SEX AND LOVE
Sentimenti (parte due)
In mezzo a una
folla di persone che andavano e venivano per la via principale, in mezzo a
tutto quel caos di macchine che sembravano irritate davanti a quel semaforo
rosso, si trovava la protagonista di questo mio racconto.
Una ragazza con
il capellino in testa e un paio di guanti che le proteggevano le mani camminava
lentamente in mezzo a quella fila di persone troppo prese da sé stesse
per fare caso a lei.
Faceva un gran
freddo.
A parere di
quella ragazza quel inverno sarebbe stato un inferno gelido.
Si
strofinò le mani per poi metterle al caldo dentro le tasche del suo
giubbotto nero.
Ancora cinque
minuti di camminata prima di poter arrivare alla sua meta.
Il liceo Salina.
Una struttura imponente e antica al cui interno succedevano cose che chi la
costruì probabilmente si sarebbe rivoltato nella tomba.
-Whitney. Hai intenzione di rimanere lì,
impalata, ancora per molto?-
La ragazza
sussultò presa alla sprovvista da quella voce così familiare. Ma
non si voltò nemmeno per guardare in faccia il suo interlocutore.
-potresti
congelare-
-ti preoccupi,
forse?- chiese semplicemente mentre il soggetto in
questione la affiancava.
-già
vorresti.
La ragazza fece
un mezzo sorriso mentre il ragazzo la superava e si
incamminava verso quella costruzione che Whitney era
rimasta ad osservare.
Matt pensò lei riprendendo a camminare.
Nel frattempo il
ragazzo si era già sistemato nel ultimo banco dell’ultima fila
della classe. Era vicino alla finestra.
Gli piaceva
osservare fuori da quelle quattro mura. Non che ci fosse qualcosa di cosi interessante da vedere…per lui
si trattava di una semplice distrazione.
I suoi occhi
verdi rimasero come ipnotizzati davanti a quella vista.
Ma le sue
orecchie sentirono molto bene l’arrivo della sua compagna preferita. Di
certo non era rumorosa nell’entrare, anzi.
Lei aveva sempre
avuto modi di fare cosi delicati che quando ti
appariva alle spalle ti prendeva sempre alla sprovvista.
La vide sistemare
la sua borsa nel banco davanti al suo e la vide mentre
si toglieva capellino e guanti con molta calma.
I suoi capelli
dorati incorniciavano il suo bel viso.
E le sue gote
rosee erano invidiabili.
-ho qualcosa che
non va?- chiese lei notando il suo sguardo perquisitore
ma senza scomporsi più di tanto.
-a dire il vero,
no… sei perfetta come sempre, principessa.
Lei non gli disse
niente, si limitò a sedersi e a voltargli le spalle.
Poco a poco la
classe si riempì. Matt subito fu circondato
dai suoi amici e dalle sue compagne che pur di stare vicino a lui facevano
finta di essere interessate alle vacanze di Whitney.
Poco dopo
però entrò una persona che nessuno aveva mai visto.
Una nuova
compagna di classe.
La mora si
guardò due secondi in giro per poi correre verso il primo banco della
classe, quasi spaventata da tutti quelli sguardi curiosi.
Arrivò
anche la professoressa di italiano che subito dopo aver sistemato il registro
diresse uno sguardo severo verso la direzione di Matt
e il vicino di banco.
-Steve!-
-dica!-
-prendi la tua roba
e mettiti qui. In prima fila. Al posto di…..Angelina,
giusto?-
La moretta sussultò quando sentì il suo nome ma fece
cenno di si alla professoressa.
-ma miss…io
volevo stare con il mio migliore amico…almeno questo ultimo anno di
liceo….
Inutile dire che Steve era il tipico burlone della classe. Che bene o male
adorava mettere in discussione ogni cosa che al prof di italiano decideva.
-sono sicura che
passate già abbastanza tempo assieme. Non fare storie e vieni qui!!-
Riluttante Steve prese la sua cartella per andare a prendere posto
dove gli era stato ordinato, mentre la nuova ragazza andava a sedersi accanto
al biondino.
Whitney osservò di sottecchi la moretta.
Era molto carina, non c’erano dubbi. Chissà che tipo era.
-scusami…-
Matt si voltò per vedere la ragazza che
le aveva appena parlato.
-e per cosa?-
-…non
volevo mettermi in mezzo tra te e il tuo amico…-
Lui non potè fare a meno di sorriderle gentilmente,
nonostante fosse sorpreso per quelle scuse cosi improvvise e fuori luogo.
-non sentirò
la sua mancanza, tranquilla. Da dove vieni novellina?- chiese notando la sua
postura rigida. Era evidentemente a disagio con lui.
-dal collegio
femminile “Le Rose”-
-ora
capisco…-disse sorridendole nuovamente- rilassati novellina. Non mangio.
-mi chiamo Angelina-
-lo so.
Novellina.
Stranamente
Angelina si senti più serena accanto a quel ragazzo che vedeva per la
prima volta. Era strano. Ma era cosi.
-beh Novellina,
non so come funzionava nel tuo collegio, ma qui prima impari come funzionano le
cose, meglio sarà per te.
Matt non la guardava nemmeno più, ma la
sua frase non suonava come una minaccia ma proprio come un consiglio da amico.
Certo la moretta
non comprese appieno il significato di quelle parole ma
non ci fece tanto caso.
Le lezioni erano
iniziate.
Quelle due ore di
Divina commedia passarono in fretta dopotutto. E in meno di quanto si pensava
arrivò il primo intervallo salvatore.
-spostati.
Steve era ritornato in fondo alla classe deciso
a riappropriarsi del suo banco.
-che aspetti?-insistette.
Angelina era
chiaramente spaventata da quel tono di voce cosi rude.
-…ma…io…-farfugliava
cercando con lo sguardo l’aiuto del suo compagno di banco. Ma Matt non sembrava interessato a quella scena. Si limitava
ad osservarla.
La moretta non
capiva. Credeva che lui sarebbe potuto diventare suo amico. Che l’avrebbe
aiutata in quella situazione.
Si sbagliava.
Prese le sue cose
in fretta e si allontanò in fretta da loro.
Steve sorridente appoggiò la cartella
per terra e chiese a Matt di accompagnarlo a prendere
da mangiare.
Whitney che fino ad allora non aveva fatto altro
che guardare la scena rimase ad osservare la nuova compagna di classe.
Si alzò
dal banco e andò da lei.
-sei un elemento
debole.
Angelina si
stupì di quella presenza accanto a lei.
Non l’aveva
nemmeno sentita arrivare.
-…io…?
-impara a farti
valere e meglio sarà per te. Matt ti ha dato
un buon consiglio.
Whitney non disse altro e si diresse alla
lavagna.
Partita di calcio sabato pomeriggio. 5scA contro 3classicoB
Dopo aver scritto
l’avviso tornò al suo posto dove presto la raggiunse Matt che le porse della cioccolata presa dalle macchinette
del corridoio.
-verrai a
vedermi?- le chiese lui guardando la lavagna mentre
lei sorseggiava la cioccolata.
-forse.
-se vinco ti
porto a casa mia.
-e se perdi?
-mi porti a casa
mia.
A Whitney scappò un sorriso.
Il secondo della
giornata.
E sempre a causa
della stessa persona.
Matt.