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Autore: Mister_Death    21/08/2011    5 recensioni
"... Ma in quel momento... era deciso ad andare fino in fondo. Non aveva rimorsi. Sapeva che era odiato da tutti. Sapeva, che tutti non vedevano l'ora di vedere un epitaffio con la sua faccia. Ed aveva deciso di accontentarli..."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il_rimpianto_di_essere_pazzi -Marco! Ti decidi a venire a mangiare? Staccati da quel computer, cazzarola!-
-Si mamma, dammi altri 2 minuti che finisco una cosa, scendo e vengo a mangiare!-
E in effetti deve finire una cosa... Una cosa che ha in mente da quando aveva 12 anni.
Adesso ne ha 16. E fino a qualche minuto prima era fidanzato. Mollato da un SMS pieno di insulti, dove viene fatto riferimento alla sua bruttezza, sia fisica che caratteriale. Dove gli si augura una morte lenta e dolorosa.
-Ed è quello che farò. Sono stufo di essere considerato come la feccia della società. Anche da chi effettivamente lo è, come quella schifosa zoccola.- disse sottovoce, mentre impugnava la lametta di un vecchio taglierino, trovato distrutto nella sua scrivania. Lo aveva già "utilizzato" qualche mese prima, in preda alla disperazione per l'ennesimo disastro a scuola. Aveva minacciato di conficcarselo nella gola ad alcuni suoi amici conosciuti in una chat dove, almeno li, lo rispettavano e lo accettavano per quello che era. Ma aveva desistito, leggendo le reazioni disperate dei suoi "compagni". Ma in quel momento... era deciso ad andare fino in fondo. Non aveva rimorsi. Sapeva che era odiato da tutti. Sapeva, che tutti non vedevano l'ora di vedere un epitaffio con la sua faccia. Ed aveva deciso di accontentarli.
-Mi volete morto, eh? Bene... È quello che desidero anche io. Basta, sono stufo della mia vita di merda!-

Infilzò il polso della mano destra con la lametta, che lo trapassò da parte a parte. Marco sentì un dolore fortissimo, ma per lui era solo ed esclusivamente piacere. Piacere, nel vedere che il suo sogno di morire era finalmente compiuto. Piacere, nel solo pensare che alla fine... di lui non rimarrà niente.
Non perse sangue. Tolse con freddezza quasi inumana la lametta, ricoperta di sangue, e vide, con suo sollievo, il sangue scorrere a fiotti, sporcando ogni cosa che capitasse a tiro. Corse in bagno a fatica, e prese l'alcool, versandosi tutto il litro della bottiglia di plastica sul taglio.
-Senti come brucia... Eheheh... Vedremo chi riderà per ultimo!- Urlò Marco ridacchiando, ormai in preda alla pazzia. Si sentiva mancare le forze, faceva fatica a respirare.
-Marco! Che stai facendo in bagno?-
-Niente mamma! Non scass...-
Si sentì mancare e cadde all'indietro, battendo violentemente la nuca sullo spigolo affilato di un mobiletto.
Passarono mesi, ma non si riprese mai.
Adesso è in un centro psichiatrico, costretto in un lettino, completamente paralizzato. Passa le sue giornate a piangere, e a chiedere ad ogni medico o infermiera che gli capita a tiro se potrebbe fargli un'iniezione letale.
Nessuno venne a trovarlo. I suoi genitori, dopo averlo accompagnato al centro, lo hanno dimenticato. Non è più loro figlio.

Brutta cosa, conoscere un pazzo. Verrai catalogato automaticamente come tale.
   
 
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