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Autore: Mann    23/08/2011    1 recensioni
la vicenda parla dell'esame chunin di venti anni dopo l'elezione del nuovo hokage.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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20 dopo l'elezione del nuovo Hokage: Naruto Uzumaki

 

Dopo la riforma militare di un anno fa, i cinque stati ninja principali dettarono il decreto per l'istituzione dei Jonin.

Così, il sei luglio di quest'anno, iniziarono i combattimenti della terza fase per l'esame Chunin che, quest'anno, si era fuso con quello per diventare Jonin.

Ebbene ora anche i Chunin devono affrontare un esame ancora più difficile per diventare dei Jonin.

Nel grande stadio di Konoha si presentarono i Genin e i Chunin dei vari paesi che superarono la seconda fase.

Qust'anno l'ultima prova consinsteva in una simulazione di guerra: tutti i concorrenti dovevano combattere in un tutti contro tutti a squadre. Perdeva chi non era più in grado di combattere o chi moriva.

Erano quattro le squadre concorrenti: a nord, la squadra di Konoha, capitale del paese del fuoco, composta da due membri, un Chunin del clan Hyuga e un normalissimo Genin; a ovest la squadra di Kumo, capitale del paese della nebbia, composta da tre membri, due Chunin di cui uno del clan Kumori e un genin molto alto con pelle scura e occhi chiari, caratteristica della popolazione del paese della nebbia, che portava una Katana alle spalle; a sud, la squadra di Iwa, capitale del paese della terra, composta da addirittura cinque Genin; a est, la squadra di Sumo, capitale del paese del vento, composta da due Genin e da due Chunin di cui uno era il nipote del KazeKage.

< La terza prova sarà una simulazione di guerra! I morti non sono esclusi! > stava urlando il giudice della terza fase di quell'esame per farsi sentire dal pubblico entusiasta, per il combattimento sanguinolento, ma anche preouccupato, per il timore di perdere qualche amico che partecipava alla guerra.

< Vi do un consiglio...non temete di uccidere, fate di tutto pur di sopravvivere > disse infine il giudice ai concorrenti.

< Io non ho paura di uccidere > disse il ragazzo alto di Kumo ai suoi due compagni.

< Tu non hai paura di niente, vero Kasui? E dire che sei solo un Genin inesperto > fece uno dei due. Tutti e tre sembravano i più pericolosi, forse per il fatto che l'altezza media della gente del loro villaggio era tra i centoottanta e i duecento centimetri.

< Sarò solo un Genin inesperto, Iradeshi. Ma sono il più vecchio e persino il più dotato. >

< No Kasui...non sei dotato...sei solo incazzato per il fatto che un'anno fa hanno ucciso tua madre e mandato all'ospedale il tuo fratellino piccolo. > fece l'altro Chunin con tono grave e ironico.

< Hai colto nel segno, Matsudaira > Kasui gli sorrise rivolgendosi all'altro Chunin < Iradeshi, quando il giudice da il via, io vado al centro dello stadio e vedo di dire qualcosa di figo. Quando muovo il collo come per scrocchiarmelo fai annebbiare tutto. Io faccio fuori lo Hyuga e se riesco anche l'altro Genin mentre Matsudaira, credo sarà semplice per te far fuori i Genin di Iwa. Così rimarremo da soli contro quelli di Sumo: i più pericolosi. Se non riuscissi a uccidere lo Hyuga, tu devi svolazzare e offrirmi un po' di copertura dagli altri, Iradeshi. Vi va come piano? > porpose spiegando ai due compagni una strategia con cui liberarsi dei più deboli e fastidiosi. Fu Iradeshi il primo a rispondere.

< Se, va bene...tu non puoi fare a meno di fare lo sborone giusto? D'accordo ma se muori me ne lavo le mani. > col suo solito tono freddo termino la frase, congelando ogni sentimento nell'animo dei due compagni.

Passarono quindici minuti prima che lo scontro abbia inizio.

