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Autore: erol89    21/08/2011    3 recensioni
Piccola one-shot legata alla storia "il torneo tremaghi":
Il sole brillava all’orizzonte. Una giovane ragazza, dai capelli neri con qualche ciocca colorata d’oro e d’argento, ammirava il panorama...
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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10 FACILI MODI PER IMPAZZIRE AL PC

Ed ecco come è iniziata la vacanza di Orion! Per chi non lo sapesse è una dei protagonisti nella storia "il torneo tremaghi" quindi chi è interessato corra subito a leggerla, l'autore è Harmony89 mia socia con cui scrivo la storia. ^^

Disclaimer: Nessuno dei personaggi citati e presi dal libro o dal film mi appartengono (Purtroppo…),  la storia non è scritta a scopi di lucro. Tutti i diritti sono di proprietà di J. K. Rowling o di chiunque ne abbia diritto. Riferimenti a cose, persone o luoghi sono puramente casuali.

 

 

 

 

10 FACILI MODI PER IMPAZZIRE AL PC

 

 

 

Il sole brillava all’orizzonte. Una giovane ragazza, dai capelli neri con qualche ciocca colorata d’oro e d’argento, ammirava il panorama.

Le vacanze per Orion non potevano essere iniziate in maniera migliore.

Da una settimana la scuola era finita e lei, insieme alle sue sorelle, era appena arrivata tramite passaporta sull’isola di Creta per passare le vacanze nella villa di famiglia con i suoi nonni materni.

Dopo aver sistemato i bagagli, e permesso ai suoi animali di muoversi liberi per la sua stanza, decise di dedicarsi al suo nuovo passatempo: il computer.

Nel mondo dei maghi un simile oggetto non esisteva e da quando ci si era imbattuta era stato amore a prima vista.

Quella strana scatola scura era in grado di fare molte cose con il semplice utilizzo della corrente elettrica, senza contare gli strumenti inventati dai babbani per aumentarne le funzioni.

Con esso infatti, si poteva comunicare a grande distanza con lettere senza dover inviare un gufo. Ciò che scrivevi poteva essere trascritto grazie ad una macchina aggiuntiva senza avere il rischio di sbavare o sprecare piume e boccette d’inchiostro. Ti permetteva di vedere tanti ritratti differenti e di ingrandirne o diminuirne le dimensioni. Potevi ascoltare la musica, vedere foto magiche durare più a lungo del normale e addirittura giocare a scacchi!

Certo rispetto ai corrispettivi magici c’erano delle differenze che in alcuni casi lo rendevano inutile, ma per Orion era un nuovo passatempo interessante.

Fatto tornare delle dimensioni reali e posizionato sulla scrivania, la ragazza si apprestava a trascorrere qualche ora piacevole di divertimento.

Fortunatamente i nonni avevano fatto modificare la villa per le loro nipoti quindi, da qualche anno la corrente elettrica esisteva anche in quelle vecchie mura ormai abituate alla magia.

Per far felici le loro principesse i signori Moorn erano pronti a qualsiasi sacrificio, persino accettare alcune usanze babbane.

Finito di collegare tutti i cavi premette il pulsante di accensione e attese che il pc si avviasse.

Dopo le solite schermate incomprensibili piene di numeri e parole su fondo nero, lo schermo si spense improvvisamente.

Rimanendo interdetta per qualche secondo davanti a quel nero perenne, Orion iniziò a cercare la causa dello spegnimento improvviso.

Controllando tutti i cavi e le varie connessioni al computer e verificando che fosse tutto a posto, si rese conto improvvisamente del sibilo proveniente da sotto la scrivania.

Abbassandosi, intravide il suo cobra egizio attorcigliato vicino alla prese della corrente, intento per chissà quale motivo ad arrotolarsi sul cavo elettrico.

Cercando di mantenere la calma richiamò la sua attenzione in serpentese.

-“Rà cosa diavolo stai facendo?”-

Il serpente udendo il richiamo della sua padrona volse la testa nella sua direzione e sibilando iniziò a spiegare la situazione.

