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Autore: londra555    22/08/2011    10 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: ancora sto festeggiando il mio nuovo record di recensioni in un unico capitolo. Grazie per la fiducia a tutti. Quindi, senza indugi, nuovo capitolo!

Buona lettura.

 

CAPITOLO 4

 

Qualche ora dopo Kurt passeggiava nervosamente per la casa aspettando l'arrivo di Santana. Si trovava da solo e la tensione lo stava uccidendo. Quando sentì il rumore della chiave di casa che girava nella toppa fece un balzo per lo spavento. Santana, appena entrata, lo guardava con una faccia stupita.

-Ehi sembra che tu abbia appena visto un fantasma! Avrei dovuto suonare?

-Eh? No, no. Solo che ero sovrappensiero.

-E sei anche già pronto! Sei sicuro di stare bene?

-Certo! Perchè non dovrei star bene?

Il tono del ragazzo era decisamente strano e Santana gli dedicò un occhiata inquisitrice, tanto che a Kurt, per un momento, sembrò di essere tornato al liceo. Quasi la poteva vedere con la sua divisa da Cheerio che lo minacciava di morte. Sospirò rumorosamente e le disse:

-Credo che non saremo solo noi a cena.

Lo sguardo di Santana si indurì immediatamente, iniziò a camminare lentamente verso il malcapitato che, nel frattempo, aveva anche smesso di respirare.

-Credi?

-Si insomma, non lo credo più che altro ne sono sicuro.

Gli occhi dell'amica si socchiusero trasformandosi in due fessure nere.

-Chi verrà?

-Mike...

Santana iniziava a girargli intorno come uno squalo farebbe con la sua preda. Kurt sarebbe voluto essere in qualunque posto meno che li.

-E chi altri?

Il ragazzo fissò la porta come valutando se potesse scappare, ma l'altra parve leggergli la mente e gli si piazzò davanti bloccando sul nascere ogni tentativo di fuga.

-E... Brittany.

Santana spalancò tanto gli occhi che, per un attimo, Kurt riuscì a chiedersi se fosse possibile fisicamente che potessero uscire dalle orbite. Poi l'amica afferrò il colletto della sua camicia e lo strattonò con foga, mentre allo stesso tempo urlava.

-Cosa? Ma come? Quando?

-San ti prego non uccidermi! Sono venuti qui stamattina.

-Qui? Cosa voleva?

-Mike voleva invitarci al matrimonio con Tina.

-Ti sembra che, in questo momento, sia in vena di parlare di matrimoni?

-Brit ti cercava!

Lei mollò la presa e si paralizzò mentre fissava il nulla assoluto alle spalle dell'amico.

-Cercava me?

-Si, avevi ragione, ti ha vista dopo lo spettacolo.

-Cosa ha detto?

-Più o meno è entrata qui urlando e domandando cosa ti fosse passato per la testa.

Santana si passò una mano sul viso, aveva una faccia cadaverica.

-Cos'ho combinato? Ma perchè sono andata a vederla? Perchè non mi hai fermata?

Sul viso di Kurt si disegnò un espressione allibita, aprì la bocca per ribattere ma poi si trattenne. In fondo dire a Santana Lopez la frase “te l'avevo detto” equivaleva a firmare la propria condanna a morte. Si limitò pertanto a passare un braccio sulle spalle dell'amica e a sussurrarle:

-Andiamo, è arrivato il momento che vi rivediate. Potresti anche cercare di comportarti da adulta e parlarle!

-No, no, no! Io non vengo, ecco ho anche un po di mal di gola, vorrei evitare di ammalarmi.

-Santana ci sono quasi trenta gradi fuori.

-Va bene, dimmi tu. Cosa devo fare?

-Adesso tu ti tranquillizzi, poi andiamo a cena. A fine serata l'accompagni in albergo e parli con lei.

-Si hai ragione. Non vengo, torno a casa. Inventa una scusa.

-Ma io non ho detto questo! Davvero San, spiegami perchè mi chiedi consigli. Credo che sia uno dei più grandi misteri dell'umanità.

-Non sono pronta per vederla. Forse tra una ventina d'anni...

-Ti prego, per una volta nella tua vita dammi ascolto! Solo questa volta! Fidati di me.

