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Autore: Pwhore    23/08/2011    1 recensioni
Arin ha 22 anni, è un batterista e suona con gli Avenged Sevenfold. Il suo migliore amico è Synyster Gates, chitarrista della stessa band.
Synyster ha problemi con la ragazza, Cassidy, e quando viene buttato fuori di casa per colpa di Arin, viene a stare da lui. All'inizio va tutto a gonfie vele, ma man mano che le ore passano, il giovane batterista si accorge che i suoi sentimenti per l'amico stanno cambiando. Spaventato, deve fare una scelta: sarebbe stato meglio confidare al ragazzo i suoi nuovi sentimenti e mettere a repentaglio la loro amicizia, o continuare a comportarsi come se niente fosse, sopprimendo i propri sentimenti, ma senza dover temere un distacco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver lavato i piatti, decisi di fare quattro passi. Annunciai a Syn le mie intenzioni, e lui decise di accompagnarmi. "Così compreremo degli altri biscotti", aggiunse. Sorrisi e afferrai il portafoglio, aprendo poi la porta di casa.
"Hai tutto?" mi domandò scrupolosamente Syn. Annuii, chiudendomi la porta alle spalle.
"Chiavi?"
"Sì"
"Soldi?"
"Aha"
"Fidanzato?"
"Eh?"
"Scherzavo!" disse lui facendomi l'occhiolino. "Se avessi un fidanzato sarei geloso" rise.
"Oh sì, ci credo molto" scherzai, dandogli una spinta sulla spalla.
"Cos'è, non ci credi?" chiese lui, fingendosi indispettito.
"Sinceramente no" risposi, avviandomi verso l'auto.
"Credi che il grande Synyster Gates non possa essere geloso?" domandò con aria di importanza.
"Oh, quello sì. Solo non di me" terminai con un sorriso. In effetti, quello era ciò che pensavo. Lui non aveva assolutamente niente da invidiarmi.
"Se ti interessa tanto, comunque, prima di baciare qualcuno ti chiederò il permesso, okay?" scherzai.
"Okay" rispose serio lui. Lo guardai alzando un sopracciglio, ma il suo volto era impenetrabile. Mormorai un 'd'accordo' e avviai il motore, allacciandomi la cintura di sicurezza. Synyster la lasciò slacciata, ma non dissi niente. Ci mancava solo che facessi la madre petulante.
In una quindicina di minuti arrivammo a destinazione. Scesi dall'auto sbadigliando, mentre Syn sbatteva la portiera e si avviava verso l'entrata.
"Che bella giornata.." mormorai.
"Proprio bellissima" rispose lui, aspettandomi. 'Non quanto te, comunque' aggiunsi nella mia testa.
"Sai se c'è un cesso nei dintorni?" chiese improvvisamente Syn. Annuii.
"Appena possibile ti ci porto, okay?"
"Okay".
Seguii il moro entrare nel supermercato e lo guidai al bagno, poi mi diressi verso il reparto colazione, dove avrei trovato i suoi amati biscotti. Stavo giusto prendendone un pacco, quando una figura conosciuta comparve nella corsia accanto.
"Cassidy!" esclamai stupito, facendola girare verso di me.
"Oh, ma guarda chi c'è" sbottò lei. "Ancora non ti sei stufato di quel rompipalle?" domandò. "Complimenti. Io dopo tre giorni non ne potevo già più. Fortuna che ora c'è Mike, qui con me. È talmente caro e ricco, lui. Forse sarebbe ora di presentartelo" concluse con un sorrisetto, prima di chiamare il fidanzato.
"Tesorino, questo è un amico di quel balordo con cui stavo prima, Sylvester, o come diavolo si chiama" disse indicandomi. Il suo 'tesorino' era un omone grande e grosso dall'aria irascibile, ma buona. Doveva amarla molto, proprio come a sua volta l'aveva amata Syn. Tacqui, spostando lo sguardo da lei al fidanzato, senza sapere cosa fare.
"Sai, quel pugno ha lasciato il segno" cominciò lei, giocherellando coi riccioli. "Sarebbe proprio un peccato se ora qualcuno ti rovinasse quel bel faccino che ti ritrovi, non pensi?" disse, voltandosi poi verso Mike. Deglutii, indietreggiando. 'Proprio ora che Synyster è andato al bagno' pensai. Cassidy sussurrò qualcosa all'orecchio dell'omone, che si voltò a guardarmi e cominciò ad avanzare verso di me. 'Merda merda merda' imprecai, terrorizzato. 'Questo mi spiaccica al muro!' pensai, lasciando cadere i biscotti. Cercai di indietreggiare, ma inciampai su un carrello abbandonato. Quando mi rialzai, l'energumeno era a un metro e mezzo da me.
"Opporca.." sussurrai fissando la figura dell'uomo, che si ereggeva ormai a pochi passi da me. 'La prima volta che uso le mani in anni e anni, e mi finisce di merda!' constatai. 'Mannaggia a me' imprecai, portandomi le mani vicino al volto. Quel tipo mi avrebbe fatto fuori.
