MOONLIGHT SHADOW
Di Stregha
La campanella che
segnava la fine della doppia ora di pozioni fu seguita
immediatamente dall’allegra voce del professor Lumacorno che invitava gli
alunni a riempire una piccola fiala di cristallo con il liquido gelatinoso e
ambrato che bolliva nel loro calderone, Hermione in realtà aveva finito da un
pezzo il suo compito in classe e aveva avuto il permesso di uscire dall’aula
per ripassare per il compito di Trasfigurazione che si sarebbe tenuto quello
stesso pomeriggio.
Da qualche tempo, l’unico luogo in cui si poteva studiare in santa pace era il bagno al terzo piano, quello che esibiva un gran
cartello ingiallito dal tempo e con gli angoli mangiucchiati, su cui era
scritto “guasto” : il bagno di Mirtilla Mal Contenta.
Hermione era lì, seduta a terra, con la schiena appoggiata la muro e le gambe
incrociate su cui era poggiato il volume di “Trasfigurazioni Umane” , sfogliava
pigramente le pagine senza badare troppo a quello che scorreva sotto i suoi
occhi, la sua mente non si trovava affatto in quel bagno, ma vagava per i
corridoi del settimo piano, all’altezza dell’arazzo di Barnaba il Babbeo, che
vedeva davanti a se una striscia di parete vuota.
Era lì che la sera precedente aveva visto sbucare all’improvviso, dalla porta
della Stanza delle Necessità materializzatasi per incanto, Draco Malfoy, non
avevano parlato, si erano scambiati solo un lungo sguardo, pochi istanti in cui
Hermione non poté non notare quanto fosse pallido in
volto e quanto negli ultimi tempi fosse dimagrito e esibisse sempre più un’aria
malsana, tuttavia, notò un lieve bagliore accendersi nei suoi occhi, ormai da
tempo privi di emozione, nel momento in cui quel freddo metallo si fuse con il
caldo color nocciola degli occhi di lei, un bagliore che provocò in Hermione un
senso di disagio, un disagio che si avvicinava molto al timore, quando si rese
conto di essere sola con lui, si affrettò ad allontanarsi.
E il suo pensiero quella mattina era ancora per lui: per tutta la durata del
compito aveva percepito un paio di occhi puntati
dietro la sua schiena, a spiare ogni piccolo movimento, e ne aveva avuto la
conferma quando, uscendo dall’aula, aveva incrociato di nuovo lo sguardo di
Malfoy, di nuovo quel bagliore che l’aveva turbata, imbarazzata, intimorita.
Persa nei suoi pensieri, non si accorse che la porta d’ingresso al bagno si
stava aprendo, piano piano, sempre di più, fino a far
scivolare all’interno un corpo esile, ma elegante, e a richiudersi con la
stessa lentezza e lo stesso silenzio con cui si era aperta.
Hermione distolse finalmente lo sguardo dalle pagine del libro, portandolo
sulla pietra del pavimento, sobbalzò visibilmente quando trovò sotto i suoi
occhi un paio di elegante scarpe nere, lentamente
risalì le gambe, la vita, il petto, fino ad arrivare ad un volto pallido,
dall’aspetto malsano, incorniciato da sottili capelli color dell’oro che
donavano comunque un pizzico di fascino al proprietario; con un gran balzo si
alzò da terra lasciando cadere ai suoi piedi il pesante libro, per un istante
si trovò congelata da quella presenza, poi parlò, anche se chiaramente turbata
- che ci fai qui? Questo è il bagno delle ragazze! –
Draco la guardò ancora un momento prima di rispondere,
i suoi occhi vuoti indugiarono un po’ sulle labbra carnose di Hermione, poi con
il solito tono di sfida disse
- E tu che ci fai? Questo bagno dovrebbe essere inaccessibile, o sbaglio? -
parlò guardandola dritta negli occhi, ma non riuscì per molto, tornò subito a
perdersi con lo sguardo tra le sue labbra, poi sul suo candido collo, che i
capelli tenuti sopra la testa da una matita, avevano lasciato completamente
nudo, senza protezione.
Hermione cercò di divincolarsi da quello sguardo invadente, si guardò
fugacemente intorno, poi fece per chinarsi a raccogliere il libro.
Fu un attimo, la mano di Draco immobilizzò il polso di Hermione, l’altra mano
le afferrò il volto e in un secondo si ritrovò attaccata al muro, immobilizzata
dalla stretta di Malfoy, con le labbra di lui che
premevano insistentemente su quelle di Hermione, e una prepotente lingua
cercava di insinuarsi tra le morbide labbra della ragazza.
