Nickname: alida

Titolo: Zucchero filato

Genere: one-shot

Rating: verde

Pacchetto: Iridescenza

Personaggi:  Albus/Minerva

Prompt: Rossore

Introduzione: Minerva ricorda il giorno in cui si fece avanti con Albus.

Il tempo, che divise le nostre nascite con lunghi sospiri e calde stagioni, fu amaro con me.

Mi mise accanto a un eccellente mago, ma promettendomi giorni migliori tenne lontano da me l’uomo che in quel corpo albergava.

Lo rinchiuse nella sua cella privata di dolore, dove le donne che aveva amato non c’erano più, e negò al suo cuore di pulsare per me.

Sapevo che non avrei avuto tante occasioni, perciò, nonostante il divario tra i nostri anni, un giorno osai.

Passeggiavamo a Hogsmeade, in un giorno di neve, quando ci sedemmo su una panchina per mangiare un po’ di zucchero filato al pompelmo rosa.  A me non piaceva tanto, ma Albus andava ghiotto di tutto ciò che fosse anche lievemente dolce.

Con due dita ne presi un ciuffo e glielo avvicinai alle sue labbra fini e umide, mentre i miei occhi lo guardavano con malcelata avidità. Lui capii immediatamente, con dolcezza, sfiorandomi appena, mi tenne la mano e, allungando l’altra, prese da sé il ciuffetto zuccherato portandoselo alla bocca.

“Scusami” dissi abbassando lo sguardo.

 Sentivo le guance prendermi fuoco, il mio corpo fremeva, le mani tremavano e mi scoprii a giocherellare con la bacchetta. Divenni rossa dall’imbarazzo.  Albus sorrise mezzo divertito e mezzo triste.

“Ti prego, non prendertela Minerva. Non permetterei mai che un’altra donna soffrisse per me”.

Alzai lo sguardo e potei vedere l’angoscia nel suo volto, una manifesta incapacità nello svelarsi completamente, e mi resi conto di non conoscerlo a fondo come solo un attimo primo credevo. 

Solo ora che Harry mi ha raccontato tutta la verità, credo di capire. Non posso stringerlo a me e dirgli che non è colpa sua se la madre e la sorella sono morte. Non posso rassicurarlo dicendogli che io non sarò vittima delle sue ambizioni.

Il ricordo di quel giorno tanto acre da non andar mai via, e tanto delicato da farmi sempre compagnia, è lieve come una nuvola che evapora senza lasciar dietro di sé alcuna scia.

Il marmo freddo ci separa come fece il tempo.  E tra di noi, che tante altre volte mangiammo assieme zucchero filato, resta comunque la dolcezza di un lieve sfiorarsi di mani.

QUESTA STORIA HA PARTECIPATO AL CONTEST “VI SFIDIAMO A FARCI PIANGERE” indetto da Blackhole95 e NothEvans. E’ arrivata settima su nove storie.

Ecco a voi il giudizio. (Gli errori di grammatica sono stati corretti eccetto la virgola che secondo me va bene).