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Autore: Megs    25/04/2006    8 recensioni
Hermione riceve una misteriosa lettera da Krum che la fa impensierire. Ma allora perchè poi riceve un'altra lettera che dice l'opposto di quella? Questa è ovviamente una Ron/Hermione, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INFALLIBLE PLAN?

La primavera era finalmente arrivata e il tiepido sole riscaldava appena la brezza che si muoveva tra le foglie degli alberi.

Hermione camminava sola per i corridoi del castello, pensando a lui. Tra le mani stringeva un libro intitolato Tradurre le Antiche Rune, e si stava dirigendo alla lezione.

Ron si trovava nella Sala Comune, in compagnia di Harry. Finalmente per loro era arrivato il momento più atteso di tutta la giornata, in cui non avevano lezioni di nessun tipo.
Ron era stravaccato sul divano, e giocherellava con Arnold, la Puffola Pigmea di Ginny.
Harry stava seduto su una delle poltrone, e sfogliava un libro che gli aveva regalato Hermione, intitolato Squadre di Quidditch della Gran Bretagna e dell’Irlanda.
Il silenzio avvolgeva la Sala, e nessuno dei due sembrava aver intenzione di dire qualche parola all’amico.
Nel giro di cinque o sei minuti questa situazione fu interrotta dalla sorella minore di Ron, Ginny, che entrò dal ritratto della Signora Grassa sbattendo fortemente la porta.
- Se quel deficiente spera che io sia ancora la sua ragazza, si sbaglia di grosso! – ruggì lei, talmente furiosa da avere il viso di un rosso pomodoro.
Ron le fece una faccia interrogativa, mentre Harry tese l’orecchio per poter sentire meglio.
- Quello stupido di Dean Thomas! Chi vuoi che sia? – rispose lei, sempre più arrabbiata.
- Che ti ha fatto? – le chiese il fratello.
- Non sono affari tuoi! – e così dicendo si precipitò su per le scale del dormitorio femminile, sparendo dalla loro vista.
- Certo che quando crescono sono proprio tremende… - disse Ron, annuendo con la testa.
Harry non disse niente, ma trattenne a fatica un sorriso.

Finita la lezione di Antiche Rune, Hermione ritornò nella Sala Comune per prendere i libri che le servivano per la lezione seguente, quella di Aritmanzia.
Entrò e vide i due ragazzi, che voltarono la testa per vedere chi era entrato.
Lei abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente. Poggiò i libri di Antiche Rune e raccolse quelli per Aritmanzia e disse freddamente ai ragazzi:
- Fareste meglio a fare i compiti – senza neanche guardarli, uscì dal ritratto.
Ron e Harry si guardarono, ma poi alzarono le spalle e tornarono alle loro “occupazioni”.

Era circa ora di cena, quando Ron e Harry scesero nella Sala Grande per raggiungere Hermione, già seduta al tavolo di Grifondoro in attesa del banchetto.
I due amici la salutarono allegramente, mentre lei fece un leggero cenno con il capo, senza nemmeno alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
- Ma che hai? – le chiese Ron.
- Niente che ti interessi -.
- Certo che oggi non vi si può star vicino un momento a voi ragazze! – ribatté Harry indignato, ricordando che anche Ginny aveva pronunciato praticamente le stesse parole.
Lei non rispose. Era troppo occupata a leggere poterli ascoltare.
I due ragazzi si sedettero vicino a lei, cautamente, e cominciarono a mangiare.
Ron si mise a guardare Hermione, come se volesse riuscire a capire cosa la affliggeva. Dopo qualche secondo, vide una lacrima scendere sul suo viso.
- Herm, ma cos’hai? – provò di nuovo a domandarle.
- Non è niente – disse in fretta tra i singhiozzi, asciugandosi le lacrime.
Harry lanciò a Ron un’occhiata del tipo lasciala stare, magari quando si è calmata ce lo dice, e lui riprese a mangiare, un po’ preoccupato.
Finita la cena (Hermione non aveva toccato cibo), si avviarono tutti e tre verso la Sala Comune, Hermione accompagnata da Ginny, che era quasi più preoccupata di Ron.
Le due ragazze si diressero subito verso il loro dormitorio, lasciando Ron e Harry lì imbambolati.
Poco dopo Ginny ritornò giù e si sedette sulla poltrona vicino a Harry.
- Per caso tu sai cosa le è preso? – chiese ansioso Ron.
- Sì, ma non credo che sia il caso che ve lo dica – rispose lei, un tantino scocciata.
- Oh, andiamo Ginny! Noi due siamo sempre stati suoi amici! Adesso chi siamo diventati, i due vicini della porta accanto? – ribatté Ron, che stava cominciando a seccarsi.
- Sentite, quando lo vorrà, sarà lei a dirvelo, chiaro? – e così dicendo, risalì le scale per il dormitorio e sparì.

