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Autore: Freddy16    23/08/2011    1 recensioni
Chi dice che Fenrir Greyback è nato mostro? E se semplicemente fosse stato solo sfortunato? Sfortunato per non aver incontrato persone che lo accettassero, per non aver avuto veri amici che lo facessero restare se stesso… e se fosse stato semplicemente SOLO?
Ecco ciò che secondo me c’era inizialmente in Fenrir un lupo che non ha avuto come Remus la fortuna di essere accettato e che anche se poi nel modo sbagliato voleva lottare per questo!
Storia vincitrice di uno dei turni del contest Order Vs Death Eaters indetto da Arix254.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fenrir Greyback
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Il sole provava a rubare i suoi ultimi istanti prima di calare e si vedevano in cielo già le prime stelle.
Fenrir, seduto in riva al mare, pregava perché il sole non se ne andasse, perché quella notte non arrivasse mai.
Notte, maledetta notte!
Una sola era riuscita a cambiare la sua vita, a distruggere tutti i suoi sogni e le speranze, una sola luna era bastata a portare via una vita intera.
Il mucchio di sabbia che aveva costruito poco prima si sgretolò vittima di un’onda troppo lunga.
Un po’ come la sua vita pensò. Quel castello era stato il semplice spettatore di un tramonto, ma qualcosa d’incontrollabile, l’aveva portato via…
 
Aveva da poco finito la scuola e, come tradizione, aveva intrapreso un viaggio per il mondo.
Aveva deciso di trascorrere una notte, sulla spiaggia, sotto le stelle, in cielo la luna era splendida,
era una luna piena, ma non ci aveva fatto molto caso, ancora non la controllava ossessivamente. Ricordava di aver sentito degli ululati e da sciocco qual’ era li aveva anche apprezzati, li aveva trovati quasi “scenici”.
 
La sua memoria non ricordava più nulla di quella sera, solo vaghi frammenti insensati, solo un atroce dolore, la cosa certa è che sapeva che non avrebbe mai più apprezzato un ululato, mai più ammirato la luna.
 
Si scansò di poco per evitare un’onda troppo forte per poi accorgersi che comunque non sarebbe stato toccato.
Un po’ come facevano tutti con lui si avvicinavano ma senza sfiorarlo mai.
Lui era ancora la stessa persona, ancora lo stesso ragazzo, ma erano gli altri ad essere cambiati nei suoi confronti, gli altri ad avere paura, ad emarginarlo, a farlo soffrire.
 
Non sarebbe stato meglio un mondo senza tutta questa paura, non sarebbe stata migliore una società di sola gente come loro?
Nessuno che li avrebbe giudicati, nessuno che li avrebbe derisi e cacciati… a pensarci bene gli altri avevano paura solo perché loro erano esseri superiorii.
Avevano ottenuto un dono dalla natura e, anche se inizialmente sarebbe stato difficile, avrebbero dovuto esserne fieri.
 
Ma come avrebbe potuto creare un mondo del genere?
Sapeva che non tutti erano come lui, non tutti avrebbero imparato ad apprezzare quella situazione e lui non poteva crearsi dei nemici, aveva bisogno di menti obbedienti.
 
“I maghi pensarono allora di cambiare l’istruzione, istruendo i più piccoli secondo le loro leggi, inculcando loro ciò di cui avevano bisogno, non avrebbero avuto troppi problemi.
Ricordate: una buona riforma si basa sempre sullo sfruttamento delle giovani menti!”
 
La voce del professor Ruf gli rimbombò forte e chiara nel cervello, strano che tra tante lezioni mai seguite aveva ascoltato proprio quella di cui avrebbe avuto bisogno.
I bambini, erano loro la chiave di tutto!
 
Si ricordò che entro pochi minuti un ragazzino di circa sei anni avrebbe portato il suo cane a spasso, erano sere che lo faceva, un’oretta in spiaggia, per poi tornare a casa da genitori che lo amavano e che dopo quella sera non lo avrebbero più visto.
 
Si nascose dietro uno scoglio sperando che la luna gli desse ancora un po’ di tempo per organizzare tutto, sperando di non mancare la preda.
 
Troppo perso nelle sue congetture non riuscì a guardare il suo volto riflesso nell’acqua a vedere quegli occhi gialli, che seguivano il movimento delle onde domandandosi se fosse giusto dare al mondo qualcun altro da evitare.


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Angolo dell'autrice o così definita:
Allora questa storia era era sul pc da un po', mi ha aiutato a vincere uno dei turni del contest mangiamorte contro Ordine della fenice di Aras 254 ma non l'avevo mai pubblicata perchè non credevo che qualcuno l'avrebbe apprezzata.
Essendo un mangiamorte dovevo scrivere di fenrir Greyback e usare il prompt Onda.
Spero vi piaccia.
   
 
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