Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Franky91    21/08/2011    2 recensioni
Kagome e Inuyasha... incontrarsi ancora oppure separati per sempre?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scoperte e paure


Inuyasha e Kagome si stavano baciando e calcolando il tempo che avevano a disposizione prima che arrivassero i genitori di lui, approfondirono quel contatto.

“Si ….”, gemette Kagome, quando Inuyasha fece scivolare la mano sotto quella leggera camiciola che lei indossava e giunse al suo seno, lo strinse delicatamente e con le dita le strinse il capezzolo, che a quel contatto si inturgidì.

Kagome, tutto ad un tratto si ritrovò con la schiena a ridosso del grande albero su cui prima era poggiato Inuyasha, il quale aveva le labbra incollate alle sue e le loro lingue stavano danzando all’interno dello spazio creata dalle loro bocche.

Le mani di Inuyasha scivolavano lente lungo il corpo di Kagome, lente e sensuali, gli artigli sfioravano delicatamente la pelle liscia e setosa della ragazza. Kagome non fu da meno, attirò ancora più vicino a sé il mezzo demone e sfiorando il suo petto nudo, lasciando che i suoi palmi sfiorassero quella pelle così dura ma allo stesso tempo morbida e bollente.

Si staccarono dal loro bacio per riprendere fiato e le labbra di Inuyasha scesero a baciare e leccare il collo di Kagome, giunto nell’incavo tra i collo e la scapola e cominciò a succhiare, lasciando una piccola macchiolina violacea. Nel frattempo la ragazza scese ancora più giù con le mani e giunse alla cinta dei pantaloni che Inuyasha indossava, fece scivolare le mani all’interno di questi e sfiorò il suo membro, che al solo contatto con il calore delle mani di Kagome divenne duro e cominciò a gonfiare, facendo respirare il mezzo demone affannosamente.

Kagome, solo a sentire i piccoli gemiti che Inuyasha emetteva, sentiva che la sua intimità si stava facendo più calda e sollevando le mani all’altezza del viso di Inuyasha, prese a muovere i bacino contro quello del mezzo demone, prese a muoversi su e giù, nonostante vi fossero gli strati di vestiti che separavano quella pelle intima.

Inuyasha si stava eccitando ancora di più, e cominciò a sussurrare.

“Oh …. Mio …. Dio …. Kagome, ancora.”, sospirò lui, mentre Kagome faceva strusciare il suo bacino contro quello di lui.

Kagome gemette sorpresa nel sentire la mano di Inuyasha vicina al bordo delle sue mutandine, poi giocare con esso e infine infilarsi sotto di quel sottile strato di cotone.

“Oh, sento che stai sfruttando il tempo a disposizione”, gli soffiò lei sull’orecchio e sentì il suo sorriso sulla pelle della spalla.

“Certo, bisogna rendere indimenticabile ogni momento insieme, non sei d’accordo?”, gli rispose, facendola rabbrividire con il suo respiro.

Lei, per tutta risposta, lo strinse ancora di più a sé e prendendogli i capelli fra le dita, li tirò leggermente, per scoprire la pelle dura del collo, che prese a leccare, mordere e succhiare avidamente, spingendo il bacino contro la mano di Inuyasha, ancora all’interno delle sue mutandine.

Inuyasha con le dita giocò un po’ sull’entrata dell’intimità di Kagome e a sorpresa, la penetrò con un dito, muovendolo in modo circolare e successivamente dentro e fuori lentamente. Lei inarcò la schiena per sentire ancora più in profondità il dito affusolato di Inuyasha dentro di sé, e si aggrappò con forza alle sue spalle forti.

“Oh … Inuyasha … Si, così … Più a fondo, di più”, gemette Kagome.

Inuyasha per farla contenta, inserì un secondo dito nella sua apertura e lo fece scivolare al suo interno e cominciò a muoverlo insieme all’altro, giungendo con le sue lunghe dita ai punti più sensibili e dando più piacere possibile a lei, il grande amore della sua vita.

Kagome era immersa nel piacere che stava provando, ancora con la mente offuscata dal piacere scese con la mano lungo la schiena di Inuyasha e costeggiando il suo fianco giunse ai suoi pantaloni ed infilando la mano all’interno di questi, giunse alla sua ormai evidente erezione e circondandola con la mano, prese a muoverla su e giù.