< VIA! > urlò il giudice di gara per far cominciare i concorrenti a combattere. Ma come voleva Kasui, nessuno si mosse, non sapendo cosa fare per la tensione. Così colse l'occasione di camminare lentamente, con le mani in tasta, verso il centro del campo, dove poco prima risiedeva il giudice che ora stava sugli spalti a osservare i modi bizzarri del ragazzo.

< E' impazzito quello? Lo ammazzeranno! > aveva commentato un veterano di Konoha al giudice.

< Secondo me, hanno una strategia quei tre di Kumo, stia a vedere Kiba >

Infatti, pochi secondi dopo Kasui prese a parlare:

< sapete, io seguo una regola > il pubblico riusciva a sentire grazie al microfono che aveva attaccato ai vestiti. Kasui mosse il collo per far segno a Iradeshi. Quest'ultimo effettuò l'abilità innata del suo clan: quella di trasformare la meteorologia della giornata.

Così i capelli e gli occhi di Iradeshi diventarono talmente bianchi da riflettere la luce del sole e accecare coi riflessi della luce alcuni spettatori per un breve periodo. Nel giro di un non nulla il campo era ricoperto di nebbia. Il pubblico era sbalordito, e ansioso di sapere cosa avrebbe detto Kasui, il quale parlò quasi subito.

< Uccidi in tre secondi, o ne pagherai le conseguenze > tutti rimasero col fiato sospeso, solo lo Hyuga poteva vederlo, ma non si rese conto in tempo che Kasui, dopo aver pronunciato quelle parole, si era spostato dietro di lui e, mentre con una mano impugnava la Katana, con l'altra effettuava una tecnica

< Arte dell'acqua: tecnica della prigione Acquatica! > lo Hyuga non fece in tempo a reagire che si ritrovo in una prigione nella quale non poteva respirare. Pensò che forse poteva liberarsi da quella morsa con la rotazione suprema, ma in quella condizione non riuscì nemmeno a fare mezzo giro che Kasui lo uccise lacerandogli la zona lombare della schiena e tagliandogli numerosi nervi dopo aver rilasciato il Chakra nella spada al momento del colpo.

Subito dopo uccise anche il Genin di Konoha con un attacco repentino della sua Katana tagliandogli con un fendente il petto. Ovviamente solo i concorrenti di Kumo erano abituati alla nebbia e riuscivano a vedere in quella fitta nube; d'altronde loro vivono sempre nella nebbia.

Poco dopo la nebbia svanì, Iradeshi era tornato normale e il pubblico rimase esterrefatto da quello spettacolo di morte: Kasui guardava il Genin di Konoha con la Katana che gocciolava di sangue sul terreno e con lo Hyuga a terra con gli occhi privi di vita. Matsudaira invece era stato più clemente: quattro Genin erano a terra sanguinanti e svenuti mentre all'ultimo gli stava dando il colpo di grazia. Lo teneva al collo sollevandolo e con l'altra mano gli tirò un fortissimo pugno che lo fece volare verso i quattro della sabbia, che rimasero impassibili a parte un Genin che aveva rifiutato una fine del genere, sapendo di non essere all'altezza dei tre, e si era arreso.

A nord, il terribile Kasui, a sud, il forte Matsudaira, a ovest il misterioso Iradeshi del clan Kumori e a est i quattro, ormai tre, inpassibili della sabbia.

La tensione era massima tra gli spettatori, si chiedevano cosa sarebbe successo ora. Alcuni scommettevano su chi sarà la squadra vincente, altri, soprattutto grandi Ninja, si domandavano come potesse un Genin come Kasui sconfiggere in meno di dieci secondi un Chunin, per giunta del clan Hyuga, e un genin e lo osservavano.

L'Hokage in persona lo guardava esterrefatto: per quanti scontri e quanti Ninja abbia combattuto, quello era il Genin più misterioso che avesse mai incontrato. Il Raikage gli stava dicendo che recentemente ebbe un lutto familiare e che da allora iniziò ad andare all'accademia alla già maturata età di diciassette anni. Li fece enormi progressi, e neanche nel giro di un mese affrontò l'esame per diventare Genin assieme ai ragazzini di tredici anni che avevano fatto molti più anni di scuola di lui.

