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Autore: Edviges    23/08/2011    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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QUINTO CAPITOLO




Si era ritrovata a baciare il suo nemico.
Se qualcuno, un po di tempo fa, le avrebbe detto quello che stava succedendo lei gli avrebbe riso in faccia.
Scorpius per primo si staccò e prese a guardarla con un sorriso.
Non con un sorriso ma con il sorriso.
Quello che riservava solo a lei.
Uno di quelli timidi ma allo stesso tempo sghembi.
Uno di quelli dolci ma da rimanerti ugualmente senza fiato.
Era bello, decisamente bello.
Ma altrettanto sbagliato, non potevano stare insieme. Lei era una Grifondoro e lui un Serpeverde.
Ma cosa più importante: lei era una Potter e lui un Malfoy.
Guardò Scorpius negli occhi, nei suoi grigi occhi, e poi dopo un secondo stava scappando dal suo amore, dal proprio amore.
Andò dritto nella sua camera e si stese sul letto a ripensare le cose successe poco prima.


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Era scappata, ma aveva ricambiato il bacio.
 Cosa doveva pensare?
Scosse la testa per non pensare a quella furia dai capelli rossi. Si era messo troppo in gioco.
Iniziò a vagare per tutto il castello quando arrivò l’ora di cena. Sentiva le voci dei ragazzi che camminavano diretti nella Sala grande.
Non aveva fame e così si diresse nella sala comune della sua casa.
Doveva parlare con Elena, doveva essere distratto, non voleva pensare a Lily, la figlia dello sfregiato. Si poggiò sul divano e guardò il camino dove ardeva il fuoco. Rosso. Gli vennero subito in mente i suoi capelli della Potter che illuminati dal sole prendevano varie sfumature. Ad un punto sentì delle mani che lo accarezzavano. Si girò e vide Elena, si alzò dal divano e la raggiunse. Le prese le mani e l’accompagnò nella propria camera. Distrazione.
- Ti amo Scorpius- cinguettò la Parkinson.
- Shh!- ribattè Malfoy chiudendo la porta della camera.


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Stare in camera non le faceva bene quindi decise di uscire. Prese la bacchetta e l’infilò nella sua divisa. Scese le scale del dormitorio e iniziò a camminare immersa nei suoi pensieri. Distrattamente si ritrovò nei sotterranei, vicino ai dormitori dei Serpeverde.
Okay, non era un caso. Era partita con l’intenzione di vedere Scorpius.
Si avvicinò al quadro :
-Parola d’ordine!- disse in tono duro.
Quale poteva essere la loro parola d’ordine della giornata?
- Pu..purosangue- rispose con la prima cose che le venne in mente.
Il quadro si aprì e lei entrò, con la scusa di voler vedere Albus.
Non sapeva dove si trovasse la camera di Malfoy. Iniziò a passare davanti tutte le camere dei ragazzi ma si fermò davanti ad una.
Aveva il suo odore.
Aprì la porta, con un sorrisetto stampato in faccia, convinta di trovarlo mentre dormiva. Ai suoi occhi si presentò una scena a dir poco disgustosa. Lui, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, senza camicia, a petto nudo che esplorava la bocca e qualsiasi altra cosa della Parkinson. Ringraziò il cielo per essere entrata quando ancora entrambi avevano rispettivamente pantalone e gonna. Lily richiuse la porta con tanta forza che rischiava di cadere. Correva, voleva dimenticare quella scena, cancellarla dalla mente, per sempre.
Lui baciava un’altra che non era lei. Una lacrima rigò il suo volto, ma la Potter la cacciò via.
Tu lo odi, devi odiarlo. Per il tuo bene.
Ripeteva a se stessa queste parole, a cui non credeva nemmeno lei.
Si sentì afferrare per il braccio.
-Malfoy, non voglio vederti e ne sentirti!- disse tra i denti.
Lui la girò con la forza, aveva uno sguardo preoccupato.
-Lily ascoltami..-  rispose Scorpius, cercando di spiegarsi.
La Potter con la mano libera prese la bacchetta.
-Stupeficium!- urlò più che poteva.
Malfoy non fece niente per proteggersi e atterrò contro il muro senza proferire parola.
Lily gli scroccò un altro sguardo e poi andò via con passo lento ma deciso.
  
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