"Non avresti dovuto colpire la mia cicci!" disse, scrocchiandosi le dita delle mani. "Oh no, non avresti dovuto" ripeté con un sorriso cattivo dipinto sulla faccia. Deglutii, nel panico più totale. Se fossi stato centrato anche da un solo pugno, sarei probabilmente stato scagliato lontano, contro un qualche scaffale. Avrei quindi potuto fingere di essere svenuto, anche se non era molto coraggioso. D'altronde, a che ti serve il coraggio, se poi sei sottoterra?
Feci appena in tempo a proteggermi per bene il volto, che il tipo mi colpì. Come previsto, volai di qualche metro e andai a finire nel reparto accanto. Mi portai una mano alla faccia, e constatai che almeno non mi ero rotto il naso. Sfortunatamente, il tizio sembrava deciso a ridurmi in poltiglia, svenuto o cosciente che fossi. Mi guardai intorno, ma prima che potessi scappar via, l'omone mi prese per il colletto e mi sollevò in aria.
"Questo farà male, ragazzino" annunciò l'energumeno con un sorriso soddisfatto. Chiusi gli occhi, pronto all'impatto, ma sentii l'omone esitare.
"Lascialo stare, cazzo!" sbraitò Synyster, spingendolo verso la parete. "Mollalo immediatamente! Mollalo! Molla il mio ragazzo!" gridò, mentre quello allentava la presa. Sgattaiolai via e indietreggiai, spaventato. L'uomo ci guardava, stupito e arrabbiato.
"Che devo fare, Cass?" domandò, senza smettere di fissarci. Lei si strinse nelle spalle.
"La mia vendetta l'ho avuta" snocciolò con aria soddisfatta. "Possiamo anche andare" acconsentì, dirigendosi verso l'uscita. L'omone la seguì, obbediente.
"Addio, capellone" disse con un cenno del capo. Non risposi. Restai immobile, portandomi la mano alla faccia. Faceva un male allucinante.
Syn si voltò verso di me e mi corse incontro, inginocchiandosi.
"Tutto a posto?" chiese in preda all'ansia, abbracciandomi. Annuii.
"Potrei star peggio..." dissi in un sussurro.
"Dove ti ha colpito?" domandò, stringendomi.
"Syn.."
"Dove?!"
"Braccia e faccia" mormorai.
"Fammi vedere" disse sbrigativo.
"Syn..." cominciai.
"Non mi sembri ferito gravemente" borbottò.
"Syn.."
"Sì?"
"È vero quello che hai detto prima? Sono davvero il tuo ragazzo?" sussurrai, guardandolo negli occhi. Lui abbozzò un sorriso, imbarazzato.
"Be', ecco... Se a te va bene..." farfugliò, massaggiandosi il collo. Lo abbracciai stretto, affondando il volto nel suo petto. Lo sapevo, lo sapevo che era la mia giornata.

Synyster's POV:
Urlare a quel gigante che Arin era il mio fidanzato non era esattamente la mia idea di spaventarlo, ma in qualche modo lo aveva lasciato andare. In quel momento ero più preoccupato per lui che per la mia stessa salute, di cui, anzi, non mi importava un accidente. Vederlo libero, anche se con la faccia gonfia, era stato un sollievo. Senza contare che quella bestia se ne è andata senza neanche sfiorarmi un capello. Che botta di culo.
Onestamente, però, non mi aspettavo che Arin facesse così attenzione a ciò che dicevo. Il mio fidanzato... Suonava strano, nella mia testa, ma pronunciato da lui era un termine perfetto. Avevo accettato i miei sentimenti per lui l'altro giorno, prima di chiedergli di venire a quella specie di galà con me. Quella che credevo una semplice attrazione fisica era qualcosa di più profondo, che avevo poi riconosciuto come amore. Da quando avevo capito di essere bi, era stato più facile per me guardare il mio amico. Non mi sentivo più 'strano', fuori posto. Non avevo più avuto paura dei miei sentimenti. Un bel sollievo, per me. Tuttavia, urlare al mondo che lui era il mio fidanzato era qualcosa che non avevo progettato. Sapevo che avrei dovuto dichiararmi, ma in quel modo... Che esibizionista. È solo che davanti a quella scena non mi sono saputo trattenere, avevo DOVUTO intervenire. Non potevo tollerare che qualcuno buono come Arin potesse essere malmenato da un qualsiasi bestio alto due metri che non lo aveva mai visto in vita sua. Non potevo proprio.
In quel momento, però, sentii di aver fatto la cosa giusta. Strinsi Arin a me e gli accarezzai la schiena, baciandogli la testa.
Il mio ragazzo... Suonava davvero bene.
"Da ora in poi sei il mio ragazzo" annunciai. "Proprietà di Synyster Gates".
   
 
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