Erano nella loro bolla, ma anche se Inuyasha era avvolto dal desiderio, si rendeva conto di dove fossero e che prima aveva avvertito il padre avvicinarsi, così quando aumentò le spinte delle sue dita che entravano ed uscivano da Kagome e sentì la delicata mano di lei avvolta al suo membro eretto, che prese a far salire e scendere sempre più velocemente fino a che lui, per sopprimere il piacere e il desiderio che lo stava travolgendo si avventò sulle labbra di Kagome, proprio nel momento in cui lei stava cominciando a gemere più forte per l’orgasmo che la stava sconvolgendo. Le loro lingue cominciarono ad intrecciarsi e duellare, sfiorandosi e giocando tra di loro.

Quando  gli orgasmi permisero ad entrambi di respirare di nuovo in maniera più normale, si abbracciarono stretti e proprio in quel momento sentirono la voce del signor Tashio che diceva.

“Sesshomaru, se tuo fratello è qui con Kagome, penso che io e tua madre abbiamo il diritto di conoscere questa ragazza, la quale è riuscita a cambiare tuo fratello in meglio”.

Inuyasha si irrigidì e cominciò ad allentare la presa su Kagome.

“Si Sesshomaru, tuo padre ha ragione, noi abbiamo il diritto di conoscere questa persona, perché da come tuo fratello ne parla, si vede lontano un miglio che ne sia innamorato”, rispose una voce femminile.

“Kagome, sistemati i vestiti e bagnati un po’ il viso, sei tutta rossa. Dai sbrighiamoci, perché mia madre non demorderà per nulla al mondo”, sussurrò lui all’orecchio di lei.

“Ok, ma poi tu dici loro che vieni con me, con me in Italia”, soffiò lei sul suo petto.

“Si, tutto quello che vorrai, ma adesso muoviamoci, mio padre crede che io sia ancora …. Come dite nel tuo mondo? … Ah si, vergine”, concluse la frase rosso in viso.

Kagome lo guardò in faccia e scoppiò a ridere, “No, davvero? Non ci credo, quindi tu per lui …. Non hai mai fatto ….” E riprese a ridere convulsamente.

“OK, adesso basta se non vuoi che mio padre pensi qualcosa di strano per lo stato in cui ci troviamo”, sospirò lui.

Non si era accorto di nulla, troppo concentrato sulla risata di Kagome.

“Che cosa dovrei pensare?”, tuonò una voce alle spalle dei ragazzi.

“Inuyasha, rispondi a tuo padre. Che cosa dovrebbe pensare? Che non sei più puro?”, appoggiò il marito Izayoi.

Kagome al sentire quelle parole riprese a ridere, “Puro? Inuyasha, rispondi per favore, prima che mi strozzo dal ridere”, riuscì a dire Kagome tra le risate.

“Ehm …”, cominciò il mezzo demone, “per la verità non sono più puro, come diciamo noi di qua”, poi rivolgendosi a Kagome, “Smettila di ridere, per favore”, la ragazza non smetteva, “Kagome adesso basta, e se invece fosse stata tua madre a trovarci in queste condizioni?”, e detto questo si immaginò la signora Higurashi che li trovavano sul letto a fare quello che avevano fatto quella mattina.

Inuyasha, con queste immagini in mente, non poté fare a meno di ridere, talmente sarebbe stata comica la situazione che la signora avrebbe chiesto “Le avete usate le precauzioni?”. A quella frase Inuyasha bloccò la sua risata.

Guardò Kagome e vide per un solo istante il riflesso della signora Higurashi.

“Ka … Kagome? Penso che abbiamo un problema”, le disse Inuyasha.

“Inu-chan, che problema?”, non riuscendo a capire il nesso con l’argomento che stavano affrontando prima, poi tutto ad un tratto lo vide sbiancare. “Inuyasha? Che succede? Perché sei tutto bianco e pallido?”, chiese allarmata.

Inuyasha si sedette appoggiato al tronco e cominciò a dire come una nenia “La signora Higurashi mi uccide se lo scopre. La signora Higurashi mi uccide di sicuro se lo scopre …”, sempre con più terrore nella voce.

Il signor Tashio non capisce perché il figlio abbia paura di una certa Signora Higurashi, perciò si avvicina al figlio.

