Ed ecco come è iniziata la
vacanza di Orion! Per chi non lo
sapesse è una dei protagonisti nella storia "il torneo
tremaghi"
quindi chi è interessato corra subito a leggerla, l'autore
è Harmony89 mia
socia con cui scrivo la storia. ^^
Disclaimer: Nessuno dei personaggi
citati e presi dal libro
o dal film mi appartengono (Purtroppo…),
la storia non è scritta a scopi di lucro. Tutti
i diritti sono di
proprietà di J. K. Rowling o di chiunque ne abbia diritto.
Riferimenti a cose,
persone o luoghi sono puramente casuali.
10
FACILI
MODI PER
IMPAZZIRE AL
PC
Il
sole brillava
all’orizzonte. Una giovane ragazza, dai capelli neri con
qualche ciocca
colorata d’oro e d’argento, ammirava il panorama.
Le
vacanze per Orion non
potevano essere iniziate in maniera migliore.
Da
una settimana la
scuola era finita e lei, insieme alle sue sorelle, era appena arrivata
tramite
passaporta sull’isola di Creta per passare le vacanze nella
villa di famiglia
con i suoi nonni materni.
Dopo
aver sistemato i
bagagli, e permesso ai suoi animali di muoversi liberi per la sua
stanza,
decise di dedicarsi al suo nuovo passatempo: il computer.
Nel
mondo dei maghi un
simile oggetto non esisteva e da quando ci si era imbattuta era stato
amore a
prima vista.
Quella
strana scatola
scura era in grado di fare molte cose con il semplice utilizzo della
corrente
elettrica, senza contare gli strumenti inventati dai babbani per
aumentarne le
funzioni.
Con
esso infatti, si
poteva comunicare a grande distanza con lettere senza dover inviare un
gufo. Ciò
che scrivevi poteva essere trascritto grazie ad una macchina aggiuntiva
senza
avere il rischio di sbavare o sprecare piume e boccette
d’inchiostro. Ti
permetteva di vedere tanti ritratti differenti e di ingrandirne o
diminuirne le
dimensioni. Potevi ascoltare la musica, vedere foto magiche durare
più a lungo
del normale e addirittura giocare a scacchi!
Certo
rispetto ai
corrispettivi magici c’erano delle differenze che in alcuni
casi lo rendevano
inutile, ma per Orion era un nuovo passatempo interessante.
Fatto
tornare delle
dimensioni reali e posizionato sulla scrivania, la ragazza si
apprestava a
trascorrere qualche ora piacevole di divertimento.
Fortunatamente
i nonni
avevano fatto modificare la villa per le loro nipoti quindi, da qualche
anno la
corrente elettrica esisteva anche in quelle vecchie mura ormai abituate
alla
magia.
Per
far felici le loro
principesse i signori Moorn erano pronti a qualsiasi sacrificio,
persino
accettare alcune usanze babbane.
Finito
di collegare
tutti i cavi premette il pulsante di accensione e attese che il pc si
avviasse.
Dopo
le solite schermate
incomprensibili piene di numeri e parole su fondo nero, lo schermo si
spense
improvvisamente.
Rimanendo
interdetta per
qualche secondo davanti a quel nero perenne, Orion iniziò a
cercare la causa
dello spegnimento improvviso.
Controllando
tutti i
cavi e le varie connessioni al computer e verificando che fosse tutto a
posto,
si rese conto improvvisamente del sibilo proveniente da sotto la
scrivania.
Abbassandosi,
intravide
il suo cobra egizio attorcigliato vicino alla prese della corrente,
intento per
chissà quale motivo ad arrotolarsi sul cavo elettrico.
Cercando
di mantenere la
calma richiamò la sua attenzione in serpentese.
-“Rà
cosa
diavolo stai facendo?”-
Il
serpente udendo il
richiamo della sua padrona volse la testa nella sua direzione e
sibilando
iniziò a spiegare la situazione.
-“Padroncina
Orion questo strano serpente nero in cui mi sono imbattuto è
davvero
maleducato, per quanto io cerchi di conversare lui non vuole
rispondermi!”-
Indecisa
se ridere di
gusto o disperarsi per l’affermazione, la ragazza si
apprestò a spiegare il
motivo di tanta maleducazione.