Poi, venne assegnato a una squadra composta solo da due Chunin perché il terzo membro era morto.

Il caposquadra, uno dei Jonin più rispettati di Kumo, era molto severo con lui e decise di sottoporlo a un duro allenamento. Dopodichè si iscrisse all'esame Chunin/Jonin.

< E questo è il frutto del suo estenuante allenamento? > chiese Naruto

< Oh no! Per quello che ho capito riesce a manovrare ben tre elementi! Ah ah! > rispose il Raikage sorpendendo tutti i cinque Kage presenti tranne uno: il Kazekage

< Gaara non sei sorpreso? > chiese Naruto al Kazekage

< Si, sono stupito...ma non credo possa servire a battere mio nipote > rispose l'altro

< Quello è sicuro amico mio! > fece allegramente Naruto

< Già, amico. > finì Gaara tornando a osservare il campo.

 

< Io prendo quello a destra > fece Matsudaira indicando uno dei Chunin della sabbia.

< Io il nipote del Kazekage...voglio proprio vedere se me la cavo >fece Iradeshi costringendo Kasui ad occuparsi del Genin. Si erano uniti al centro del campo mentre fissavano i tre della sabbia.

< Kasui...fai vedere a tutti cosa può fare un Genin della nebbia > ordinò Iradeshi al Genin, il quale fece un paio di passi avanti e sorrise con un ghigno malefico.

Poi fece dei gesti con le mani, che stavano a indicare che il ragazzo stava effettuando una tecnica.

< Tigre, Topo, Serpente, Toro, Lepre > bisbigliò tra se e se poggiando poi i palmi sul terreno, < Arte della Terra: Crepa Abissale! > dette queste parole il campo si spaccò in tre da due enormi crepe che poco dopo si allargarono creando delle sorti di burroni che costrinsero i tre della sabbia a separarsi. Poi Kasui fece altri gesti con le mani.

< Topo, Serpente, Drago, Toro > e riempì i burroni d'acqua rendendoli delle enormi vasche. Infine, col Chakra del fulmine toccò l'acqua che divideva Matsudaira da Iradeshi e poi quella tra Iradeshi e lui rendendo impossibile oltrepassare le vasche elettriche.

Tutti rimasero stupiti, il Raikage più di tutti: non credeva si potessero fare certi progressi nel giro di un solo anno! La gente, i Kage, ogni Ninja o Ambu era impressionato dalle tecniche di quel giovane. Eppure i Ninja di Kumo raccontavano che non è mai stato abile nelle Ninjutsu e che ha sempre avuto un gran talento per le Taijutsu.

Poco dopo l'esibizione di Kasui, tutti stavano combattendo, Matsudaira sembrava essere alla pari col suo avversario, Iradeshi invece sembrava in difficoltà, nonostante le abilità innate che gli permetteva di utilizzare la sua famiglia, mentre a Kasui...si ritrovava a combattere con un altro Ninja che utilizzava la Katana.

Spade sguainate i due si stavano sfidando, parando ogni colpo effettuato dall'avversario e ricevendo qua e là un colpo debole ogni tanto.

I due respiravano affannosamente, Kasui per l'utilizzo precedente del Chakra, l'altro perché non era preparato ad uno scontro estenuante come quello.

