21/08/2011
2 recensioniLa promessa del Cigno.
Il due Maggio era giunto. L’orologio al polso di Cho segnò esattamente la mezzanotte e, proprio come aveva osato sperare, non era sola. La luce della Luna, velata quanto incantevole, ricopriva indistintamente forme e paesaggi. Come una premurosa madre, avvolse con il suo splendore la ragazza; si sentì inspiegabilmente protetta. Il profumo della terra umida si unì alla delicata fragranza di Lillà che circondavano il modesto e suggestivo lago, immerso nel bagliore lunare. Cho sorrise, ricordando quanto fossero aggraziati agli occhi di Cedric e, soprattutto, uno di essi era stato il primo dono ricevuto dal ragazzo. Nonostante lo avesse custodito nel tempo, nei ricordi e nei rimpianti, il bocciolo era ormai appassito, destinato ad esser dimenticato, forse sostituito. Ma il fiore di Lillà, il quale riveste il significato dell’amore più tenero e spontaneo, non avrebbe mai cessato di esistere fino a che avrebbe conservato dentro di sé il suo profumo. Estrasse impercettibilmente dalla veste bianca la bacchetta, scossa da brividi la cui causa non era certamente la piacevole brezza primaverile. Chiuse gli occhi, avanzando lentamente verso il lago placido.« Expecto Patronum », sussurrò frantumando la quiete circostante.
L’elegante cigno, nato dall’anima di colei che aveva preservato un sentimento fedele ed infrangibile, danzò sulla superficie riflettente la sua dolce luce. Il contatto con l’acqua le fece dischiudere gli occhi, inondadoli di uno spettacolo che in passato avevano tanto amato. I reali abitanti del lago, guidati dall’albore della candida creatura, volteggiarono ricreando perfette aree di luce e magia. Il lago dei cigni attorniò la sua regina dai sfavillanti sentimenti, emozioni racchiuse in una lacrima che le marcava il femminile viso.
« Quando ti sentirai sola, piangi sotto la luce della luna che tanto amo. »
La cristallina voce di Cedric risuonò nell’aria, o forse semplicemente nel luogo più remoto e prezioso che Cho possedeva dentro di sé; un piccolo -ma per lei importante- specchio di ricordi. In quel teatro d’incanti, un cigno dall’aspetto più fragile ed esiguo emise il suo canto, pressochè inudibile. La ragazza dai lucenti capelli neri fortemente in contrasto con l’abito inumidito, si avvicinò, posando la sua mano sull’ala nivea.
« È iniziata, Ced. La nostra battaglia è iniziata, non voglio più piangere. Questa è la mia promessa. »
Il contatto con la bianca figura, scaturì scintillii; percepì un piacevole calore sulla punta delle dita. La promessa del cigno fu compiuta; il loro legame, ora immortale, era divenuto l’eterna traccia di un amore senza tempo.
- Note dell’autrice.
Ho sempre sognato di scrivere un breve racconto dedicato a Cho Chang. Cho è un personaggio di cui conosciamo esclusivamente le debolezze, e la sua fragilità. Tuttavia non siamo a conoscenza della sua storia, tantomeno del motivo per cui è in grado di evocare proprio un cigno come Patronus. Ho intenzione di creare una piccola raccolta di tutte le vicende (passate, presenti e future) da lei vissute, in modo da colmare tutti e dubbi e le domande che mi son posta leggendo la saga. In questo capitolo, è scattato da poco il 2 Maggio 1998, esattamente il giorno in cui si terrà la battaglia finale di Hogwarts. Cho raggiunge il luogo in cui trascorreva attimi di magia e serenità con Cedric, l’amore che non ha mai realmente dimenticato. Desidero davvero regalare un po’ di magia a questa coppia, che a mio parere meritava un po’ più di luce su di sé. Ad ogni modo, aspetto i vostri consigli per migliorare i futuri capitoli, sperando che possano intrattenervi, ed in qualche modo, colpirvi.