-“Mi
spiace
deluderti Rà ma è impossibile che ti risponda
visto che non è un serpente… Vedi
si tratta di un artefatto babbano che serve a far funzionare la scatola
sulla
scrivania.”-
Il
cobra per quanto gli
fosse possibile sembrò scioccato ed oltraggiato dalla nuova
scoperta.
-“Questi
babbani non hanno un minimo di rispetto! Dare le sembianze regali di un
rettile
ad un loro artefatto! Insultare così la mia nobile razza! Un
affronto simile
dovrebbe essere pagato col veleno!”-
Divertita
dalla solita
pomposità del suo animale, Orion gli propose di farle
compagnia mentre si divertiva
con il suo nuovo hobby. Inizialmente il cobra non sembrava molto
entusiasta dell’offerta
ma alla fine cedette di fronte alla possibilità di vedere
molte immagini sui
suoi simili.
Risistemando
il cavo e
recuperando il serpente da terra, ritentò di accendere il
computer.
Questa
volta sembrava
andare tutto, le schermate si susseguivano e dopo una piccola attesa
comparve
lo sfondo impostato in precedenza sulla schermata finale, esso mostrava
una
insenatura tropicale in notturna nel cui cielo splendeva una bellissima
luna
piena.
La
prima volta che aveva
visto l’immagine aveva deciso di impostarla come sfondo per
poterla ammirare
quando voleva.
Assecondando
i sibili di
Rà andò a cercare delle foto nella cartella
riservata ai rettili. Tempo
addietro si era imbattuta in una pagina particolare dove facevano
mostra parecchie
immagini di varie specie e, pensando che il suo cobra avrebbe gradito,
le aveva
salvate in una cartella. Facendo così felice il suo amico
mentre gliele
mostrava.
Naturalmente
il fatto
che i serpenti fossero una delle sue passioni era stato ampiamente
sorvolato,
in fondo il fine giustificava i mezzi.
Dopo
nemmeno una mezzora
passata a sfogliare e commentare le varie immagini tra sibili vari
Rigel, la
gatta nera regalatole per il suo compleanno l’anno
precedente, decise che era
arrivato il momento di attirare l’attenzione della sua
padrona.
Arrampicatasi
sulla
libreria posizionata sopra la scrivania, spiccò un balzo
atterrando sul grembo
della padrona. Sfortunatamente fece cadere alcuni libri antichi che
atterrarono
in parte sul computer e in parte vicino a dove il cobra si era
posizionato.
-“Stupido
felino che non sei altro! Cosa cercavi di fare? Attentare forse alla
mia nobile
figura? Guarda che non ci metto molto a morderti sai!”-
Bloccando
i propositi
bellicosi del cobra sul nascere, Orion si premurò di
allontanare il gatto
velocemente portandolo fuori portata del morso fatale.
-“Calmati
Rà!
Rigel voleva solo giocare e non fare del male.”-
Appallottolandosi
su di
sé il serpente continuò a sibilare insulti ancora
per un po’, mentre la ragazza,
riavvicinandosi allo schermo, notava il disastro che la caduta dei
libri aveva
provocato.
Cadendo
infatti, avevano
premuto dei tasti e tutte le immagini in cartella si erano cancellate
completamente.
-“Non
è possibile!”-
Dopo
aver deposto la
gatta a terra, cercò disperatamente un modo per far
ricomparire le immagini ma
sfortunatamente scoprì che erano andate perse per sempre.
-“Tanta
fatica per trovarle
ed un semplice libro le fa sparire in un paio di
secondi…”-
Sconsolata
si girò verso
la gattina che cercava la sua attenzione miagolando triste.
-“Tranquilla
Rigel non
sono arrabbiata con te, mi ci vorrà del tempo ma le
recupererò di nuovo.”-
Contenta
di non aver
fatto arrabbiare la sua padroncina, la gattina le saltò in
grembo per
accoccolarsi e mettersi a dormire pacificamente.
Cercando
di ignorare i
continui sibili poco amichevoli del suo cobra, Orion iniziò
ad impostare il pc
per la connessione alla rete, un'altra strana invenzione babbana che
non aveva
niente a che fare con i pesci.
Dopo
svariati minuti finalmente,
sembrava fosse riuscita a raggiungere il suo scopo ma, invece della
schermata
di accesso, uscì un messaggio di avviso che informava della
mancanza di linea.
La
strega non capendo
cosa significasse, tentò più volte di sorvolare
il problema ma in mancanza di
risposte per il problema provò a scendere nel salone per
domandare spiegazioni
ai nonni.
