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Autore: buba16    21/08/2011    5 recensioni
Questa è piu una raccolta, di piccole one-shote, sui pensieri o sulle vicende dei personaggi della mia storia, sia personaggi dell'anime, sia di quelli inventati da me.
Non è a capitoli, e se volete potete leggerli senza leggere la storia principale (cerco di migliorare sempre)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Le 24 ore di Midori

Il palazzo della Principessa era incantevole, era soddisfatta del lavoro che avevano fatto gli abitanti del pianeta per ricostruire tutto.

In quel momento si trovava nella stanza reale, dove si stava preparando per incontrare le sue guerriere.

Iniziò a pettinare la sua chioma rossa e acconciare i suoi bellissimi capelli come tutti i giorni, seduta davanti al suo specchio.

In un cassetto vicino si ricordò di prendere i tre oggetti magici che le aveva concesso Chronos.

Iniziò a ricordare la sua visita di cortesia al Dio del tempo e a quanto fosse stato semplice ottenere il favore chiesto. “Sta perdendo colpi il vecchio saggio” le sfuggi un sorriso e chiuse gli occhi.

 

Era una giornata tranquilla, Kakyuu aveva mandato le sue guerriere a controllare l'addestramento delle nuove allieve, dove Sailor Star Fighter per l'appunto era diventata capo squadra e addestratrice.

Kakyuu uscì dalla sua stanza in fretta e si diresse verso il giardino del palazzo.

Non era l'ideale un vestito lungo per scendere di corsa gli scalini appena lucidati.

Fece attenzione a non inciampare, o ancora peggio scivolare, e con la sua solita grazia arrivò davanti ad un gruppo di guerriere.

-Principessa- si inchinarono.

-Alzatevi- fece cenno con la mano e con un caloroso sorriso. -Sailor Star Pure Heart, vieni con me ho bisogno di te.- la informò la graziosa principessa.

Camminarono fino ad un posto isolato del giardino, e poi si fermarono.

Sailor Star Pure Heart era una graziosa fanciulla alta e snella, aveva gli occhi viola chiaro e i capelli lunghi e neri.

Caratterialmente era una ragazza un po' particolare, sapeva essere calma ma nello stesso passionale, amante degli animali e generosa con tutti, questa sua ultima dote la trasformò in Sailor Star Pure Heart, la guerriera passionale dal cuore puro.

-Sei pronta per accompagnarmi al cospetto di Chronos?- le regalò un calmo sorriso.

Un po' preoccupata rispose – Certo, Principessa ma è successo qualcosa di grave?-

-No, ho solo bisogno di un piacere e le Starlight non possono venire con me- rispose anche alla domanda che la guerriera le voleva porre in un secondo momento.

La principessa fece apparire dalle sue mani un lungo scettro e facendolo roteare attorno sparirono dal giardino per riapparire davanti a Sailor Pluto.

-Principessa Kakyuu- fece un mezzo inchino la guerriera del Tempo.

-Buon giorno Pluto, il capo è in ufficio?- le chiese con un piccola punta di ironia.

Non poté non sorridere la giovane -Si, in realtà è da stamattina che la sta aspettando- confidò aprendo un cancello invisibile e facendole cenno di poter salire.

-Spero non si sia fatto bello per me- ci scherzò su la bella principessa, sapendo bene che Chronos stava ascoltando.

-Faccio in un attimo, spero. - concluse iniziando a salire i gradini di nebbia che sembravano fatti di zucchero filato.

Sailor Star Pure Heart seguì la sua principessa fino a che il lungo bastone di Pluto le bloccò il passaggio -Mi spiace- esordì la guerriera -Tu su non puoi andare, dovrai aspettare qui con me- e spostò lo sguardo verso Kakyuu.

-Tranquilla Heart, farò in un attimo- e il cancello invisibile sparì alle sue spalle.

Arrivata a destinazione Kakyuu si ritrovò faccia a faccia con Chronos.

-Ti stavo aspettando- comunicò l'uomo.