“Figliolo, che succede? Perché hai paura della signora Higurashi?”, chiede gentilmente, poggiando una mano sulla spalla di Inuyasha.

“Padre, la signora Higurashi è la madre di Kagome, e se scopre che noi …. Che io e Kagome abbiamo …. Mi uccide”, risponde, senza sapere come continuare il discorso, insicuro che il padre potrebbe comprendere le parole da lui pronunciata, perché appartengono ad un’altra epoca.

“Inuyasha, parla. So di non essere stato presente fino a questo momento della tua vita, però vorrei rimediare se me lo permetti”, gli disse il signor Tashio guardandolo.

Inuyasha ebbe come una folgorazione. “Pa … Padre, ma voi come siete tornato in vita?”, quella domanda il mezzo demone la voleva porre da un po’ però non ne aveva mai avuto il coraggio.

“Beh, io non lo so. So solo che io e tua madre ci siamo ritrovati accanto un pozzo con Sesshomaru che ci guardava come se fossimo degli alieni”, disse semplicemente il re dei demoni.

“Se … Sessho … Sesshomaru?”, balbettò incredulo Inuyasha. Poi guardando Kagome che veniva osservata insistentemente dalla signora Izayoi, le disse. “Ma è possibile?”, con gli occhi dorati sgranati per impossibilità della situazione.

Sesshomaru si intromise nel discorso e sedendosi fluidamente accanto al padre, guardò Inuyasha.

“Si, possibile, anche se io non ho fatto nulla. Ho solamente desiderata che ci fosse papà ad aiutarti a stare meglio, perché la mancanza di Kagome era insopportabile e dopo che ho attraversato il pozzo, quando sono ritornato di qua, loro erano davanti il pozzo. Come se fossero apparsi dal nulla”, spiegò elegantemente il principe dei demoni.

Kagome stava riflettendo sulle parole di Sesshomaru quando chiese “Sesshomaru, eri accanto al pozzo quando hai pensato che quo padre tornasse?”.

“Si”, rispose il gelido demone.

Poi la ragazza si rivolse a Inuyasha “Ricordi quando sei riuscito a passare dal pozzo dopo che tre anni fa aveva smesso di funzionare?”, al cenno di assenso del mezzo demone, riprese, “credo di sapere cosa sia stato. Forse parte del potere della sfera che era dentro di me sia passato al pozzo e quando si è riaperto, parte di quel potere è rimasta e ha permesso a Sesshomaru, anche se inconsapevolmente di esprimere l’ultimo desiderio possibile. Spero che la forza della sfera adesso sia scomparsa, ma che ….”, non finì la frase perché un’immagine le passò davanti gli occhi, che istantaneamente si riempirono di lacrime.

Inuyasha avvertendo ciò che stava accadendo a Kagome, si sollevò in piedi e corse ad abbracciarla. La ragazza sentendo le braccia di Inuyasha cingerla, lei scoppiò a piangere dicendo “E se non riusciamo a passare? E il nonno? Sta male, chiedeva di te; ogni volta che andavo a trovarlo”, sollevando lo sguardo, “mi chiedeva di te, sempre. E se …”, i singhiozzi bloccarono la sua voce, e Kagome si strinse di più a lui.

Inuyasha le accarezzava i capelli per farla calmare dicendole.

“Stai tranquilla, troveremo una soluzione. Adesso asciugati le lacrime, non credo che tuo nonno vorrebbe vederti così. Forze e poi non dobbiamo andare in … in … che paese hai detto che dobbiamo raggiungere?”, le chiese confuso.

“Baka, dobbiamo andare in Italia”, gli disse tra i singhiozzi la ragazza.

Inuyasha le sollevò il viso e con il pollice le spazzò via le scie che rigavano le sue guance.

Izayoi, che fino a quel momento non aveva detto una sola parola, si avvicinò al marito.

“Tesoro, hai visto come sono carini? E poi Kagome mi piace da matti, si sarebbe una buona sposa per nostro figlio. Non credi anche tu?”, gli disse tutta concitata.

“Si, hai ragione. Sono contento che abbia trovato una persona che lo accetti per quello che è, un mezzo demone di cui vado fiero e sono orgoglioso, anche se rimpiango di non averlo visto crescere e rafforzarsi”, rispose alla consorte.

