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Autore: Orange Dream    23/08/2011    5 recensioni
Temari adorava la pioggia. Trovava che fosse aggressiva quanto il caldo costante del deserto, gelida e dura quanto consolatrice. Sentiva i probelmi scivolarle lungo la pelle insieme alle fresche gocce d'acqua...
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Acquazzone estivo


Temari adorava la pioggia.
Trovava che fosse aggressiva quanto il caldo costante del deserto, gelida e dura quanto consolatrice. Sentiva i problemi scivolarle lungo la pelle insieme alle fresche gocce d'acqua.
 Non pioveva mai a Suna, ma lì a Konoha il tempo era molto umido e la ragazza accolse con un sorriso le nuvole nere. Era partita per l'ennesima volta dal suo villaggio. Fare l'ambasciatrice ufficiale richideva molti sacrifici, ma alla decisa e forte ragazza non dispiacevano quei lunghi viaggi da sola. Certo non aveva paura di incontrare sconosciuti o malintenzionati... casomai questi ultimi avrebbero dovuto aver timore di incontrare lei.
Si fermava di rado lungo il viaggio, magari in una taverna per un sorso di amara birra e un letto comodo; non amava il lusso, la faceva sentire debole, dipendente da comodità facilmente superabili, eppure a volte se lo concedeva con malcelato godimento. Un liquore fresco la sera davanti al caminetto... un largo sorriso distese i lineamenti della ragazza, mettendole in risalto i begli occhi acquamarina: conosceva un posto perfetto a Konoha dove avrebbe potuto godersi la propria ricompensa.
Non le dispiaceva il viaggio Konoha-Suna o viceversa perchè sia durante le solitarie fermate che le lunghe e silenziose camminate poteva riflettere, ascoltare il suono inclazante dei propri passi così a ritmo con i propri pensieri.
Nessuno avrebbe potuto definire l'aggressiva e combattiva sorella del Kazekage (chiamata anche "Sunaarashi", ossia Tempesta di Sabbia) una persona riflessiva. Spesso in battaglia non dava tempo all'avversario di pensare, ma attaccava con violente e rapide folate di vento tagliente e a volte in effetti era troppo impulsiva, ma con il tempo aveva imparato a elaborare complicate strategie.
Tuttavia Temari era intelligente almeno quanto era orgogliosa, se perdeva difficilmente perdonava colui che l'aveva battuta. Si sentiva come in un debito perenne, una costante e martellante sfida con quest'ultimo.
 
Un soffio di aria più fredda la spinse ad alzare il volto, la sera stava scendeno rapidamente e mancava ancora qualche chilometro a Konoha. Accelerò il passo, lasciando che il vento le sfiorasse gli arruffati codini che stringevano i suoi corti capelli dorati; gli occhi, già affusolati di loro, stretti per non permettere al vento di ferirli. Saltò di albero in albero seguendo la via che negli anni i ninja avevano costruito. Sotto di lei la strada si faceva sempre più affollata man mano che si avvicinava al villaggio e Temari accolse con rassegnato fastidio il ritorno alla confusione. Lei amava perdersi in un combattimento, l'agitazione e la frenesia di una battaglia, ma non si calava mai nel frastuono dell'azione, preferendo invece ritrovare i battiti frenetici del proprio cuore, all'apparenza così impossibile da scalfire e in realtà contenitore di sentimenti che mai si sarebbero attribuiti a tale furia. Come poteva la cruenta, violenta, aggressiva, maliziosa e testarda ninja di Suna provare sentimenti come l'affetto, la dolcezza o addirittura l'amore? Tutti mostravano così apertamente questi pensieri che Temari era finita per convincersene, rendendosi tale e quale a come la descrivevano, eppure allo stesso tempo, sempre per mostrare di essere diversa e di amare l'imprevedibilità, aveva mantenuto un lato molto più sensibile e delicato di quanto potesse pensare la gente.
 
Era persa in queste riflessioni quando, appena varcate le porte di Konoha, una voce familiare la riscosse. Era Choji, l'amico "paffuto" di quel pigro del suo collega Shikamaru.