-“Padroncina Orion questo strano serpente nero in cui mi sono imbattuto è davvero maleducato, per quanto io cerchi di conversare lui non vuole rispondermi!”-

Indecisa se ridere di gusto o disperarsi per l’affermazione, la ragazza si apprestò a spiegare il motivo di tanta maleducazione.

-“Mi spiace deluderti Rà ma è impossibile che ti risponda visto che non è un serpente… Vedi si tratta di un artefatto babbano che serve a far funzionare la scatola sulla scrivania.”-

Il cobra per quanto gli fosse possibile sembrò scioccato ed oltraggiato dalla nuova scoperta.

-“Questi babbani non hanno un minimo di rispetto! Dare le sembianze regali di un rettile ad un loro artefatto! Insultare così la mia nobile razza! Un affronto simile dovrebbe essere pagato col veleno!”-  

Divertita dalla solita pomposità del suo animale, Orion gli propose di farle compagnia mentre si divertiva con il suo nuovo hobby. Inizialmente il cobra non sembrava molto entusiasta dell’offerta ma alla fine cedette di fronte alla possibilità di vedere molte immagini sui suoi simili.

Risistemando il cavo e recuperando il serpente da terra, ritentò di accendere il computer.

Questa volta sembrava andare tutto, le schermate si susseguivano e dopo una piccola attesa comparve lo sfondo impostato in precedenza sulla schermata finale, esso mostrava una insenatura tropicale in notturna nel cui cielo splendeva una bellissima luna piena.

La prima volta che aveva visto l’immagine aveva deciso di impostarla come sfondo per poterla ammirare quando voleva.

Assecondando i sibili di Rà andò a cercare delle foto nella cartella riservata ai rettili. Tempo addietro si era imbattuta in una pagina particolare dove facevano mostra parecchie immagini di varie specie e, pensando che il suo cobra avrebbe gradito, le aveva salvate in una cartella. Facendo così felice il suo amico mentre gliele mostrava.

Naturalmente il fatto che i serpenti fossero una delle sue passioni era stato ampiamente sorvolato, in fondo il fine giustificava i mezzi.

Dopo nemmeno una mezzora passata a sfogliare e commentare le varie immagini tra sibili vari Rigel, la gatta nera regalatole per il suo compleanno l’anno precedente, decise che era arrivato il momento di attirare l’attenzione della sua padrona.

Arrampicatasi sulla libreria posizionata sopra la scrivania, spiccò un balzo atterrando sul grembo della padrona. Sfortunatamente fece cadere alcuni libri antichi che atterrarono in parte sul computer e in parte vicino a dove il cobra si era posizionato.

-“Stupido felino che non sei altro! Cosa cercavi di fare? Attentare forse alla mia nobile figura? Guarda che non ci metto molto a morderti sai!”-

Bloccando i propositi bellicosi del cobra sul nascere, Orion si premurò di allontanare il gatto velocemente portandolo fuori portata del morso fatale.

-“Calmati Rà! Rigel voleva solo giocare e non fare del male.”-

Appallottolandosi su di sé il serpente continuò a sibilare insulti ancora per un po’, mentre la ragazza, riavvicinandosi allo schermo, notava il disastro che la caduta dei libri aveva provocato.

Cadendo infatti, avevano premuto dei tasti e tutte le immagini in cartella si erano cancellate completamente.

-“Non è possibile!”-

Dopo aver deposto la gatta a terra, cercò disperatamente un modo per far ricomparire le immagini ma sfortunatamente scoprì che erano andate perse per sempre.

-“Tanta fatica per trovarle ed un semplice libro le fa sparire in un paio di secondi…”-

Sconsolata si girò verso la gattina che cercava la sua attenzione miagolando triste.

-“Tranquilla Rigel non sono arrabbiata con te, mi ci vorrà del tempo ma le recupererò di nuovo.”-

Contenta di non aver fatto arrabbiare la sua padroncina, la gattina le saltò in grembo per accoccolarsi e mettersi a dormire pacificamente.

Cercando di ignorare i continui sibili poco amichevoli del suo cobra, Orion iniziò ad impostare il pc per la connessione alla rete, un'altra strana invenzione babbana che non aveva niente a che fare con i pesci.

Dopo svariati minuti finalmente, sembrava fosse riuscita a raggiungere il suo scopo ma, invece della schermata di accesso, uscì un messaggio di avviso che informava della mancanza di linea.

