e la flash è venuta fuori...
Che dire... mi farebbe picere ricevere un parere, a drie il vero non mi andava tanto di rileggerla perciò non posso assicurare nulla
Be' buona lettura allora



Ho sempre amato l’acqua.
Da piccola i miei genitori mi portavano al mare, d’estate, ed io mi ci lasciavo condurre pacatamente, ignorando con ostinazione il caldo asfissiante del sole rovente che picchiettava sulla mia testa e violentava la mia pelle chiara, ignorando il fastidio provocato dai granelli di sabbia che si insinuavano molesti dentro al costume e mi fasciavano il corpo andando a costituire un nuovo strato di epidermide, come se avessero corroso la carne che ricoprivano, ignorando la salsedine che mi scompigliava i capelli e mi stuzzicava l’appetito, facendomi sentire appiccicosa quando tornavo a casa con le labbra coperte da uno strato sottile di sale.
Aspettavo il momento del bagnetto. E forse e dopotutto ancora oggi vado al mare principalmente per questo motivo.
In acqua le cose diventano confuse, diventano contorte, ti tuffi e tutto cambia: dal fondo, il cielo non è più azzurro, è del colore del cielo. Il silenzio ti avvolge e puoi vedere l’aria che respiri uscire fuori dal tuo corpo sottoforma di bolle trasparenti come meduse, che trafitte dalla luce diventano diamanti arrotondati e fluttuanti.  È piacevole il modo in cui senti la tua cute emettere come un sospiro di sollievo perché non si deve più preoccupare di sostenere i peso dei capelli mentre galleggiano, si piegano e si contorcono. È dolce quell’agonia che si prova nello smettere di respirare e lasciarsi cullare dalla corrente, è come se per un qualche secondo si smettesse di vivere e tutto ciò che ti separa dall’esistenza non è altro che una sottile pellicola trasparente ed anche un po’ spiegazzata, rotta dalle bollicine d’aria emesse dal tuo corpo.
Ecco, è così: io ho sempre visto l’immergersi nell’acqua come uno smettere di essere, una pausa tra un respiro ed un altro, una fuga dalla vita che, a volte, va troppo veloce.
 Ho sempre amato l’acqua: mi dona una confortevole pace; nessuno può parlare dentro l’acqua. Quanto ti immergi vivi dentro ad una nuova dimensione, una dimensione silente, piacevole, dolce. Gli eventi, i gesti degli altri, le parole di chi mi sta intorno spesso mi feriscono, ma in acqua le cose diventano confuse, diventano contorte, ti tuffi e tutto cambia, e all’improvviso tutto quello che faceva male viene distorto. E per qualche meraviglioso secondo smetto di vivere, parto per una dimensione dove ciò che mi circonda è sfuocato e distante e sento che mi piacerebbe restare lì per sempre.
Quando ero piccola credevo nell’eternità, ci credevo davvero; adesso ho imparato che per sempre non esiste, tutto è destinato a finire. Basta che io esca dall’acqua perché le cose si scaglino violente su di me e mi accorgo di poter sentire ancora  il conato di vomito che mi danno fuori dal mio elemento.



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