Con gli occhi granati, Hermione puntò la mano libera
sulla spalla di Draco e tentò di spingerlo via, ma anche se deperito, Draco era
nettamente più forte di lei, scosse violentemente il capo e finalmente riuscì a
liberarsi da quella morsa che le impediva di respirare
- ma sei impazzito? Lasciami subito! – gridò con voce stridula e chiaramente
spaventata, strattonando anche l’altro braccio che continuò, però, ad essere
bloccato dalle dita serrate di Draco.
Lui non parlò, continua a guardarla con quegli agghiaccianti occhi vitrei, il respiro di lui si fece ansimante
- Malfoy…lasciami…subito! – gridò picchiando con violenza il pugno sul suo
petto, istintivamente il ragazzo afferrò anche l’altro polso e lo inchiodò al
muro, si avvicinò di nuovo a lei, bruscamente riprese a baciare le sue labbra
serrate, col suo corpo la teneva schiacciata al muro, con i
suo viso la costringeva a non gridare, solo dei soffocati mugolii
terrorizzati si levavano dalla sua gola.
Talmente era il terrore e il panico che la stavo
invadendo che non riusciva a pensare a nulla di sensato, continuava a gridare
nella sua mente di lasciarla andare e intanto lui percorreva con le labbra ogni
angolo del suo viso, poi scendeva verso il collo, sul petto, lasciando segni
rossi sulla pelle delicata di Hermione per la violenza con cui cercava di
affondare le labbra nella sua carne. Realizzando che
ora la sua bocca era libera, cominciò a gridare sempre più forte, ad implorare
aiuto, mentre gli occhi cominciavano a bruciare e dagli angoli cominciavano a
scendere salate lacrime. Lui continuava a percorrere il corpo di Hermione con
le sue labbra, ignorando le grida di terrore che si levavano dalle labbra della
ragazza, d’improvviso, allo stremo delle sue forze, le parole le uscirono tra
un singhiozzo e l’altro con un sussurro
- Draco…ti prego…basta…-
il ragazzo si fermò, improvvisamente e bruscamente.
Lentamente allentò la presa ai polsi di Hermione e li lasciò ricadere lungo i fianchi di lei; alzò lo guardo sul volto rigato dalle
lacrime di Hermione, ora nei suoi occhi c’era smarrimento, consapevolezza,
quasi un ombra di terrore per quello che stava facendo, si scostò lentamente
dal corpo di lei, che, improvvisamente liberò, scivolò lungo il muro e si
rannicchiò a terra con le gambe tra le braccia e il viso ancora striato di
lacrime, che continuava a scendere, gli occhi spaventati, fissi nel vuoto di
fronte a lei.
Il ragazzo si portò una mano alla bocca, in un gesto disperato, poi la stessa
mano salì è si immerse nei biondi fili di grano,
fissava Hermione, sconcertato
- Io…non…- il respiro ancora affannato, imbarazzo e incredulità nella sua voce,
si guardò intorno, camminò avanti e indietro un paio di volte, fissò la sua
immagine nello specchio incrinato e sporco, poi tornò a guardare lei,
rannicchiata in un angolo, il corpo ancora scosso da brividi e singhiozzi, la
matita che teneva su i suoi capelli, ora giaceva a terra e i suoi riccioli
castani cadevano disordinati lungo le spalle, sembrava una bambina, indifesa e
spaventata.
Sentì l’irrefrenabile impulso di correre da lei, stringerla tra le braccia,
rassicurarla, proteggerla…amarla…
Portò nuovamente una mano sul viso, come a voler scacciare quel pensiero, poi
si voltò, lentamente raggiunse la porta, esitò sulla soglia, con la mano
stretta attorno alla maniglia
- Perdonami… - mormorò con voce spezzata, poi tirò a se la porta, oltrepassò la
soglia e con un impercettibile rumore, la porta si richiuse alle
sua spalle.
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ECCOCI QUI….
CHE BELLO TORNARE A SCRIVERE SU EFP, NON
POTETE IMMAGINARE CHE COLPO QUANDO NON SI APRIVA PIU’ LA PAGINA!!!
SPERO CHE QUESTA NUOVA ONE-SHOT VI PIACCIA
E VI RICORDO
CHE PRIMA CHE IL SITO AVESSE PROBLEMI HO PUBBLICATO IL 6° CAPITOLO DI
“PIECES
OF A DREAM” , PER CHI FOSSE INTERESSATO!!
GRAZIE PER AVER LETTO
E COME AL
SOLITO SAREI FELICI DI LEGGERE I VOSTRI COMMENTI!! ^_^