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Autore: Anaklusmos    21/08/2011    1 recensioni
Albert Grey, un uomo che, nonostante fosse destinato alla grandezza, si era accontentato di una vita modesta, mediocre a vista di molti, un uomo che amava avere tutto sotto controllo, senza che qualcosa gli sfuggisse di mano.
Margaret Turner, il più grande ostacolo della sua vita, il punto interrogativo che avrebbe albergato nella sua mente per molto molto tempo, l’unica cosa che non sarebbe mai riuscito a tenere sotto controllo.
Due individui del tutto differenti, uniti dal caso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When the sun goes down.



PROLOGO

La vita di Albert Grey era sempre stata monotona, condita di tante piccole azioni che ormai erano diventate automatiche. Alzarsi alle sette del mattino ogni giorno -lo faceva da così tanto tempo che ormai, grazie al suo orologio biologico, non aveva neanche più bisogno della sveglia, anche se si ostinava a reimpostarla ogni sera, con il risultato che ogni giorno si svegliava qualche minuto prima che l'aggeggio suonasse, giusto in tempo per disattivare l'allarme-, prendere la metropolitana per andare a lavoro –suo padre aveva sempre affermato, non senza una certa dose di disprezzo e stizza, che fare il commesso in un negozio d’abbigliamento maschile non era un vero lavoro; l’avvocato, l’ingegnere, il medico… questi erano mestieri degni di un figlio di Jonathan Grey, stimato avvocato di fama mondiale-, poi tornare in quel piccolo appartamento in periferia e cenare con una pizza presa al volo dal ristorante dietro l’angolo.
Albert Grey era un uomo che si accontentava delle piccole cose che il mondo sapeva donargli, come la sua anziana vicina che ogni giovedì suonava al suo campanello e lasciava sullo zerbino una pirofila di lasagne appena fatte, così, senza mai farsi vedere in volto, senza aspettare i consueti ringraziamenti e senza scambiare quattro chiacchiere. Albert credeva che non sarebbe mai riuscito a vederla in viso, se non fosse stato che per qualche sporadica volta in cui la intravedeva alle riunioni di condominio, dove non proferiva parola.
Molte volte si era fermato a pensare a come fosse la vita di quella donna, se avesse dei figli, dei nipoti, se qualche volta qualcuno andasse a farle visita, anche se in tutti quegli anni non aveva mai visto nessuno suonare alla sua porta, né aveva mai sentito chiacchiericci provenire dal piccolo appartamento accanto al suo.
Una persona noiosa, molti avrebbero così definito Albert Grey, un uomo che, nonostante fosse destinato alla grandezza, si era accontentato di una vita modesta, mediocre a vista di molti. Non certo un uomo di brutto aspetto, anzi, aveva avuto molte donne nella sua vita, anche se nessuna vi si era fermata mai abbastanza. Occhi smeraldo, morbidi capelli dorati, tratti eleganti e fisico asciutto; forse era questo il motivo per cui era subito stato preso come commesso in un negozio di abbigliamento maschile di una nota marca anche senza avere un carattere espansivo e il sorriso stampato in faccia.
Ogni cosa per lui era ormai di routine, tutto si svolgeva regolarmente nella sua vita, nessuna complicazione, nessun evento imprevisto…
Perché Albert era un uomo che amava avere tutto sotto controllo, senza lasciare mai nulla al caso, senza che qualcosa gli sfuggisse. Era una persona estremamente logica, un po’ come suo padre d'altronde –almeno una cosa, odiava ammetterlo, ma l’aveva ereditata da quel padre che, ne era estremamente sicuro, l’aveva sempre visto come un elemento di disturbo, come una mina vagante-; Albert Grey odiava non avere il controllo su ciò che accadeva nella sua vita.
Peccato che il destino –quella forza superiore in cui non ha mai creduto, di cui ha sempre disprezzato anche solo l’idea- avesse per lui una via del tutto differente, una strada che l’avrebbe fatto incontrare con il più grande ostacolo della sua vita, il punto interrogativo che avrebbe albergato nella sua mente per molto molto tempo, l’unica cosa che non sarebbe mai riuscito a tenere sotto controllo.
Lei, Margaret Turner, la sua nuova vicina di casa.


Angolo di -franklyn-
Eccomi tornata con una nuova storia, nata inspiegabilmente dopo aver visto per la trecentesima volta il film "Johnny Stecchino" con Roberto Benigni. 
Decisamente diversa da tutto quello che ho scritto finora, lo ammetto, ma l'ispirazione era arrivata così prepotentemente che non ho potuto far altro che scrivere.
Ditemi cosa ne pensate, anche se il prologo è davvero piccolo ^^''
Alla prossima. Un bacio,

-franklyn-

   
 
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