Anime & Manga > Shugo Chara!
Segui la storia  |       
Autore: Meme06    22/08/2011    3 recensioni
E se Amu e Ikuto fossero fratelli e si innamorassero l'uno dell'altra? Come potrebbero far fronte a questo peso? Decideranno di assecondare il loro amore oppure cercheranno di cambiare i loro sentimenti?
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Siblings in love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lunedì, il giorno più brutto della settimana. Una ragazza dai capelli rosa si era appena alzata dal comodo letto che fino a cinque minuti prima l'aveva ospitata, tenendola calda sotto le coperte. Si stiracchiò emettendo un lieve gemito, per poi alzarsi e rifare il letto. Guardò la sveglia. Le sei e tre quarti. Si era svegliata presto quella mattina. Meglio così, almeno poteva fare tutto con calma. Si spogliò, piegando il pigiama lilla con cura e riponendolo sotto il cuscino. Aprì l'armadio e percorse con lo sguardo tutti i vestiti che aveva appesi fino a raggiungere la divisa scolastica. Si mise prima la camicia bianca, poi la gonna che le arrivava di dieci centimetri buoni sopra il ginocchio, nera. In fine sopra una giacchetta, nera anch'essa. Si sedette sul letto così da potersi mettere le parigine bianche e poi infilarsi le scarpe di un marrone scuro, che personalmente odiava.

Scese le scale ed entrò in cucina dove trovò suo fratello a fare colazione.

- Tu in cucina che ti prepari la colazione? - chiese incredula sedendosi davanti a lui.

- Non essere così sorpresa, piuttosto mangia… - gli disse suo fratello mentre si alzava e prendeva la cartella. - Io vado.

- Cosa? Aspettami! - esclamò sua sorella. finì in un lampo la colazione, prese anche lei la borsa della scuola e lo raggiunse in tempo prima che lui chiudesse la porta.

- Ti andrà di traverso la colazione. - le disse lui iniziando a camminare. Amu scrollò le spalle per poi seguire il ragazzo.

Arrivati a scuola, davanti alla classe della ragazza, prima di andare via Ikuto le disse:

- Appena esci ho una sorpresa per te.

- Ah? - chiese sua sorella confusa, ma lui si era già dileguato. La rosa entrò in classe e si andò a sedere al suo banco pensando alle parole del fratello. Che cosa avrà in mente? si chiese. Continuò a pensare a che cosa avesse organizzato il fratello fino a che il professore non entrò in classe. Non era solo, vicino a se entrò anche un ragazzo. Alto, occhi verdi e capelli di un castano scuro. E questo chi è? si chiese la ragazza fissandolo curiosa. Sarà un nuovo studente?

- Buongiorno ragazzi… - iniziò il professore. - Come potrete vedere avete un nuovo compagno di scuola.

Il ragazzo fece un cenno del capo a mo di saluto.

- Piacere di conoscervi, il mio nome è Eijiro. Eijiro Satou. - si presentò il ragazzo per poi andarsi a sedere dopo aver avuto il permesso del professore.

- Mettiti in quel banco vuoto là infondo. - gli disse l'insegnante indicando il banco vicino ad Amu. Lui si sedette ed iniziò a tirare fuori il materiale.

- Bene ragazzi, iniziamo… - disse il professore dando inizio alla lezione di giapponese.

La lezione finì presto, probabilmente perché quella era una materia che Amu digeriva quasi quanto inglese.

Arrivò la ricreazione e la ragazza si alzò per uscire dall'aula, quando una mano sulla spalla la fermò. Si girò trovando davanti a se il nuovo ragazzo.

- Cosa c'è? - gli chiese scrollandosi la sua mano di dosso.

- Scusa, volevo solo sapere come ti chiamavi. - le disse il ragazzo.

- Hinamori Amu. - gli si presentò la rosa. Poi riprese a camminare e uscì dall'aula. Non che volesse essere scortese, ma voleva assolutamente scoprire che cosa aveva in mente Ikuto.

In corridoio non c'era.

- Che sia rimasto in classe? - si chiese Amu. Andò a controllare in aula, a neanche lì era. - Ma dove diavolo si è cacciato?

Continuò a cercarlo fino a che la campanella non suonò e lei fu costretta a tornare in classe.

Per il resto delle lezioni la mente di Amu era concentrata solo su un pensiero che aveva preso il nome di Ikuto. Che diavolo starà combinando? Non è da lui sparire in questo modo, dove si era nascosto? Quando torno a casa gliene dico quattro… si disse mentre l'insegnante continuava a spiegare i problemi di geometria analitica.

La campanella suonò la fine della scuola cogliendo di sprovvista Amu che fece un piccolo salto. Si alzò e stava mettendo a posto i libri nella cartella quando qualcuno le si avvicinò.

- Ehm, ciao Amu… - era Eijiro. Ancora lui, ma cosa vuole? pensò la ragazza scocciata.

- Si, ci vediamo. - disse lei evasiva uscendo dall'aula.

Il ragazzo rimase a bocca aperta e con gli occhi spalancati. Ma cosa le ho fatto? si chiese grattandosi la testa.