La strega non capendo cosa significasse, tentò più volte di sorvolare il problema ma in mancanza di risposte per il problema provò a scendere nel salone per domandare spiegazioni ai nonni.

-“Nonna Vega sai dirmi se ci sono problemi con la linea telefonica?”-

L’anziana donna era elegantemente seduta sul divano di fronte al camino spento a leggere un libro. Appena la nipote entrò nella stanza le rivolse un dolce sorriso.

-“Si cara! Un buffo babbano con una tuta si è presentato qualche giorno fa avvisando che per dei lavori la linea sarà assente per i prossimi 4 mesi… Non so di precisione cosa sia successo. Questi babbani e le loro diavolerie! Chissà cosa significa che devono installare la ADSM o simile…”-

La donna pareva molto confusa sullo strano termine sentito da poco.

Orion non sapeva se essere contenta o disperarsi per la notizia.

-“ADSL nonna, comunque da quello che so, serve per migliorare le prestazioni nella linea. Grazie dell’informazione, se non hai bisogno di me torno nella mia stanza.”-

Con un segno di saluto da parte della donna, la ragazza tornò da dove era venuta.

Giunta in stanza sbuffò infastidita dai problemi finora trovati.

Rà sibilando si avvicinò alla sua padrona per scoprire cosa l’affliggeva.

-“Padroncina cosa la turba? Forse la scatola strana la sta infastidendo? Vuole che le insegni le buone maniere?”-

Sorridendo al serpente Orion lo prese sulle spalle e si avviò verso il computer.

-“No Rà non c’è bisogno del tuo intervento. Mi spiace solo che per queste vacanze non potrò mostrarti altre immagini dei tuoi simili.”-

-“Di questo non si preoccupi signorina, l’importante è che lei sia contenta nelle sue vacanze!”-

Sorridendo e ringraziando il rettile decise di passare un po’ di tempo scrivendo, su un programma interno della macchina, sulla fine della scuola e come stavano andando le sue vacanze.

Dopo circa un’ora, passata a digitare sulla tastiera e prossima alla conclusione, un rumore terribile dall’esterno precedette lo spegnimento dello schermo.

Preoccupata che fosse successo qualcosa di grave, si precipitò fuori seguita a ruota dalla gatta e con il serpente ben saldo addosso.

Appena giunse fuori sul portico iniziò a sentire il pianto della sorella, minore di 4 anni, Sabrinì. Questo la spinse ad aumentare la corsa fino a ritrovarsi nel giardino vicino alla spiaggia. Lì erano riuniti sia le sorelle che i nonni intenti a placare il pianto della piccola, mentre il loro golden retriver continuava a girare in cerchio intorno a loro.

-“Cosa è stato quel rumore?”- Chiese quasi senza respiro quando arrivò vicino al gruppo.

Fu Alexandra a risponderle, la seconda sorella di 10 anni, che con i suoi occhioni azzurri spaventati non sapeva cosa fare per aiutare la sorellina.

-“Sabri stava giocando tranquilla con Selene quando è inciampata in una radice poco visibile. Nello stesso momento in cui è scoppiata a piangere, tutti i lampioni esterni sono esplosi e lei si è spaventata ulteriormente. Io ero poco lontano a scrivere una lettera a Gabrielle e non ho la minima idea del perché sia avvenuta l’esplosione!”-

Cercando di fare mente locale sulle informazioni appena scoperte, Orion si guardò intorno notando solo in quel momento i lampioni esterni completamente distrutti.

Passò qualche secondo a guardarli ma quando infine capì cosa fosse successo scoppiò a ridere in modo irrefrenabile.

Tutti i presenti si girarono a guardarla scioccati, il cane Selene smise di correre. I nonni la guardarono come se fosse impazzita, Alexandra sbarrò gli occhi stupita e Sabrinì smise di piangere per capire cosa trovasse la sorella di così divertente.

-“Orion! Si può sapere cosa ti è preso?”-

Il nonno osservava infastidito la reazione della nipote. Sapeva che da qualche tempo era diventata più fredda e che stava prendendo i tratti tipici della famiglia Moorn ma proprio non si spiegava questo suo comportamento.