La mattina dopo, Hermione scese triste dalle scale, e vedendo che Ron e Harry erano già alzati, rivolse loro un sorriso.
- Ciao, ragazzi -
Ron non poté fare a meno di arrossire. Harry lo vide e incurvò leggermente le labbra.
- Cioè, vuoi davvero dirmi che ora è allegra?? – disse Ron stupito, dopo che lei sparì da dietro il ritratto.
- Non le capisco, le ragazze – disse Harry, alzando le spalle.


- Allora, vuoi dirci cosa avevi ieri? – chiese impaziente Ron, mentre inghiottiva una fetta di pane tostato cosparsa di marmellata alla ciliegia.
- Niente, niente. Diciamo solo che ero giù per via di questa lettera. – rispose lei, tranquillamente.
La porse ai due ragazzi, Harry la prese e cominciò a leggerla.

Cara Hermione,
come va la scuola? Spero bene.
Ti scrivo solo per dirti che questa è l’ultima volta che lo faccio, e che non sarò mai più tuo amico. Tra un po’ mi sposo e non voglio più averti nella mia testa.
Mi dispiace,
saluti,
Viktor Krum

Harry ci rimase di stucco.
- Da’ qua! – disse Ron, strappandogli la lettera dalle mani.
La lesse velocemente, circa tre volte, poi disse:
- Beh, avrà avuto le sue ragioni… ma come mai ti eri addirittura messa a piangere? -
- Perché eravamo molto legati ultimamente, e ora lui non vuole più avermi come amica… ci sono rimasta male. Ma ora l’ho superato e ho accettato la situazione di avere un amico in meno… – rispose la ragazza, con gli occhi un po’ lucidi.
- Mi dispiace… - disse Harry, che non sapeva cos’altro dire.
- Ma figurati… - Hermione si commosse un attimo, ma poi si asciugò gli occhi con le maniche della divisa e accennò un lieve sorriso.
Ron stava continuando a mangiare tranquillo, come se non gliene importasse nulla. Anzi, lui la preferiva di gran lunga così.


Circa tre giorni dopo, Hermione ricevette un’altra lettera da Krum e la fece di nuovo leggere ai ragazzi.

Cara Hermione,
ti scrivo per dirti che tra un po’ mi sposo e volevo sapere se ti andava di venire al matrimonio. Si celebrerà il 15 maggio qua in Bulgaria. Se ti va di venire, fammi sapere, che ti dirò la città e il luogo esatto.

Saluti e baci,
Viktor Krum

- Ma è diventato pazzo questo?? – chiese Harry, rimasto ancora più stupito di quando aveva letto l’altra lettera. – Prima ti dice che non ti vuole più come amica, poi ti invita al suo matrimonio?? -
- Infatti! Forse si è pentito di quello che mi aveva scritto… ma qui non c’è neanche scritto “scusa” o una roba simile… - disse la ragazza.
Ron era lì impalato a bocca aperta. Harry e Hermione cercarono di svegliarlo in tutti i modi possibili, ma sembrava fatto di cemento.
- Scu-scusate, devo andare – sussurrò lui qualche minuto dopo.
- Ehi, Ron! Ma dove vai? – domandò Harry, ma non ottenne risposta. – Allora, hai intenzione di andarci al matrimonio? – si rivolse a Hermione, lasciando perdere Ron.
- Oh, ehm… non saprei… ma credo di no… sai, dopo la lettera dell’altra volta non so più se fidarmi di lui o no… capisci? - rispose lei, non tanto convinta.
Harry annuì e stava quasi per cominciare a parlare, quando vide Ron che tornava tutto allegro.
- Senti Hermione, non andare al matrimonio di Krum… e poi non credo che abbia la testa a posto se ti scrive prima una lettera in cui non ne vuole più sapere di te e poi una in cui ti invita… anzi, io credo che lo dovresti ignorare e non rispondergli neanche, non se lo merita – disse lui, convinto.
- Ok… - rispose lei lanciando uno sguardo interrogativo a Harry, il quale alzò le spalle.


Ron si mise a letto. Pensava a lei. Hermione. Era sempre nella sua testa. Sempre. Sapeva che lei continuava a mandare missive a quel Viktor, ma voleva che smettesse. Non sopportava l’idea di un altro che ci provava con lei. E anche se tra un po’ si sarebbe sposato, Ron era convinto che nel profondo del cuore lui amasse Hermione.

