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Autore: kateausten    21/08/2011    12 recensioni
Devo, devo avere il brivido di trovare la mia foto che ammicca e poi scompare. Tutto molto casualmente, certo, altrimenti Hermione mi dirà di essere il solito psicopatico.
Levo la carta e la figurina mi cade in mano. Si, si, si... dai...
"Harry!!!!!!!!!" urlo incavolato al mio migliore amico, che in quel momneto si trova in un'altra stanza "Ho trovato la tua foto un'altra volta!".
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Guardo fisso il volto di mia madre, che mi riavvia nervosamente i capelli.
"Mi raccomando, Ron" dice per la millesima volta da quando ci siamo svegliati quella mattina "Stai attento".
Sbuffo brevemente e mi scosto dalle sue carezze.
"Si, non preoccuparti!" dico cercando di mostrarmi tranquillo. Mi guardo intorno, vedendo le persone, gli animali in gabbia, gli enormi bauli che vengono spostati da una parte all'altra della stazione. Ma soprattutto i miei occhi si fissano sull'enorme treno rosso e nero, che sbuffa vapore e che mi porterà nel luogo che ho sempre sognato.
Mi volto e vedo Ginny che mi fissa piena di invidia: vorrebbe esserci lei al mio posto in quel momento, essere lei a andare a Hogwarts per la prima volta.
"Non farti coinvolgere nelle marachelle di Fred e George" continua mia madre "Stai con Percy".
Repremo una smorfia pensando che avrei preferito essere messo in punizione mille volte con i gemelli, piuttosto che passare un'ora con quel noioso di Percy. Ma annuisco, per non farla preoccupare.
"Hai dello sporco sul naso" dice poi cominciandolo a sfregare.
Mi divincolo imbarazzato, mentre sento le mie guancie diventare del colore dei miei capelli.
"Dai mamma, smettila!" sbotto.
I suoi occhi si riempiono di lacrime quando, proprio in quel momento, un fischio ci fa capire che il treno è in procinto di partire. Mi volto verso di lei con il cuore a duemila, lo stomaco completamente sottosopra. Non rivedrò lei, papà e Ginny almeno fino alle vacanze di Natale.
Si asciuga una lacrima, e mi abbraccia talmente forte che mi mozza il respiro. E' il sesto figlio che lascia andare a Hogwarts e ancora non ci ha fatto l'abitudine. Bacio lei e Ginny, cercando di non farmi vedere da Fred e George, che gironzolano li vicino.
Mentre avanzo nel corridoio, pieno di ragazzi, penso al mio prossimo futuro. Ho cinque fratelli, e tutti loro hanno qualcosa per cui sono ricordati: Bill perchè è stato Caposcuola, Bill perchè è stato un bravissimo cercatore, Percy per i voti altissimi, Fred e George per la loro simpatia. E tutti, tutti sono Grifondoro.
Li adoro, più o meno, ma vorrei che anche io, Ron Weasley, fossi ricordato per qualcosa. Vorrei essere anch'io un Grifondoro. Non voglio essere l'anonima macchia rossa che si aggira fra i Weasley importanti.
Dannazione, questo treno è stracolmo, non riesco a trovare uno scompartimento vuoto dove potermi sedere comodamente. A metà ne trovo uno dove sembra esserci solo una persona, un ragazzo.
Vorrei fare qualcosa che rimanga nella storia del mondo. Mhh. Forse è meglio accontentarsi della storia di Hogwarts.
Toh, è il ragazzo spaesato che non sapeva attraversare la barriera del binario. Almeno ha la mia età e sembra gentile.
Ma soprattutto, vorrei un amico, vorrei un'amicizia vera che non si distrugga mai e poi mai.
"Scusa posso entrare? Il treno è tutto occupato" dico piano.
Il ragazzo si volta e mi guarda con quegli incredibili occhi verdi.
"Vieni pure" dice amichevolmente.
Mi siedo sollevato.
"A proposito, io sono Ron, Ron Weasley".
Vorrei un compagno di vita.
"Io sono Harry, Harry Potter".

                                                                          *

Scarto lentamente una cartina delle Cioccorane. Ne sono sicuro, questa è la volta giusta. L'ho scelta con cura, ho sentito una specie di vibrazione quando l'ho presa in mano. Devo, devo avere il brivido di trovare la mia foto che ammicca e poi scompare. Tutto molto casualmente, certo, altrimenti Hermione mi dirà di essere il solito psicopatico.
Levo la carta e la figurina mi cade in mano. Si, si, si... dai...
"Harry!!!!!!!!!" urlo incavolato al mio migliore amico, che in quel momneto si trova in un'altra stanza "Ho trovato la tua foto un'altra volta!".
Lo sento ridere mentre cammina verso di me.
"E io che posso farci, scusa?" dice.
Guarda ancora sorridendo la foto della Cioccorana che sventolo per poi poggiarla sul tavolo, e poi guarda me.
"Ti ricordi quando trovammo la foto di Silente la prima volta che mangiai una Cioccorana?" chiede.
"Certo" rispondo.
Quante cose sono successe da allora, quante. Sono passati dieci anni, eppure io e lui siamo sempre qui, sempre insieme.
"Ti ho sempre associato alle Cioccorane, Ron" continua.
Gli lancio uno sguardo confuso.
"Perchè ne mangio troppe?".
Harry scoppia a ridere.
"No" dice "Anche se è vero. Dovresti andarci piano, altrimenti metterai su la pancia e Hermione si arrabbierà con me perchè te le ho lasciate mangiare!".
Alzo gli occhi divertito, ma poi lo guardo curioso.
"Allora?" chiedo "Perchè sono una Cioccorana?".
Sorride.
"Perchè... una delle prime cose magiche che ho visto sono state proprio le Cioccorane. E le ho viste con te. Tu mi hai spiegato come funzionavano e da li, sei sempre sempre stato con me. E' stato come l'inizio della nostra amicizia" dice Harry. Ma non mi guarda negli occhi. Siamo sempre stati consapevoli dell'affetto che abbiamo l'uno nei confronti dell' altro, ma non ce lo siamo mai detto. Così anch'io non lo guardo, mentre però la mia bocca si piega in un sorriso.
I miei occhi fissano l'altra Cioccorana che Harry sta scartando, forse per alleggerire l'atmosfera.
"Ma guarda!" dice cominciando a ridere e mi mostra la foto che ha trovato. Sono io.
Rido anch'io e la metto sul tavolo accanto alla sua.
Insieme.
Come siamo stati sempre.

  
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