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Autore: NikkiLu    22/08/2011    3 recensioni
Non sapevo più come gestire la situazione, era del tutto fuori di sé e non potevo permettermi di contraddirlo o di controbattere perché avrei solo rischiato di farlo arrabbiare ancora di più. Iniziò a vagare per la cucina, senza fermarsi. Improvvisamente tirò un pugno al muro, facendomi sobbalzare.
Kristen, finalmente, trova la forza di lasciare Michael. Cosa accadrà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Senti Kris non devi dirmi queste cose solo perché ti senti in colpa…” le dissi con uno sguardo glaciale.
“No! Cazzo Rob  non te lo sto dic..” non le diedi nemmeno il tempo di finire la frase
“Non voglio la tua pietà!” tagliai corto
Iniziò ad agitarsi, si passò più volte la mano tra i capelli , fissando il pavimento, poi il corridoio,  poi il soffitto, tutto; tranne i miei occhi. Era visibilmente indecisa su che cosa dire…lo capivo dal modo in cui apriva la bocca per poi richiuderla immediatamente. Poi improvvisamente si decise ad alzare il volto e puntò i suoi occhioni nei miei e a bassa voce sussurrò:
“Perché non ti fidi di me?”
Le lacrime  cominciarono a rigarle il volto. Cadevano velocemente, rotolavano sul suo bellissimo viso per poi cadere a terra. Il mondo mi crollò addosso. Come potevo essere arrabbiato con lei? Come potevo continuare  a trattarla male? Semplicemente non potevo…era più forte di me. In quel momento mi sembrò così…indifesa, così fragile. E bastarono quelle lacrime a farmi dimenticare tutto il male che mi aveva fatto chiudendomi quella porta in faccia.
“ecco io, io…” avevo addolcito il tono, ma non sapevo davvero come mi sarei dovuto comportare. Inutile dire che quella sera, mi aveva spezzato il cuore. Nelle settimane successive ero stato davvero male. Non l’avevo sentita per mesi, non sapevo che cosa avesse fatto…
“Per favore Rob, non mi abbandonare…io ho deciso: voglio te, amo te. Ti prego non dirmi che è troppo tardi, non dirmi che ami un’altra – così dicendo chiuse gli occhi- per favore, per favore…credimi”
“Kris..io vorrei crederti, davvero vorrei crederti…ma..”
“Per favore Rob adesso non ti sto chiedendo di perdonarmi, ti sto chiedendo soltanto di credermi. So di aver sbagliato, so di aver fatto un enorme cazzata…ma sono sempre io. Ti fidavi di me… so che adesso sei andato avanti, ed è giusto così, però non puoi mettere in dubbio quello che provo, non puoi…”
“Come puoi anche solo pensare che ti abbia dimenticata-la mia voce era salita di qualche ottava- ti ho pensata ogni singolo giorno, ogni singolo istante dannazione!” non sopportavo il fatto che avesse detto quelle cose. Come poteva insinuare che non l’amavo più? Come poteva anche solo pensare che un’altra donna potesse prendere il suo posto?
Il silenzio calò nuovamente. Ma questa volta dovevo essere io a parlare.
“Kris non è che non mi fido di te… il punto è che non posso permettermi di perderti ancora…io non ho la forza...”
“Rob …ce la faremo e tu non mi perderai…mai. Voglio stare con te. So quello che voglio adesso. È quello che voglio sei tu: io ti amo”
Non potevo credere a quelle parole. Cazzo non volevo illudermi. Una parte di me mi diceva “cazzo Rob non ti devi fidare…ormai la conosci. Appena tornati a casa ripenserà a tutto e capirà che Michael è il suo futuro! Perché vuoi ancora soffrire? Non ti sono bastati questi mesi?”. Mentre un’altra parte mi diceva “cosa aspetti? Baciala! Cavolo Rob è Kristen! la donna di cui sei follemente innamorato da quanto? Troppo! Nella vita bisogna rischiare per poter vivere davvero”
“a volte l’amore non basta…”  sussurrai. Dovevo avere la certezza che non fosse solamente un capriccio.