-Temari san! Che piacere rivederti, immagino che oggi tu sia stanca per il viaggio, ma che ne diresti di festeggiare il tuo compleanno con il mio team domani sera? Una bella grigliata che a Suna non ve le immaginate neanche... cose ne dici? 
-Grazie Choji kun- disse la ragazza, sorpresa non dal fatto che il ragazzo si ricordasse che quel giorno era il suo compleanno, ma che se lo fosse scordato lei stessa. -se i miei impegni me lo consentiranno verrò volentieri. Al solito posto, solita ora, no? Ora ti devo salutare, a domani.-
Si congedò con il consueto sorriso di circostanza. Choji non l'aveva mai colpita particolarmente, ma se non altro era insolitamente gentile, un dettaglio che risaltava molto, viste le sue dimensioni da lottatore di sumo. Una goccia le cadde nella generosa scollatura: stava iniziando a piovere, come aveva previsto. Le strade si liberarono improvvisamente mentre il temporale aumentava sempre di più, le persone raccoglievano le proprie cose e si affrettavano agli usci delle loro case, chiassose, frenetiche. Temari non badò ai frammenti di conversazioni che udiva da dentro le case riscaldate. 
Una pioggia fresca e corroborante era più che mai benvoluta al 23 di agosto, uno di quei temporali estivi che ti prendono alla sprovvista, così imprevedibili e capricciosi...
Temari camminò silenziosa lungo le vie bagnate, sentendo il vestito già aderente incollarsi ancora di più alla sua pelle, candida nonostante il sole cocente di Suna. Non capiva perchè non riuscisse mai ad abbronzarsi, sebbene non le importasse più di tanto. I capelli cominciarono a gocciolarle davanti agli occhi, così li sciolse in modo che non le dessero più fastidio. Un fulmine squarciò il cielo, seguito dal rimbombo fragoroso del tuono. Alla luce spettrale che ne seguì Temari intravide un fiorario, luce calda e accogliente in mezzo al temporale. Doveva andare dall'altra parte del villaggio, tanto valeva fermarsi la notte da qualcuno che l'avrebbe aiutata a presentarsi decentemente (Dio santo, quanto odiava le formalità!).
Bussò forte alla porta, stringendo la custodia del suo grande ventaglio nel tentativo di farlo gocciolare fuori della casa.
Una ragazza con lunghi capelli biondo chiaro che le ricadevano in un bel ciuffo curato davanti al viso le venne ad aprire e i suoi occhi azzurro cielo si spalancarono nel riconoscere l' arruffata ospite. -Temari san! Ma che ci fai così conciata?!? Sta diluviando, entra dentro, forza!-
-Con calma Ino, sono di passaggio, volevo solo chiederti se per favore mi davi un riparo per sta sera, domani devo trovarmi con l'hokage e...
-Certo, certo, forza avanti vieni - Ino la condusse lungo i corridoi lindi di casa sua: tutto dal pavimento al soffitto era di colori tenui come il rosa e il giallino o il verde pallido con violetto. Un brivido non di freddo corse sulla schiena di Temari. Probabilmente tutto ciò che vedeva era all'ultima moda, tirato a lucido una sera sì e una anche, e da come si poteva vedere dall'abbigliamento della Yamanaca che sembrava pronta per uscire anche quando era a casa, si vedeva che la situazione era "normale". Non le era mai piaciuta la casa di Ino, ma si dovette accontentare di un' accoglienza fatta di perfezione e pignoleria per quella sera.
-Vieni, sono sicura che non hai ancora mangiato...però prima ci vuole un bel bagno, seguimi!- Disse la ragazza con voce squillante e un tono che non ammetteva repliche. Altro lato che Temari sopportava ben poco: una ragazza per giunta più piccola che le dava ordini? Non esisteva. Però era ospite... toccava adeguarsi, e la principessa di Suna sapeva bene che l'irascibile Ino poteva sbatterla fuori su due piedi se le si rifiutava qualcosa.
Si spogliò in un bagno enorme e lucido, con almeno un quintale di profumi diversi ed altrettanti asciugamani. Ma cosa se ne faceva di tutta quella roba? Poi Temari si voltò verso lo specchio e le comparve un solco tra gli occhi, segno che era in difficoltà.