-Si me l'hanno detto, spero di non averti fatto aspettare a lungo-

La sua infinita educazione stupiva anche un vecchio burbero come il Dio del Tempo.

-Sai già che favore ti volevo chiedere?- domandò lei

-So cosa vuoi fare, e forse so cosa vuoi da un vecchio come me, di certo in questa visita non mi hai portato i pasticcini e non sei venuta per un tea.- sdrammatizzo ottenendo quello che voleva.

-Riesci a farmi ridere anche in questi momenti Chronos- disse scoppiando a ridere e mostrando il suo lato giovanile. Uno a zero per il Dio.

-Su dai illuminami- cercò di tornare serio.

-Più di cosi?- domando scherzosamente la donna. Uno a uno. Pareggio. Avrebbero continuato un altra volta.

Tornò seria e iniziò a spiegare la decisione di far scegliere alle Starlight della vita di entrambi, e che in questo tempo concesso da lei, le serviva un oggetto o una chiave per poter far viaggiare nel tempo le sue guerriere, se volevano, ovviamente.

-Mmh.. Quindi mi stai chiedendo un potere in più per loro?- domandò perplesso.

-No non un potere ma una concessione, magari. - i suoi occhi cercavano di supplicarlo in silenzio.

-Sono in grado di teletrasportarsi?-

-Si, hanno imparato da un mese, ma sono in grado di teletrasportare il loro corpo e altre persone contemporaneamente.- spiegò attentamente.

-Bene, allora non farò altro che modificare il loro modo di teletrasportarsi per il tempo che ti serve. Se decideranno di andare nel passato, basterà che loro pensino attentamente al posto del passato che hanno vissuto e pouf, dritti alla meta senza passare dal via- gli spiegò a sua volta.

Ma come in ogni favola c'è sempre un ma.. -Ma se decidessero di dare una sbirciatina nel futuro, non potranno desiderare di vedere un momento particolare, ma bensì solo la persona o il luogo che vorrebbero vedere. Tutto chiaro?-

-Chiarissimo Chronos, ti devo un favore.- e gli regalò un sorriso.

-Si si, ho già sentito questa frase, parecchie volte- prese il suo bastone e picchiettò tre volte contro il suolo. Tre scintille esplosero in aria lasciando incantata Kakyuu.

Picchiettò una quarta volta e la principessa si ritrovò davanti a Pluto e Heart.

Grazie vecchio burbero” .

-Andiamo Heart, ho finito. Grazie Pluto spero abbiate fatto amicizia- salutò con la mano

-Arrivederci Principessa, Guerriera.- salutò Pluto.

 

Sul volto di Kakyuu si aprì un sorriso, al ricordo di quella mattinata, aprì gli occhi e si diresse nella stanza d'onore dove le guerriere la stavano aspettando.

-Buongiorno Guerriere-

-Buongiorno Principessa- risposero contemporaneamente le tre.

La graziosa giovane si sedette al centro della stanza rotonda, una particolarità che aveva fatto costruire appositamente, e inizio a spiegare a loro l'incontro con Chronos e il suo obbiettivo, le regole imposte dal Dio e la sua concessione.

-Quindi potete scegliere se rimanere donne, rimanere uomini oppure dividere le due identità- annunciò la principessa -ma avete solo ventiquattro ore di tempo.

Scegliete quello che credete migliore per entrambi e ora andate- e fu così che il cronometro del destino iniziò la sua corsa sfrenata.

Cosa avrebbero scelto?

 

Sailor star Healer sciolse la trasformazione e ritornò semplicemente Midori.

Midori. Una ragazza molto bella e graziosa. Non troppo alta, con i capelli lunghi e argentati, gli occhi grandi e verdi. Il fisico era la sua arma migliore oltre lo sguardo.

Era la ragazza più bella in tutto il suo pianeta, i ragazzi facevano la coda per poter stare con lei o semplicemente offrirle da bere.

Lei però non era interessata mai a nessuno.

