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Autore: Ronnie02    23/08/2011    4 recensioni
E se la battaglia di Breaking Dawn fosse passata alle mani? Se Emmett non fosse riuscito a salvarsi?
Rosalie, piccola e persa, cerca una via di uscita a questo limbo... cosa escogiterà?
Leggere per scoprire =D
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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ciao gente! come va? Ecco la nuova one-shot che la mia mente perversa a pensato ieri durante Remember Me. Se avete voglia di un pò di lacrime e di una dolce Rose tutta a nuovo, avete trovato la storia giusta!

Buona lettura.

 

 

BLACK HAT- Il tuo cappello nero




Stesa su quel letto di stoffa verde non avrei mai pensato che la vita potesse passarmi davanti così in fretta ma al contempo così lentamente. Nella mia camera, quella che poco prima era la nostra, manchi tu e il tuo sorriso. Da troppo tempo ormai.
In quella battaglia, combattuta per inutili e inesistenti ragioni, hanno perso la vita troppe persone, tra cui la mia ragione di vita. Se prima di lui ero depressa, ora senza sono una morta che cammina… come se già non lo fossi per il mio essere.
Di te, tesoro mio, mi rimane solo il tuo cappello nero, il basco che ti regalai in una delle tante lune di miele che celebrammo nella nostra, credevo, infinita eternità. Un eternità che infatti qualcuno ti ha portato via.
Bella entra nella stanza. Forse ha bussato, ma io non l’ho sentita.
“Noi andiamo a caccia, cara, vuoi venire con noi?”, mi chiede la neo vampira. “Se no puoi tenere Nessie con te”. Opto per la seconda, osservando la culla che avevamo messo anche qui, visto il tale tempo in cui tenevo la piccola in braccio.
Lei sorride, sapendo la mia risposta. Sua figlia ha la capacità di ridarmi, per qualche secondo, la vita e il sorriso. In più, ora per Bella farei di tutto. Le prenderei anche la Luna se potessi. Perché? Perché lei si era buttata svelta nella battaglia per salvare Emmett insieme a me, lasciando scoperti Liam, l’irlandese, Kebi, l’egiziana, e Stefan, il rumeno. Furono colpiti tutti da Alec, malmenati alla morte da Felix e alla fine bruciati da Caius, in quella notte d’inferno.
Ma non bastò. Bella fu colpita alla testa da Jane, così prese a difenderci da lei, mentre io lottavo con Emmett per allontanare Marcus, che era più veloce di quanto ci fossimo mai aspettati. Mi fece volare lontano con un pugno in pancia e cominciò a picchiare Emmett, stremato dalla lotta, facendolo in mille pezzi e buttandolo in fretta nel fuoco, prima che io potessi fare niente. Poi lo uccisi, ma lui mi aveva distrutto la vita davanti agli occhi. Lurido bastardo!
Con loro morirono anche Kate e Garrett, un centinaio dalla parte dei Volturi, e Heidi. Avevamo vinto, ma quanto avevamo perso?!
Bella, che se ne era andata senza che lo capissi, era tornata con Renesmèe tra le braccia e, avvicinandosi lentamente, la poggia lentamente nelle mie, che prendono la forma di un cucchiaio. Poi si siede e mi fissa. La guardo di rimando, ma nessuna decide di prendere parola. Io non ho più niente da dire da quel giorno, e lei non sa come tirarmi su. Anche lei lo ha visto, quell’ultimo istante, e sta che se fosse stato Edward si sarebbe fatta uccidere. Ci ho provato anche io, ma tutti mi hanno protetta. Maledetti!
Decido che forse è meglio che prenda parola per prima. “Grazie, lo sai che ti sarò sempre grata… ma sto bene”.
“No, Rosalie tu non stai bene! Hai bisogno di aiuto e lo sai!”, cerca di farmi ragionare senza che io l’ascolti davvero. La guardo, vedo le sue labbra muoversi, ma il rumore fa fatica ad arrivare. Figurarsi se non ero una vampira!
In più per aiutarmi dovrebbero far resuscitare Emmett… e la cosa non è possibile. O se no, dovevano uccidermi, ma nessuno l’aveva fatto. Mi avevano categoricamente proibito di farlo.
“Lo so che è stupido, ma… ecco, tieni”, mi sussurra timida, porgendomi una scatoletta nera. So cos’è e sono felice e anche triste. Era il suo unico ricordo di Emmett e lo sta regalando a me. “E’ l’autoradio che mi regalò al mio diciottesimo compleanno, ricordi? È un po’ distrutta, ma…”.
“Grazie”, chiudo il discorso mettendo la scatola sotto il cappello. Sotto il suo cappello nero.
Lascio che Bella esca dalla mia camera e metto sua figlia nella culla. Le canto la sua ninna nanna preferita, quella che le scrisse suo padre, e alla fine si addormenta come solo un angioletto può fare. Vorrei fare come lei, vorrei chiudere gli occhi – e se possibile non riaprirli più – e ritrovarmi in un posto anonimo e sconosciuto con Emmett. E così potremmo davvero stare insieme per l’eternità. Qualsiasi cosa ci sia davvero dopo questa vita e che lui sta già vivendo. Lui… lui non avrebbe mai voluto che morissi e questo mi frena. Non solo le litigate e gli obblighi della mia famiglia. Ma Emmett cosa direbbe ora?
Mi alzo e senza pensare a Nessie che dorme, mi arrabbio e urlo contro ogni cosa. Contro il mondo, contro chi me l’ha portato via.
Renesmèe si sveglia e io mi calmo, buttandomi a terra e dando un pugno al cassone dei vestiti, che fa cadere una foto di me e Emmett. Nessie piange ma io non le do ascolto.
La cornice dell’immagine si stacca, come il mio amore da me e da questo mondo, e il vetro va in frantumi, come il mio cuore, mentre io vado a calmare Nessie.  No, lui non voleva che morissi, ma prima che lui se ne fosse andato. Io non potevo più vivere così…
“Ciao piccola, saluta tutti”, le dico prima di farla addormentare, cosicché tutti potessero guardare il suo ricordo, invece che una spiegazione. “Io torno da zio Emmett”.
Arrivo Italia… arrivo con il cappello nero.
 

Piaciuto?!
VampireMusic
   
 
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