-Va bene, vado a casa e prendo la macchina. E magari mi cambio, se la devo vedere voglio essere impeccabile.

Poi si sporse in avanti e, per la seconda volta nella sua vita, diede un bacio sulla guancia al suo migliore amico. Questo fu percorso da un brivido di terrore ricordando quando fu la prima volta, ma decise di non farci caso e la lasciò andare.

 

Poco più di un'ora dopo arrivò trafelato nel ristorante dove avevano appuntamento. Come al solito era l'ultimo, tutti si stavano già abbraciando e parlando animatamente. Sorrise guardando i suoi amici, abbracciò Rachel che gli saltò addosso, diede un paio di baci a Quinn che sorrideva felice. Poi si voltò e incrociò lo sguardo di Brittany che si avvicinò a lui e lo strinse a se.

-Ciao Kurt.

-Brit!

-Lei verrà?- lo chiese con una nota di speranza che fece sorridere ancora di più il ragazzo. Era evidente che volesse vederla.

-Certo, l'ho lasciata poco fa. Voleva cambiarsi prima di venire qui.

Il sorriso dell'altra divenne, se possibile, ancora più luminoso. Kurt buttò una rapida occhiata all'orologio e, di nuovo, ebbe un brutto presentimento. Era abbastanza strano che Santana fosse in ritardo, però scrollò le spalle e allontano quei pensieri mentre seguiva gli altri dentro il locale. Fece appena in tempo a sedersi che squillò il cellulare, lo prese e vide il nome di Santana sul display, fece un sorriso a Brit che lo guardava speranzosa e gli disse:

-Eccola, sicuramente si sarà persa.-poi accettò la chiamata e con tono allegro proseguì- Manchi solo tu! Per una volta sono arrivato prima di te.

-Kurt, non vengo.

-Tu cosa? San ti prego non farlo- si voltò per guardare Brit e notò un brusco cambio nel suo viso, sembrava essere rassegnata.

-Non ce la farei a lasciarla andare di nuovo. Non posso.

-San non di nuovo, non fare lo stesso sbaglio.

Ma era troppo tardi. La conversazine era già stata chiusa. Kurt imprecò dentro di se per poi voltarsi e guardare Brittany. Lei lo fissava con sguardo duro.

-Non verrà vero?

Kurt riuscì a mala pena ad annuire.

-Anche questa volta preferisce qualche sconosciuto appena incontrato a me?

Il ragazzò la fissò sorpreso, poi capì che lei doveva aver frainteso le sue parole. In fondo ancora non sapeva la verità. Ma questa volta almeno lui non avrebbe fatto lo stesso sbaglio, non si sarebbe portato quel rimorso per il resto della sua vita. Balzò in piedi e afferrò la mano dell'amica sollevandola.

-Non c'è nesuno sconosciuto e soprattutto non c'è mai stato. Vieni con me.

Trascinò la giovane ballerina, troppo sorpresa per oporre resistenza, sino alla macchina e la fece salire. Poi passò dalla parte del conduttore e mise in moto.

-Dove mi stai portando?

-A casa di San.

-Scordatelo, fammi scendere. Non voglio sorprenderla a letto con qualcuno.

-Brit ascoltami, prendi quelle chiavi che sono sul cruscotto. Sono le chiavi di casa di Santana. Se non ti apre lei fallo tu stessa. Fidati di me non la troverai con nessuno.

-Riportami indietro, non vuole vedermi.

-No quello che non vuole è perderti di nuovo.

-Kurt è stata lei a lasciarmi. Io sarei venuta a New York con voi. Lei ha preferito tornare alla sua solita vita e passare da un ragazzo all'altro!

-Non c'è stato nessun ragazzo, Brit. Parlale, strappale la verità. Dalle solo una possibilità ti prego.

Kurt fermò la machina, prese la mano della ragazza che si trovava al suo fianco e la strinse guardandola negli occhi.

-Sei sicuro che non la troverò con qualche bell'imbusto che ha appena conosciuto?

-Fidati di me.

-La luce è spenta. E se non fosse in casa.

Il giovane sbuffò e sollevò gli occhi al cielo.

-Sono sicuro che è li. Se la conosco bene sta piangendo seduta sul divano.

Brit lo guardò con aria interrogativa, poi scese dalla macchina mormorando un saluto e si diresse verso la porta.

  
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