Riprendendo a respirare normalmente e cessando quasi completamente di ridere, la ragazza si apprestò a spiegare il suo insolito comportamento.

-“Scusa nonno Erick ma non ho saputo resistere…”- Osservando direttamente la sorellina continuò a parlare con un sorriso sulle labbra, -“Non devi spaventarti Sabri, quello che è successo è stato un incidente ma nulla di grave! Alex a suo tempo aveva fatto di peggio.”-

Comprendendo il ragionamento della nipote, Vega si girò verso la nipote più piccola con espressione a dir poco felice, -“Vuoi dire che…?”-

-“Si nonna, l’esplosione è stata provocata da uno scoppio di magia involontaria e, a giudicare dal boato, anche piuttosto forte.”-

Orgoglioso e felice della notizia Erick prese la nipotina in braccio che guardava i presenti senza capire bene la situazione.

-“La mia piccola principessina ha dimostrato di essere una perfetta Moorn! Questa sera si festeggia amore!”-

Felice ma ancora confusa Sabrinì si lasciò coccolare dai nonni felici mentre guardava le sorelle sorriderle.

-“Io non ho capito, perché siete felici?”-

Orion provò a spiegare in modo semplice quello che era successo.

-“Vedi Sabri, quando si è piccoli capita di non essere in grado di controllare la propria magia, specie quando si provano forti emozioni. Nel tuo caso, quando sei caduta, si è liberata la tua facendo esplodere i lampioni.”-

Non del tutto sicura della cosa, provò a chiedere altre spiegazioni, -“Ed è normale?”-  

Erick rispose ridendo divertito, -“Ma certo tesoro! La piccola Alex quando aveva 5 anni allagò casa perché non voleva andare a farsi vedere dai medimaghi per una influenza.”-

Imbarazzata, l’interpellata avvampò e i capelli diventarono rossi come il suo viso, poi  fece un cenno positivo verso la sorellina elettrizzata dalla notizia.

-“E devi sapere che tua sorella Rio, quando era un po’ più piccola di te, ha incendiato il salotto della nostra villa in Francia solo perché era arrabbiata con un bambino biondo che aveva conosciuto al parco!”- Esclamò Vega guardando con rimprovero la nipote più grande che stava ridendo al ricordo.

“Se sapessero che quella piaga bionda è il mio amico Lace chissà che risate si farebbero!”

Pensò divertita la ragazza.

-“È vero sorellina quindi puoi stare tranquilla! Tu sei stata decisamente la meno distruttiva.”- Affermò ancora ridacchiando Orion.

-“Bene! Visto che non era niente di grave, possiamo tornare tutti alle nostre faccende precedenti.”-

Con un veloce movimento di bacchetta, Erick sistemò completamente i lampioni e fece scendere una contenta Sabrinì dalle sue braccia che andò subito a giocare con Selene e Rigel.

Contenta che tutto si fosse risolto, Orion tornò in casa.

-“Padroncina ma alla scatola che si era spenta cosa è successo?”-

La domanda di Rà fece sbiancare la ragazza che corse verso la sua stanza per risolvere un altro problema.

Arrivata, accese subito il pc per vedere se ci fossero stati danni e quando guardò il programma di scrittura appena usato, gli venne da inveire in modo davvero poco signorile.

-“Cosa è successo per farla arrabbiare in questo modo signorina?”-

-“Vedi Rà, il programma dice che per problemi imprevisti si deve accedere alla linea per recuperare i dati persi ma io al momento non posso per via di alcuni lavori babbani…”-

Sibilando minaccioso il cobra diede la sua opinione, -“Sciocchi umani privi di magia! Come osano creare dei problemi alla mia padroncina! Se li trovo li mordo a dovere!”-

Ridacchiando per la reazione esagerata, Orion riuscì dopo un po’ di fatica a convincere il serpente ad abbandonare i suoi oscuri propositi di vendetta.

Cercando un nuovo modo di passare il tempo, la ragazza iniziò a frugare nella sua tracolla per cercare alcuni dischi di gioco, guardò anche nelle altre borse ma senza risultato.

-“Dove diavolo sono finiti…”-

Proprio in quel momento Alexandra passò davanti alla camera della sorella e sentendo la sua domanda entrò incuriosita.