-“Nonna
Vega sai dirmi
se ci sono problemi con la linea telefonica?”-
L’anziana
donna era
elegantemente seduta sul divano di fronte al camino spento a leggere un
libro.
Appena la nipote entrò nella stanza le rivolse un dolce
sorriso.
-“Si
cara! Un buffo
babbano con una tuta si è presentato qualche giorno fa
avvisando che per dei
lavori la linea sarà assente per i prossimi 4
mesi… Non so di precisione cosa
sia successo. Questi babbani e le loro diavolerie! Chissà
cosa significa che
devono installare la ADSM o simile…”-
La
donna pareva molto
confusa sullo strano termine sentito da poco.
Orion
non sapeva se
essere contenta o disperarsi per la notizia.
-“ADSL
nonna, comunque
da quello che so, serve per migliorare le prestazioni nella linea.
Grazie
dell’informazione, se non hai bisogno di me torno nella mia
stanza.”-
Con
un segno di saluto
da parte della donna, la ragazza tornò da dove era venuta.
Giunta
in stanza sbuffò
infastidita dai problemi finora trovati.
Rà
sibilando si avvicinò
alla sua padrona per scoprire cosa l’affliggeva.
-“Padroncina
cosa la turba? Forse la scatola strana la sta infastidendo? Vuole che
le
insegni le buone maniere?”-
Sorridendo
al serpente
Orion lo prese sulle spalle e si avviò verso il computer.
-“No
Rà non
c’è bisogno del tuo intervento. Mi spiace solo che
per queste vacanze non potrò
mostrarti altre immagini dei tuoi simili.”-
-“Di
questo
non si preoccupi signorina, l’importante è che lei
sia contenta nelle sue
vacanze!”-
Sorridendo
e
ringraziando il rettile decise di passare un po’ di tempo
scrivendo, su un
programma interno della macchina, sulla fine della scuola e come
stavano
andando le sue vacanze.
Dopo
circa un’ora,
passata a digitare sulla tastiera e prossima alla conclusione, un
rumore
terribile dall’esterno precedette lo spegnimento dello
schermo.
Preoccupata
che fosse
successo qualcosa di grave, si precipitò fuori seguita a
ruota dalla gatta e con
il serpente ben saldo addosso.
Appena
giunse fuori sul
portico iniziò a sentire il pianto della sorella, minore di
4 anni, Sabrinì. Questo
la spinse ad aumentare la corsa fino a ritrovarsi nel giardino vicino
alla
spiaggia. Lì erano riuniti sia le sorelle che i nonni
intenti a placare il
pianto della piccola, mentre il loro golden retriver continuava a
girare in
cerchio intorno a loro.
-“Cosa
è stato quel
rumore?”- Chiese quasi senza respiro quando arrivò
vicino al gruppo.
Fu
Alexandra a
risponderle, la seconda sorella di 10 anni, che con i suoi occhioni
azzurri
spaventati non sapeva cosa fare per aiutare la sorellina.
-“Sabri
stava giocando
tranquilla con Selene quando è inciampata in una radice poco
visibile. Nello
stesso momento in cui è scoppiata a piangere, tutti i
lampioni esterni sono
esplosi e lei si è spaventata ulteriormente. Io ero poco
lontano a scrivere una
lettera a Gabrielle e non ho la minima idea del perché sia
avvenuta
l’esplosione!”-
Cercando
di fare mente
locale sulle informazioni appena scoperte, Orion si guardò
intorno notando solo
in quel momento i lampioni esterni completamente distrutti.
Passò
qualche secondo a
guardarli ma quando infine capì cosa fosse successo
scoppiò a ridere in modo
irrefrenabile.
Tutti
i presenti si
girarono a guardarla scioccati, il cane Selene smise di correre. I
nonni la
guardarono come se fosse impazzita, Alexandra sbarrò gli
occhi stupita e
Sabrinì smise di piangere per capire cosa trovasse la
sorella di così
divertente.
-“Orion!
Si può sapere
cosa ti è preso?”-
Il
nonno osservava
infastidito la reazione della nipote. Sapeva che da qualche tempo era
diventata
più fredda e che stava prendendo i tratti tipici della
famiglia Moorn ma
proprio non si spiegava questo suo comportamento.
Riprendendo
a respirare
normalmente e cessando quasi completamente di ridere, la ragazza si
apprestò a
spiegare il suo insolito comportamento.
