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Autore: michiyo1age    23/08/2011    5 recensioni
Gaara e Kankuro si trovano di fronte l'insommortabile sfida di trovare il regalo giusto per la loro sorellona. Non solo lei è di gusti difficili, ma anche loro scartano molte possibilità. Nulla sembra ABBASTANZA per Temari.
Partecipa all'evento della Black Parade - Happy Birthday Temari -
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La scelta del regalo

Gaara e Kankuro non avevano la benchè minima idea su che cosa regalare quell'anno alla loro adorata sorellina Temari che compiva gli anni da lì a tre giorni.

Era sempre stato difficile trovare qualcosa per una ragazza che non aveva molti desideri in fatto di regali. Certo, adorava le sorprese, ma era una cosa quasi impossibile da farle.

Si erano detti che, quando lei fosse partita per la solita missione a Konoha, loro avrebbero utilizzato quel tempo per cercarle un regalo in tutta libertà.

Quello stesso giorno sarebbe tornata a casa e loro non avevano un straccio di idea.

Avevano pensato di tutto, ma nulla sembrava coretto, giusto, all'altezza di Temari.

Dopotutto era la loro sorellona se meritava un bel premio. Era inutile regalarle qualche arma o utensile per le battaglie perchè ne era piena a causa di tutti i doni dei spettabili del villaggio. Piante o cose di botanica erano fuori questione visto che ormai la serra di Suna era sua proprietà esclusiva. Se avessero provato con i vestiti, sarebbe un sicuro buco nell'acqua visto che:

1 a lei non interessavano

2 non le avrebbero mai preso qualcosa che le sarebbe piaciuto

Le avrebbero comprato delle belle magliette larghe, un bel paio di pantaloni come quelli dei chunin.

Non era decisamente decoroso per la sorella del Kazekage andare in giro continuamente con mini-mini gonne, soprattutto quando la suddetta ragazza tira pure calci; il fatto che riuscisse a muoversi era già un miracolo di per sé.

In più aveva la strana mania di prendere stretti bustini che mettevano in risalto il già plateale seno in mostra sulle magliette rigorosamente scollate. Sapevano quanta rete fosse importante per uno shinobi, ma la loro sorellina ne faceva un uso decisamente scorretto.

Di tutto questo lei non pareva accorgersene, ma di sicuro, tutti i soldati intorno a lei avevano buttato l'occhio almeno una volta nella vita. Anzi molto più di una, anzi troppe volte.

Non erano dei fratelli protettivi, volevano solamente che nessuno soggetto di sesso maschile si avvicinasse a Temari con pretese da macho, seduttore o adulatore. Nessuno oggetto estraneo avrebbe mai toccato la sorellina che pur sempre era la loro damigella da proteggere.

-Sono tornata!- urlò a squarciagola Temari scaraventando in un angolo lo zaino e sbattendo la porta senza tante cerimonie.

Damigella...ehm.si

Si diresse verso la cucina dove l'accolse il penetrante odore di ramen andato a male. Non era di certo come l'aveva lasciata e non era di certo come avrebbe voluto vederla.

-Kankuro! Ma che cavolo hai fatto? Hai per caso in mente il progetto cretino di trasformare la cucina in un porcile per sentirti ancora di più a casa?-

Kankuro uscì da camera sua facendo prima capolino con la testa e sbraitò: -Ma perchè cavolo te la prendi sempre con me?! C'è anche Gaara e se non fosse colpa mia?-

-Sei tu il più grande quando io non ci sono. Dovresti far rispettare le regole ai più piccoli!-

-Ma lui è il Kazekage!-

-Glielo devi come servizio allora-

-Ma è il ninja più forte del villaggio!-

-Questo vuol dire che il tuo sarà un atto di rispetto-

-Temari, vai a ca...-

Fortunatamente per lui, la sorella aveva già ritenuto fiato sprecato la discussione con Kankuro e bevuto il suo bicchiere d'acqua si diresse verso il bagno.

Abbassò la maniglia quando una voce profonda le intimò di richiuderla subito.

-Gaara, devo farmi la doccia! Sono appena tornata da 3 giorni di viaggio, non sembro neanche più un essere umano- protestò alzando il tono della voce.

-Sono appena entrato- replicò l'altro oltre lo scroscio dell'acqua.

-Non ci credo neanche se me lo dicesse Ebizou-jii-sama. Esci da lì-

L'acqua continuava a toccare il piatto della pioggia senz'alcuna variazione.