-“Cosa cerchi sorellona?”-

-“Alcuni dischi di gioco che avevo messo in borsa ieri.”-

Pensierosa la sorellina domandò come erano fatti e sentita la risposta ebbe un’illuminazione.

-“Ho capito di cosa parli! La mamma ieri sera ha preso dentro nella tua tracolla. Era sulla scrivania ancora aperta, l’ha fatta cadere insieme ad altre cose. Ho visto che raccoglieva tutto e appoggiava la tua borsa chiusa insieme alle valigie ma i dischi che mi hai appena descritto erano appoggiati sulla scrivania insieme alle altre cose cadute mi pare…”-

Sconsolata dalla notizia, ringraziò la sorella e provò a cercare alcuni giochi già presenti nel computer. Alcuni non funzionavano senza la linea quindi si limitò a quelli di carte e agli scacchi.

Non passò che qualche minuto da quando stava giocando a scacchi che lo schermo tornò nero. Pensando potesse essere un altro scoppio di magia involontaria di Sabrinì cercò nuovamente di riaccendere la macchina ma senza successo.

Insospettita scese per chiedere ai nonni spiegazioni quando un elfo domestico apparve di fronte a lei.

-“Padroncina! Emi avvisa che alla porta si stanno per presentare dei babbani, cosa deve fare Emi per lei?”- Chiese dopo un profondo inchino.

-“Ci penso io Emi, tu riporta Rà nelle mie stanze. Non è il caso di spaventarli inutilmente.”-

-“Come la padroncina ordina! Emi riporta Rà nelle vostre stanze. Se avete bisogno di altro chiamate Emi senza esitare padroncina.”- E con un altro inchino l’elfo sparì insieme al serpente.

Pochi istanti dopo il campanello suonò ed Orion si apprestò ad aprire alla porta.

Un uomo in tuta da lavoro si presentò appena oltre la porta, sembrava realmente dispiaciuto per il problema e meravigliato dallo splendore della villa.

-“Buongiorno! Siamo addetti ai lavori di linea che si stanno svolgendo qui vicino. Volevamo avvisare che per alcune ore la corrente rimarrà scollegata a questa zona. Ci scusiamo del disguido e di non aver potuto avvisare con un po’ di anticipo.”-

-“Non si preoccupi e grazie dell’informazione, stavo giusto chiedendomi cosa fosse successo. Buona giornata a lei signore.”-

-“Buona giornata a lei signorina.”- Un po’ frastornato dei modi della ragazza l’uomo tornò alle sue mansioni chiedendosi che tipo di persone abitassero in quella immensa villa.

Richiusa la porta, Orion andò ad avvisare i nonni dell’accaduto dicendo che poi sarebbe andata in spiaggia a prendere il sole fino a quando l’elettricità non fosse tornata.

Passando in camera a prendere il necessario avvisò Rà delle sue intenzioni.

-“Ti va di venire con me a prendere un po’ di sole?”-

Tutto contento il cobra si avvicinò alla ragazza, -“Certo signorina, non rinuncio mai a un po’ di caldo extra.”-

Allegramente si diressero alla spiaggia dove passarono quasi tutto il resto del pomeriggio.

Quando furono circa le cinque la nonna Vega venne a richiamarla, -“Tesoro un babbano è venuto ad informarci che la corrente è stata ripristinata. Vai a farti una doccia che prendere troppo sole non fa bene alla tua pelle.”-

-“Ok nonna, arriviamo!”-

Tornata in casa con un Rà sonnecchiante e aver fatto una bella doccia fresca, andò a riaccendere il pc trovando un altro piccolo problema.

-“Santa Morgana! Ma cosa diavolo succede oggi?”-

Risvegliato dall’urlo furioso, il cobra iniziò a cercare possibili nemici della sua padroncina da attaccare.

-“Cosa vi turba signorina? Qualcuno a cercato di farvi del male?”-

-“Niente di simile! Ma questa stupida macchina a deciso di farmi infuriare oggi! A riavviato il sistema e adesso dice che avendo chiuso male le applicazioni non posso accedere ai giochi senza fare prima una deframmentazzione… MA IO NON HO LA MINIMA IDEA DI COSA SIA UNA DEFRAMMENTAZZIONE!”-

Mentre Orion inveiva contro il suo computer, il cobra irritato dai problemi che continuava a creare quella macchina, decise di dargli una lezione.

