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Autore: Penn    21/08/2011    2 recensioni
One-shot per il concorso "one-shot dell'estate"!!!
Swishh. Swisssh.
Lo sentiva ancora. Lo scroscio. L’incalzante rumore delle onde sugli scogli, l’infrangersi delle onde.
L’amore provocato da quella temuta azione. Swissh.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una flebile estate. 

Swishh. Swisssh.
Lo sentiva ancora. Lo scroscio. L’incalzante rumore delle onde sugli scogli, l’infrangersi delle onde.
L’amore provocato da quella temuta azione.  Swissh.

Anna si svegliò sbadigliando, impregnando la stanza del suo alito mattutino.  Sola e sconsolata si mise a sedere sul letto e toccò il cuscino di piume affondandoci l’intera mano destra.
Adorava quella sensazione.
Sentiva le piume morbide sotto la pelle. Con la mano sinistra si grattò la nuca ricordandosi della colazione.
Così si alzò definitivamente dal tanto amato giaciglio, e arrivò in cucina.

La luce proveniente dalle piccole rettangolari fessure della tapparella illuminava uno spazio ridotto in aria e sul pavimento, la polvere si divertiva a salire e scendere con roteazioni strampalate.
Si formò un solco sul viso della ragazza e spuntò un breve sorriso alla vista della scena.

Aprendo il frigorifero fu invasa da un insieme di odori fraudolenti  tutti mentivano della provenienza del proprio essere.
Un misto di tutto ciò che aveva nel frigo:  verdura, frutta e latticini vari.
Prese una busta di latte e meccanicamente chiuse ed aprì quasi nello stesso tempo l’anta del mobile in cui teneva le scodelle medio/grandi per la colazione.
Ne prese una e cominciò a versare il liquido bianco, aggiungendoci poi del caffè e un cucchiaino di zucchero. Prese infine gli amati cereali e ascoltò attentamente il loro affogare nella tazza.
Rimuginando su questa sensazione si sedette al tavolo, inaugurando la nuova giornata con la colazione.

Si fece una doccia subito dopo.  Mitigò i suoi sensi e indossò il costume a righe e un vestito piacevolmente fresco, lungo fino alle ginocchia, per niente impegnativo, era ondulato, decorato da narcisi e con uno sfondo rosso tenue. Infine si infilò un paio di vecchie ciabatte da mare.
Agguantò la borsa e il cappello entrambi fatti di paglia.
 Quando lo indossò soffocò un risolino al pensiero dell’artefice del regalo.
“ Che bellezza, oggi ci incontreremo, nuovamente!”pensò. 

Uscì di casa, dando due o tre giri alla serratura, scese le scale e si ritrovò a camminare a ritmo sul viottolo che portava direttamente al mare.
Era veramente entusiasta di quella giornata e tutto davanti a lei si mostrava sereno e naturale.
Il sentiero si ramificava nel bel mezzo di una pineta, attraversandola si poteva avvertire la prima sabbia, un po’ sporca, di sassi e terriccio, man mano che si avvicinava al litorale i sensi si spaccavano in infinitesimali emozioni, sempre più gioiose e mitigabili.

E tutto ad un tratto eccolo lì. Lo scoglio che tanto aveva amato e per cui aveva sofferto era nuovamente lì, ad attenderla fra le sue possenti braccia, per stringerla e accoglierla in un bacio intonato col mare.
Ebbe un tuffo al cuore e lo stomaco protestò rivoltandosi per la troppa gioia che quella visione le aveva scaturito.  Era quasi impossibile che lei fosse lì a rimirarlo.

La spiaggia era silenziosa, fortunatamente era quasi deserta eccetto per un ragazzo che aveva appena piantato il suo ombrellone a righe bianche e verdi, che spuntava sul lido come un ciuffo d’erba.

Anna decise di posizionarsi in direzione dello “scoglione” per contemplarlo con attenzione e scattargli qualche bella foto per ricordare la giornata tanto attesa.
Occasionalmente trovò un grande albero che si ergeva proprio nella prospettiva del faraglione, pensò che andasse alla perfezione per quando il sole si sarebbe fatto vivo e fastidioso al mezzodì. 
Afferrò il telo da bagno azzurro dalla borsa impagliata e vi affondò la faccia, recepì il solito profumo di lavanda in cui riscopriva ogni qual volta qualcosa di nuovo, un profumo infondibile quasi come quello della brezza marina.