-SUBITO!-

Il getto si bloccò di colpo e poco dopo uscì un Gaara contrariato, gocciolante e seminudo. -Bentornata Temari- disse con la sua solita voce atona e il viso imperscrutabile. La scena di sarebbe potuta svolgere nel suo ufficio dal contegno di lui, solamente che il piccolo asciugamano striminzito che lo copriva rivelando le forti gambe lattee e le gocce che gli scorrevano dalla testa fino ai piedi, non erano proprio adatti per il ricevimento dei subordinati.

-Ciao fratellino- rispose Temari inclinando leggermente il viso e sorridendo appena. Si fiondò in bagno non appena il fratello si tolse dalla via.


Ecco, proprio per questa persona si stavano scervellando per trovare una soluzione possibile al grande enigma del regalo di compleanno. Ora sarebbe stato ancora più difficile trovare qualcosa e anche nasconderla da quella maledetta donna che si era presa pure due giorni di pausa per il riposo dalla missione. Congedo che comunque Kankuro trovava stupido, insomma, aveva solo dovuto parlare con i vecchi di Konoha ed essere portata in giro da quel genio pigro e incompreso di Shikamaru Nara.

Ma quel che dice il Kazekage è legge, e la legge tocca rispettarla.

Il fatto rimaneva che non avevano un maledetto regalo alla vigilia del suo compleanno. Nemmeno un barlume.

Ora avevano un solo giorno prima della fatidica data del 23 agosto, quando la loro ora sarebbe stata segnata.

Temari non era persona che dicesse: “Non importa, non serviva farmi un regalo”.

Aveva voluto creare una tradizione familiare attorno ai loro compleanni, quindi il 19 gennaio, il 15 maggio e appunto il 23 agosto erano diventate date sacre. La loro famiglia non aveva una storia che potesse essere considerata tale e Temari evitava accuratamente di riesumare ricordi comuni solo con Kankuro prima del cambiamento del più piccolo. Non voleva farlo sentire isolato o diverso e parlava il meno possibile del passato nel timore di dire qualcosa di sbagliato.

Insomma non c'era nessuna rilassatezza nei rapporti con gli unici familiari rimasti. Aveva cancellato il suo passato, la sua infanzia per poter vivere il presente e il futuro più serenamente.

Odiava terribilmente la se stessa bambina che aveva ceduto alla paura e aveva fatto del male al fratellino che quando era nel pancione della madre aveva cominciato a chiamare. Kankuro era troppo piccolo a quel tempo per sapere di avere un fratello e ora era troppo pragmatico per pensare al passato.

Alla fine Temari si era trovata a fare la capofamiglia e aveva deciso di costruirla da sé, con le sue regole.

Quella donna si arrabbiava, faceva paura, ma una grande riconoscenza spingeva Gaara e Kankuro a cercare quel stramaledetto regalo.

-E se le comprassimo un dolce?- propose Kankuro a colazione, Temari era ancora a letto a sonnecchiare alla grande.

-Ho la sensazione che non vada bene- la debolezza del Kazekage: pensieri umani non erano il suo forte.

-Ahhh- grugnì il fratello maggiore passandosi disperato una mano trai capelli -praticamente devo pensarci da solo!-

Gaara fece una faccia contrariata.

-Sei proprio inutile, in questo caso sei un buono a nulla-

In passato sarebbe morto sul momento, ma ora i termini erano cambiati e Kankuro riprendeva, almeno in casa, il ruolo del fratello maggiore più forte e rompi scatole. E rideva, rideva tranquillo.

“Così dovrebbe essere una famiglia” pensò Temari entrando in cucina.

L' espressione di Gaara era lieta e accennava un sorriso.

-Ciao piccolino- prese in giro il micione che si era sporcato con il tè.

-Buongiorno Gaara, dormito bene?- continuò sedendosi al tavolo -...hai finito i biscotti?-

Aveva cambiato subito il tono. Sbuffò pesantemente. Lo guardò torvo, ma al posto di fare qualcosa di avventato decise di alzarsi e uscire di casa: -Ne vado a comprarne di altri, ci vediamo nel tuo ufficio-

Non era sé stessa quando il suo autocontrollo era saldo abbastanza da accorgersi di fermarsi.

-Che seccatura-

Verso mezzogiorno Kankuro fu mandato alla ricerca della sorella scomparsa che non non era tornata come da lei promesso all'ora stabilita. Stava percorrendo i corridoi del grande edificio sferico quando aveva sentito quelle parole pronunciate da una voce querula e stanca.

La conosceva.

Si avvicinò con un orecchio alla porta.

-... ho pure fatta la fatica di venire qui e non mia fai neanche sedere?-

-Non sei mica venuto per fare un favore a me. Devi qualcosa al Kazekage no? Vai-

Kankuro spalancò gli occhi: c'era anche Temari.