Si vide, nuda, riflesssa davanti a se sulla superficie liscia (anche questo oggetto sempre alla moda, ornato e pulito fino all'ultimo centimentro) e si trovò davanti una ragazza alta, spettinata, con i piedi sporchi di fango e le unghie graffiate. Vide un brufolo sulla spalla e lo schiacciò con forza, amareggiata. Lei era una donna, porca miseria, vedere Ino sempre così perfetta le faceva sorgere dei dubbi sul suo comportamento, una triste malinconia che la infastidiva tantissimo. Una lacrima di rabbia le cadde lungo il volto e Temari rise senza gioia nel vedere che la goccia le lasciava una striscia di pelle più chiara, chiaro segno delle sue condizioni. Pur cercando tutte le attenuanti possibili le parve di essere troppo rozza. Non che avesse mai avuto bisogno del proprio aspetto per essere notata, ma... e se qualcuno l'avesse rifiutata per il suo aspetto? Già il suo caratteraccio teneva alla larga i ragazzi... il suo orgoglio non le permetteva una simile ipotesi. O forse quello che non voleva ammettere a se stessa era che non sopportava l'idea di essere trovata sciatta da qualcuno in particolare, anche solo per un attimo. Gli avrebbe dato qualcosa per cui criticarla e Temari odiava essere criticata.
Si sciacquò il viso ed Ino entrò in quel momento con la solita inibizione e allegria, le lanciò uno sguardo di disapprovazione alle unghie e Temari si trattenne molto per non ringhiarle addosso. Non andava studiata, non era mica una bestia!
-Temari, te lo dico sempre che dovresti curarti di più... hai bisogno di una che ti dia dei veri consigli, come me!
-... e sarebbero?-
Prima che la ragazza potesse fare alcunchè Ino la spinse in una vasca di acqua calda con mezzo metro di schiuma profumata sopra e prese a strofinare vigorosamente i capelli spettinati di Temari.
-Ma... che cazzo stai facendo?!?
-Lascia fare a me!
-Ma non ci penso neppure!- disse Temari scomparendo nella schiuma per la terza volta - So lavarmi da sola!-
-Non badi neppure al tuo aspetto. Vuoi sempre essere così aggressiva... se solo ti curassi un po' di più, o se mostrassi che te ne importa saresti piena di ragazzi che ti ronzano attorno come mosche... come succede a me- finì orgogliosa.
-Conosco un'altra cosa che attira le mosche...-ringhiò Temari cercando di sottrarsi alle esperte mani di Ino che le massaggiavano la testa vigorosamente.
-E piantala! Vuoi stare qui? E allora fidati per una volta, che lo sto facendo per il tuo bene! Non mi sembra di aver detto che ammetto repliche...- 
Temari, che si sentiva come una cavia da laboratorio, cercò di trattenere le risposte non proprio signorili che le venivano, e si pietrificò nella vasca. Tuttavia il dolce profumo di gelsomino le sciolse pian piano i nervi e anche se avrebbe preferito un pugno ad ammetterlo, le piaceva da morire quel massaggio delicato di Ino. Dai capelli, smossi dolcemente per dieci minuti buoni, la ragazza scese alle spalle e poi alla schiena dell'amica.
Ino non si sarebbe mai messa al servizio di nessuno, tanto meno di quella ragazza così presuntuosa e aggressiva che vedeva ogni volta che tornava a Konoha, lo faceva però perchè non si potesse dire che lei fosse gelosa della stupenda Temari, fiore del deserto; lo faceva perchè quello era il giorno del suo compleanno e sopratutto perchè, se si fosse vista quella furia di sabbia così ben conciata come lei aveva intenzione di fare, il suo nuovo saloon di bellezza si sarebbe riempito come non mai! Un sorriso le si allargò sul suo bellissimo volto e strofinò con forza il collo e le spalle della Sabaku. In fondo, forse, lo faceva anche per amicizia.
Aveva imparato a conoscerla perchè spesso Temari assecondava i voleri di Shikamaru pur di farlo lavorare per l'Hokage, così si erano trovati spesso a mangiare qualcosa, passeggiare, pic-nic, persino fare alcune missioni.