Inaspettatamente si portò una mano al petto e cominciò  a piangere, fino a singhiozzare talmente forte da farmi spaventare. Girò le spalle e cominciò a camminare sempre più velocemente. Mi diedi dello stupido. Quante volte avevo sognato o immaginato che mi dichiarasse il suo amore? E adesso che finalmente il mio desiderio si avverava stavo per rovinare tutto!
“Kris..” la chiamai.
“No, Rob mi hai umiliata abbastanza..” disse girandosi di scatto.
Le presi il volto tra le mani e la baciai. Le rispose prontamente al bacio, facendo pressione con la lingua sulle mie labbra, che si schiusero subito. Quando le nostre lingue vennero a contatto, il bacio da dolce che era diventò colmo di passione. La avvolsi tra le braccia e la sollevai leggermente da terra per facilitare i movimenti. Le si aggrappò alle mie spalle, per poi circondarmi con le braccia il collo. Non volevo staccarmi da lei. Il suo sapore era buonissimo, ancora meglio di come me lo ricordavo. Interruppi il bacio per permettere ad entrambi di respirare.
“Mi voglio fidare…”le dissi “ non farmene pentire…”
Di tutta risposta continuò a baciarmi. Quando sentimmo delle voci provenire dalle scale, ci staccammo e dopo esserci guardati negli occhi cominciammo a correre  verso la mia camera. Cercai velocemente la tessera nelle tasche dei pantaloni e per fortuna la trovai subito. Ci fiondammo dentro e chiudemmo la porta alle nostre spalle. Mi tolsi il giubbotto.  Mi avvicinai nuovamente a lei, che mi sorrise dolcemente. Le presi il volto tra le mani e la baciai di nuovo.  Feci scorrere le mie mani sulla sua schiena, fino ad arrivare a posarle dolcemente sul suo fondoschiena. Lei fece scorrere le sue dita tra le ciocche dei miei capelli. Quando ci staccammo, cominciò  a baciarmi il lobo dell’orecchio. Cazzo quello era il mio punto debole. Mi eccitava da morire. Mi rilassai chiudendo gli occhi. E lei ne approfittò per baciarmi anche il collo. Sentivo i pantaloni darmi fastidio al cavallo: brutto segno. Poggiò le mani sul mio petto e cominciò a spingermi, fino a farmi sdraiare sul letto. Si sedette a cavalcioni su di me, facendo combaciare perfettamente i nostri bacini. Mi sorrise maliziosa. Iniziò a dondolarsi sulla mia erezione già evidente, facendomi ansimare. Poi si chinò nuovamente su di me, baciandomi. Improvvisamente si staccò da me per togliersi la maglietta e rimanere in reggiseno. Non ci potevo credere: voleva andare fino in fondo. Provai una felicità immensa quando lo realizzai. Finalmente dopo tutto quel tempo potevo sentirla mia nel vero senso della parola. Scese dal mio bacino, per poi tornarci immediatamente dopo essersi tolta i jeans e le scarpe, sempre sotto il mio sguardo ammaliato. Cominciò a spogliare anche me, lentamente. Rimanemmo entrambi in intimo ed io decisi di prendere il controllo della situazione ribaltando le posizioni. Fissai il suo corpo semi nudo per diversi minuti. Era davvero bellissima. Iniziai a baciarle la caviglia, per poi risalire lentamente verso il ginocchio,  lasciando una scia di baci infuocati. Dopo aver dedicato la giusta attenzione alla coscia, mi avvicinai all’inguine e la sentì gemere. Guardai i suoi slip, che lasciavano ben poco all’immaginazione, e mi accorsi che erano fradici. Continuai a salire, passando per il ventre piatto ed arrivando al seno ancora coperto. Mi guardò dritta negli occhi mentre