-“Scusa
nonno Erick ma
non ho saputo resistere…”- Osservando direttamente
la sorellina continuò a
parlare con un sorriso sulle labbra, -“Non devi spaventarti
Sabri, quello che è
successo è stato un incidente ma nulla di grave! Alex a suo
tempo aveva fatto
di peggio.”-
Comprendendo
il
ragionamento della nipote, Vega si girò verso la nipote
più piccola con
espressione a dir poco felice, -“Vuoi dire
che…?”-
-“Si
nonna, l’esplosione
è stata provocata da uno scoppio di magia involontaria e, a
giudicare dal boato,
anche piuttosto forte.”-
Orgoglioso
e felice
della notizia Erick prese la nipotina in braccio che guardava i
presenti senza
capire bene la situazione.
-“La
mia piccola principessina
ha dimostrato di essere una perfetta Moorn! Questa sera si festeggia
amore!”-
Felice
ma ancora confusa
Sabrinì si lasciò coccolare dai nonni felici
mentre guardava le sorelle
sorriderle.
-“Io
non ho capito,
perché siete felici?”-
Orion
provò a spiegare
in modo semplice quello che era successo.
-“Vedi
Sabri, quando si
è piccoli capita di non essere in grado di controllare la
propria magia, specie
quando si provano forti emozioni. Nel tuo caso, quando sei caduta, si
è
liberata la tua facendo esplodere i lampioni.”-
Non
del tutto sicura
della cosa, provò a chiedere altre spiegazioni,
-“Ed è normale?”-
Erick
rispose ridendo
divertito, -“Ma certo tesoro! La piccola Alex quando aveva 5
anni allagò casa
perché non voleva andare a farsi vedere dai medimaghi per
una influenza.”-
Imbarazzata,
l’interpellata avvampò e i capelli diventarono
rossi come il suo viso, poi fece
un cenno positivo verso la sorellina
elettrizzata dalla notizia.
-“E
devi sapere che tua
sorella Rio, quando era un po’ più piccola di te,
ha incendiato il salotto
della nostra villa in Francia solo perché era arrabbiata con
un bambino biondo
che aveva conosciuto al parco!”- Esclamò Vega
guardando con rimprovero la
nipote più grande che stava ridendo al ricordo.
“Se
sapessero che quella
piaga bionda è il mio amico Lace chissà che
risate si farebbero!”
Pensò
divertita la
ragazza.
-“È
vero sorellina
quindi puoi stare tranquilla! Tu sei stata decisamente la meno
distruttiva.”-
Affermò ancora ridacchiando Orion.
-“Bene!
Visto che non
era niente di grave, possiamo tornare tutti alle nostre faccende
precedenti.”-
Con
un veloce movimento
di bacchetta, Erick sistemò completamente i lampioni e fece
scendere una
contenta Sabrinì dalle sue braccia che andò
subito a giocare con Selene e
Rigel.
Contenta
che tutto si
fosse risolto, Orion tornò in casa.
-“Padroncina
ma alla scatola che si era spenta cosa è
successo?”-
La
domanda di Rà fece
sbiancare la ragazza che corse verso la sua stanza per risolvere un
altro
problema.
Arrivata,
accese subito
il pc per vedere se ci fossero stati danni e quando guardò
il programma di
scrittura appena usato, gli venne da inveire in modo davvero poco
signorile.
-“Cosa
è
successo per farla arrabbiare in questo modo signorina?”-
-“Vedi
Rà, il
programma dice che per problemi imprevisti si deve accedere alla linea
per
recuperare i dati persi ma io al momento non posso per via di alcuni
lavori
babbani…”-
Sibilando
minaccioso il
cobra diede la sua opinione, -“Sciocchi
umani privi di
magia! Come osano creare dei problemi alla mia padroncina! Se li trovo
li mordo
a dovere!”-
Ridacchiando
per la
reazione esagerata, Orion riuscì dopo un po’ di
fatica a convincere il serpente
ad abbandonare i suoi oscuri propositi di vendetta.
Cercando
un nuovo modo
di passare il tempo, la ragazza iniziò a frugare nella sua
tracolla per cercare
alcuni dischi di gioco, guardò anche nelle altre borse ma
senza risultato.
-“Dove
diavolo sono
finiti…”-
Proprio
in quel momento
Alexandra passò davanti alla camera della sorella e sentendo
la sua domanda entrò
incuriosita.