Sesshomaru guardava la scena e anche se non lo dava a vedere, era contento che il fratello si fosse ripreso da quel terribile periodo che aveva passato. Per farlo mangiare, bisognava costringerlo e per farlo allontanare da quella stanza con quello stano futon, le minacce del padre. Tutto sommato anche se adesso un po’ lo invidiava il fratello, era davvero contento che almeno parte della sua vita stesse cambiando.

‘ Tutto sommato non è così orribile passare la vita in mezzo al genere umano. Non è una brutta cosa aver preso questo gene dal padre.’, pensava il demone, osservando quelle due coppie che erano felici di essere insieme. Per non rattristare il momento, decise di andare via, di allontanarsi e andare a vedere che cosa faceva la non più piccola Rin. Già era cresciuta e avrebbe dovuto cominciare  a temere della concorrenza.

La madre di Inuyasha, quando vide il figlio stretto alla ragazza, non poté fare a meno di sorridere, ma sentendo che dovevano andare via si rattristò.

“Inuyasha? Bambino mio, devi partire?”, gli chiese, come faceva quando lui era ancora un cuccioletto.

“Si, mamma. Devo andare in … in …”,Italia proprio non gli usciva, nonostante Kagome glielo avesse ripetuto pochi istanti prima, e quando lui si voltò verso di lei, la ragazza prese la parola.

“Signora ..”, appena cominciò, Izayoi la interruppe.

“Cara, chiamami Izayoi, signora mi fa sentire un po’ vecchiotta”, rispose con il sorriso sulle labbra la madre di Inuyasha.

“Izayoi, mio nonno sta molto male, e i medici che lo curano sono in un altro paese. Mio nonno, malgrado tutte le medicine, a tratti è lucido, però quando lo è ed io sono nella stanza, mi chiede sempre di Inuyasha. Quando sono tornata qui, l’ultima cosa che mi ha detto è stata: Vallo a prendere e tornate qui; devo parlare con voi”, Kagome si strinse ancora di più al mezzo demone, “Ho paura che io non riesca a tornare in tempo, se dovesse morire ….”, gli occhi le si levarono ancora di lacrime.

“Faremo in tempo, stanotte partiamo, è il novilunio e io solo così posso spostarmi nel tuo mondo. Quindi andiamo”, lo disse dolcemente e prendendola in spalla si preparò per tornare al pozzo.

“Mamma, padre. Io devo andare, se tutto va bene, tornerò fra un mese, la notte senza luna”, li salutò con un cenno del capo e spiccò un grande balzo, per poi cominciare a correre per tornare al pozzo.

I genitori del mezzo demone videro questa macchia rossa sparire in mezzo al bosco e sedendosi entrambi dove prima c’erano i ragazzi, cominciarono a  parlare sommessamente di come avessero trovato il ragazzo diverso da poche settimane prima, anche se vi era dolore nel suo sguardo, si avvertiva una scintilla di immensa felicità che brillava nei suoi occhi.

“Sono felice che adesso accetti di essere un mezzo demone. Sesshomaru mi ha detto che bramava la sfera per essere un demone completo. Sono felice che abbia trovato quella ragazza. A quanto ha detto Sango e Miroku, è stata la prima a versale lacrime, dopo di te mia cara”, disse il Signor Tashio ad Izayoi.

“Ho visto che è diverso oggi. Probabilmente la ama davvero tanto. Spero solo che riescano a passare il pozzo. Non me lo perdonerei se  Kagome non potesse essere accanto a suo nonno. E poi”, guardando meglio il marito, “Perché il signor Higurashi, se non mi sbaglio la madre di Kagome si chiama così, voleva palare con Inuyasha? Strano …”, diede voce ai suoi pensieri la donna.

“Da quello che anche Inuyasha mi ha raccontato, il nonno di Kagome non lo vedeva di buon occhio perché, quando cercavano la sfera, lui andava dall’altro lato per andare a prendere Kagome. Quindi non saprei dirti perché lo voglia vedere. Forse ha cambiato idea e ha capito che quei due si amano”, ipotizzò Tashio.

“Lo spero”, disse Izayoi, accoccolandosi sul petto del marito.

Inuyasha e Kagome erano giunti al pozzo.

Il mezzo demone stava per saltare dentro quando Kagome lo fermò.