alzandosi leggermente si sfilò il reggiseno  e lo lanciò da qualche parte nella stanza. Sorrisi. Iniziai baciarle il seno, facendola gemere ripetutamente. Improvvisamente mi attirò a sé e mi bacio con passione. La mia erezione era ancora costretta nei box, e come se mi avesse sentito Kristen fece scorrere  una mano sul mio petto per poi arrivare al bordo dei box, e sfilarmeli. Quando strinse la mia erezione tra le mani, iniziai a gemere come un ragazzino. Dio, non ci potevo credere: mi stava toccando. Da quanto lo desideravo? Non lo so più nemmeno io. Era un qualcosa di meraviglioso, sapeva esattamente come muoversi. Dopo che ebbe aumentato il ritmo decisi, seppur a malincuore di fermarla. Le sfilai gli slip lentamente e mi eccitai; se è possibile, ancora di più. Mi posizionai tra le sue gambe, che lei automaticamente allargò. La guardai in volto era stupenda. Gli occhi verdi sembravano brillare più del solito; le guance arrossate e le labbra piene socchiuse. Quanto l’amavo. Improvvisamente abbassò lo sguardo, sembrava preoccupata per qualcosa.
“Rob?” mi chiamò
“Dimmi amore….”
Sperai con tutto il cuore che non avesse cambiato idea, altrimenti non sapevo come avrei potuto reagire.
“Ecco, io, io….non lo faccio da un pò”
“Amore mio non ti preoccupare, farò piano…” le sussurrai in un orecchio.
Bene quell’essere non la toccava “da un po’”. La cosa mi piaceva e anche parecchio.
Mi posizionai meglio e lentamente cominciai a penetrarla, piano piano. La sentì rilassarsi ed allargare maggiormente le gambe per permettermi di muovermi meglio. Quando la riempì completamente la guardai negli occhi chiedendole conferme. Lei mi sorrise. Il più bel sorriso che avessi mai visto. Iniziai a muovermi in lei. Le spinte era in un primo momento delicate anche se decise, ma poi quando sentì il piacere iniziare a farsi strada in me, aumentai il ritmo. Lei mi circondo il fianchi con le gambe e assecondò i miei movimenti venendomi incontro.
“Oh Rob..”
“Kris…u-usi la p-pillola?” riuscì a chiederle tra un gemito e l’altro. Sperai con tutto il cuore che dicesse di sì, non volevo uscire da lei per nulla al mondo
“S-si”
“Ah,ah..”
“Oddio..”
 
Venimmo entrambi chiamando il nome dell’altro(anzi sarebbe più appropriato dire urlando il nome dell’altro) e riversai tutto il mio piacere in lei. Poggiai il volto sopra il suo seno, senza pesarle addosso, per tentare di riprendere fiato.  Feci per uscire da lei, quando improvvisamente mi bloccò.
“No! aspetta un momento…” mi sussurrò quasi in imbarazzo.
Dopo qualche minuto uscì e mi distesi accanto a lei, coprendo entrambi con il lenzuolo.
“Vieni qui..” le disse facendole poggiare la testa sopra il mio petto. Intrecciò le nostre gambe. Allungai il braccio sul comodino ,afferrai le sigarette e me ne accesi una.
“Rob?” mi chiamò
“Si?”
“Ti amo”  
“Ti amo anche io..”
“Come faremo?”
“Non lo so…ma ce la faremo” dissi sicuro
“come fai ad esserne così sicuro?”
“Perché ci amiamo…” dissi cercando di trasmetterle un po’ di sicurezza.
“Si, ma la Summit, il lavoro e tutto il resto…” iniziò.
“Amore…fidati di me. Ce la faremo, te lo prometto; troveremo una soluzione a tutto- le dissi lasciando un bacio tra i capelli- ma per adesso non pensiamoci, dobbiamo recuperare…”conclusi malizioso
“Hai ragione” la sentì sorridere.
 
 
              

  
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