-“Cosa
cerchi
sorellona?”-
-“Alcuni
dischi di gioco
che avevo messo in borsa ieri.”-
Pensierosa
la sorellina
domandò come erano fatti e sentita la risposta ebbe
un’illuminazione.
-“Ho
capito di cosa
parli! La mamma ieri sera ha preso dentro nella tua tracolla. Era sulla
scrivania ancora aperta, l’ha fatta cadere insieme ad altre
cose. Ho visto che
raccoglieva tutto e appoggiava la tua borsa chiusa insieme alle valigie
ma i
dischi che mi hai appena descritto erano appoggiati sulla scrivania
insieme
alle altre cose cadute mi pare…”-
Sconsolata
dalla notizia,
ringraziò la sorella e provò a cercare alcuni
giochi già presenti nel computer.
Alcuni non funzionavano senza la linea quindi si limitò a
quelli di carte e agli
scacchi.
Non
passò che qualche
minuto da quando stava giocando a scacchi che lo schermo
tornò nero. Pensando
potesse essere un altro scoppio di magia involontaria di
Sabrinì cercò nuovamente
di riaccendere la macchina ma senza successo.
Insospettita
scese per
chiedere ai nonni spiegazioni quando un elfo domestico apparve di
fronte a lei.
-“Padroncina!
Emi avvisa
che alla porta si stanno per presentare dei babbani, cosa deve fare Emi
per
lei?”- Chiese dopo un profondo inchino.
-“Ci
penso io Emi, tu
riporta Rà nelle mie stanze. Non è il caso di
spaventarli inutilmente.”-
-“Come
la padroncina ordina!
Emi riporta Rà nelle vostre stanze. Se avete bisogno di
altro chiamate Emi
senza esitare padroncina.”- E con un altro inchino
l’elfo sparì insieme al
serpente.
Pochi
istanti dopo il
campanello suonò ed Orion si apprestò ad aprire
alla porta.
Un
uomo in tuta da
lavoro si presentò appena oltre la porta, sembrava realmente
dispiaciuto per il
problema e meravigliato dallo splendore della villa.
-“Buongiorno!
Siamo
addetti ai lavori di linea che si stanno svolgendo qui vicino. Volevamo
avvisare che per alcune ore la corrente rimarrà scollegata a
questa zona. Ci
scusiamo del disguido e di non aver potuto avvisare con un
po’ di anticipo.”-
-“Non
si preoccupi e
grazie dell’informazione, stavo giusto chiedendomi cosa fosse
successo. Buona
giornata a lei signore.”-
-“Buona
giornata a lei
signorina.”- Un po’ frastornato dei modi della
ragazza l’uomo tornò alle sue
mansioni chiedendosi che tipo di persone abitassero in quella immensa
villa.
Richiusa
la porta, Orion
andò ad avvisare i nonni dell’accaduto dicendo che
poi sarebbe andata in
spiaggia a prendere il sole fino a quando
l’elettricità non fosse tornata.
Passando
in camera a
prendere il necessario avvisò Rà delle sue
intenzioni.
-“Ti
va di
venire con me a prendere un po’ di sole?”-
Tutto
contento il cobra
si avvicinò alla ragazza, -“Certo
signorina, non
rinuncio mai a un po’ di caldo extra.”-
Allegramente
si
diressero alla spiaggia dove passarono quasi tutto il resto del
pomeriggio.
Quando
furono circa le
cinque la nonna Vega venne a richiamarla, -“Tesoro un babbano
è venuto ad
informarci che la corrente è stata ripristinata. Vai a farti
una doccia che
prendere troppo sole non fa bene alla tua pelle.”-
-“Ok
nonna, arriviamo!”-
Tornata
in casa con un
Rà sonnecchiante e aver fatto una bella doccia fresca,
andò a riaccendere il pc
trovando un altro piccolo problema.
-“Santa
Morgana! Ma cosa
diavolo succede oggi?”-
Risvegliato
dall’urlo
furioso, il cobra iniziò a cercare possibili nemici della
sua padroncina da
attaccare.
-“Cosa
vi
turba signorina? Qualcuno a cercato di farvi del male?”-
-“Niente
di
simile! Ma questa stupida macchina a deciso di farmi infuriare oggi! A
riavviato il sistema e adesso dice che avendo chiuso male le
applicazioni non
posso accedere ai giochi senza fare prima una
deframmentazzione… MA IO NON HO
LA MINIMA IDEA DI COSA SIA UNA DEFRAMMENTAZZIONE!”-
Mentre
Orion inveiva
contro il suo computer, il cobra irritato dai problemi che continuava a
creare
quella macchina, decise di dargli una lezione.