- Hermione, aspetta! – urlò Ron.
- No, sei un bugiardo! Sei uno stronzo! Ma come ho fatto a fidarmi di te? Come ho fatto a considerarti il mio migliore amico? Ora vattene, non ti voglio mai più vedere!!! – disse Hermione, gli occhi pieni di lacrime. Svoltò l’angolo e lasciò Ron lì impalato, senza fiato.
Hermione l’aveva scoperto. Aveva capito che era lui a scriverle quella lettera in cui Krum diceva che non la voleva più come amica. Ma lui l’aveva fatto solo per allontanare quel bamboccio dalla sua Hermione. E ora non l’avrebbe più rivista…

- Roooon? Ron!!!! – urlò Harry, che ormai aveva perso la voce a forza di urlargli dietro per svegliarlo.
- Hermione… - sussurrò Ron, in preda al panico.
- Ron, stai bene? – chiese Harry, incominciando a preoccuparsi seriamente per l’amico.
Lui annuì. Sembrava che avesse appena visto un fantasma. Era terrorizzato.
Nel sogno, Hermione l’aveva scoperto… aveva capito che era stato lui a mandarle quella lettera…
Mentre questi pensieri vagavano nella mente di Ron, Harry lo accompagnò fino alla Sala Grande, dove trovarono Hermione.
- Ciao, ragazzi! Ron, stai bene? – chiese lei, vedendolo in quello stato.
Il ragazzo annuì per la seconda volta, e cominciò a ritornare al mondo reale. Per fortuna era solo un sogno, Hermione non lo scoprirebbe mai, no…

Passò qualche giorno, e i tre ragazzi, insieme a Ginny, stavano camminando per i corridoi di Hogwarts, chiacchierando.
- Ma come diamine fai? Voglio dire, passi da un ragazzo all’altro così, come se niente fosse! – disse Hermione a Ginny, che era finalmente contenta di essersi trovata un altro ragazzo.
- Beh, diciamo che mi innamoro un po’ troppo alla svelta, forse… - rispose lei.
- Forse? – ribatté Ron, al quale non è che facesse così tanto piacere che Ginny ormai aveva finito il giro dei ragazzi a Hogwarts. Anzi, forse lo stava ricominciando da capo.
Ginny alzò gli occhi al cielo, poi seguì Hermione per accompagnarla alla sua prossima lezione.


- Ron? Posso parlarti? – chiese Hermione, quando vide il ragazzo in compagnia di Seamus e Dean diretto verso la Sala Comune.
Ron la raggiunse, un po’ ansioso. Cosa mai doveva dirgli Hermione nel bel mezzo di un corridoio alle quattro e mezza del pomeriggio?
- Senti, Ginny mi ha detto di averti visto scrivere di nascosto una lettera firmata Viktor Krum… è vero? – Hermione aveva uno strano sorriso, come se fosse quasi felice.
- C-cosa? Io? No… - rispose Ron, la faccia imbarazzata.
Hermione lo squadrò con uno sguardo non convinto al quale Ron rispose:
- Ok. Sì. Lo ammetto, sono stato io a scrivere quella lettera. Ma l’ho fatto solo perché non voglio che tu ti innamori di lui. Ti prego, ora non arrabbiarti… -
- Ron, Viktor si sta per sposare! Noi due non ci amiamo affatto! –
- Lo so, ma… non voglio che tu sia amica di quello, potrebbe anche divorziare per te! Ho visto le occhiate che ti lancia! – disse lui, quasi furioso.
- Ron, perché combini sempre tutti questi casini? – chiese lei con una faccia praticamente rassegnata.
- Perché… perché… PERCHE’ TI AMO, ecco – disse lui con tutte le sue forze e diventando dello stesso colore dei suoi capelli.
Hermione cercò di sorridere e si mise quasi a piangere. I due si guardarono per un istante.
- Scusa se ti ho fatto perdere un amico, ma io ti voglio tutta per me – finì lui.
- Non mi hai fatto perdere un bel niente, Ron – dicendo questo, lo baciò.
Ron non riusciva a crederci. Il suo piano di far allontanare Krum da lei era pienamente fallito, ma l’aveva comunque tra le sue braccia.
Hermione non aveva perso niente e nessuno, ma Ron aveva ottenuto qualcosa.


FINE

By Megs ^_^ Questa è la mia prima fanfiction, spero vi sia piaciuta!
  
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