-Bene bene... ora ti asciughi e poi ti faccio una bella piastra, poi crema corpo, crema viso, crema mani, smalto...-
-Oddio...-
-Ma sentila- disse Ino incrociando la braccia - che cosa vorrebbe la principessa qui presente se non questo?-
Temari la guardò con aria di sfida. Occhi verde acquamarina e azzurro ghiaccio si scontrarono con forza pari, ma non uguale malizia. Cominciò Ino, incapace di trattenersi.
-Chi dovrebbe vederti stai pensando? Bhè in effetti...tu con un ragazzo... più probabile che con il carattere che ti ritrovi sia tu il maschio! Vedrai che quando avrai il moroso ti curerai di più... sei tanto dura da sembrare acida come il limone, eppure ti scioglieresti tra le braccia di un uomo.- si avvicinò con aria di superiorità, ancheggiando, e sollevò un sopracciglio - Lasciatelo dire da una che se ne intende....-
Temari trattenne il fiato, arrossì dallo sforzo di trattenersi e riuscì a stento a non riderle in faccia. Dovette però assumere un'espressione molto buffa perchè Ino la guardò con aria interrogativa attraverso il proprio velo di sfida.
-Voglio un piercing.
-Ah sì ? dove?
-Sull'ombelico.-
Ino scrollò la testa. - Dopo.-
E in effetti, dopo la piastra rovente e le varie creme per la pelle che le vennero applicate Temari si trovò davanti un'estetista per nulla rassicurante. Ino arroventava un filo di ferro sul fornello, mentre del disinfettante e un bell'anello delicato, non troppo grande e dello stesso colore degli occhi di Temari, ma che sfumava verso il nero, si trovavano lì affianco.
-Ti farà male...- Cominciò Ino, seriamente preoccupata, sebbene la malizia la si coglieva all'angolo degli occhi turchesi.
-Fallo.- Ordinò Temari perentoria. Non avrebbe proferito alcun suono. Nessuna soddisfazione a quella barbie.
Ino continuò imperturbabile a disinfettare l'ago. Poi interruppe il silenzio pesante che si era volutamente formato.
-Shikamaru mi ha chiesto di uscire.-
Un lampo di ira pura, sgomento e rancore attraversò gli occhi smeraldo di Temari, ma la sua voce tradì solo sorpresa, un po' più acuta del normale.
-Ma davvero?
-Ieri sera. Siamo andati in un bel posto da soli a fare due passi... molto romantico devo dire... se mi avesse visto Choji però si sarebbe arrabbiato come non mai. Non solo uscirei con il migliore amico del mio ragazzo, ma per giunta da soli...- risatina stupida.
Molto stupida.
Temari strinse forte i braccioli della poltrona.
-Chi cazzo se ne frega con chi esci.- disse con un falso sorriso. - Buon per te. Però Choji non se lo merita-
-Faccia tosta...- Ino infilò l'ago rovente nella carne tenera dell'ombelico -Da quando fai la moralista?-
Temari aspirò una boccata d'aria, soffiando rabbiosa. Non urlò, sebbene il dolore fosse grande. Non staccò per un secondo i suoi occhi da quelli di Ino. La Yamanaca cominciò a sentirsi a disagio sotto lo sguardo vivido della ragazza. Sperava di cogliere un attimo di debolezza in lei, fino ad allora mai un cenno le aveva mostrato che quella ragazza fosse umana... Invece solo una vita rabbiosa con forza prorompente usciva da quei pozzi di cruda fermezza.
-Fatto?
-S-sì...- borbottò Ino, curando svelta con la propria abilità medica la carne scottata.
-Ho finito-
-Bene, posso alzarmi?-
-Sarebbe meglio di no...-
-Ha smesso di piovere. - notò Temari all'improvviso, interrompendola. -Non ti disturberò oltre... grazie di tutto, sei stata molto gentile. Vado in un albergo ora, ci vediamo domani sera.-
-Certo!- rispose Ino sollevata da quella decisione inaspettata -Non serve che mi ringrazi, consideralo un regalo per i tuoi 21 anni.-
 
La porta del fiorario si chiuse dietro di Temari a mezzanotte in punto. Aveva davvero smesso di piovere e la luna faceva capolino in cielo, illuminando le nuvole intorno di una luce bellissima. Temari si passò una mano tra i capelli puliti e profumati, la pelle fresca e liscia... Respirò felice e si diresse a passi decisi verso la sua destinazione. 