Quando era adolescente si era presa una cotta per un ragazzino, più grande di lei di un anno, ma a quel tempo non era la Midori di adesso, era più piccola, meno curata, e quel ragazzino la prese solo in giro con i suoi amici.

Da quel giorno cambiò, crebbe e il suo corpo ebbe come una metamorfosi, la classica crescita che si fa da adolescenti e da quel momento i ragazzi iniziarono a farle il filo.

Le spedivano a casa un sacco di fiori e cioccolatini, e a scuola riceveva un sacco di lettere d'amore.

Buttava tutto nella rumenta. Si ripromise di non innamorarsi mai più, nemmeno una semplice cotta.

Da li decise di “usare” tutti quei ragazzi.

Cambiava ogni giorno ragazzo. E loro si accontentavano, o almeno quasi tutti.

Un giorno le capitò di uscire con un ragazzo della scuola e di incontrare il ragazzo con cui era uscita la sera prima e di incontrare il ragazzino ormai cresciuto che le aveva spezzato il cuore, che però era innamorato perso di lei.

Scoppiò una rissa, di cui ne fece parte senza volerlo il ragazzo con cui era uscita quella sera.

Chiuse i ponti con tutti e tre. Con tutti e due in realtà, il ragazzino ormai cresciuto non lo aveva mai calcolato neanche una volta, era lui che cercava di allontanarle ogni ragazzo per provarci con lei.

Camminando senza meta si ritrovò davanti alla casa discografica che avevano voluto ricostruire al loro ritorno per provare a incidere qualcosa anche sul loro pianeta.

Decise di entrarci anche se non ne sapeva il motivo.

Salì lentamente le scale per poi arrivare nel loro spogliatoio.

Avevano stampato una fotografia fatta sulla terra scattata quando erano stati al lago per il film e avevano incontrato le ragazze in vacanza.

Un sorriso le uscì dalla bocca. Erano veramente felici in quella foto. Da quando erano tornate sul loro pianeta e abbandonato la loro finta identità non avevano più parlato delle ragazze.

La presenza maschile si sentiva ancora comunque.

Se ne erano accorte tutte.

Jen continuava ad andare al lago, Sut a comporre canzoni più tristi del ricordo della morte della loro principessa. E lei? Lei continuava a rifiutare di uscire con qualcuno, era sempre scontrosa, come se avesse le mestruazioni 31 giorni su 31 ogni mese, tutto l'anno.

Si avvicinò alla fotografia per accarezzare solo con le dita il viso angelico di quella fanciulla. Era proprio bella. E lui era proprio stupido.

Una luce gialla e calda le fece distogliere lo sguardo.

Ecco lo stupido” pensò.

L'aura di Yaten era comparsa accanto a lei.

Midori si girò verso di lui.

-Hai finito?- le chiese in modo scontroso.

-Di fare?- gli chiese lui con un sorriso a trentadue denti.

-Di prendere decisioni al mio posto. Nemmeno ci dovessi uscire te con quei ragazzi.- si spostò per andare dalle macchinette e prendere una bottiglietta d'acqua.

-Beh, ma a te non piacciono quelle persone, non hai intenzione di creare qualcosa con loro, e non vedo perché mi devi obbligare a vedere cosa combini ogni giorno con un ragazzo diverso.- fece una smorfia.

La ragazza iniziava ad innervosirsi.

-Io non ti obbligo. Se tu mi lasciassi in pace, non vedresti niente.- iniziò a bere l'acqua fresca.

Yaten si rattristì. -Se io ti lasciassi in pace, vorrebbe dire che è giunto il momento che io sparisca per sempre-

Midori lo guardò- Non intendevo in quel senso, però dovremmo trovare una soluzione. Tra te che mi fai scappare i ragazzi e te che mi continui a far fare sogni strani. Potrei anche impazzire!- sbuffò.

-Che sogni?- gli chiese lui perplesso.

La ragazza alzò un sopra ciglia sorpresa. -Mi prendi in giro o non tu non sai che sogni mi fai fare?-

-Te lo giuro, non ricordo niente.- insisté sincero.