Dopo lo sfogo iniziale, la ragazza decise di ascoltare semplicemente della musica ed ignorare gli altri problemi cercando di rilassarsi. Selezionati i brani, li fece partire e per i primi minuti tutto sembrò andare bene.

-“E adesso perché la musica si è fermata? Cosa diavolo è successo questa volta…? Eppure è rimasto acceso…”-

Controllando le impostazioni notò che il problema doveva essere delle casse quindi provò a controllare anche quelle. Spostando il computer sulla scrivania, più vicino alla portafinestra che dava sul balcone, guardò le casse trovando il problema ancora intento a peggiorare la situazione.

-“Rà!”-

Il cobra sentendosi chiamare, mollò la presa sulle casse che avevano subito l’assalto del suo morso mortifero e che sembravano aver visto giorni migliori.

-“Ma cosa diavolo stai combinando? Quelle non si mangiano!”- Sempre più irritata e sconvolta dalla visione del suo cobra che cercava di dare la morte alle sue povere casse, chiese delle spiegazioni soddisfacenti.

-“È molto semplice padroncina. Questo vile coso la stava irritando quindi si meritava una lezione in modo che in futuro non le creasse più problemi!”-

Soddisfatto della sua spiegazione, Rà tornò alla sua precedente mansione.

Completamente a bocca aperta per la risposta ricevuta, provò a spiegare meglio al suo rettile che il pc non era animato, che non faceva apposta ad irritarla ma soprattutto che non poteva imparare nessuna lezione per il futuro.

Con l’arrivo dell’elfo Emi, che l’avvisava di scendere per la cena, decise di lasciar perdere momentaneamente la questione e di pensarci in seguito.

La serata trascorse piacevolmente e senza intoppi, almeno fino a quando iniziò un temporale estivo davvero forte che portò un brutto presentimento ad Orion.

Continuando la conversazione ancora per un po’, la famigliola venne interrotta da Rà, che rimasto in camera fino a quel momento, aveva raggiunto la sua padrona per portare brutte notizie.

-“Padroncina. Credo che la diabolica macchina babbana non vada molto d’accordo con l’acqua che sta entrando dalla finestra…”-

-“CAVOLO!”-

Correndo verso la camera riuscì a sentire suo nonno chiedere alle sorelle cosa fosse la “diabolica macchina babbana” nominata dal cobra.

Giunta alla camera purtroppo capì a cosa era riferito il suo brutto presentimento. Prima di uscire aveva dimenticato aperta la finestra ed ora il computer stava facendo strane scintille per via della pioggia entrata.

Chiusa la finestra cercò di risolvere il problema senza farsi male sentendo poi alle spalle dei rumori all’entrata della camera. Suo nonno infatti l’aveva raggiunta seguito dal resto dalla famiglia, la gatta Rigel e il cane Selene.

-“Tesoro tutto bene?”-

Sconsolata, Orion guardò ancora il suo pc che faceva scintille e rispose, -“Non proprio nonno…”-

Vedendo la nipote abbattuta decise di risolvere la situazione, -“Lascia fare a me piccola! Vedrai che sistemo quell’arnese babbano!”-

-“Cosa?”- Girandosi non fece in tempo a vedere il nonno muovere la bacchetta, che il computer esplose.

-“ERICK VADLIMIK MOORN! COSA DIAMINE AI COMBINATO?!?”- La nonna Vega aveva abbracciato le sue nipoti più giovani che si erano spaventate per via dell’esplosine.

-“Ma niente tesoro! Ho solo cercato di aggiustarlo! I babbani creano davvero cose strane…”-

Guardando attonita quello che rimaneva del suo computer Orion si fece una promessa.

Se mai i suoi amici gli avrebbero chiesto delle sue vacanze, avrebbe detto che erano state del tutto normali e senza intoppi di nessun tipo!

-“Padroncina ora posso mordere quella strana scatola?”-

Si, decisamente normali e tranquille!

 

 

   
 
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