Le strade erano immerse nell'aria frizzantina e profumata di pioggia. Le pozzanghere illuminate dalla luna erano facili da schivare e Temari arrivò a destinazione senza intoppi, silenziosa come la notte stessa. Albergo le aveva detto...Tsk!
Raggiunse un piccolo edificio chiaro, ben curato ed elegante. Un ostello per chi l'indomani avesse avuto un ricevimento con l'Hokage. Aprì il portone silenziosamente, si tolse le scarpe, afferrò il vetaglio per tenerlo fermo e non far rumore, e scivolò lungo i corridori coperti di moquette. Stanza 17. Entrò senza bussare.
Una piccola camera con un grande letto sfatto e una pila di documenti dimenticati su una scrivania di mogano erano gli unici arredamenti, insieme al piccolo armadio alla sua destra, mezzo rotto. Inoltre c'era puzza di chiuso e di fumo. Una figura era affacciata alla finestra, le dava le spalle, e si potevano distinguere solo i contorni, illuminati dall'altro lato dalla forte luce lunare. Intorno alla testa un lieve bagliore rosso fuoco mostrava i lineamenti di Shikamaru Nara, intento a fumarsi con un sorriso la sua ultima sigaretta.
-Sei in ritardo mendokuse.
Temari appoggiò le sue cose affianco alla porta. Poi chiuse a chiava la serratura. Si avvicinò tranquillamente al ragazzo, posandogli gentilmente una mano sulla spalla per farlo voltare.
Shikamaru, ignaro, gettò la sigaretta giù dalla finestra, ma prima che questa toccasse terra un violento sberlone, che risuonò forte e secco nel silenzio notturno, lo stese a letto di colpo.
-Sei uscito con un'altra- lo accusò lei con furia prima che potesse riprendersi. Non alzò la voce, e questo era il vero asso nella manica della ragazza: una voce che faceva rabbrividire al solo sentirla, per quanto fosse calma e controllata.
Shikamaru si massaggiò la guancia dolorante. Una goccia di sangue gli cadde dal naso.
-Sei    uscito    con   un'   altra -  sillabò di nuovo Temari furente, gli occhi piantati su quella figura confusa nella penombra, con solo una grossa coda di cavallo ben visibile. Non rispondeva. Stava davvero parlando con un ananas???
-Cazzo Temari... ciao anche a te...ti posso spiegare sai...-
Ostinato e pesante silenzio di tomba. Poi un leggero gocciolio sul pavimento di legno consumato.
-Mendokuse...- Shikamaru si alzò di colpo, impallidito. Cercò di avvicinarsi per abbracciarla, ma Temari si ritrasse, respingendolo violentemente con un braccio. Non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi, toccarla o anche solo vederla in quel momento. Gli diede la schiena, aspettando scuse o spiegazioni.
-Perchè?- chiese con una voce che non tradiva alcuna emozione.
Shikamaru si sedette sul letto e si prese la testa tra le mani. 
-Perchè sei una seccatura Temari. Una vera rompipalle- Il cuore della ragazza parve sgretolarsi. Niente le aveva mai fatto così male, ma trattenne i singhiozzi, trattenne tutto, come faceva sempre. Il nodo alla gola però non poteva nasconderlo, così tacque, altro segno di reale crisi visto che a una simile risposta in un momento normale avrebbe per lo meno ribadito acidamente prima di picchiarlo.
-Un vero problema, ecco cosa sei. Sono uscito con Ino, e sinceramente non pensavo che fossi pure tanto debole da frignare con così poco. Sono uscito, ci sono stato assieme, problemi?- Shikamaru si alzò nuovamente esasperato, tenendosi a distanza di sicurezza. Lasciò cadere una mano in tasca.
-Mi serviva un consiglio per questo.- tirò fuori una scatolina nera e si avvicinò di un'altro passo. La ragazza non vide nulla.
