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Autore: Raven Roth    22/08/2011    4 recensioni
Fanfic di genere Yandere.
Si sentì invadere dalla bramosia più morbosa.
E decise che nessuna, se non lei, avrebbe avuto il suo Otani-kun.
E non le importava se era una follia ciò che stava per fare.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maki se la stringeva forte forte e vicino al cuore, quella testa.
Sorrise mentre una lacrima le rigò la guancia. Toccò delicatamente i capelli del ragazzo, poi glieli baciò.
E gli carezzò il viso, che era freddo. Il volto del ragazzo non era più contratto di dolore, sembrava in pace, una pace che caratterizzava i morti.
Vide del sangue che gli colava dalla fronte. Maki si passò la lingua rosea sulle labbra.
E leccò quelle poche gocce di sangue.

 
 

Naraku no Maki

 

Yukino Maki era una ragazza bellissima, la più bella della scuola.
Aveva dei capelli lunghi, lisci e fini, colorati di tutte le tonalità dell'oro e un ciuffo che le pendeva sul naso e che lei si tirava sempre indietro in una delle gesta più sensuali.
Gli occhi grandi e marroni trasmettevano calore.
La pelle uniformemente liscia, candida.
Le labbra trasparenti di lucida labbra o scarlatte di rossetto.
Il seno grande e largo, la vita stretta in corpetti gotich lolita, i fianchi perfetti e le gambe lunghe che sembravano non finire mai.
Era davvero splendida, e lo sapeva.
Per alcune ragazze era un po' inquietante quando la vedevano ondeggiare il bacino e mettere in mostra le tette, per altre era solo odiosa quando la vedevano passare con le sue minigonne nere, lucide e cortissime, apposta per poter mostrare più facilmente le mutandine ai ragazzi.
Quando la incrociavano sibilavano un «troia» a denti stretti, invidiose da morire dei suoi denti bianchi, del suo sorriso luminoso.
Ma a Maki quei commenti le sciolavano addosso, sorpassava le ragazze osservandole da sotto le lunghe ciglia, con le labbra arricciate in avanti, impettita ed altezzosa come un gatto.
Otani Shin'ichi era il suo amico d'infanzia, quello con cui un tempo aveva armeggiato il didò verde brillante, con cui aveva costruito i puzzle, mangiato la nutella che rubavano sempre dalla mensola più alta della cucina.
Otani non era come lei, era serio e studioso, goffo e buffo.
Aveva sempre ciuffi neri e disordinati che gli ricadevano davanti agli occhi anch'essi neri e grandi, grandissimi. Era magro, pallido e portava sempre lo stesso paio di jeans.
Anche se lui e Maki sembravano non avere niente in comune, erano legati tra loro ed indispensabili l'una all'altro, come il giorno per la notte, lo ying per lo yang.
Si erano un po' distaccati dai tempi delle elementari, fino ad ora, le scuole superiori, anche se Maki era nella classe accanto a quella di Otani. Forse non si erano più visti perchè, be', Maki frequentava un sacco di gente - quasi tutti ragazzi - e Otani non aveva voglia di frequentare nessuno, e tanto meno gli amici della ragazza.
Un giorno Maki, all'uscita della scuola, aveva squadrato veramente la gentaglia che aveva davanti - ovvero ragazzi con i capelli tutti rasati in qualche cresta - e nel vedere invece Otani, con i capelli ancora lunghetti e mori aveva assaporato il gusto di diverso.
Così aveva preso la decisione di riavvicinarsi. Prima che lui sparisse tra i fiumi di gente e se ne andasse dal cancello verde bottiglia della scuola con lo zaino in spalla.
Maki corse verso di lui, dando gomitate alla gente che le lanciava imprecazioni, per conquistarsi un po' di spazio.
Quando fu abbastanza vicina ad Otani gli urlò: - Ma ti sembra il modo, lasciare una lady così, sola soletta? - ed imitò un piccolo broncio.
Otani sorrise, poi si voltò verso Maki, un po' incerto dall'improvviso riavvicinamento. Quello della lady era un vecchio gioco che facevano da piccoli: Maki desiderava essere la principessa, quindi si trasformava in Lady Maki e Otani era il suo fedele servo.
Si schiarì un po' la voce, - Mi segua pure, Milady.
Maki esibì un sorriso a trentadue denti, prima di saltellare al suo fianco. Poi gli dette una manata sulla spalla. - Uffa, Otani-kun! - iniziò con la sua vocetta stridula, - Perchè non mi saluti mai quando mi vedi?
Otani si voltò nuovamente a guardarla. Sembrava sinceramente offesa. - Maki-chan tu sei sempre circondata dai ragazzi... venire lì a salutarti mi scoccia, ecco.
- Come? - domandò stizzita, - A Otani-kun scoccia salutare un'amica?
Otani sbuffò. Quando Maki iniziava non la finiva più.
- No, non intendevo questo...
- Otani-kun è sempre il solito stupido! - sbottò Maki, e poi lo prese a braccetto.
Otani sembrava in imbarazzo.
- Maki-chan, per favore...
- Cosa? - sbattè le ciglia con fare innocente.
- N-Non mi stare appiccicata... - disse arrossendo nonostante l'espressione seria.
- E perchè? - ribattè Maki strusciando la guancia sulla spalla di Otani.
- E basta, dai! Ci guardano tutti Maki-chan...
Lei smise di strusciarsi, appoggiando la testa sulla sua spalla. - E me ne può fregare qualcosa? - un sorrisetto perfido si dipinse sul suo volto, - E' la punizione per Otani-kun, che si vergogna di stare insieme alla sua amica.
Otani sbuffò di nuovo, ma in cuor suo era felice.
- Senti, Maki-chan, da quant'è che non facciamo la strada insieme?
- Da troppo tempo. - sospirò Maki, - Otani-kun mi è mancato tantissimo.
Cadde un silenzio pesante.
- ...E io a Otani-kun? - domandò Maki.
- Mh?
- Io sono mancata a Otani-kun?
Ecco, l'aveva messo di nuovo in imbarazzo. Quella ragazza aveva il potere di stravolgerlo. E sembrava divertirsi un mondo a farlo. - B-Be', non mi aspettavo che a Maki-chan... fossi mancato così tanto, ma...
- Otani-kun! Non hai risposto alla mia domanda! - urlò.
- Eh? - fece finta di non capire.
- Otani-kun non capisce mai nulla. - si strinse un po' di più al suo braccio, offesa.
E continuarono così per un po', finchè non dovettero dividersi.
Otani fece per salutare Maki con un gesto della mano, ma lei lo attirò a sè e gli dette un bacio sulla guancia.
Arrossendo, lui aveva detto «vai, vai».
Maki aveva riso con malizia e si era chiusa alle spalle la porta di casa sua.









Lo spazio della Raven
Ecco qua il primo capitolo. Spero sia venuto bene. <3
Be', non ho niente da dire.
Recensite. *_*

 

  
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