“Aspetta, vediamo se c’è un po’ di energia che proviene dal pozzo”, disse la ragazza, cercando di avvertire il potere.

“Ce ne è un po’, però non so se sia abbastanza. Inu-chan, facciamo così, mentre saltiamo dentro, dobbiamo esprimere lo stesso desiderio, con le stesse parole e con una forza tale da non lasciare scampo a quel potere che è rimasto”, disse risoluta.

“Va bene. Cosa dobbiamo pensare?”, chiese lui.

Lei gli si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio canino qualcosa.

Dopo il cenno di assenso che si scambiarono, Inuyasha prese in braccio Kagome e mentre si gettavano dentro quel passaggio magico, le loro menti formularono quel desiderio con tutta la forza che avevano.

‘ Desidero che il passaggio rimanga sempre aperto, per sempre, e che qualunque cosa accada il passaggio non si chiuda mai più! ‘.

Quando uscirono dal pozzo, si ritrovarono nel tempietto che custodiva il pozzo mangia ossa, nell’epoca di Kagome.

La ragazza fece un piccolo sospiro di sollievo circondò il collo di Inuyasha con le braccia, lo attirò a sé e lo baciò. Il mezzo demone rispose a quel gesto e stringendola maggiormente la portò nella sua camera, la depose delicatamente sul letto ed interrompendo il bacio, le accarezzò il viso dicendo.

“Prepariamoci, fra un po’ è il crepuscolo e noi abbiamo una macchina volante da prendere … per … l’Itala … Italica … Oh, ora ci sono … per l’Italia”, detto questo uscì dalla camera, per recuperare un paio di vestiti dall’armadio di Sota, adesso gli stavano meglio, dato che il piccolo era cresciuto.

Kagome era sconvolta sul letto.

‘ Inuyasha che interrompe ciò che stavamo per fare …. Questa si che è una novità, e poi … ha pronunciato bene il nome del paese dove dobbiamo andare. È cambiato, è molto più maturo di quando l’ho conosciuto e sono contenta che ricambi il mio amore ‘.

“Forza, prepariamo le valigie, si parte!”, disse a se stessa.

Stava riempiendo la valigia, quando Inuyasha spuntò sulla porta della camera.

“Kagome? Ma Tessaiga me la posso portare? Perché ho dimenticato di lasciarla a papà”, chiese il mezzo demone.

Kagome al suono della sua voce, interruppe ciò che stava facendo e alzò il viso, trovandosi Inuyasha con un paio di jeans a vita bassa che gli stavano alla perfezione e una maglietta nera aderente, che metteva in risalto i suoi muscoli. In mano teneva la sua veste rossa, ripiegata e quando lei lo guardò con uno sguardo sbalordito …

“Kagome? Stai bene? Sono vestito male?”, le chiese, avvicinandosi a lei e posando la spada e la veste sul letto.

Kagome non riusciva a spiccicare parola, tutto ad un tratto si era trovata un dio greco davanti, e pensare che era tutto suo l’aveva resa felice, talmente felice che non riusciva a muoversi.

Inuyasha si trovava di fronte a lei e quando vide che sul suo viso spuntava un sorriso, non fece a meno di sorridere anche lui, uno di quei sorrisi sinceri che solo a lei riusciva a dedicare.

“Stai da dio, amore mio”, disse Kagome, buttando addosso a lui, e facendolo cadere all’indietro sul letto.

“Va bene, ma andiamo? Sai che mi devi spiegare una marea di cose prima che partiamo”, disse lui.

Kagome in quel momento rifletté ‘ cavolo, il passaporto ‘.

“Inuyasha, dobbiamo sbrigarci, dobbiamo fare le fototessere e farti fare il passaporto, se no non possiamo partire”, disse la ragazza tutta allarmata.

“Il passa che?”, Inuyasha non aveva capito una sola parola. Ma vederla preoccupata era una cosa che gli rodeva dentro, perciò si sollevò e la fece alzare con sé.

“Dai andiamo, prima ci sbrighiamo, prima partiamo”, disse guardandosi i piedi, ancora scalzi.

Kagome si vestì in fretta e porgendo un paio di scarpe di tela ad Inuyasha si precipitò fuori con il mezzo demone dietro di lei, che indossava un cappellino, o copri orecchie come lo chiamava lui, sul capo.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Franky91