Temari giurò a se stessa che tra tre secondi si sarebbe voltata, gli avrebbe sputato in faccia e se ne sarebbe andata, ma quando sentì che Shikamaru si chinava per terra dietro di lei avvicinando un braccio, si volse lentamente con uno sguardo cupo e ferito a guardarlo.
Rimase semplicemente shoccata.
Un piccolo anello brillava della luce di luna: un cerchietto d'argento con una minuscola rosa del deserto stilizzata, color smeraldo, in un rilievo.
-Mendokuse Temari...vuoi sposarmi?-
La ragazza nemmeno si accorse di avere la bocca spalancata. Le mani le tremavano e fece un gesto che non avrebbe mai fatto fino a un minuto prima: si coprì la bocca con le mani, folgorata.
Le guancie le tremavano nel vedere Shikamaru, quel pigro, sensibile, testardo, nullafacente, intelligentissimo ragazzo che le chiedeva di sposarla.
Chiedeva a lei, Temari della sabbia, la Tempesta di Suna, di sposarla.
Stavano insieme da un pezzo, circa da metà dell'ultima guerra, dove avevano combattuto insieme. Frecciatine, battute, presenza di spirito, litigi, botte, sfide e sesso spinto erano stati all'ordine del giorno... Settimane senza vedersi e se poi litigavano anche nei giorni che stavano insieme facevano i sostenuti, anche se non servia a niente, si finiva sempre per sorridere alle spalle dell'altro... avevano fatto in modo che nessuno sospettasse nulla... questo andava oltre a tutto.
Temari rivide in un lampo la prima volta che aveva visto Shikamaru, crybaby, debole, ma come poi avesse compreso la sua forza, la sua abilità, di come la soddisfasse sorprendere una persona così difficile da cogliere impreparata. Amava tenergli testa nel loro interminabile ciclo di vittorie e sconfitte, di sfide e battibecchi. Assetati l'uno dell'altro e bisognosi di qualcuno del proprio livello con cui confrontarsi.
 
Shikamaru trattenne il fiato a sua volta mentre Temari cadde nello sgomento. Ogni secondo di interminabile silenzio gli pesava sulle spalle dolorosamente. Aveva trovato un modo convincente per discutere con Ino di anelli da matrimonio senza che lei sospettasse nulla, ma come poteva prevedere che Ino avrrebbe fatto incazzare Temari con una verità detta solo a metà? Incidenti in una strategia. Pensa in fretta, elabora. L'unica soluzione era giocarsi tutto e chiedere che lo sposasse ora e non il giorno dopo alla grigliata.
Mendokuse. Mendokuse!!! Perchè i piani con Temari in mezzo dovevano sempre fallire??? Avrebbe potuto vincerla in battaglia, ma mai prevedere tutte le sue impossibili mosse. Del resto però era questo che amava di lei: la sua forte imprevedibilità, la sua grande forza d'animo così difficile da scalfire. Ma anche ciò che l'aspetto preannunciava, ossia un'anima ribelle, sensuale e selvaggia, che proponeva mille sfide tra cui la più grande era quella di domarla. Shikamaru si sarebbe annoiato troppo con qualsiasi altra ragazza.
 
-Sì, ti sposo cryababy. Avrai bisogno di qualcuno che ti pari il culo visto che non sei buono a farlo da solo.-
Shikamaru sorrise e riprese a respirare nello stesso momento, alzando gli occhi-.
Quando si rialzò Temari portava al dito l'anello che le aveva mostrato. Finalmente potè abbracciarla, ma le sue guancie, accarezzate subito per assicurarsi che non fossero ancora bagnate, erano solo leggermente umide e lo si notava ancora a fatica. Temari non avrebbe mai ammesso di piangere.
-Mi sei mancata, come sempre. Come cazzo hai fatto a pensare che ti avessi tradita??? Dopo tutto questo tempo? Lo sai che a Ino piace provocare... Ti provocava perchè voleva farti ingelosire di qualcuno ed il fatto che io le sono amico poteva sostenere il suo capriccio...-
-Anche troppo- ribattè Temari acidamente mentre premeva il viso contro la t-shirt grigia del Nara. 