A un certo punto il Genin del villaggio della sabbia parlò:

< Come ti chiami? >

< Kasui Ariko...preso in adozione dal clan Aikido> dopo quelle parole il Genin ebbe paura

< Se sei stato adottato da un clan...significa che fin dall'inizio potevi utilizzare abilità innate >

< E' così. Hai paura? >

< Si ho paura. Ma di altre cose, di certo non di te! >

< Fai male >

< E gli altri due chi sono? >

< Iradeshi Kunoi, allenato dal clan Kumori fin dalla nascita e Matsudaira, non gli ho mai chiesto che cognome ha, e probabilmente non lo possiede nemmeno >

< Come fa a essere così forte? >

< Come mai mi fai tutte queste domande? > ribattè Kasui

< Voglio sapere contro chi combatto >

< Comoda la vita > una breve pausa, poi, Kasui riprese a parlare < Ti farò vedere una delle abilità innate del mio clan >

< Cosa?! > gli spettatori videro il volto del Genin della sabbia sconvolto, stava per succedere qualcosa, così tutti spostarono lo sguardo sul lato dove combattevano Kasui e l'altro

< Ti ricordi cosa ho detto prima? Uccidi in tre secondi o >

< O ne pagherai le conseguenze > completò la frase il giovane della sabbia col cuore in gola

< Uno... >iniziò la conta Kasui rinfoderando la lama lasciando con un dubbio gli spettatori e l'avversario, il quale si mise in posizione difensiva con un gesto disperato.

< ...Due... > Kasui scomparve misteriosamente: una delle numerose abilità del clan Aikido è appunto quella di diventare invisibile e di oscurare il proprio Chakra. Il Genin della sabbia urlò:

< DOVE SEI? > e Kasui gli comparve alle spalle

< ...Tre, Arte del Fulmine: tecnica superiore del lampo penetrante! > il pugno del Genin di Kumo si ricoprì di Chakra elettrico e con un colpo fulmineo, come la tecnica, uccise l'avversario trafiggendolo al cuore. Contemporaneamente Matsudaira e il suo nemico si atterrarono a vicenda colpendosi in volto e scaraventandosi in là dopo un lungo combattimento senza riposo di calci e pugni.

C'era qualcosa di sbagliato in quello che dicevano i Ninja del Fulmine: Kasui era bravissimo a utilizzare le Ninjutsu, tuttavia, non aveva per nulla molto Chakra e dopo poco rimaneva a corto di energie. Ma era resistente, e riuscì a non svenire rimanendo pure sobrio e notando intanto che il nipote del Kazekage aveva sconfitto clamorosamente Iradeshi.

Strisciava a terra il Chunin di Kumo, sanguinante e debole dopo aver inflitto pochi colpi all'avversario. Vide che Matsudaira era a terra con il suo avversario mentre Kasui gli si stava avvicinando dopo aver sconfitto il Genin per supportarlo.

Essendo il creatore della vasca, Kasui accumulo l'elettricità nell'acqua nel palmo della mano, così da poter passare e utilizzare il Chakra del fulmine assimilato per effettuare qualche particolare Taijustu.

Una volta oltrepassata la vasca, si parò davanti al Chunin di Sumo che stava par dare il colpo di grazia che avrebbe fatto svenire Iradeshi.

< Levati e fammi finire! > gli urlò, ma, senza successo. Infatti Kasui estrasse due Kunai e glieli lanciò.

Il Chunin schivò i due pugnali con facilità, e subito si scagliò verso di lui, stringendo il pugno come per volerlo colpire.

Era veloce, più di Kasui, ma quest'ultimo, dopo aver prelevato il Chakra del Fulmine dalla vasca, riuscì a evitare miracolosamente il colpo dell'avversario elettrizzandolo un poco dopo averlo sfiorato ed essersi scambiato di posto col nemico.

< Sei veloce! >lo provocò Kasui

< Non provocarmi pivello > lo ammonì per tutta risposta il nipote del Kazegage

< Altrimenti? > l'intenzione di Kasui era ovvia: facendo arrabbiare l'avversario esso non rifletteva più sul da farsi, essendo troppo preoccupato a colpire duramente il nemico. Ma questa volta era diverso: l'avversario non si doveva arrabbiare.

< Te lo faccio vedere subito > e così il Chunin allargò le braccia, rivolgendo i palmi delle mani per terra.

Aveva bisbigliato qualcosa, e subito tutta la polvere che c'era sul terreno si alzò e in un batter d'occhio si scaraventò su Kasui sotto forma di numerosissime lance.

