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Autore: Avion946    23/08/2011    0 recensioni
Una singolare avventura che ci porta a viaggiare in terre lontane alla ricerca della soluzione di un antico mistero.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Estratto del diario di Mario Sarti

Capitolo 2

Estratto dal diario personale di Mari Sarti

Il giornalista Mario Sarti, nella sua abitazione di Milano, riceve la telefonata del suo amico, archeologo di fama mondiale, celebre per certi suoi incredibili ritrovamenti, il professor Giuseppe Salemi, che gli rivela di aver fatto una scoperta molto singolare e quasi certamente ha messo le mani su qualcosa di molto misterioso. Si trova nell' isola di Tenerife, arcipelago delle Canarie. Sta svolgendo delle particolari ricerche nella zona a nord-est dell' isola, nella localita' chiamata Guimar. In questa zona, in tempi sconosciuti, sono state erette delle singolari piramidi. Sono realizzate in rocce laviche, alcune evidentemente lavorate, che non  sono propriamente del luogo, e sono orientate in modo particolare. Per tanto tempo si e' ritenuto che fossero state costruite dai nativi, i Guanci, che coltivando i terreni si sarebbero limitati ad ammucchiare da una parte le pietre trovate. Questa ipotesi pero' contrasta anche con il fatto che il terreno su cui sorgono e' stato accuratamente livellato e che tutte hanno una scalinata sul lato ovest salendo la quale, la mattina del solstizio d' inverno, si segue esattamente il sorgere del sole. Nel 1991 il ricercatore Thor Heverdahl, divenuto famoso per le imprese del Kon-Tiki e del Ra, stabili' che in realta' le piramidi, dopo accurate indagini e valutazioni,  erano ben altro che mucchi di sassi a cominciare con il loro allineamento preciso con gli astri. Delle nove originali, ne sono rimaste sei. Nel 1998 la zona fu dichiarata parco etnologico e parzialmente aperta al pubblico. Il professor Salemi chiedendosi cosa fosse successo alle piramidi scomparse e sospettando che piu' che altro si sia cercato di nascondere qualcosa, ha condotto degli studi specifici ed ha fatto una scoperta che definisce  eccezionale. Chiede quindi a Sarti di raggiungerlo al piu' presto, senza aggiungere altro. Il giornalista, conoscendo l'affidabilita' del professore, senza indugio, si sbriga a partire.

 

1^ Tappa  : Milano       -  Tunisi           588 Mn   

2^ Tappa  : Tunisi        -  Gibilterra      764 Mn  

 3^ Tappa : Gibilterra   -   Marrakech   352 Mn 

 4^ Tappa : Marrakech -   Tenerife       479 Mn  

 