Shikamaru le accarezzò i capelli con una mano, fermandosi di colpo.
-Sei stata da Ino tutta la sera? Sei parecchio diversa...
-Cazzate. Mi ha coperto di cazzate. Profumi, unghie...- sbuffò Temari cercando di sviare il discorso Ino.
-Però ti è piaciuto... - la provocò Shikamaru dandole un colpetto sul culo. -Tutte queste premure... ti sei forse rammollita?-
-Mai quanto te femminuccia... fidati che ho una cosa che piacerà anche a te...-
Premette l'indice con un unghia laccata di fresco da smalto rosso scuro contro il petto del Nara, poi ammorbidì la pressione e fece scivolare lentamente il polpastrello lungo il torace ampio, gli addominali scolpiti ed il fisico asciutto del ragazzo, fissandolo con occhi maliziosi tutto il tempo. Shikamaru la lasciò fare, indietreggiando lentamente verso il letto.
Con l'unghia Temari sollevò appena il bordo della maglietta e tirò verso di se, dando un paio di piccoli strattoni, con il chiaro suggerimento di quanto fosse futile e di troppo quell'indumento... e come quello tanti altri...
Quando Shikamaru ebbe addosso nient'altro che i boxer era già in ginocchio sopra il letto e guardava Temari dritto negli occhi.
La guardava con quegli occhi stretti e sexy, quegli occhi che la guardavano sempre in modo diverso... Temari amava quel colore terra scura della parte più selvaggia del deserto, così come Shikamaru si perdeva in quel taglio affusolato e tagliente al tempo stesso di quegli occhi maliziosi, provocanti, vividi.
Un bacio, partito da entrambi. Un bacio che ne valeva mille. Le loro lingue si intrecciarono con foga, lottando per averne ancora e ancora... Ma quando Shikamaru cercò di togliere il vestito oltre che le parti in rete del complicato abbigliamento di Temari questa lo fermò e lasciò che si godesse lo spettacolo mentre con gesti rapidi e precisi si spogliava velocemente, lasciando addosso a se solo il lungo velo verde acqua tipico del suo paese. Una fascia attorno al collo che continuava davanti fino a metà coscia con un tessuto leggero e scorrevole, mentre sulla schiena era più lungo e le si avviluppava intorno ai fianchi, mostrando spesso e volentieri i glutei sodi e morbidi.
-Sorpresa...- disse lei con un morbido suono simile alle fusa di una tigre mentre si toglieva anche il suo ultimo indumento sfilandolo verso l'alto.
Shikamaru spalancò gli occhi quando vide il piercing sull'ombelico, un grazioso anellino che luccicava invitante.
Avvicinò il viso per osservarlo meglio, ma rialzando il capo si trovò in mezzo al generoso seno della sua ragazza, la quale per niente dispiaciuta lo spinse, salendoci sopra a cavalcioni.
-Quindi hai incontrato tutto il mio team... disse Shikamaru prima che questa potesse prendere totalemente il controllo del suo corpo. Non c'era donna che sapesse farlo meglio, neppure Ino stessa con il capovolgimento spirituale... Temari lo sconvolgeva davvero fino all'ultimo nervo del proprio essere, fino all'ultimo spasimo di piacere e senza usare jutsu...
-Oh certo...-disse Temari, con un sorriso divertito negli occhi lussuriosi - Il goloso Choji...l'ignara Ino... la tua cara amica mi consiglia di trovarmi un ragazzo, perchè lei ne sa molto... sapesse anche cosa potrei insegarle io...-
-Non sa nulla?-
-Povera illusa...-
Un sorriso divertito li spinse a godersi di più l'inizio di quella notte, una notta focosa, non c'è che dire. Faceva molto caldo e sì, Temari adorava la pioggia che batteva forte sul vetro anche ora, mentre tutte le sue preoccupazioni e la sua aggressività scivolavano lungo il vetro con le goccie d'acqua di un imprevedibile e capriccioso acquazzone.
 
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Buon compleanno Temari! Scritta per il forum: The Black Parade e la loro ennesima fantastica iniziativa ^^
  
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