Amu intanto stava tornando a casa. Ikuto neanche lì fuori si era fatto vivo, iniziava davvero ad arrabbiarsi. D'un tratto qualcuno le mise una mano sulla spalla.

- Uff, ma oggi mi volete proprio rompere! - sbottò la ragazza voltandosi.

- Ehm, scusa. - le disse Tadase.

- Tadase! No scusa tu, oggi sono un po' nervosa. - disse la ragazza anche se un po' scocciata.

- Non ti preoccupare, volevo solo chiederti se ti andava di uscire oggi pomeriggio. - le disse lui sorridendole.

- Mi dispiace molto, ma oggi esco con Ikuto.

- Ikuto? Di nuovo? Non ci esci sempre con lui? - le disse il ragazzo con tono deluso.

- Beh, si e allora? Dopo tutto è mio fratello.

- Appunto, è solo tuo fratello Amu. Chi vi vede potrebbe dire che siete fidanzati. - le disse sempre triste ma con una punta di gelosia nella voce.

Amu a quelle parole spalancò gli occhi. Perché Tadase mi sta dicendo queste cose? si domandò. Non si sarebbe mai aspettata si sentire quelle cose proprio da quel ragazzo, che cosa gli importava a lui se lei preferiva stare con suo fratello?

- Scusami, ma devo andare… - fece sbrigativa voltandosi e correndo verso casa sua.

- Sono tornata! - disse una volta entrata a casa, ma non ricevette risposta. - Adesso basta. Passi a scuola, passi il tragitto per tornare a casa ma qui non passi!

E detto questo corse di sopra e senza troppi ripensamenti spalancò la porta della camera di suo fratello. Trovò il ragazzo intento ad aprire la custodia di uno strumento.

- I-Ikuto? Tu… e il violino? chiese lei incredula spalancando gli occhi.

- Giuro che siamo solo amici. - le rispose lui finendo di aprire la custodia e tirando fuori il violino.

- Stupido! Intendevo dire che stai suonando. - si spiegò la sorella. Poi d'un tratto si ricordò che doveva dargli una bella lezione. Gli si avvicinò spedita e messe le mani nei fianchi iniziò. - Allora, tu mi devi delle spiegazioni!

- Ah?

- Che cavolo ti è saltato in mente e soprattutto dove sei sparito per tutto questo tempo? - gli domandò arrabbiata.

- Sei curiosa eh?

- Certo che lo sono! - sbottò Amu. Ikuto si mise a ridere. - Cos'hai da ridere?

- Tu, mi fai troppo ridere… - disse, poi dopo essersi calmato riprese a parlare. - Comunque se proprio vuoi sapere cosa avevo in mente, è questo.

Disse mostrandole il violino.

- Ehm… il tuo violino che da quando sei nato che ce l'hai? - gli chiese confusa.

- No, ho scritto una nuova melodia e l'ho dedicata ad una buffa ragazzina dai capelli rosa. - le spiegò.

- Oh… Beh… Ecco…

- Credo che un grazie basti. - le disse Ikuto vedendola così impacciata.

- Si… giusto… grazie... - fece imbarazzata arrossendo lievemente. - Comunque non mi hai ancora spiegato dove sei finito da stamattina fino a dopo la scuola.

- A scuola ero in aula di musica a provare il brano, poi sono uscito prima per poterlo provare anche a casa, ma a quanto pare non ho fatto in tempo, spero solo che ti piaccia lo stesso. - disse e dopo aver messo il violino sulla spalla iniziò a suonare una bellissima melodia. Sua sorella rimase a guardarlo incantata, era davvero bello quando suonava, aveva un'espressione concentrata sul volto e allo stesso tempo serena. Teneva gli occhi chiusi mentre suonava quella fila di note. Questa musica… l'ha davvero scritta per me? pensò mentre anche lei chiudeva gli occhi e si lasciava trasportare dal suono di quel meraviglioso strumento. Quella musica era bella, ma sapere che era stato lui a scriverla e che adesso la stava suonando per lei valorizzava di più quel brano.

Quando la musica finì la ragazza aprì gli occhi andando a puntare il suo sguardo miele su quello ametista del fratello.

- Ti è piaciuta? - le chiese lui posando il violino e avvicinandosi a lei.

- Si… - disse piano, ancora incantata da come suo fratello aveva suonato. Lui si abbassò alla sua altezza fino a mettere il suo viso a qualche centimetro da quello della ragazza, che si riscosse improvvisamente. - Cioè… no, o meglio si si mi è piaciuta molto e sono contenta che tu l'abbia scritta per me questa bella melo…

Non riuscì a finire la frase poiché le labbra di Ikuto premute sulle sue glielo impedirono. Ci mise qualche secondo a realizzare quello che stava accadendo. Non può essere vero… si disse. Il ragazzo le mise una mano sulla schiena attirandola di più a lui e un'altra sulla guancia. Dopo quel contatto Amu non ebbe più dubbi e ricambiò quel bacio che si faceva sempre più profondo.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shugo Chara! / Vai alla pagina dell'autore: Meme06