Allontanò il volto olivastro dal telo e lo stese con cura sulla morbida granella bianca, si ricordò della crema protettiva e impugnò il tubetto e ne fece fuori uscire il contenuto troppo velocemente, tanto da spruzzarselo su tutta la faccia; si mise a ridere con foga e vide che il ragazzo approvò quel suo ultimo gesto.

Improvvisò un urlo :- Sono un’imbranata! Insomma il tubetto era a posto e io come al solito mi complico la vita!

Quello si sorprese, attese qualche istante per capire se fosse rivolta a lui, ma dato che la spiaggia era deserta, rispose subito:-Ohh!  Non si preoccupi a me capita spesso di fare brutte figure, anzi per essere sinceri ogni santissimo giorno!
Lei rispose semplicemente con una risata breve e dicendo:- Bè, questo mi consola.
Ora che si era voltato, Anna aveva scorto qualche dettaglio : media altezza, magro quanto basta e dolci capelli arruffati,castano scuri, che si protraevano per tutto il suo volto.

La ragazza dopo essersi spalmata la crema su tutto il corpo decise di fare il primo bagno per coronare l’inizio dell’estate, si alzò velocemente e corse verso l’acqua invitante,smeraldina .

D’istinto mentre correva rivolse i suoi occhi verdi brillanti al ragazzo e il suo stomaco ebbe un sussulto.
Era veramente bellissimo.
Si mostrava con un’aria libera e ironica, ma ciò che colpi Anna nelle membra, furono proprio i suoi occhi, pareva di avere davanti due perle cerulee o forse due fiori colti dal mare?

Anna non lo sapeva, ma era certa di una cosa, se il ragazzo fosse rimasto per tutta l’estate tutto sarebbe stato più.. bè interessante.

Si rese conto di averlo fissato per più di venti secondi e di questo arrossì durante la corsa, cominciò ad accaldarsi e così quando il mare l’accolse, finalmente si rigenerò da quell’ennesima figuraccia.
S’ immerse nel blu profondo e aprendo gli occhi, vide davanti a se il mondo. Il suo mondo. Una miriade di pesciolini gialli nuotavano vicini.
Un polipo, sorpreso della presenza umana, nuotava con stile lontano da lei.

Poggiò i piedi per qualche secondo per prendere fiato e prima di uscire con la testa dall’acqua, vide un’infinità di sogliole spaventate che scattarono via a quella sua sbadata azione.
Anna era contenta, decisamente in Paradiso, non sapeva perché o come, ma li sott’acqua tutto aveva un ritmo, e tutti nuotavano in armonia, senza nessuna regola.

Buttò la testa fuori e i capelli balzarono sul suo collo all’indietro, saltò fuori dall’acqua e tante goccioline le si recarono su tutto il corpo. Le adorava. 

Non fece in tempo ad uscire che cadde.

Cadde in acqua e poi più giù, in profondità.
Com’era possibile ?  Stava per uscire dall’acqua e lì il livello era quasi inesistente!
Non capiva.
 

Apro gli occhi.

Sono sudata. Sono goccioline?

Sì ma di sudore. Sono sudata fradicia
.
La freddezza della mia solita noiosa camera mi accoglie.
Ora capisco.

Era solo, un bellissimo, meraviglioso sogno di una flebile estate. 

Angolo dell'autrice
Ehylàààà, lo so è da un un bel pezzo che non scrivo su EFP.
Mi era passata l'ispirazione ma in questi giorni una cara amica me l'ha fatta rivenire xD!! 
La ringrazio con tutto il cuore! 
Allora che dire... credo di esserne abbastanza soddisfatta, spero che vi piaccia.
La faccio partecipare alla one-shot estiva che ne dite?? xDD 
Tanto lo faccio lo stesso ù.ù 

Recensite se ne vale la pena,
con affetto,

Penn
   
 
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