Salemi ha appurato, servendosi anche degli studi di Heverdahl , che sotto le piramidi superstiti ci sono delle caverne che hanno ospitato diversi gruppi di persone, in tempi relativamente antichi.. Servendosi della pianta della zona, utilizzando delle particolari foto satellitari e studiando le vecchie mappe degli appezzamenti e' arrivato a stabilire la collocazione delle tre piramidi mancanti. Piu' che altro si e' chiesto perche' dette costruzioni siano state rase al suolo senza apparente motivo. Cosi' scavando, con gli opportuni permessi, in corrispondenza dei monumenti scomparsi, al secondo tentativo, si e' imbattuto in qualcosa di incredibile. Ha infatti rinvenuto una caverna accuratamente occultata, all' interno della quale ha trovato una sepoltura relativa a due corpi che presentano delle particolari caratteristiche. Il giornalista viene condotto sul luogo del ritrovamento, attentamente protetto dai collaboratori del professore. Appena entrato nella grotta, davanti ai reperti, rimane esterrefatto. Ha riconosciuto dei particolari che lo hanno lasciato a bocca aperta ma prima di pronunciarsi, preferisce aspettare che il professore illustri la situazione. E Salemi, senza farsi pregare, inizia a descrivere i fatti. I corpi sono posti a sedere, in posizione fetale. Le condizioni climatiche della caverna hanno consentito una perfetta conservazione. I due indossano abiti di tessuto pregiato, che Salemi definisce qunpi, caratterizzati da una trama accurata e ricca di disegni. Sono un uomo e una donna. L' uomo ha sulle spalle un mantello, un tocapu con disegni caratteristici, fermato sul petto da una spilla in smalto e oro chiamata lliclla. Il suo capo e' ornato da un particolare copricapo chiamato llawt'u. Ha in mano una chictara, un classico oggetto rituale, ossia un' ascia col manico di bronzo e la testa a doppio filo in oro, tutto arricchito da preziose gemme. Anche la donna indossa un tocapu con gli stessi disegni e fissato con una identica spilla. Indossa anche una lunga tunica chiamata anacu. Al suo fianco c' e' un grosso coltello, un tumi, con il manico in argento e la grossa lama in oro. Questo significa che la donna copriva una posizione di privilegio. Ora Sarti e' sicuro di aver capito. Il suoi primi dubbi sono diventati realta'. Dai termini che il professore ha usato per indicare oggetti e  abiti, ha acquisito la conferma che quella che gli e' stata descritta e' una classica sepoltura azteca ed inoltre, vista la tipologia dei reperti, si rende conto di trovarsi di fronte ai corpi di due personaggi importanti, quasi certamente un capo e la sua consorte. Il giornalista e' pieno di domande da rivolgere ma il professore ha ben altro da fargli vedere. Al momento dell' ingresso nella caverna, era accompagnato solo dal suo collaboratore fidato, un australiano di nome Brayden Kelly che da anni lo assiste  nei suoi viaggi e che possiede anche importanti conoscenze scientifiche essenziali per condurre serie indagini circa i vari ritrovamenti. Inoltre egli e' fisicamente ben piazzato e quindi in grado di risolvere problemi di ogni genere. Ora  e' altrove, nel sito archeologico di Tassili N'Aggier per iniziative collegate con il caso in questione. I reperti piu' importanti sono stati messi al sicuro dai due uomini per ragioni di sicurezza, prima che altri li vedessero. Quando giungono alla casa che il professore occupa, questi porta il suo amico in un sotterraneo munito di una robusta porta sprangata con un grosso catenaccio ed un enorme lucchetto. All' interno, un tavolo e un robusto armadio blindato. Il prof, dopo aver richiuso prudentemente la porta, apre l' armadio e comincia a tirare fuori degli oggetti che pone sul tavolo suscitando la meraviglia del giornalista. Si tratta di  due statuette in oro e gemme, alte una ventina di centimetri, rappresentanti in scala un favoloso oggetto, il Punchao, ossia il fantastico disco del sole che si racconta sia conservato nella mitica citta' di Paititi, altrimenti indicata dagli spagnoli con il nome di “Eldorado” situate ai piedi dei due corpi e due grossi quipu, ossia due oggetti fatti di fili colorati, intrecciati ed annodati che i maya usavano come archivi per notizie di ogni genere. Questi erano invece nelle loro mani. Ma la cosa piu' strabiliante e' rappresentata da un insieme di rotoli sui quali compaiono iscrizioni ed immagini. I caratteri delle iscrizioni sembrano appartenere a due diversi alfabeti. Uno certamente e' relativo alla lingua quechua, il che conferma l' origine azteca di tutto il materiale, ma l' altra e' completamente sconosciuta al professore. I disegni indicano dei paesaggi raffigurati in modo alquanto rozzo ma molto dettagliato, arricchiti con varie note ed indicazioni. Sembrano quasi due mappe. Il professore viene contattato dal suo collaboratore Braiden Kelly. La sua missione ha avuto successo. La persona che doveva contattare, il professor Werner Benedikt, si trova effettivamente nel luogo dove egli si e' recato ed attende di vedere gli oggetti ritrovati  descrittigli in modo volutamente sommario. A questo punto, dopo aver messo al sicuro i reperti, con una perfetta copia dei rotoli e foto di tutto il resto, i due amici partono.

 

5^ Tappa : Tenerife - Llayoun      200  Mn   

6^ Tappa : Llayoun - In Salam     814 Mn    

7^ Tappa : In Salam – Ghadames 405 Mn    

 

  
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