-Si sono in missione, ma mostrarmi un po' di ospitalità e gentilezza, non ti farebbe male. Saresti più carina-

-Io sono già carina-

Uomo + stanza vuota + Temari = Proibito

In più non gli tornava una cosa: se l'Hokage avesse voluto mandare un messaggio, l'avrebbe fatto fatto attraverso Temari che era partita appena quattro giorni fa. Shikamaru infatti doveva essere partito solo qualche ora dopo la sorella.

Se il messaggio fosse stato urgente non si sarebbe trastullato con Temari.

Occhio, aspetta.

Nessuno si trastullava con sua sorella!

Fece il percorso al contrario: doveva chiamare assolutamente Gaara.

Temari avrebbe dovuto essere in ufficio già da tre ore, quindi tutto questo tempo l'aveva passato a trastullarsi con quell'essere amorfo?

OI! nessun trastullarsi con nessuno.

Per sicurezza Kankuro eliminò la parola dal proprio vocabolario.

-Notizie di Temari?- chiese il Kazekage sempre calmo e tranquillo.

-Sai per caso di una missione di Nara Shikamaru a Suna?-

-No, assolutamente-

-Vieni ti devo far vedere una cosa-

Gaara abbandonò la sua posizione per seguire il fratello eccessivamente agitato.

Arrivarono alla porta mitica da dove provenivano le voci e l'aprirono leggermente tanto da permettere loro di vedere senza essere visti.

E così si scorsero un ciuffo scuro e uno rosso fare capolino in quella grande stanza con gli ampi divani. I fratelli si allarmarono subito: dallo schienale appariva solamente la coda nero pece di Nara.

E sentivano la voce della sorella.

Oddio cos'era successo in quel piccolo lasso di tempo?

Temari, la sua virtù?

Stavano per irrompere con cattiveria e senza pietà quando sentirono Temari ridere.

Stava ridendo.

-Smettila...Shikamaru- stava dicendo a stento.

-Ora che ho trovato un punto debole nella seccatura d'acciaio non lo lascerò facilmente- ribatté il ragazzo.

-Non pensare di avermi sconfitto-

Ci fu un tonfo. Temari doveva essersi ribellata con il risultato di far cadere entrambi sul duro pavimento.

-Maledetta-

la bionda gli era a cavalcioni e facendogli il solletico stava ritorcendo la tortura subita in precedenza. Rideva.

Rideva come non l'avevano mai sentita ridere. Libera, serena, euforica.

Gaara e Kankuro non l'avevano mai vista così. La ragazza mai stata bambina stava giocando.

Senza limiti o confini, slegata da quella realtà di responsabilità e doveri e gabbia.

Era irriconoscibile.

Questa visione piacque ad entrambi che l'osservarono finalmente soddisfatti.

Almeno con qualcuno poteva essere se stessa e per niente stressata o oppressa. Era stupendo vedere Temari così.

Non avevano nessun ricordo di Temari in questo modo.

Si guardarono negli occhi e abbandonarono l'atteggiamento da vecchi spioni.

Nel frattempo Temari e Shikamaru si erano alzati e guadagnavano l'uscita. Lei era ancora radiosa e felice.

Bastò solo quello per far decidere ai fratelli il loro regalo di compleanno.

Shikamaru si bloccò e tirò la ragazza per il braccio, ma Gaara e Kankuro non se ne accorsero.

Per quell'anno potevano di certo regalarle il permesso di avere quell'amico davvero valente che la faceva sentire meglio.

Lo shinobi della Foglia spostò la sua presa sulla vita e la tirò a sé. -Fammi un almeno un regalo-

Gaara e Kankuro erano diventati due statue.

Si appropriò delle sue labbra per molto più tempo di un bacetto di addio, e le mani di Temari avevano prese possesso del suo viso con molta più ingordigia di quello consentito.

Con uno smack profondo di separarono: -Guarda che è il mio compleanno domani-

A Gaara e Kankuro ora quel sorriso della sorella non piaceva poi tanto.

-Ecco perchè sono qui- rispose sornione Shikamaru riavvicinandosi.

Maledetto Nara!

Questo era offrire una mano e prendersi tutto il braccio!

Si lanciarono attraverso l'uscio, pronti a squartare.

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Buon compleanno sensei!
Tutto questo solo per te, un giorno da dedicare alla  migliore delle seccature.
Anche se l'iniziativa è effettivamente shikaxtema, fatta da un forum nero e scritta da una moscha oscura, ho voluto renderla più incentrata su Temari, quindi ho scelto la  prospettiva dei fratellini, che assicura sempre  divertimento e fluff.

Dedico la fic al mio Capo, perchè senza di lei il mondo sarebbe più bianco.
   
 
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