Midori sbuffò una seconda volta. -Cioè non dirmi che solo io mi sogno tutte le notti Minako. Minako con un altro ragazzo, e quindi sonno agitato e risveglio con la luna storta. Minako con Yaten e quindi sonno rilassato e risveglio sereno. Minako in intimo che balla per Yaten e quindi sonno affannato e risveglio scombussolato. Ah per non parlare..- venne interrotta all'improvviso.

Yaten tutto rosso in faccia la fermò – No ti prego, basta non andare avanti..Sogno veramente tutte queste cose?- chiese imbarazzato.

Midori lo guardò storto. -Io sogno tutte queste cose, e ti ricordo che il corpo è mio e tutte le cose che mi fai provare in sogno le prova il mio corpo, e grazie a te non posso nemmeno liberarmi perché mi fai scappare i ragazzi. E comunque signorino io lo finisco il discorso di prima, perché sognare la nostra prima volta con Minako per me equivale a svegliarmi con una voglia che tu non hai nemmeno idea.- sbuffò una terza volta.

Yaten iniziò ad arrossire. Quel sogno se lo ricordava anche lui, era il suo desiderio nascosto.

-Mi dispiace non volevo..- scoppiò a ridere.

-Si ridi ridi. Ti posso fare una domanda?- gli chiese arrossendo anche lei questa volta.

Lui notò l'imbarazzo e annuì semplicemente con la testa.

-Ma tu puoi vedere, sentire, provare tutto quello che faccio?- chiuse gli occhi mentre chiedeva quella cosa perché imbarazzata non voleva incrociare lo sguardo del ragazzo.

Il ragazzo capì subito dove voleva andare a parare.

La sua risposta sarebbe stata si, ma non se la sentiva di dire a sua sorella che quando non aveva sonno, riusciva a vedere i suoi personali momenti di intimità, o sentire i gemiti che qualche ragazzo ogni tanto le faceva provare o addirittura provare lui stesso quegli attimi così particolari. -No, solitamente quando questo succede cerco di pensare più profondamente a Minako.- gli rispose mentendo sulla prima parte e dicendo la verità sulla seconda.

-Quindi è si la risposta. Perché anche io penso a lei in quei momenti.- arrossì abbassando la testa.

-Allora la penso intensamente.- sorrise il ragazzo cercando di oltrepassare quel discorso.

-Cosa starà facendo?- chiese lui ad alta voce.

-Spero non tormentarsi come stai facendo tu.- apprezzò il cambio di discorso.

-Comunque hai sentito cosa ci ha detto la principessa, devo prendere una decisione. Mi separo da te, muoio io, o muori tu. - si sedette per terra appoggiando la schiena contro il muro.

-Se ci separiamo i tuoi poteri saranno più deboli.- commentò il ragazzo.

-Non mi importa di questo, tu sei me in questo momento e se ci dovessimo separare saresti mio fratello a tutti gli effetti, e io ti voglio bene, non voglio che tu soffra. Ho bisogno di sapere cosa faresti se dovessi nascere.- gli domandò guardandolo negli occhi.

Yaten rimase colpito, cosa avrebbe fatto se avesse avuto la possibilità di rinascere? Lui voleva Minako. La desiderava con tutto se stesso. Ma erano lontani anni luce. Non voleva abbandonare il pianeta. Il suo pianeta natale, la sua famiglia, la sua principessa.

-Stai pensando a lei?- gli chiese sua sorella.

Yaten arrossì. -Si, sto pensando alla mia Venere.- lasciò un sospiro.

Midori si alzò da per terra e si diresse verso di lui.

-Perché non le hai detto cosa provavi quando eravamo sulla terra?- gli porse quella domanda che voleva fargli già da molto tempo.

-Perché avevamo una missione e non volevo distrazioni. Poi non so cosa prova lei. Se mi veniva dietro solo perché ero un cantante?- pronunciò quella domanda che perdeva acqua da tutte le parti.