Dopo
lo sfogo iniziale,
la ragazza decise di ascoltare semplicemente della musica ed ignorare
gli altri
problemi cercando di rilassarsi. Selezionati i brani, li fece partire e
per i
primi minuti tutto sembrò andare bene.
-“E
adesso perché la musica
si è fermata? Cosa diavolo è successo questa
volta…? Eppure è rimasto
acceso…”-
Controllando
le
impostazioni notò che il problema doveva essere delle casse
quindi provò a
controllare anche quelle. Spostando il computer sulla scrivania,
più vicino
alla portafinestra che dava sul balcone, guardò le casse
trovando il problema
ancora intento a peggiorare la situazione.
-“Rà!”-
Il
cobra sentendosi
chiamare, mollò la presa sulle casse che avevano subito
l’assalto del suo morso
mortifero e che sembravano aver visto giorni migliori.
-“Ma
cosa
diavolo stai combinando? Quelle non si mangiano!”-
Sempre più irritata e
sconvolta dalla visione del suo cobra che cercava di dare la morte alle
sue
povere casse, chiese delle spiegazioni soddisfacenti.
-“È
molto
semplice padroncina. Questo vile coso la stava irritando quindi si
meritava una
lezione in modo che in futuro non le creasse più
problemi!”-
Soddisfatto
della sua
spiegazione, Rà tornò alla sua precedente
mansione.
Completamente
a bocca
aperta per la risposta ricevuta, provò a spiegare meglio al
suo rettile che il
pc non era animato, che non faceva apposta ad irritarla ma soprattutto
che non
poteva imparare nessuna lezione per il futuro.
Con
l’arrivo dell’elfo
Emi, che l’avvisava di scendere per la cena, decise di
lasciar perdere
momentaneamente la questione e di pensarci in seguito.
La
serata trascorse
piacevolmente e senza intoppi, almeno fino a quando iniziò
un temporale estivo
davvero forte che portò un brutto presentimento ad Orion.
Continuando
la
conversazione ancora per un po’, la famigliola venne
interrotta da Rà, che
rimasto in camera fino a quel momento, aveva raggiunto la sua padrona
per
portare brutte notizie.
-“Padroncina.
Credo che la diabolica macchina babbana non vada molto
d’accordo con l’acqua
che sta entrando dalla finestra…”-
-“CAVOLO!”-
Correndo
verso la camera
riuscì a sentire suo nonno chiedere alle sorelle cosa fosse
la “diabolica
macchina babbana” nominata dal cobra.
Giunta
alla camera purtroppo
capì a cosa era riferito il suo brutto presentimento. Prima
di uscire aveva
dimenticato aperta la finestra ed ora il computer stava facendo strane
scintille per via della pioggia entrata.
Chiusa
la finestra cercò
di risolvere il problema senza farsi male sentendo poi alle spalle dei
rumori
all’entrata della camera. Suo nonno infatti l’aveva
raggiunta seguito dal resto
dalla famiglia, la gatta Rigel e il cane Selene.
-“Tesoro
tutto bene?”-
Sconsolata,
Orion guardò
ancora il suo pc che faceva scintille e rispose, -“Non
proprio nonno…”-
Vedendo
la nipote abbattuta
decise di risolvere la situazione, -“Lascia fare a me
piccola! Vedrai che
sistemo quell’arnese babbano!”-
-“Cosa?”-
Girandosi non fece
in tempo a vedere il nonno muovere la bacchetta, che il computer
esplose.
-“ERICK
VADLIMIK MOORN! COSA
DIAMINE AI COMBINATO?!?”- La nonna Vega aveva abbracciato le
sue nipoti più
giovani che si erano spaventate per via dell’esplosine.
-“Ma
niente tesoro! Ho
solo cercato di aggiustarlo! I babbani creano davvero cose
strane…”-
Guardando
attonita
quello che rimaneva del suo computer Orion si fece una promessa.
Se
mai i suoi amici gli
avrebbero chiesto delle sue vacanze, avrebbe detto che erano state del
tutto
normali e senza intoppi di nessun tipo!
-“Padroncina
ora posso mordere quella strana scatola?”-
Si,
decisamente normali
e tranquille!