Kasui in quel momento rimpianse di averlo provocato così, cercò in qualunque modo di sfuggire a quelle lance, ma invano.

Le lance lo colpirono scoprendo che non erano per nulla fatali. Tuttavia provocarono un'onda d'urto talmente forte che spinsero Kasui fino a sbattere contro la parete dell'arena.

Si sedette come per clamare il dolore. Kasui aveva perso il Chakra fulmineo, e non gli rimaneva che combattere a pugni e basta. Aveva terminato ogni risorsa: la Katana era rovinata per reggere un'altro scontro, il Chakra gli mancava, una buona strategia pure. Poteva contare solo sui suoi pugni e kunai.

Il polverone creato dall'impatto delle lance non era ancora finito, così Kasui riuscì a raggiungere a carponi la seconda vasca accumulandone il Chakra. Qui utilizzò un'altra abilità innata del suo clan: trasformò il suo Chakra in energia vitale.

Sembrava come nuovo, ma l'utilizzo di un'altra Ninjutsu lo avrebbe steso.

Una volta che il polverone svanì, il pubblico, ma soprattutto il Chunin di Suno, rimasero impressionati dal fatto che Kasui era indenne.

Il nipote del Kazekage bisbigliò un “ cosa” e l'avversario gli si parò di fronte in un attimo tentando di tirargli un pugno allo stomaco.

Il Chunin schivò il colpo con tale maestria che Kasui capì che anche così non aveva speranze.

< Per quale tecnica tu utilizzi per rimanere così in forma, non potrai mai colpirmi, mi spiace > fece il Chunin che aveva colto nel segno

< Allora non mi resta che giocare la mia ultima carta > rispose Kasui.

Corse verso il nemico ma non sembrò che volesse colpirlo, infatti si diresse verso Iradeshi e gli lanciò una piccola pastiglia guaritiva. Poi si girò di nuovo verso l'avversario e quella strana manovra sembrava servisse a distrarlo. Correndo gli si parò ai piedi e riuscì ad afferrarlo per le gambe.

Utilizzando poi del Chakra, saltò in aria con un balzo fuori dal normale e urlò:

< Arte Marziale Del demone: Tecnica segreta del ciclone a tre elementi! >

il Raikage, assieme a Iradeshi che aveva ripreso i sensi, urlarono grida disperate. Cosa gli era venuto in mente? Avrebbe potuto spappolarsi da solo oltre che a uccidere il suo nemico.

In aria i due si capovolsero, dei grossi macigni di terra gli circondavano imprigionandoli in una specie di sfera. All'interno saette fulminee elettrizzavano i due. La sfera stava precipitandosi verso il suolo continuando a restringersi mentre i fulmini stavano carbonizzando parte dei vestiti dei due avversari finchè la sfera, a pochi passi dal suolo, si fermò, e le vasche che aveva creato in precedenza Kasui si gettarono come dei cannoni d'acqua verso la sfera.

Ci fu una grande esplosioni.

Roccie dure come l'acciaio volavano dappertutto, scariche elettriche bruciavano gli alberi nello stadio.

I due erano in piedi sul suolo bagnato, fradici e sanguinanti. Kasui cadde per primo.

Aveva dovuto utilizzare un'ulteriore abilità del suo clan, quella inversa a quella utilizzata prima: scambiò tutte le sue energie vitali rimaste in corpo in Chakra, permettendogli di utilizzare la tecnica segreta.

Il nipote del Kazekage si era invece protetto in qualche modo, ma comunque era sfinito e bastò un pugno di Iradeshi,che però lo sferrò con tale potenza da distruggere un albero in fiamme dietro, a stenderlo.

Lo scontro era finito.

Il giudice di gara scese in campo e proclamò il verdetto

< Tre morti,nove non in grado di combattere, una fuga e un solo sopravvissuto: Iradeshi Kanui. Vince la squadra di Kumo >

 

  
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