Midori sorrise. -Ha sacrificato se stessa per noi, o te lo sei dimenticato? Con il suo corpo ci ha fatto da scudo quando Galaxia aveva scagliato il suo attacco contro di noi. Lei prova qualcosa per te. E tu credimi, o sei un pervertito maniaco o ne sei innamorato-

-Sai cosa penso? Che sono un povero stupido, e la verità è che se tu dovessi decidere di separarci, io non so con che coraggio riuscirei a dichiararmi.- confessò tristemente.

Midori però la pensava diversamente.

-Ce la puoi fare. Poi non è detto, magari arrivato sulla terra, scopri che sta già con un altro.- cercò di punzecchiarlo.

-In quel caso prenderei quel sacco di pulci a calci e mi prenderei quello che è mio.- strinse forte un pugno.

La ragazza scoppiò a ridere nel vedere quella scena e suo fratello geloso. Decise una cosa.

-Sai, però è veramente carina- continuava ad osservare la bionda in fotografia.

Yaten la guardò storta. -Cosa vorresti dire?- cercò chiarimenti.

-Dico solo che se tu avessi un degno rivale in amore, forse ti daresti una mossa. Perché no, magari una rivale.- si girò per guardarlo con aria di sfida.

Al ragazzo non piacque quello sguardo. Midori era una persona determinata e competere contro di lei, era una partita persa in partenza, però se in mezzo c'era la sua Minako. Forse aveva qualche possibilità di vincere in partenza.

-Può andare. Quali sono le regole?- chiese dubbioso.

-Il primo che avrà l'occasione di incontrarla può iniziare a corteggiarla. Non ci sono regole, si possono usare tutte le armi che abbiamo a disposizione, tutte le nostre carte. Il primo che la conquisterà potrà avere il suo amore.-

-Ma a te non piace Minako- affermò Yaten. -Perché non ti piace vero??- chiese spaventato.

Midori sorrise. Le piaceva? Certo che era proprio una bella ragazza. Avrebbe deciso quando l'avrebbe incontrata.

-Affare fatto allora?- chiese porgendogli la mano al fratello.

-Affare fatto. Tanto so che la mia Minako non verrebbe mai con te. Siete due donne- disse mentre strinse la mano di lei per approvare il patto.

Midori si trasformò per raggiungere il palazzo e parlare con la principessa, non era in anticipo ma nemmeno in ritardo.

Chissà le mie sorelle cosa hanno deciso. Jen sicuramente avrà voluto una motivazione logica e razionale, per quanto riguarda Sut, povera non la invidio” pensò mentre si dirigeva a palazzo.

 

Arrivata davanti agli scalini del castello temeva di entrare. Si fece coraggio e iniziò lentamente a salire gli scalini del palazzo.

Si avviò verso la stanza dove la principessa sicuramente stava aspettando.

Spinse con la mano destra la porta di legno di ciliegio e quando vi entrò dentro vi scorse tre figure. Due femminili e una maschile.

Jen aveva preso la decisione migliore.

Si inchinò davanti alla principessa che con un cenno della mano la fece rialzare.

-Immaginavo fossi tu la seconda guerriera ad arrivare, chissà perché ancora mi stupisco- sorrise con eleganza.

La guerriera era curiosa di girarsi verso la sorella e il fratello, ma non lo fece, sia per educazione nei confronti della sua principessa che la stava guardando sia perché non li voleva ancora guardare finché non avesse espresso le sue volontà.

-Hai preso una decisione saggia?- chiese la principessa.

-Onestamente non so se sia saggio quello che stiamo facendo. Ma se esiste una possibilità del genere, chi sono io per decidere per la vita di un altra persona? Mi sono consultata con lui, e mi ha spiegato le sue ragioni. Non sono io che devo giudicare se è quello che vuole. Quindi ho deciso Principessa-

-Sei consapevole che sarei più debole?- chiese per sicurezza.

Sailor Star Healer chinò il capo e rispose. - Si lo sono- dicendo così davanti agli occhi dei presenti due vite si stavano separando e due corpi di sesso differente prendevano forma.

 

 

 

  
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